sabato 5 giugno 2021

Il "secondo tempo" del MoVimento 5 Stelle: nuovo statuto, e il simbolo?

Un mese e mezzo fa si era annunciata l'ormai prossima separazione delle strade tra MoVimento 5 Stelle e l'Associazione Rousseau. Ora può dirsi che quel distacco sia quasi del tutto completato, dopo che Giuseppe Conte ha comunicato, attraverso i suoi canali social, l'inizio del "secondo tempo" del M5S, dopo l'annuncio della consegna dei dati degli iscritti al 
MoVimento da parte dell'associazione Rousseau, con cui sarebbe stato raggiunto un accordo.
L'esatto contenuto di questo non è stato esplicitato (al di là di determinate voci divulgate dai media, al di là al presumibile patto di riservatezza stipulato tra le parti). Ci si deve limitare a quanto scritto sul profilo di Conte: "Dopo tanti anni di collaborazione era giusto che tutto si concludesse con un accordo. [...] Mi sono direttamente confrontato con Davide Casaleggio e abbiamo trovato una soluzione, che consentisse la partenza di questa nuova fase, mettendo fine alle varie pendenze e onorando i pagamenti. Le strade si dividono ma con pieno rispetto da parte nostra. Casaleggio è un nome che evocherà sempre la storia del Movimento e chi non rispetta la propria storia non rispetta se stesso. È stato un lungo confronto, ma sono contento di poter dire che ogni parola, ogni telefonata e discussione avuta in queste settimane è una pietra che poggiamo alla base del nuovo progetto politico. Ringrazio in particolare Vito Crimi, con cui abbiamo concordato un cronoprogramma e che in questo periodo non si è mai risparmiato". 
In concreto, ciò significa che i dati sono stati consegnati (o almeno è iniziata la consegna), ma naturalmente ciò non avverrà gratuitamente, bensì a fronte del pagamento di una parte del denaro che l'associazione Rousseau ritiene di dover ricevere dal MoVimento e (soprattutto) dai suoi portavoce, necessario anche per pagare i fornitori dell'associazione stessa (e dopo il pagamento, se la consegna dei dati finora fosse stata parziale, potrebbe così essere completata).
Naturalmente Conte nelle sue parole non manca di sottolineare che l'accordo è motivato anche dalla decisione che il Garante per la protezione dei dati personali ha preso il 1° giugno, a partire dalla segnalazione presentata da Vito Crimi in qualità di legale rappresentante del M5S il 12 maggio (e integrata una settimana dopo). Quel provvedimento ha ingiunto all'associazione Rousseau, "responsabile del trattamento dei dati degli iscritti al Movimento 5 Stelle", di consegnare al M5S - che invece del trattamento di quei dati è il titolare: entrambe le posizioni sarebbero state indicate da Grillo il 25 aprile 2016 - i dati personali dei suoi iscritti (senza più trattarli in seguito, salvo "l'ulteriore trattamento dei dati personali di quegli iscritti rispetto ai quali l’Associazione Rousseau sia al contempo autonomo titolare del trattamento") entro cinque giorni.
In effetti Crimi aveva chiesto anche, attraverso l'avvocato del M5S Francesco Cardarelli, di ottenere subito la disponibilità dei domini dei siti movimento5stelle.it e tirendiconto.it; in compenso, la persona responsabile della protezione dati di Rousseau ha detto di aver ricevuto due richieste di trasferimento dati da parte di persone diverse che si ritenevano legittimate (una è Crimi, l'altra è probabile che sia Silvio Demurtas, che il tribunale di Cagliari a febbraio aveva nominato curatore speciale del M5S all'interno di una causa legata al provvedimento di espulsione di Carla Cuccu, salvo poi revocarlo a fine maggio perché - appunto - avrebbe voluto farsi autorizzare a chiedere i dati degli iscritti per farli votare su Cuccu, cosa ritenuta oltre i suoi compiti). Il M5S, nel ribadire la propria richiesta, aveva anche precisato di aver nominato nuovi responsabili del trattamento dei dati e di ritenere che le questioni patrimoniali (i debiti non ancora onorati dagli eletti del M5S verso Rousseau) non facessero venire meno l'obbligo di restituire tutti i dati a richiesta del titolare del trattamento; Rousseau aveva ribadito di non essersi rifiutata di consegnare i dati, avendo invece chiesto di avere istruzioni da "un soggetto effettivamente munito della capacità di esprimere la volontà dell’Associazione titolare dei dati" (e rivendicando come legittimo l'invio di mail agli eletti per sollecitarli al pagamento del contributo alle spese sostenute per i servizi erogati, in quanto rientrante "nell’ambito del servizio 'Tirendiconto' che l'Associazione Rousseau eroga ai singoli parlamentari e/o consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle", un rapporto che l'associazione avrebbe avuto con gli eletti in maniera autonoma rispetto al trattamento legato all'adesione al M5S).
