martedì 15 aprile 2025

Psi, alle elezioni il garofano raddoppia e guarda Avanti

Nei giorni scorsi il Partito socialista italiano ha presentato, soprattutto attraverso i social network, il contrassegno elettorale elaborato guardando alle prossime elezioni regionali e amministrative. Il fregio, la cui elaborazione è stata affidata a una società esterna, ha come ingredienti fondamentali - su fondo bianco - lo scorcio della corolla di un garofano (bianca con il contorno rosso, i petali in vista e un accenno di calice) nella parte destra e, subito sotto, la parola "Avanti", scritta in maiuscolo rosso, con un carattere bastoni corsivo. Il simbolo del partito adottato nel 2019, con la raffigurazione di un garofano abbinata alla sigla Psi (in grande evidenza) e al nome (molto più piccolo) c'è comunque, ma è inserito in un segmento circolare rosso, collocato nella parte inferiore del cerchio, racchiuso da una circonferenza rossa.
A spiegare questa scelta "simbolica" in vista delle prossime elezioni a Isimbolidelladiscordia.it è direttamente il segretario del Psi Enzo Maraio, fresco di conferma al congresso straordinario svoltosi a Napoli dal 21 al 23 marzo. "Il percorso che ci ha portato ad adottare questo emblema per le elezioni, in effetti, nasce da lontano, in particolare da un consiglio nazionale che tenemmo a Napoli il 13 luglio 2024: in quell'occasione, e anche in seguito nel mese di ottobre, si era proposto di adottare un simbolo elettorale del Psi che facilitasse la presentazione del garofano rosso in tutte le elezioni amministrative e regionali, sulla scorta di ciò che avviene anche in altri paesi europei. La segreteria, dunque, si sarebbe dovuta occupare di valutare quest'opportunità, che ci consentisse di rivolgerci a un elettorato più ampio, progressista, riformista e liberaldemocratico, potenzialmente anche a quello di area cattolico-progressista. Il tema era richiamato dalla mozione alla base della mia ricandidatura come segretario al congresso straordinario che si è tenuto poche settimane fa e in quella sede si è decisa l'adozione del contrassegno".
Le ragioni alla base della scelta degli elementi fondamentali del contrassegno sono piuttosto intuibili, ma meritano una spiegazione. Il garofano ha caratterizzato una parte rilevante del percorso dei socialisti in Italia: prima ha caratterizzato l'epoca craxiana dalla fine degli anni '70 ai primi anni '90 (prima nell'immagine creata da Ettore Vitale, poi in quella elaborata da Filippo Panseca); in seguito è stato adottato soprattutto dai socialisti liberali che avevano ritenuto di non poter condividere il loro cammino con i partiti di centrosinistra che avevano sentito come "carnefici" dello storico Psi, almeno fino alla scelta del partito guidato da Maraio di recuperare il fiore per perseguire anche in quel modo la strada dell'unità socialista, richiamando varie esperienze nella stessa casa politica. Il colore rosso è comunque richiamato dal contorno del garofano, ma questo stratagemma grafico consente di lasciare bianchi i petali del fiore, il che potrebbe consentire anche a componenti più moderate (incluse quelle di matrice cattolica) di sentirsi rappresentare da eventuali liste comuni. Una scelta simile sembra ritrovarsi nella scelta di adottare come nome della lista la parola "Avanti": il riferimento allo storico giornale socialista, che ha caratterizzato quasi tutto il cammino del "vecchio" Psi (e che, dopo alterne e discusse vicende, una quindicina di anni fa è stata recuperata dal nuovo partito), è perfettamente leggibile, anche grazie al colore rosso e allo stile Italico; si è però evitato di impiegare lo stesso carattere della testata (in particolare la "A" molto fiorita) e non si è riprodotto il punto esclamativo finale, in modo che altre sensibilità potessero riconoscersi nel concetto di "Avanti". Proprio in questa direzione andava il testo diffuso da Maraio nei giorni scorsi: "Avanti perché il PSi è avanti. Avanti nella storia, avanti sulle libertà, sui diritti. E avanti perché è la scelta riformista che farà tornare a vincere il centrosinistra, perché il Psi è dialogo con i liberali ed i cattolici, perché è la sinistra dei fatti e delle idee e non dei veti".
