sabato 1 settembre 2018

Bolzano, simboli e curiosità sulla scheda

Il 21 ottobre 2018 sono previste le elezioni del consiglio della provincia autonoma di Bolzano: la legge elettorale - l.p. n. 141/2017 - prevede, similmente a quanto accade per le elezioni politiche, che il deposito dei contrassegni preceda quello delle liste, delle firme e dei documenti a loro sostegno (deposito che è tuttora in corso, si concluderà il 4 settembre). Per questo turno elettorale sono stati depositati 17 contrassegni, tutti risultati ammessi (anche se i media precisano che due ammissioni sono "con riserva", senza specificare di quali emblemi si parli).
Il deposito, peraltro, è stato effettuato da 15 forze politiche, perché due di esse hanno scelto di presentare due contrassegni ciascuna (la legge elettorale non prevede un espresso divieto sul punto, come invece avviene a livello nazionale). La ragione si deve rinvenire nel fatto che la legge esenta dalla raccolta firme solo "partiti o raggruppamenti politici che nelle ultime elezioni hanno presentato candidature con proprio e identico contrassegno ottenendo almeno un seggio nel Consiglio provinciale o nel Parlamento italiano o nel Parlamento europeo": l'espressione "identico contrassegno" dà l'idea di essere interpretata con particolare severità - cosa che, negli anni, non era avvenuta a livello nazionale, essendo sufficiente anche un contrassegno composito ed essendo normalmente accettati piccoli aggiustamenti - per cui anche una minima variazione dell'emblema nella sua interezza farebbe perdere il beneficio dell'esenzione dalla raccolta firme
Due soggetti politici, dunque, hanno scelto di depositare tanto l'emblema con cui hanno intenzione di presentarsi quest'anno, tanto quello con cui cinque anni fa hanno ottenuto eletti in consiglio provinciale: se non si completasse la raccolta firme per il contrassegno nuovo, le liste saranno depositate con quello vecchio esente dall'onere delle sottoscrizioni. Il sorteggio dei contrassegni, già effettuato, ovviamente ha considerato queste due varianti alla pari di tutti gli altri simboli, per cui nell'ordine sorteggiato le due versioni grafiche non risultano mai consecutive. Ecco, di seguito, i simboli secondo l'ordine di sorteggio:
  

L'Alto Adige nel cuore

Il primo simbolo sorteggiato è quello della forza politica fondata nel 2013 da Alessandro Urzì nel tentativo di unire le forze alternative al centrosinistra (e in particolare al legame da tempo instauratosi tra Pd e Svp). Quello depositato è il simbolo con cui lo stesso Urzì è stato eletto nel 2013 in consiglio provinciale, dunque è stato riproposto per assicurarsi la partecipazione al voto senza dover raccogliere le firme. Da segnalare il cuore individuato da tre nastri dai colori nazionali, come a voler ribadire con forza l'italianità del territorio (tema su cui Urzì si è sempre battuto molto nel corso degli anni).


Verdi - Grüne - Verc

La sorte ha voluto che risultassero consecutivi gli emblemi delle due formazioni che hanno deciso di presentare una coppia di contrassegni per i motivi ricordati. In questo caso, però, al secondo posto si è collocato il nuovo simbolo dei Verdi altoatesini, che al tradizionale segno della colomba e al nome scritto in italiano, tedesco e ladino (questa volta in minuscolo) unisce anche il girasole, emblema che caratterizza i Verdi europei, anche per sottolineare il partito europeo di riferimento (European Green Party). Se la raccolta firme andrà a buon fine, sarà questo il simbolo che finirà sulle schede.


Die Freiheitlichen

In terza posizione è stato sorteggiato il simbolo - ormai più noto anche a livello nazionale, anche per essere stato inserito nel contrassegno utilizzato dalla Lega nel 2014 alle elezioni europee - di Die Freiheitlichen (I libertari), partito indipendentista vicino alla maggioranza germanofona e su posizioni di destra. L'emblema è il consueto, ormai stabile da anni, con l'enorme "F" ricavata geometricamente all'interno del cerchio grazie all'uso dei colori blu e giallo all'intorno: niente raccolta firme ovviamente, grazie ai 6 seggi ottenuti nel 2013. 


