mercoledì 26 aprile 2023

Brindisi, simboli e curiosità sulla scheda

Nel turno elettorale amministrativo previsto per il 14 e il 15 maggio l'unico capoluogo pugliese interessato è Brindisi: questo voto arriva a scadenza naturale, dopo che la consiliatura precedente era durata soltanto due anni (si era votato nel 2016 poi, pochi dopo essere stata eletta, Angela Carluccio si era dimessa prevenendo la mozione di sfiducia che la sua maggioranza di centrodestra era pronta a concretizzare; anche la consiliatura precedente, quella iniziata nel 2012, era terminata in anticipo per l'arresto del sindaco di centrosinistra Cosimo Consales). 
Si è comunque arrivati alle elezioni in un clima non troppo disteso: il Pd che era parte rilevante dell'amministrazione uscente ha lasciato all'inizio di aprile la giunta guidata da Riccardo Rossi, avendo ormai deciso di non sostenere la ricandidatura del primo cittadino, puntando invece su Roberto Fusco (già candidato nel 2012, sostenuto dalla sua lista civica - denominata Sì - oltre che dall'Idv e dalla lista che univa Prc e Pdci) insieme al M5S. Oltre a Rossi e Fusco, ci saranno altri due contendenti (nessuna donna), portando a 4 il numero degli aspiranti sindaci, sostenuti in tutto da 14 liste; cinque anni fa i concorrenti erano stati 5, appoggiati da 16 liste.  

Roberto Fusco

1) Impegno per Brindisi

Il primo candidato alla carica di sindaco, secondo l'ordine stabilito dal sorteggio, risulta essere Roberto Fusco, avvocato e già membro del consiglio comunale brindisino, eletto - come si è appena detto - nel 2012. Nessuna delle forze politiche che lo sostennero allora, tuttavia, è presente sulla nuova scheda elettorale. Prima formazione estratta è Impegno per Brindisi, gruppo nato nel 2019, ma che nel simbolo rende chiara la parentela con il gruppo nato un anno fa in consiglio regionale Per la Puglia, a sostegno di Emiliano (ne fanno parte ora Saverio Tammacco, Sebastiano Leo e Mauro Vizzino, riferimento dei brindisini). Di quel raggruppamento riprende infatti il "per" bianco con all'interno un cuore giallo, il tutto su fondo blu e con un arco-sorriso tricolore sotto.
 

2) Ora tocca a noi

Il secondo posto sulla scheda e all'interno della coalizione è stato assegnato alla lista Ora tocca a noi, tra le formazioni che nel 2018 avevano sostenuto Riccardo Rossi, tutte entrate in consiglio (al primo turno era arrivato solo il 2,25%, ma considerando che il candidato sindaco al ballottaggio aveva vinto erano comunque arrivati due consiglieri). Il progetto giovanile ha cambiato per l'occasione colori (dal verde acqua al blu) e simbolo, con un restyling affidato all'agenzia New Reclame. L'immagine stilizzata del porto brindisino ha lasciato il posto a un insieme di elementi per rappresentare Brindisi e i principi del movimento: "il Monumento al Marinaio, uno dei simboli più noti e riconoscibili per i brindisini; l'onda, simbolo di forza, trasformazione e rinascita; il dialogo, confronto e sviluppo di nuove idee" (quest'ultimo rappresentato dal fumetto appena accennato). 
 

3) MoVimento 5 Stelle

La posizione mediana nella coalizione a sostegno di Fusco è occupata dal MoVimento 5 Stellealla sua terza partecipazione alle amministrative di Brindisi (se si considera anche la Lista CiVica a 5 Stelle del 2009; nel 2012 non corse invece). Fusco si era candidato al Senato nel 2022 proprio con il M5S (ottenendo un significativo 30% nel collegio uninominale di Taranto, pur essendo battuto dal candidato del centrodestra). Il simbolo schierato in questo caso è lo stesso dello scorso anno, con il riferimento all'anno 2050 nel segmento rosso collocato al di sotto degli elementi grafici distintivi del M55. 
 

4) Partito democratico

Come si è detto all'inizio di questo articolo, Fusco può contare anche sul sostegno del Partito democratico, che nel 2018 non aveva ottenuto un risultato strepitoso (9,64%), ma era stato pur sempre il secondo soggetto più votato - dopo il M5S - e aveva ottenuto 9 seggi partecipando alla coalizione di Rossi, seconda al primo turno e vincente al ballottaggio. Come in tutte le sue partecipazioni precedenti alle amministrative brindisine, il Pd a queste elezioni schiera il proprio simbolo ufficiale nazionale, senza alcuna altra indicazione (territoriale o della persona sostenuta) presente all'interno del cerchio.
 