Per il Garante Privacy - in particolare, il suo presidente, che ha adottato il provvedimento in via di urgenza - non sono emersi "profili di illiceità" del trattamento dei dati da parte di Rousseau, ma  dei trattamenti medesimi; in compenso, essendo "circostanza incontestata che il Movimento sia il titolare del trattamento", questi ha "diritto di disporre dei dati personali degli iscritti per utilizzarli, limitatamente al perseguimento delle proprie finalità", dunque tali dati dovevano essere consegnati nelle forme richieste dal M5S.
In effetti non è d'accordo con il provvedimento del Garante Privacy Davide Casaleggio: in un post di oggi sul Blog delle Stelle (dall'inequivocabile titolo Il fu MoVimento 5 Stelle) ha parlato di "premesse che ritengo errate"; con riguardo all'individuazione del legale rappresentante del M5S cui consegnare i dati, ha voluto sottolineare che, invece che seguire la strada di un nuovo "voto democratico" per individuarlo e legittimarlo, "in questi giorni gli organi politici del MoVimento 5 Stelle ed il Garante della privacy hanno deciso, prendendosi ovviamente anche la piena responsabilità di tutte le conseguenze, di indicare chi fosse", evidentemente senza il passaggio da lui auspicato. "Se si cerca legittimazione politica in un tribunale, vuol dire che la democrazia interna è fallita" ha aggiunto, annunciando che "al completamento del passaggio dei dati, mi disiscriverò dal MoVimento 5 Stelle come tanti hanno deciso di fare negli ultimi mesi. Questo non è più il MoVimento e sono certo non lo avrebbe più riconosciuto nemmeno mio padre". Colui che, come ha ricordato in altre occasioni, aveva disegnato il simbolo del MoVimento 5 Stelle.
Ora, se è chiaro che - come lo stesso Conte ha precisato - il nuovo corso del MoVimento 5 Stelle avrà bisogno di "un'altra piattaforma telematica, che terrà vivo il filo diretto con i nostri attivisti", al momento si sa solo che saranno presto (entro il mese?) resi noti il nuovo testo dello statuto del M5S e la Carta dei principi, che poi saranno sottoposti al voto (prima ancora che ci si pronunci sulla nuova leadership). Al di là delle riflessioni concrete che il caso appena ricordato può generare - in particolare: è opportuno, prima ancora che legittimo, che un soggetto diverso dal partito o da un suo organo sia responsabile del trattamento dei dati personali degli iscritti a un soggetto politico? Certamente ora la situazione è assai più complessa rispetto ad alcuni anni fa e magari il partito non è in grado di fare tutto da sé, ma la domanda è importante - è giusto chiedersi anche se il "secondo tempo" (ammesso che non sia già il terzo o il quarto) del MoVimento 5 Stelle avrà effetti anche sul suo simbolo
Il fatto che sia stato Gianroberto Casaleggio a concepirlo - e sarebbe interessante che Davide spiegasse come: si è provato in alcune occasioni a chiedere un'intervista per saperne di più, finora senza successo - non può costituire ovviamente un titolo di proprietà: il marchio attuale - con la dicitura ilblogdellestelle.it - è stato registrato a novembre 2018 e depositato all'inizio di quell'anno dal M5S (avendo come rappresentante l'avvocato Andrea Ciannavei); naturalmente in precedenza Beppe Grillo aveva depositato il marchio con il suo sito all'interno. Il nucleo del simbolo dunque potrebbe non mutare, mentre è assai probabile che cambi il riferimento al sito, anche per dare un taglio netto con un dominio che non appartiene direttamente al MoVimento. Naturalmente, però, è sempre possibile che Conte intenda imprimere un mutamento più corposo, che conservi qualche dettaglio di connessione con l'esperienza politica che lo ha portato a Palazzo Chigi tra il 2018 e l'inizio del 2021, ma marchi nettamente il "secondo tempo". 
Probabilmente tra qualche giorno se ne saprà di più, anche se è probabile che il MoVimento, la V di fantasia e le stelle restino al loro posto, almeno per un po'. Già che ci si è, peraltro, vale la pena di notare che, se su alcuni aspetti Giuseppe Conte si è già espresso (a partire dalla questione dei limiti al numero dei mandati, ritenendo opportuno affrontarla più in là), non ha ancora detto nulla sull'eventualità che, sotto la sua guida, il MoVimento 5 Stelle possa darsi caratteristiche statutarie che gli permettano di iscriversi al Registro dei partiti e dei movimenti politici, cosa che consentirebbe di accedere tanto alla contribuzione agevolata, quanto alla ripartizione del 2 per mille. Non se ne è parlato, bisogna dargliene atto, ma non lo si può escludere del tutto: si tratterebbe ovviamente di un passaggio non indolore, che produrrebbe altre fratture, ma trasformerebbe il M5S in un partito a tutti gli effetti, integrandolo in pieno nel quadro politico. Per qualcuno sarebbe un tradimento, per altri il segno che il MoVimento è diventato adulto o si appresta a diventarlo. Questione di punti di vista, volendo.

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