Team Köllensperger

Dovrà invece necessariamente cercare le sottoscrizioni degli elettori la lista creata da Paul Köllensperger, unico eletto nel 2013 del M5S e questa volta pronto a presentarsi da solo (uscendo dal MoVimento ma senza attaccarlo), con una lista - o, visto il nome, una squadra - che porta il suo nome, per "intraprendere la via del cambiamento in Alto Adige", magari preparandosi a co-governare con il partito di maggioranza (Svp) e magari proprio con i 5 Stelle. I colori del M5S, giallo e rosso, dominano peraltro anche questo simbolo, in cui l'elemento grafico prevalente è il disegno di un fumetto che contiene la sagoma nera della provincia di Bolzano, sottolineando l'intento di dar voce a essa.


L’Alto Adige nel cuore - Fratelli d’Italia - Civici e indipendenti uniti

Successivamente il sorteggio ha collocato il nuovo simbolo presentato da Urzì per le prossime elezioni provinciali (che però avrà bisogno della raccolta delle firme). Se cinque anni fa Fratelli d'Italia era nato da poco e non aveva ufficialmente partecipato alle elezioni, questa volta si è deciso di dare visibilità alla sua corsa nella lista comune presentata con L'Alto Adige nel cuore; alla stessa, peraltro, partecipano anche altri soggetti "civici e indipendenti uniti", come recita il nome scelto (e la parola "uniti" sul contrassegno serve anche a segnalare la loro presenza).


Südtiroler Volkspartei

Non poteva ovviamente mancare il partito che da sempre detiene la maggioranza dei consensi in Alto Adige e che, di conseguenza, domina il governo della provincia di Bolzano. Ovviamente il simbolo utilizzato dalla Svp è quello di sempre, la stella alpina con la medesima grafica ben nota; non si è utilizzata la versione delle elezioni politiche, che conteneva anche il riferimento al Partito autonomista trentino tirolese, ma quella "solitaria" - con la "V" ad ombra rossa aggettante sul fondo nero - che aveva ottenuto ben il 45,7% alle elezioni provinciali di cinque anni fa. 


Vereinte Linke - Sinistra unita

I gruppi politici a sinistra del Partito democratico questa volta hanno scelto di presentarsi uniti tra loro in un'unica lista (mentre cinque anni fa Prc e Pdci avevano corso da soli, restando fuori dal consiglio). Il simbolo utilizzato - che deve raccogliere le firme - è a fondo rosso e gli elementi grafici e testuali sono bianchi, come Liberi e Uguali, anche se è il solo elemento di contatto. Nel nome scelto si è evidenziato il concetto di sinistra rispetto a quello dell'unità (scritto più piccolo e con un carattere handwriting); completa la grafica un profilo montano, giusto per caratterizzare territorialmente l'emblema. 


Forza Italia

Alle elezioni provinciali bolzanine questa volta Fi partecipa da sola, mentre nel 2013 aveva scelto di allearsi con la Lega Nord e A-Team autonomie. Il risultato allora non fu esaltante (2,5% e un solo eletto), ma stavolta il partito spera di poter fare meglio. Una curiosità riguarda il simbolo scelto: per poter godere dell'esenzione dalla raccolta firme e nell'impossibilità di utilizzare l'emblema composito impiegato cinque anni fa, il partito aveva l'opportunità di utilizzare il fregio delle ultime elezioni politiche (con la dicitura "Berlusconi presidente"), ma ha optato per quello con cui nel 2014 ha eletto i propri europarlamentari - la legge elettorale lo consente - che riporta solo il cognome di Berlusconi.


Süd-Tiroler Freiheit

L'ordine del sorteggio dopo Forza Italia ha collocato un'altra forza politica indipendentista chiaramente radicata a livello locale, la Süd-Tiroler Freiheit (Libertà Sud-Tirolese) fondata da Eva Klotz, con il motto "Libera alleanza per il Tirolo", naturalmente scritto in tedesco. Il contrassegno utilizzato è lo stesso che nel 2013 ha portato a raccogliere il 7,2% e a eleggere tre consiglieri, tra cui la stessa Klotz (poi dimessasi l'anno dopo): un emblema con una grafica semplice e piuttosto geometrico-testuale, ma di sicuro impatto visivo, come è facile notare. 


MoVimento 5 Stelle

Nel 2013 era riuscito a ottenere il 2,5% come la lista di Fi-Lega Nord, eleggendo appunto un consigliere; questa volta che il M5S è al governo a livello nazionale, spera probabilmente di ottenere un risultato migliore, anche se il suo unico eletto nello scorso turno elettorale, come si è visto, ha scelto una strada diversa. Sul piano grafico, ovviamente il simbolo non è quello utilizzato nel 2013, ma quello con cui il M5S ha eletto i suoi parlamentari alle elezioni politiche, altrettanto valido per ottenere l'esenzione dalla raccolta firme.


