lunedì 24 aprile 2023

Brescia, simboli e curiosità sulla scheda

Il viaggio tra i capoluoghi di provincia chiamati al voto amministrativo del 14 e del 15 maggio 2023 parte da Brescia, uno dei due comuni capoluogo interessati dalle elezioni in Lombardia (l'altro è Sondrio). Formalmente si arriverà a un rinnovo della guida del comune, perché Emilio Del Bono (centrosinistra) ha svolto due mandati consecutivi (eletto nel 2013 e nel 2018), in più alle ultime elezioni regionali lombarde è stato eletto consigliere regionale e ha optato per quella carica. In questo momento le funzioni di sindaco sono svolte dalla vice, Laura Castelletti, che è appunto tra coloro che aspirano alla carica più elevata in questo confronto elettorale. 
Se Castelletti si presenta per il centrosinistra, le contenderanno il ruolo di sindaco altre tre persone, tra cui Fabio Rolfi, candidato per il centrodestra. In tutto, le 4 candidature saranno sostenute da 18 liste, lo stesso numero visto sulle schede del 2018, quando però le persone aspiranti alla carica di sindaco erano state 8 (esattamente il doppio rispetto a questa volta). 
In effetti quest'anno erano state depositate 19 liste per 5 candidature, ma è stato escluso dalla competizione Ernesto Taveri, che si presentava per Ancora Italia: criticità relative alle firme raccolte per la lista hanno portato alla sua non ammissione.
 

Alessandro Maccabelli

1) La Maddalena per Brescia

Il sorteggio ha collocato in prima posizione la candidatura di Alessandro Maccabelli, impegnato nel social marketing Lo sostiene una sola lista civica, La Maddalena per Brescia, il cui nome si riferisce al monte delle Prealpi bresciane che si trova proprio vicino alla città e che rappresenta un oggetto rilevante del programma della lista. Il simbolo stesso contiene la stilizzazione del rilievo, in verde scuro, che sormonta il profilo dei monumenti più rilevanti del centro storico (tra questi, il Broletto con la Torre del Pegol, il Duomo nuovo e quello vecchio), tinto di blu; gli stessi colori si ritrovano nel "maggiore" e nel "minore" leggermente sovrapposti che ricreano il "per" del nome della lista.

Laura Castelletti

2) Brescia Capitale

In seconda posizione sulla scheda è stata sorteggiata la candidatura di Laura Castelletti, vicesindaca nelle amministrazioni Del Bono e attualmente facente funzione, dopo l'opzione del sindaco eletto per il consiglio regionale. La sosterranno ben otto liste, la prima delle quali - in ordine di estrazione - sarà Brescia Capitale: spicca soprattutto il nome (che si riferisce al "capitale umano" dell'associazionismo e del volontariato, ma rimanda anche al titolo di "Capitale della Cultura" che quest'anno Brescia condivide con Bergamo), all'interno di un simbolo piuttosto semplice e pulito, con l'uso dell'azzurro e del blu (l'azzurro è il colore dello stemma cittadino insieme al bianco). Nella lista, guidata da Gianni Bertoletti (presidente dell’associazione Gruppo Campo Marte) c'è anche Arshad Mehmood, vice presidente del centro islamico di via Corsica e segretario della federazione pakistana in Italia.
 

3) Brescia Green

Mostra fin dal nome scelto una sensibilità ambientalista un'altra formazione civica sorteggiata per seconda all'interno della coalizione di centrosinistra, Brescia Green, con il verde - colore principale anche della lista Brescia per passione guidata da Castelletti nel 2018 - che domina sul fondo bianco, in tre diverse tonalità: le due del nome (quella più scura si ritrova anche nelle parole scritte ad arco, "Sostenibilità ambientale - Stili di vita") e la terza, più chiara, usata come fondo di un segmento tagliato che contiene l'espressione "L'ambiente nel cuore"; a fianco c'è il riferimento alla candidata sindaca, ma - diversamente dal simbolo visto prima - qui è quasi illeggibile. 
 

