Domenica 22 ottobre non si voterà soltanto per le elezioni suppletive nel collegio senatoriale di Monza-Brianza (per le quali le urne resteranno aperte anche lunedì 23 ottobre). In quello stesso giorno, infatti, si terranno anche le elezioni per rinnovare i consigli provinciali di Trento e di Bolzano, per i quali la consiliatura si chiude regolarmente quest'anno. Tutte e due le consultazioni sono rilevanti e destano interesse anche perché, tra l'altro, per entrambe le rispettive norme vigenti prevedono il deposito dei contrassegni come primo atto, seguito dalla presentazione delle liste: negli articoli relativi a queste due elezioni, dunque, si prenderanno in considerazione tanto gli emblemi destinati a finire sulle schede, quanto quelli che - come varianti di fregi utilizzati o come contrassegni di formazioni che non hanno presentato liste - non verranno usati il 22 ottobre.
Si inizia prendendo in considerazione la provincia autonoma di Bolzano. Dal 29 al 30 agosto sono stati depositati presso la segreteria generale dell'amministrazione provinciale 17 contrassegni - tanti quanti ne sono stati presentati nel 2018 - tutti ammessi; di questi, sulle schede se ne troveranno 16, perché - come si vedrà - la Lega ha presentato due varianti dell'emblema, potendone scegliere una sola. Vale la pena ricordare che il consiglio della provincia autonoma di Bolzano viene eletto con sistema proporzionale e non sono previste coalizioni tra le liste, anche perché non viene contestualmente eletto il presidente: questo verrà votato dal consiglio a maggioranza assoluta dai membri.
1) Team K
Il sorteggio ha collocato al primo posto la lista del Team K, vale a dire quella che nel 2018, con il nome intero di Team Köllensperger, aveva ottenuto il 15,2% (e 6 consiglieri), risultando la forza più votata dopo la Svp. Come nel 2018, capolista è Paul Köllensperger (eletto per la prima volta in consiglio nel 2013 con il M5S) e si ripropone come guida di un movimento (anzi, di una squadra) nata nella società civile e che punta a costruire "un Alto Adige più democratico, più competitivo e più sostenibile". Il simbolo, già visto alle comunali di Bolzano nel 2020, è l'evoluzione del contrassegno impiegato cinque anni fa: sopra al nome (con la K inserita nel puntino rosso che c'era fin dall'inizio) spicca ancora il disegno di un fumetto contenente la sagoma nera della provincia, come a volerle dare voce.
La sorte si è divertita a collocare subito dopo la lista del Team K quella del MoVimento 5 Stelle, dunque il soggetto alla base del progetto politico di Köllensperger; nel 2018, ottenendo il 2,4%, era comunque riuscito a confermare un seggio in consiglio. Rispetto ad allora, il simbolo del partito a livello nazionale ha meno consenso (a livello locale si vedrà), mentre ha aumentato la propria percentuale di rosso: il contrassegno impiegato, infatti, è quello usato alle ultime elezioni politiche (e contenuto nello statuto), con il riferimento al 2050 - anno dell'auspicata "neutralità climatica" - su segmento rosso al di sotto delle stelle.
3) Enzian
Il terzo simbolo estratto è strettamente legato al territorio. La lista Enzian (cioè genziana, stesso fiore che occupa gran parte del contrassegno, con due esemplari a fiore dischiuso e un terzo, al centro, ancora chiuso, mentre al di sotto si riconosce di nuovo la sagoma del territorio provinciale) è emanazione del monogruppo in consiglio provinciale formato nel 2020 da Josef Unterholzner, fuoriuscito dal Team K con cui era stato eletto. La lista, con lo stesso simbolo, era già comparsa a Merano alle elezioni amministrative del 2021 (avendo come slogan "Politica per le persone", in lingua tedesca).
4) Süd-Tiroler Freiheit
Presenta anche quest'anno una lista - e ottiene il quarto posto sulla scheda elettorale - il partito Süd-Tiroler Freiheit (Libertà Sud-Tirolese) fondata da Eva Klotz. Il simbolo riporta il nome su fondo grigio, rosso e bianco, con a fianco il motto in tedesco "Libera alleanza per il Tirolo", il tutto su un sistema di cerchi concentrici bianchi e rossi. Se nel 2013 l'emblema aveva raccolto il 7,2% , con l'elezione di tre consiglieri, cinque anni fa era arrivato il 6% che aveva permesso di ottenere solo due eletti; la proposta politica, in ogni caso, resta invariata (capolista è l'attuale capogruppo in consiglio, Sven Knoll).
5) Partito democratico
In quinta posizione sulle schede si trova la lista del Partito democratico, guidata dall'unico consigliere eletto nel 2018, Sandro Repetto: cinque anni fa, infatti, la lista aveva ottenuto soltanto il 3,8%, nonostante l'apporto di alcune formazioni civiche. Questa volta il partito si presenta formalmente e visivamente da solo: se nel 2018 il contrassegno aveva ridotto il logo dem di Nicola Storto per contenere anche il riferimento all'Europa (con le stelle e una fascetta con la sigla del Pse) e alle Civiche che avevano concorso alla lista, questa volta sulle schede finisce il simbolo ufficiale, cui si aggiunge soltanto - come in passato - la traduzione in tedesco del nome.