5) Roberto Fusco sindaco

La coalizione a sostegno di Fusco si completa con la lista "personale" del candidato alla guida del comune, denominata semplicemente Roberto Fusco sindaco e probabilmente candidata a ottenere un seguito non trascurabile (così era accaduto anche per la lista di Fusco del 2012). Il simbolo, piuttosto semplice, rimanda in realtà a qualcosa di già visto: il cerchio blu (con circonferenza bianca concentrica), con una parola evidente gialla e il resto del testo bianco ricorda un po' - senza volerlo, si è tentati di supporre - la scelta grafica di Noi con Salvini (che pure non usava il carattere Arial Black impiegato qui e aveva adottato un fondo più scuro e sfumato). 
 

Pasquale "Lino" Luperti

6) Uguaglianza cittadina

Secondo candidato sorteggiato, tra coloro che aspirano alla guida del comune di Brindisi, è Pasquale Luperti, detto "Lino", già assessore della giunta Consales e rieletto consigliere nel 2016 (con un ruolo non irrilevante nelle fibrillazioni dell'amministrazione Carluccio e uscito assolto da un processo penale che lo aveva riguardato). Lo sostengono due liste: la prima, Uguaglianza cittadina, utilizza come simbolo un cerchio bianco e blu, con un fascio di luce con i colori dell'arcobaleno nella parte inferiore. Il simbolo si trova in una pagina Facebook con lo stesso nome aperta un anno fa, riferita a un soggetto politico con sede ad Avellino e mirante a ottenere soprattutto parità tra le persone e (nel vecchio sito, in qualche modo ancora consultabile, si legge che il logo richiama "7 colori, 7 continenti, 7 razze, 7 giorni della settimana, 7 virtù umane, la clessidra evolutiva, la bilancia della vita,  l'uguaglianza").
 

7) Movimento Regione Salento

Non ci si stupisce troppo a trovare come altra lista a sostegno di Luperti il Movimento Regione Salento: lo stesso Luperti è uno dei fondatori di questa realtà nata nel 2010 per "rivendicare la vera identità del popolo salentino", trasformando tra l'altro il Salento in Regione. Pure in questo caso è il sito del movimento, stavolta ancora accessibile, a spiegare il contenuto del simbolo: con riferimento allo stemma, "impostato graficamente seguendo le regole della disciplina araldica", si apprende che esso "richiama gli emblemi delle più significative famiglie nobiliari, che si sono susseguite attraverso i secoli al governo del nostro territorio". Il simbolo (al pari dello scudo che contiene la stessa grafica di base) comprende "il leone rampante dei Brienne, stagliato sul drappo stilizzato dei d'Enghien, su cui rifulge l'astro degli Orsini del Balzo. In fondo al campo domina una torre di avvistamento aragonese posta a sentinella delle coste della 'terra dei due mari'. I colori dominanti sono: l'oro del sole, l'azzurro del cielo e il blu del mare. Lo scudo è sormontato da tre stelle rappresentanti simbolicamente le tre province di Lecce, Brindisi e Taranto, vasto dominio feudale del fiorente Regno di Napoli, che comprendeva la rinomata Terra d'Otranto, un tempo entità storica e geografica omogenea". Un arco tricolore nella parte inferiore completa la grafica del contrasseegno.

Riccardo Rossi

8) Brindisi Bene Comune - Alleanza Verdi e Sinistra

La terza candidatura estratta è quella del sindaco uscente, Riccardo Rossi. Se nel 2018 le liste a suo sostegno erano state 4, questa volta ne è sopravvissuta una sola, che di fatto ne unisce due di cinque anni fa (anche se l'equivalenza non è del tutto corretta). Il simbolo della lista in questione è una "bicicletta" che unisce gli emblemi di Brindisi Bene Comune e Alleanza Verdi e Sinistra. Il secondo fregio è lo stesso impiegato alle ultime elezioni politiche; il primo - con una formica arancione operosa e sorridente - è identico a quello esistente dal 2011 e che l'anno successivo venne usato da Rossi proprio per candidarsi a sindaco alle elezioni brindisine (nel 2012 la lista ottenne il 4,68% e fu eletto consigliere; il risultato passò poi al 7,69% del 2016 e al 6,68% del 2018, ma in quest'ultima tornata la lista ottenne ben 6 consiglieri grazie al premio di maggioranza conquistato al ballottaggio).