4) Azione - +Europa - Italia viva

Terza lista dello schieramento di centrosinistra risulta essere quella che riunisce Azione, +Europa e Italia viva: la formazione libdem a Brescia non corre fuori dai due poli principali, ma sceglie di sostenere la candidata in continuità con l'amministrazione uscente. Il contrassegno della lista, evidente variante di quello della lista unica dei soggetti politici guidati da Carlo Calenda e Matteo Renzi, colloca nella parte superiore le miniature dei simboli dei tre partiti, mentre in basso ospita la dicitura "Castelletti sindaco", simile al riferimento nazionale a Calenda (qui però si aggiunge l'azzurro bresciano come colore).

5) Brescia Attiva - Verdi europei 

Si pone come lista in parte civica (e "giovane") e in parte politica Brescia Attiva - Verdi europei. La prima parte del nome si riferisce al gruppo civico nato per primo nell'ambito di questo progetto elettorale: non a caso è l'elemento più visibile all'interno di un cartello rosso mattone (su fondo verde), retto da due mani bianche; subito al di sotto sono collocate tre aggettivi per indicare la città desiderata ("Verde - Giusta - Sicura"). Sotto una fascettarcobaleno (che segue il profilo del cartello) c'è un segmento verde che contiene il riferimento ai Verdi europei, con il girasole ma senza sole che ride: la partecipazione alla lista è arrivata dopo il commissariamento del gruppo bresciano di Europa Verde, successivo alla scelta (del coordinatore precedente Salvatore Fierro) di presentarsi autonomamente rispetto ad altre coalizioni. Una scelta di fatto non concretizzatasi. 
 

6) Partito democratico

Il quinto posto nella coalizione bresciana di centrosinistra spetta al Partito democratico, che cinque anni fa aveva ottenuto il risultato migliore tra le liste (34,62%). Pure questa volta, ovviamente, il Pd si presenta alle elezioni amministrative, riducendo leggermente - rispetto al 2018, ma un po' di più rispetto al simbolo ufficiale - il logo creato da Nicola Storto per far posto, al di sotto, a un segmento verde a base leggermente curvilinea (come si è fatto alle ultime elezioni politiche, sia pure con un fondo rosso) che contiene il riferimento alla candidata sindaca. 
 

7) Al lavoro con Brescia

Si presenta come altra lista civica, ma ha elementi politici ben identificabili la lista Al lavoro con Brescia, della quale fa parte l'assessore uscente Marco Fenaroli ed è basata soprattutto su antifascismo e impegno per il lavoro. Continuazione delle liste Sinistra a Brescia (2018) e di nuovo Al lavoro con Brescia (2013), il simbolo riporta al centro il Castello, il Palazzo della Loggia e la Torre della Pallata, accostati a un silo come segno del lavoro e del tessuto produttivo. Sopra il castello, però, c'è la colomba arcobaleno dell'Alleanza Verdi e Sinistra, mentre la parte inferiore del simbolo ci sono i loghi di Sinistra italiana e Possibile, collocati in fasce curvilinee. 
 

8) Lista civica Laura Castelletti sindaco

Settima formazione a sostegno della vicesindaca facente funzione è la Lista civica Laura Castelletti sindaco, il gruppo di candidati più vicino alla candidata. Il simbolo, decisamente diretto, è costituito dal nome della formazione abbinato ai colori che hanno caratterizzato la campagna elettorale (blu scuro, finito sul fondo, rosso e giallo). In questo caso la candidata non ha riproposto il suo ritratto, schierato nella lista personale schierata nel 2018 a sostegno di Del Bono (che aveva ottenuto il 5,57% e due persone elette, riproposte pure in questa occasione), mentre il colore verde - come visto - è stato passato a un'altra formazione civica della coalizione.  
 