6) Verdi - Grüne - Vërc
Sesto simbolo in ordine di sorteggio è quello della formazione verde dell'Alto Adige, tradizionalmente chiamata Verdi - Grüne - Vërc (dunque con il nome proposto in italiano, tedesco e ladino) e che, altrettanto tradizionalmente, non schiera il sole che ride ma la colomba bianca su sfondo verde. Il simbolo è lo stesso usato sulle schede nel 2018, contenente in alto il riferimento al Partito dei Verdi europei (dunque la corolla del girasole). Il radicamento di quella forza politica è dimostrato dal 6,8% ottenuto cinque anni fa, tramutatosi in tre consiglieri (la capogruppo uscente, Brigitte Foppa, è anche la capolista).
7) Fratelli d'Italia
Presenta questa volta il suo simbolo ufficiale, sia pure nella versione elettorale (dunque con il nome di Giorgia Meloni inserito sopra al vero fregio) Fratelli d'Italia: cinque anni fa, infatti, Fdi si era presentata insieme a L’Alto Adige nel cuore (movimento fondato nel 2013 da Alessandro Urzì) e ad altre formazioni di natura civica che non avevano lasciato particolari tracce sul contrassegno. Nel 2018 quella formazione aveva ottenuto l'1,7%, ricevendo un seggio (era stata la lista con meno voti a entrare in consiglio), occupato proprio da Urzì: questi, eletto nel 2022 deputato, ha lasciato il posto a Marco Galateo ed è proprio lui a guidare la lista di Fdi.
8) La Civica - Alto Adige - Südtirol
L'ottavo contrassegno è probabilmente il più composito di questo turno elettorale: è quello che caratterizza la lista La Civica - Alto Adige - Südtirol, che unisce - come il nome stesso suggerisce - almeno tre esperienze di liste civiche locali (La Civica per Merano e Alleanza per Merano, legate nel 2021 a Dario Dal Medico; Io sto con Bolzano, vista alle comunali nel 2016 e nel 2020), i cui simboli sono riportati in miniatura nel semicerchio inferiore; i colori dominanti di quelle "pulci" sono richiamati anche dal "ventaglio" che domina la parte superiore del cerchio. Non passa inosservato, in basso, il riferimento al gruppo europeo Renew Europe, che fa intendere il sostegno implicito di Italia viva e Azione alla lista (del resto anche "La Civica" è scritto con lo stesso carattere di "Calenda" del simbolo coniato un anno fa).
9) JWA - Jürgen Wirth Anderlan
Non può passare inosservato il nono simbolo estratto, quello della lista JWA, acronimo di Jürgen Wirth Anderlan, ex comandante degli Schützen (associazioni per la difesa territoriale, sorta di milizie ispirate ai bersaglieri tirolesi). Il contrassegno, su fondo arancione, oltre alla sigla e al cognome del candidato capolista, ha in netta evidenza una stilizzazione ben disegnata dei baffi e della barba dello stesso Wirth Anderlan (un profilo simile a quello di Paolo Primon, fondatore degli Schützen a Trento, nonché della Lega Tridente e di Popoli liberi, ma quest'anno alle elezioni di Trento non lo si vedrà correre, essendo scomparso nel 2022). Punto centrale del programma è la difesa "degli interessi e dei diritti fondamentali del popolo sudtirolese" (non mancano l'avversione alle precedenti misure anti-pandemia, alla "isteria climatica", all'italianizzazione dell'Alto Adige e alla "gender-mania").
10) Die Freiheitlichen
Si ripresenta come nel 2018 anche Die Freiheitlichen (I libertari, in tedesco), formazione ormai radicata, con un suo seguito acclarato nell'area indipendentista, germanofona e tendenzialmente attenta alle posizioni di destra. Nessun cambiamento al simbolo consolidato, con una grande "F" bianca su fondo blu e giallo, con il nome del partito scritto ad arco nella parte sinistra del contrassegno. I 6 seggi ottenuti nel 2013 si sono ridotti a 2 nel 2018 (la lista aveva ottenuto il 6,2%, poco meno rispetto ai Verdi), ma questo è stato comunque sufficiente a non raccogliere le firme, assicurando dunque la partecipazione anche a queste elezioni.
11) Forza Italia
Si sottopone anche quest'anno al giudizio del corpo elettorale altoatesino pure Forza Italia, che nel 2018 aveva visto ridurre i suoi consensi dal 2,5% del 2013 (insieme alla Lega Nord e all'A-Team) all'1%, dovendo rimanere fuori dal consiglio provinciale (salvo poi ottenere l'adesione di Carlo Vettori, attuale capolista). In questa competizione il partito schiera esattamente lo stesso contrassegno preparato lo scorso anno in vista delle elezioni politiche, dunque con il riferimento al Partito popolare europeo e - soprattutto - il cognome di Silvio Berlusconi sotto la bandierina. Elemento che viene confermato, com'è noto, anche dopo la morte del fondatore del soggetto politico.