Partito Democratico - Demokratische Partei

Si è complicato, almeno sul piano grafico, il simbolo del Pd rispetto a quello impiegato nel 2013. Oltre al logo di Nicola Storto sormontato dal nome del partito in lingua tedesca, infatti, è presente anche il riferimento al Partito socialista europeo, in una fascia rossa collocata sotto a un segmento blu che contiene le stelle della bandiera Ue; nella parte inferiore, poi, è stato inserito il riferimento "con le civiche", segnalando l'allargamento della lista. Un simbolo molto più "ammassato", dunque, che in base alla rigida normativa bolzanina dovrebbe raccogliere le firme per la lista.


Noi per l'Alto Adige Südtirol 

Del tutto nuovo, invece, è il simbolo della formazione Noi per l'Alto Adige Südtirol, Il simbolo è qualificato come "scritta bianca su campo arancione e montagne stilizzate", ricavate in un arco di cerchio; Noi non è solo un pronome inclusivo, ma è anche il nome del parco tecnologico di Bolzano in cui è stata presentata la lista, costituita da amministratori locali di varia provenienza (centrodestra e centrosinistra), attenti al tema del lavoro e soprattutto a garantire una rappresentanza al gruppo linguistico italiano e guardare a una dimensione regionale, che non escluda il Trentino. 


Bürgerunion für Südtirol

Non è del tutto nuovo, ma a rigore sarà comunque chiamato a raccogliere le firme il simbolo di Bürgerunion für Südtirol (Unione dei cittadini per il Sudtirolo), che nel 2013 era riunto in cartello con Ladins Dolomites e Wir Südtiroler, riuscendo a conquistare un eletto con il 2,1%. L'ex Union für Südtirol si presenta con il suo emblema "aggressivo" che mette in grande risalto - anche grazie all'Arial Black utilizzato - la prima parte del suo nome - senza indicare invece quello del suo leader, Andreas Pöder - e continua a perseguire le sue istanze autonomistiche, con particolare riguardo alla popolazione di lingua tedesca e ladina.
  

Verdi - Grüne - Verc - Sel

Si è visto prima il contrassegno che i Verdi altoatesini vorrebbero utilizzare in queste elezioni, ma si è detto anche che l'inserimento del riferimento ai Verdi europei li costringerebbe a raccogliere le firme. Ove quest'operazione non riuscisse entro i termini di legge, la lista sarà contraddistinta dall'emblema utilizzato cinque anni fa alle elezioni, che aveva ottenuto l'8,7% ed eletto tre consiglieri; pazienza se sul contrassegno c'è ancora il nome di Sel, che non esiste più, l'importante è poter correre senza firme...


Casapound Italia

Per le liste di CasaPound questa è l'occasione del debutto alle elezioni provinciali di Bolzano: se nel 2013 erano state presentate liste alle politiche, infatti, altrettanto non era stato fatto in Alto Adige per il voto locale. Da tempo, tuttavia, il gruppo cerca di essere presente con proprie candidature nel maggior numero possibile di territori: non stupisce, quindi, che sulla scheda gli elettori bolzanini possano trovare il simbolo ormai ben noto della tartaruga ottagonale, ovviamente una volta completata la raccolta firme richiesta alla lista.


Lega 

Si è visto che cinque anni fa la Lega Nord non si era presentata autonomamente, ma in una lista con Forza Italia e A-Team. Questa volta, forte anche dei maggiori consensi riscossi a livello nazionale (e lo si può ben dire, dopo la partecipazione al voto in tutta l'Italia), la Lega-non-più-Nord corre alle elezioni provinciali di Bolzano con una propria lista; per farlo senza dover sottostare alla raccolta firme, ha dovuto depositare lo stesso simbolo con cui ha eletto i propri parlamentari, senza poter aggiungere alcun riferimento territoriale per non perdere il beneficio.


Il popolo della famiglia

Ultimo simbolo sorteggiato è quello del Popolo della famiglia, anch'esso al debutto a queste elezioni (visto che Mario Adinolfi lo ha fondato dopo il 2013). Il simbolo depositato è esattamente lo stesso che circola da tre anni a questa parte, ma la sua assenza in Parlamento e in consiglio regionale costringerà i promotori della lista a tentare la raccolta di firme per poter correre alle elezioni. Cosa tutt'altro che impossibile, visto che il gruppo negli ultimi anni si è presentato spesso a livello locale, anche se i risultati non sono mai stati soddisfacenti.

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