9) Brescia 2030 - Morelli per Castelletti

Chiude la compagine in appoggio a Laura Castelletti la lista Brescia 2030, in piena continuità politica, nominale e grafica con la lista omonima presentatasi nel 2018. La piattaforma civica, legata all'assessora uscente e capolista Roberta Morelli (citata pure questa volta nel simbolo), ripresenta la propria proposta civica e riformista con il concorso del Partito socialista italiano, dalla cui storia proviene la rosa con le stelle d'Europa, già emblema del socialismo europeo. Sono rimasti, come nel 2018, il blu del fondo e il rosso che tinge i puntini delle "i" e il "per" reso con una croce: in pratica, cambia solo (ovviamente) il cognome della persona da sostenere nella nuova tornata elettorale.  

Alessandro Lucà

10) Partito comunista italiano

Terza candidatura sindaco di Brescia, in ordine di sorteggio, è quella di Alessandro Lucà, imprenditore e scrittore impegnato con Reteantimafi. Si presenta a questo appuntamento elettorale sostenuto da tre liste: la prima a essere stata estratta (anche se il suo sostegno si è aggiunto in un secondo momento) è quella del Partito comunista italiano, la formazione guidata da Mauro Alboresi che nel 2018 aveva appoggiato un proprio candidato, Lamberto Lombardi. Il simbolo schierato - come avvenne anche cinque anni fa - è quello ufficiale, con la bandiera rossa con falce, martello e stella in gran parte sovrapposta al tricolore, le due aste blu scure e la sigla maiuscola del Pci senza punti.
 

11) MoVimento 5 Stelle

La posizione medianall'interno della coalizione che sostiene Lucà è occupata - sempre in seguito al sorteggio - dal MoVimento 5 Stelle, vale a dire la formazione cui è legato il candidato sindaco (che è stato tra i promotori del MeetUp a Brescia). Se nel 2018 il contrassegno schierato era stato quello - inaugurato alle elezioni politiche di quell'anno - con il sito Ilblogdellestelle.it (e la lista, superando il 5%, aveva eletto in consiglio il proprio candidato sindaco), questa volta è stato presentato il secondo simbolo ufficiale (di fatto l'unico a essere usato sempre), con il riferimento all'anno di neutralità climatica 2050 posto nel segmento rosso sotto agli elementi che tradizionalmente identificano il MoVimento.
 

12) Unione popolare

Era stato dichiarato fin dall'inizio il sostegno al candidato proposto dal MoVimento 5 Stelle da parte di Unione popolare, formazione che dunque continua il proprio percorso anche dopo l'esito elettorale poco felice del voto politico 2022. Il simbolo contiene soltanto il nome della lista e l'arcobaleno sfumato su fondo rosso-viola, ovviamente senza il riferimento a Luigi De Magistris che era stato inserito all'esordio: con la presenza di Up, dunque, la coalizione che appoggia Lucà si configura come di sinistra, cercando di raccogliere le sensibilità e l'elettorato di quell'area (nel 2018 c'era Potere al Popolo, a sostegno di Alberto Marino, fermatasi allo 0,87%). 
 

Fabio Rolfi

13) Fratelli d'Italia

Chiude il quadro delle candidature a sindaco quella di Fabio Rolfi, schierato dal centrodestra per tentare la nuova conquista dell'amministrazione comunale bresciana: la sua corsa elettorale sarà sostenuta da sei liste. La prima estratta è quella di Fratelli d'Italia, che schiera per le schede il proprio emblema nella veste elettorale, con il simbolo ufficiale collocato nella parte inferiore e il riferimento a Giorgia Meloni, ben visibile in alto ma leggermente ridotto nelle dimensioni per fare spazio alla citazione del candidato sindaco (che ha lo stesso rilievo grafico di quella della leader, anche grazie alla brevità dei due cognomi). Ci si può attendere un risultato più elevato rispetto al 3,3% di cinque anni fa; tra i candidati, anche Sarbjeet Singh Multani, detto Kamal, di origine indiana.  
 

