venerdì 7 luglio 2017

Alleanza per la destra nazionale, un progetto targato Msi

No, non chiedete a loro se "la Fiamma è spenta o è accesa", come faceva dire a Lucio Battisti il venerato maestro Mogol. Non chiedeteglielo perché la risposta la sapete già: la Fiamma, con la maiuscola, è accesissima per loro. Per "loro" s'intendono i militanti del Movimento sociale italiano - Destra nazionale, noti anche come Nuovo Msi, anche se quell'aggettivo forse non piace proprio a tutti: loro sentono, in fondo, di essere quel Msi, in diretta discendenza politica (anche se formalmente e giuridicamente l'hanno dovuto rifondare poco più di dieci anni fa, l'8 dicembre 2005).
E come il Msi del passato volle poter incarnare la destra più di ogni altro soggetto politico, quello di oggi - fondato da Gaetano Saya e oggi guidato da Maria Antonietta Cannizzaro - vorrebbe essere il motore di una nuova aggregazione politica, aperta a tutti i soggetti che si riconoscono nell'ideologia e nel programma della destra missina "repubblicana, democratica, conservatrice". 

Un simbolo inequivocabile

Il nome e il simbolo con cui il progetto politico vorrebbe distinguersi circolano da alcuni giorni in Rete, soprattutto su Facebook, e non possono passare inosservati: la denominazione scelta sarebbe Alleanza per la Destra Nazionale - Partito unico della Destra; la seconda parte del nome è quasi invisibile sull'emblema, mentre la prima è composta in modo tale che della scritta - gialla su fondo blu - si legga essenzialmente "Alleanza nazionale"; il tutto è sormontato, manco a dirlo, dal simbolo del Nuovo Msi, dunque dalla fiamma tricolore con base trapezoidale nera (e l'effigie bianca "Nuovo Msi" sopra) e la dicitura "Destra nazionale" intorno.
"Questo simbolo - spiega la portavoce nazionale del Msi Candida Pittoritto - è stato registrato nel 2005 e lo stiamo per aggregare persone e partiti intorno a un'idea. Ogni partito, naturalmente, rimane con il proprio statuto, la propria organizzazione, i propri bilanci: l'emblema si pone di fatto come un contenitore di partiti che vorremmo presentare alle prossime elezioni. Qualcuno ha già aderito a questa proposta, altri potranno unirsi successivamente: ci sarà tempo per comunicare chi ha scelto di far parte del progetto".
In effetti nella banca dati dei marchi non risulta la richiesta di registrazione di quel segno distintivo - mentre si trova, invece, il simbolo del Nuovo Msi (senza l'aggettivo però), registrato come marchio il 14 dicembre 2011 a nome del partito - per cui è probabile che il deposito di cui parla la portavoce sia come opera dell'ingegno, dunque sul fronte del diritto d'autore. Posto che colpisce il fatto che sul simbolo domini la scritta "Alleanza nazionale" (visto che rimanda a una scelta, a una svolta politica per la quale i rifondatori del Msi hanno avuto parole tutt'altro che positive), una cosa è certa: se sarà davvero utilizzato in sede elettorale, quell'emblema avrà vita tutt'altro che facile

Problemi all'orizzonte

Difficilmente le commissioni elettorali e - soprattutto - i funzionari del Viminale accetteranno la presenza di un emblema con la scritta "Alleanza nazionale" in evidenza e la presenza della fiamma: la Fondazione An si opporrebbe di certo e probabilmente lo farebbe anche Fratelli d'Italia, che con quegli elementi testuali e grafici opera anche in Parlamento dal 2014 (ammesso, naturalmente, che voglia mantenere al suo interno l'emblema che fu del partito di Fini).
Questo, tuttavia, non ferma per niente il Msi, che anzi si fa forte della sentenza della Corte d'appello di Firenze che, a febbraio del 2016, aveva sostenuto che An non avrebbe potuto impedire al Nuovo Msi l'uso di nome e fiamma perché nel frattempo erano stati dismessi (e addirittura il simbolo che conteneva la fiamma è stato poi ceduto alla Fondazione An, quando per i giudici il diritto al nome era indisponibile) e comunque chi si richiamava allo stesso filone ideologico doveva poter usare i segni distintivi a esso collegati. Quando mi sono occupato di quella sentenza sul mio sito, avevo espresso molti dubbi sulla correttezza della decisione e qui non posso che ribadirli, rimandando all'articolo; resta il fatto, però, che quella sentenza c'è e non è possibile far finta che non ci sia, non tenendone conto.
Ovviamente, però, la decisione non è ancora definitiva e il verdetto potrebbe cambiare segno. Era improbabile che Alleanza nazionale, sia come associazione in liquidazione sia come fondazione, accettasse l'esito di quel grado di giudizio e infatti ha presentato ricorso in Cassazione ("Ma lo hanno fatto in ritardo - sostiene Pittoritto - per cui il loro ricorso verrà rigettato, anche se non è ancora stata fissata l'udienza"). Quella vicenda in ogni caso non ferma il progetto verso l'Alleanza per la destra nazionale e la fiamma del vecchio (e nuovo) Msi potrebbe restare ben piantata sul simbolo, anche per altri sviluppi giudiziari che si sono avuti nel frattempo. Ma di questo è bene parlare a parte.

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