La diffusione del nuovo emblema elettorale ha fatto registrare apprezzamenti, ma anche qualche dubbio, specie da parte di chi temeva che inserire il simbolo ufficiale in miniatura all'interno di un altro simbolo potesse creare tra gli elettori problemi di riconoscibilità del partito. Per Maraio, però, non è affatto in discussione l'identità del partito, anche e soprattutto in sede elettorale. "Nella mia segreteria ho insistito con convinzione per una scelta identitaria: dopo la mia elezione al congresso di marzo del 2019, fin dalla festa nazionale di Fano celebrata a settembre dello stesso anno abbiamo scelto di riadottare il garofano e un paio di mesi dopo quel fiore è diventato ingrediente fondamentale del nostro simbolo. Un simbolo che abbiamo cercato di schierare in tutte le occasioni in cui questo è stato possibile, con liste presentate solo da noi o con altre forze politiche: penso a tante competizioni amministrative e regionali, incluse tutte quelle dello scorso anno al di fuori della Liguria, fino alla partecipazione alle elezioni europee del 2024 all'interno della lista Stati Uniti d'Europa, che di fatto ha riportato il garofano sulle schede per l'Europarlamento dopo vent'anni, per cui rivendico la scelta dell'identità". In effetti l'ultimo garofano alle europee si era visto con la lista Socialisti uniti per l'Europa (guidata dal Nuovo Psi), che corse nel 2004; il "vecchio" Psi alle europee aveva concorso per l'ultima volta nel 1994, mentre lo Sdi aveva partecipato visibilmente per l'ultima volta nel 2009 - con la sua rosa con le stelle d'Europa, un tempo adottata dal Pse - all'interno della lista Sinistra e libertà (in seguito i socialisti del Psi hanno fatto parte delle liste del Pd nel 2014 e nel 2019).
Fissata la questione identitaria, resta da spiegare meglio che uso si potrà fare di quel contrassegno. "Tengo a precisare subito due punti - chiarisce ancora Maraio -. Innanzitutto, il simbolo del Psi non cambia: resta quello con il garofano e la sigla Psi che abbiamo adottato nel 2019. In secondo luogo, l'uso del simbolo elettorale appena adottato non sarà affatto obbligatorio: continueremo a schierare alle elezioni sul territorio il simbolo ufficiale ogni volta che questo sarà possibile. Abbiamo però ritenuto opportuno mettere a disposizione delle articolazioni locali del partito questo contrassegno, qualora la situazione locale lo consigli". 
La scelta è stata fatta avendo in mente alcune circostanze precise, illustrate dal segretario del Psi. "Possono esserci realtà nelle quali, per esempio, il partito da solo non sarebbe in grado di presentare una propria lista ma vuole essere comunque presente e visibile, unendosi ad altre forze civiche e politiche. Non dobbiamo dimenticare, poi, che in Italia c'è un quadro assolutamente variegato e complesso di norme elettorali, anche solo con riguardo alle soglie di sbarramento per accedere alla ripartizione dei seggi: in quei casi le forze progressiste, riformiste e moderate possono avere molto interesse a unirsi sotto un simbolo comune in cui identificarsi ed è importante che quel simbolo lo metta a disposizione proprio il Psi, come partito che da sempre si pone come ponte nell'area del centrosinistra che ha a cuore i diritti, le libertà, il progresso". 
Del resto, il modello di contrassegno sembra prestarsi a essere adattato ai contesti politici e territoriali, in modo da mantenere una matrice grafica unitaria su tutto il territorio nazionale, declinandola però secondo le varie necessità. Da una parte, sotto la parola "Avanti" c'è spazio per inserire il riferimento al luogo in cui la lista è presentata: è pronta ed è già stata diffusa, infatti, la variante dell'emblema elettorale da schierare in occasione delle prossime elezioni regionali in Campania. Dall'altra parte, a ben guardare, il segmento rosso in cui è inserita la miniatura del simbolo socialista potrebbe essere leggermente ampliata in modo da contenere anche le "pulci" di altri emblemi partitici, qualora si ritenesse opportuno dare a questi pari visibilità. In ogni caso, si è di fronte a un tentativo interessante di creare una strategia grafico-elettorale alternativa all'immagine ufficiale, ma comunque unitaria e potenzialmente riconoscibile. Nella speranza che possa essere premiata nelle urne.

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