14) Viva Brescia

La seconda lista estratta all'interno della compagine di centrodestra è denominata Viva Brescia e rappresenta soprattutto la parte centrista di quell'area politica. Non a caso la formazione, promossa dall'ex presidente della provincia Alberto Cavalli, contiene nel simbolo la parola "Moderati"; la grafica scelta - croce di San Giorgio rossa pennellata e testo blu su fondo bianco - può rimandare alla lista Lombardia ideale - Fontana presidente che ha accompagnato la corsa alla guida della regione del candidato del centrodestra (questa volta sulle schede non compare l'Udc e nemmeno una qualche forma di scudo crociato). 
 

15) Fabio Rolfi sindaco

La terza formazione a sostegno di Rolfi è quella più vicina, anche visivamente, al candidato sindaco del centrodestra: si chiama semplicemente Fabio Rolfi sindaco e non contiene altri elementi (nemmeno l'appellativo "lista civica", presente invece - come si è visto - nell'emblema della lista legata alla principale concorrente). Nome e cognome del candidato sono scritti con un corpo molto grande, all'interno di una corona arancione e viola (stessi colori della denominazione della lista) costituita da due frecce a semicerchio che, suggerendo un movimento continuo, danno l'idea di qualcosa di dinamico.
 

16) Lega - Lega Lombarda

Non poteva mancare, all'interno della coalizione di centrodestra, la lista della Lega, vale a dire il partito di cui è espressione Rolfi e la lista che nel 2018 aveva ottenuto più voti nella compagine (il 24,18%, il triplo di Forza Italia). Com'è tradizione nelle amministrative in Lombardia, il contrassegno elettorale contiene anche la miniatura della Lega Lombarda (identica a quella comparsa per la prima volta nel 1992 nel simbolo della Lega Nord); sotto la raffigurazione grande di Alberto da Giussano c'è ancora il riferimento a Matteo Salvini (assente, come si vedrà, in altre realtà comunali), ma è stato aggiunto quello al candidato al posto della parola "Lombardia".
 

17) Brescia davvero

La coalizione che appoggia Rolfi contiene un'ulteriore lista civica, denominata Brescia davvero, che nel suo sito si descrive come "lista per i giovani e l'innovazione". Lo stesso spazio web spiega così il contrassegno scelto per la lista: "La città è al centro a simboleggiare che ci interessano le idee a prescindere dalla loro collocazione politica per fare di Più per la nostra città. Abbiamo scelto di utilizzare i colori della nostra bellissima città: l'azzurro e il bianco, che rappresentano la tradizione e la storia, ma abbiamo anche aggiunto un tocco di fucsia per esprimere la nostra passione e la nostra energia. Questi colori non solo sono un simbolo di Brescia, ma rappresentano anche i nostri valori come lista civica: la coesione, la determinazione e l'innovazione".
 

18) Forza Italia - Pli

Chiude la coalizione di centrodestra e anche la carrellata delle liste che concorreranno alle elezioni amministrative di Brescia il gruppo di candidature presentate da Forza Italia. Il contrassegno riprende quello impiegato alle politiche del 2018 e alle scorse comunali (senza dunque il riferimento al Ppe nella parte alta), con il cognome di Silvio Berlusconi ben visibile ma con gli spazi ridotti al minimo, per poter inserire al di sotto un segmento blu nel quale trovano posto sia il riferimento alla candidatura di Rolfi (e qui la brevità del cognome non aiuta, rendendolo piuttosto schiacciato) e la miniatura del simbolo del Partito liberale italiano, che concorre alla presentazione della lista. Tra i candidati c'è anche Akashdeep Singh, 23 anni, sikh, già candidato alle regionali nella lista Moratti presidente.

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