12) Vita
Partecipa alle elezioni provinciali al posto numero 12 sulla scheda anche Vita, formazione fondata e guidata dall'ex deputata Sara Cunial (che, del resto, proprio in un hotel della provincia di Bolzano aveva stabilito il proprio domicilio parlamentare nel 2021). Si tratta ovviamente di un debutto alle provinciali per questa formazione, che schiera come capolista l'avvocata Renate Holzeisen. Per l'occasione, il simbolo è stato leggermente ritoccato: la circonferenza interna si colora anche di rosso per richiamare i colori dello stemma e della bandiera locale, così come la chioma dell'albero della vita si tinge tutta di rosso (anche a costo di far apparire il simbolo un po' sanguinolento).
13) I valori di Centro Destra
Si presenta come inedita la lista che sta al tredicesimo posto, chiamata I valori di Centro Destra, anche se il simbolo più diffuso nelle varie grafiche contiene solo le due parole messe in evidenza (sempre tinte di azzurro e di blu) all'interno di una corona composta da archi degli stessi colori e racchiusa da una circonferenza verde. La formazione, guidata da Filippo Maturi, ha scelto di delimitare nettamente il proprio perimetro di azione, evocando fin dal nome i valori di quell'area politica ("Vediamo liste che si professano di centrodestra candidarsi con la sinistra pur di rincorrere una poltrona" ha dichiarato il capolista su Facebook).
14) Südtiroler Volkspartei
Nelle elezioni provinciali bolzanine non può certo mancare il simbolo della formazione dalla storia più lunga, la Südtiroler Volkspartei, da sempre partito di maggioranza almeno relativa in Alto Adige: nel 2013 aveva ottenuto il 45,7%, nel 2018 era scesa al 41,9% (conseguendo comunque 15 consiglieri su 35, incluso il presidente uscente, Arno Kompatscher, capolista). Pure in questo caso il contrassegno ha la stella alpina su fondo nero che viene schierata in quella foggia almeno dal 1953; al di sotto c'è la sigla della Svp (con la V bianca e rossa), senza alcun riferimento al Partito autonomista trentino tirolese come di solito lo si vede in occasione delle elezioni politiche.
Nel 2018 la Lega aveva presentato una propria lista autonoma, ottenendo l'11,1% (risultando la terza forza in quelle elezioni: un notevole balzo rispetto al 2,5% della lista in condominio con Forza Italia del 2013). In quest'occasione il partito guidato da Matteo Salvini si presenta alle elezioni con un nuovo capolista, Christian Bianchi, sindaco di Laives (dopo di lui sono inseriti i tre consiglieri uscenti) ed espressione del movimento Uniti per l'Alto Adige, federato con i leghisti: il simbolo contenente un nastro tricolore unito a un elemento azzurro è stato inserito volutamente nel contrassegno della Lega, a fianco di Alberto da Giussano.
Occorre segnalare che in sede di deposito dei contrassegni la Lega aveva depositato anche il suo contrassegno ufficiale, identico a quello che - adottato per la prima volta per le elezioni politiche del 2018 - era già stato impiegato per il precedente appuntamento elettorale provinciale. Non è inutile ricordare, a questo proposito, che se l'art. 16, comma 2 della legge provinciale n. 14/2017 richiede la raccolta di almeno 400 firme di elettori, risultano esenti - a norma del comma 4 - i partiti o gruppi politici "che nelle ultime elezioni hanno presentato candidature con proprio e identico contrassegno ottenendo almeno un seggio nel Consiglio provinciale o nel Parlamento italiano o nel Parlamento europeo": l'uso del contrassegno del 2018 avrebbe consentito la partecipazione senza le firme, ma si sarebbe dovuto rinunciare all'inserimento di Uniti per l'Alto Adige; essendo stata regolarmente completata la raccolta firme sul nuovo emblema, non ci sono stati problemi, ma se l'obiettivo non fosse stato raggiunto ci sarebbe stata comunque la possibilità di presentarsi con il simbolo "vecchio".
16) Für Südtirol mit Widmann
Chiude la carrellata delle liste, al numero 16, la formazione denominata Für Südtirol mit Widmann: il riferimento è a Thomas Widmann (anche capolista), eletto in passato con la Svp e già assessore regionale in quella quota, incarico revocato dopo un pesante dissidio con il presidente provinciale uscente ed ex collega di partito Kompatscher. Il simbolo presenta nella parte superiore un'immagine stilizzata del gruppo montuoso del Catinaccio - Rosengarten, ma la maggior parte del cerchio è occupata dal fondo nero (come quello della Svp) e dal nome scritto quasi per intero con un carattere bianco molto evidente.
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