venerdì 23 aprile 2021

M5S e Rousseau, le strade si dividono. Che ne sarà del simbolo?

Quello di oggi sembra un giorno rilevante nella storia politica (e forse giuridica) del MoVimento 5 Stelle: già i giorni precedenti ne avevano costituito le premesse, ma l'annuncio dell'ormai prossima separazione delle strade tra M5S e Associazione Rousseau è di oggi, dunque valeva la pena aspettare a occuparsene. La notizia è contenuta in un post uscito sul sito Ilblogdellestelle.it (che fino ad ora è stato individuato, almeno dalla fine del 2017, come principale spazio di espressione del M5S, accanto al sito www.movimento5stelle.it che conserva la sua funzione di "deposito" dello statuto, dei rendiconti e degli altri documenti ufficiali richiesti dalle norme in vigore) a firma della stessa Associazione Rousseau. 
Il post - dal titolo Oggi siamo a terra, ma ci rialzeremo - rappresenta la conseguenza dell'ultimatum lanciato attraverso lo stesso sito l'8 aprile: il punto più delicato, anche allora - come già era emerso da mesi - era il credito consistente che l'Associazione Rousseau, presieduta da Davide Casaleggio, riteneva di vantare non tanto verso il MoVimento, quanto piuttosto verso le singole persone elette sotto il simbolo del M5S a norma dell'art. 5 del codice etico del M5S, in base al quale ogni eletto al Parlamento italiano ed europeo (o in un consiglio regionale) sarebbe tenuto a "erogare un contributo economico destinato al mantenimento delle piattaforme tecnologiche che supportano l’attività dei gruppi e dei singoli parlamentari e consiglieri e del finanziamento del cd. 'Scudo della Rete' (ovvero il fondo per gli oneri necessari per la tutela legale)". Dopo la riduzione dei servizi annunciata già nel 2020, l'8 aprile era stata appunto indicata una data limite - il 22 aprile, ieri - oltre la quale sarebbe stato necessario "eliminare ambiguità, rinvii e mancate scelte", prendendo "decisioni definitive": il debito cumulativo delle persone elette, che dall'inizio del 2020 aveva raggiunto un "enorme ammontare", insieme alle decisioni non prese dal MoVimento, secondo Casaleggio avevano reso insostenibile la situazione. Il post di oggi, a poche ore dalla scadenza dell'ultimatum, dimostra che non c'è stato alcun accordo nella direzione auspicata da Rousseau.
La questione, ovviamente, non era e non è solo di natura economica: in apertura dello scritto di oggi si fa riferimento anche alla mancata condivisione di "un progetto comune con responsabilità e perimetri ben definiti dei ruoli reciproci" e al mancato raggiungimento di "un accordo di partnership per rafforzare e chiarire il legame tra Rousseau e il Movimento". L'aspetto economico è però certamente il più rilevante, avendo l'Associazione Rousseau "dovuto comunicare a tutto il personale di Rousseau che siamo costretti ad avviare le procedure per la cassa integrazione", pur senza chiudere al momento la piattaforma e i relativi servizi (certamente di molto ridimensionati). Non manca un accenno polemico rilevante dal punto di vista giuridico, nel passaggio in cui si indica che i patti (legati alla fornitura dei servizi) saranno onorati da Rousseau "fino a che non siano consensualmente modificati da soggetti legittimati a farlo, nel rispetto delle regole che la comunità del MoVimento ha deciso di darsi": il riferimento è all'individuazione della figura del legale rappresentante del M5S, dopo la votazione delle modifiche allo statuto che a febbraio avevano sostituito il Capo politico con un Comitato direttivo, non ancora insediato, e dopo la decisione del Tribunale di Cagliari di nominare un curatore speciale per il MoVimento costituito nel 2017 (ritenendo che i ritocchi allo statuto non potessero far ritenere Vito Crimi ancora Capo politico, lasciando dunque l'associazione priva di legale rappresentante).
Nel ricordare il lungo periodo di vita della "struttura" Rousseau (nata di fatto ben prima che nascesse un'associazione e una piattaforma con quel nome, si sottolinea nel post: "era ed è stato, negli anni, il metodo che ha guidato tutto il percorso di nascita, crescita ed evoluzione del MoVimento 5 Stelle"), si annuncia "un nuovo progetto con nuovi attori protagonisti", per portare avanti la visione di Gianroberto Casaleggio (magari attraverso il manifesto Controvento, lanciato il 10 marzo); allo stesso tempo, vista la situazione economica delicata, sempre nella speranza di recuperare almeno parte del denaro atteso dai parlamentari del M5S, Rousseau avrà comunque bisogno di "trovare strategie di sostenibilità per il futuro". Per questo si è detto che la piattaforma "diventerà uno spazio aperto, laico e trasversale. Uno spazio per dare voce a tutti coloro che vorranno aggregare persone attorno a battaglie, temi o proposte. Uno spazio che ha l’ambizione di realizzare la più grande 'lobby' dei cittadini attivi". L'idea, dunque, sembra essere fare qualcosa di simile a quanto si è fatto sin qui, anche sulla base dell'esperienza maturata, ma nella consapevolezza che "il futuro della politica si giocherà su un campo totalmente diverso e [...] avrà forme relazionali e organizzative totalmente differenti da quelle attuali", soprattutto perché "le future strutture sociali e politiche saranno sempre più interdipendenti da una infrastruttura globale creata dalle piattaforme digitali"