Giuseppe Marchionna

9) Lega

Quarta e ultima candidatura alla guida del comune di Brindisi, in ordine di sorteggio, è quella di Giuseppe Marchionna (detto anche Pino), già sindaco di Brindisi all'inizio degli anni '90. Potrà contare sul sostegno di 6 liste, la prima delle quali risulta essere quella della Lega. Dopo la prima partecipazione nel 2018 a sostegno di Giacomo (detto Massimo) Ciullo, superando di pochissimo il 5%, la lista si è ripresentata con il medesimo simbolo: come cinque anni fa, sotto ad Alberto da Giussano, nel segmento blu c'è il cognome giallo di Matteo Salvini, abbinato al riferimento alla Puglia (già presente, appunto, nel 2018).
  

10) Partito repubblicano italiano

Il secondo simbolo della coalizione di centrodestra che si propone a Brindisi non può passare inosservato: è infatti quello del Partito repubblicano italiano, sempre presente in consiglio comunale a Brindisi anche dopo l'avvento dell'elezione diretta del sindaco (fatta eccezione per la consiliatura 2002-2004). Nel 2018 il partito dell'edera, schierato con Roberto Cavalera, ottenne addirittura l'8,55% (tradotto in un solo consigliere solo perché la coalizione di centrodestra, pur prevalente al primo turno, perse al ballottaggio); la tradizione repubblicana brindisina è confermata dal fatto che Corrado De Rinaldis Saponaro, segretario dalla fine del 2017, è proprio di Brindisi.
 

11) Casa dei Moderati

La terza formazione sorteggiata all'interno della coalizione che sostiene Marchionna è una "bicicletta" denominata Casa dei Moderati. Questa riunisce, anche visivamente all'interno di un cerchio azzurro - con il nome appena ricordato in evidenza - due emblemi: quelli di Brindisi Idea 2030 (gruppo nato dalla fusione di Idea per Brindisi, Proiezione futuro, Insieme per la città e Brindisi nel cuore, con il profilo delle Colonne Romane che si aggiunge a quello del Monumento al Marinaio) e dell'Unione di centro, rimasta fuori dal consiglio nel 2018 ma intenzionata a riprovarci in questo caso, unendo le proprie forze a quelle di altri gruppi.
 

12) Fratelli d'Italia

Non può mancare all'interno della coalizione di centrodestra la lista di Fratelli d'Italia, che nel 2018 aveva sostenuto con la Lega Giacomo Massimo Ciullo portandogli il 6,30% (percentuale condivisa con il Movimento +39). Questa volta Fdi non ospita alcuna altra formazione all'interno della propria lista - per lo meno in modo visibile - e schiera sulla scheda elettorale il contrassegno usato fin dal 2018 per le elezioni politiche, con il simbolo ufficiale inserito all'interno di un cerchio bicolore in cui l'elemento più visibile è il cognome di Giorgia Meloni. Il risultato della lista, ovviamente, sarà guardato con molta attenzione.
 

13) Forza Italia

Quinta delle sei liste presentate a sostegno di Marchionna è quella di Forza Italia, che torna sulle schede delle elezioni comunali brindisine dopo il 7,4% ottenuto nel 2018 (aveva sostenuto Roberto Cavalera con Pri, Brindisi in alto, Brindisi popolare, Idea e Udc). Diversamente da altri comuni visti finora, qui Fi ha scelto di presentare un simbolo diverso (ma già visto in passato), con la bandierina tricolore assai più grande rispetto agli usi più recenti (ma comunque debordante rispetto al cerchio) e il solo cognome di Silvio Berlusconi collocato al di sotto, senza contenere alcuna altra indicazione personale o territoriale
 

14) Lista civica Marchionna sindaco

Chiude la coalizione di centrodestra e anche l'intera offerta elettorale di Brindisi per il 2023 la Lista civica Marchionna sindaco, dunque la formazione più legata all'ex primo cittadino brindisino. Il simbolo ha il blu come colore prevalente, così come si segnala la presenza di un'onda tricolore (se la si vuole leggere così). Vale la pena rilevare che tra le forze politiche che hanno scelto di sostenere Marchionna ci sono pure Italia viva e Azione, come dichiarato a metà aprile dal commissario Iv (e consigliere regionale) Fabiano Amati, dopo che il partito guidato da Matteo Renzi aveva già lasciato la maggioranza in appoggio a Rossi lo scorso settembre.

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