Sempre oggi, ovviamente, è uscita la "versione" del MoVimento 5 Stelle, sulla sua pagina Facebook. Il testo è breve, quindi lo si riporta per intero: 
La democrazia diretta, la partecipazione, il coinvolgimento degli iscritti nelle decisioni non dipendono dal singolo strumento utilizzato ma dalla volontà del Movimento 5 Stelle di affidarsi alla democrazia diretta avvalendosi prioritariamente di strumenti digitali. Questa volontà rimane invariata, il nostro cuore pulsante è la democrazia diretta, qualunque sia lo strumento utilizzato. Le scelte dell'associazione Rousseau dell'ultimo anno evidenziano la volontà di quest'ultima di svolgere una parte attiva e diretta nell'attività politica. Questa volontà è incompatibile con una gestione "neutrale" degli strumenti che devono servire ad attuare la democrazia diretta nel Movimento. Il Movimento 5 Stelle, nell'ambito del nuovo progetto politico in corso di definizione, ha pertanto avviato tutte le procedure necessarie per dotarsi degli strumenti digitali necessari ad assicurare la partecipazione degli iscritti al Movimento 5 Stelle ai processi decisionali.
Queste poche righe preludono alla necessità di continuare il percorso del M5S senza l'ausilio della piattaforma Rousseau (e comunque dei servizi forniti dall'associazione) e con l'evidente necessità di dotarsi di nuovi strumenti che consentano di fare più o meno ciò che la piattaforma usata sin qui permetteva. O, comunque, ciò che il nuovo corso del MoVimento 5 Stelle richiederà. Ovviamente è presto per capire cosa la nuova piattaforma (o comunque il soggetto fornitore di servizi) dovrà consentire, se non altro perché è probabile che nelle prossime settimane si avrà notizie di nuove modifiche statutarie, probabilmente non limitate alla sola leadership del M5S (e al ruolo di Giuseppe Conte).
Naturalmente varie questioni restano in campo e dovranno essere necessariamente sistemate, a partire dalla gestione e titolarità dei siti: ilblogdellestelle.it è stato registrato proprio dall'Associazione Rousseau e il referente è proprio Casaleggio Jr. Quel sito, tra l'altro, figura anche nel simbolo attuale del MoVimento 5 Stelle, dunque non è escluso che quella parte possa cambiare, esattamente come si è modificata nel corso del tempo (prima Beppegrillo.it, poi Movimento5stelle.it). A proposito del simbolo, a questo punto sarà chiaramente in discussione (come e in che termini, lo si capirà) quell'accordo - emerso dalla lettura degli ultimi rendiconti relativi al M5S-2 (quello fondato all'inizio del 2013 con atto notarile) in base al quale il simbolo di proprietà di quell'associazione (MoVimento, le 5 stelle e il sito Movimento5stelle.it) è stato "dato in uso gratuito all'associazione Rousseau": evidentemente quell'uso - che non dava certo alcuna pretesa sulla titolarità del segno - era ancillare alle operazioni che Rousseau doveva compiere (essendo la piattaforma legata alle attività del M5S).
Il punto più delicato, al momento, sembra essere costituito dai dati degli iscritti al MoVimento 5 Stelle, di cui è responsabile il M5S stesso, ma che - a quanto pare di capire - sono nelle mani proprio di Rousseau. Si tratta indubbiamente di un'anomalia, che chiaramente pone un serio problema: al di là dei risvolti giuridici della questione (che presto dovranno essere affrontati), senza dati degli iscritti è quasi impossibile operare politicamente. Non a caso, in una delle cause avviate nel corso del tempo contro Beppe Grillo e il M5S (2012 e 2017), il Tribunale di Genova aveva ritenuto necessario che i dati degli iscritti fossero consegnati al curatore speciale del MoVimento del 2009, onde poter operare di nuovo (sia pure dovendo costruire un altro sito come sede). Certamente la consegna non sarà cosa immediata e semplice (specie se si considera il credito che l'Associazione Rousseau ritiene di avere): in ogni caso, è lecito attendersi novità nei prossimi giorni o, almeno, nelle prossime settimane.

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