Non hanno aspettato un minuto le testate online, due giorni fa, a dare la notizia che Luigi Brugnaro, per la sua creatura politica Coraggio Italia, aveva depositato - stavolta personalmente, non più attraverso l'associazione "Un'impresa comune" - un nuovo marchio, "con un chiaro richiamo grafico allo scudo crociato, storico emblema della vecchia Dc". Aveva scritto così l'Adnkronos, in un pezzo - a firma di Vittorio Amato e Antonio Atte - in cui si dava conto del deposito in data 3 giugno, dopo quello del simbolo "tondo" già visto a maggio.
A dire il vero, quando la notizia è uscita (appunto due giorni fa), l'unico indizio che poteva trovarsi sulla grafica era la descrizione del marchio riportata nel database dell'Ufficio italiano brevetti e marchi. Il testo, in particolare, indicava che il marchio consisteva in "una impronta raffigurante la dicitura Coraggio Italia, in caratteri di fantasia, essendo la dicitura Coraggio posta superiormente alla dicitura Italia di dimensioni maggiori, essendo il tutto racchiuso entro una impronta evocante uno scudo nella cui parte inferiore sono presenti tre fasce verticali". Un marchio, questo, depositato per ben sette classi di prodotti o servizi: 16 (carta, cartone, stampati, adesivi, materiale per l'istruzione o l'insegnamento), 24 (tessuti e loro succedanei), 35 (pubblicità), 36 (assicurazioni; affari finanziari, monetari e immobiliari), 38 (telecomunicazioni), 41 (educazione; formazione; divertimento; attività sportive e culturali) e 45 (servizi giuridici, servizi di sicurezza per la protezione di beni e di individui, servizi personali e sociali resi da terzi destinati a soddisfare necessità individuali).
Potrebbe essere così... |
Ora, basterebbe già questo per escludere in modo categorico che lo scudo di cui si parla sia effettivamente un riferimento alla Democrazia cristiana (e forse è un bene, con tutti quelli che se lo contendono da quelle parti...) o anche alla Lega, visto che non somiglia affatto allo scudo di Alberto da Giussano. L'appartenente alla categoria dei #drogatidipolitica che abbia buona memoria, però, ha l'impressione di avere già visto quella grafica. E l'impressione è assolutamente corretta: nell'ottobre 2019, infatti, Pietro De Leo del Tempo aveva dato la notizia del logo di Squadra Italia, potenziale emblema politico (poco elettorale, bisogna dirlo) per il centrodestra dopo la fine del primo governo Conte, commissionato nel 2016 prima da Michaela Biancofiore soprattutto per usi legati all'abbigliamento e depositato come marchio dal creative editor Marco Scorza. Avendolo davanti, si capisce che il nuovo emblema di Coraggio Italia sembra la sua copia carbone: stessa forma, stesso tricolore, stesso carattere usato per il nome. Il fatto che Biancofiore faccia parte del gruppo parlamentare di Coraggio Italia a Montecitorio spiega probabilmente perché questa grafica sia tornata fuori (ed è probabile che i colori da adottare siano quelli originali, non quelli ipotizzati qui per gioco). In molti, però, non se ne ricordano, forse perché allora non l'avevano nemmeno visto (o l'avevano dimenticato in fretta...). Difficile, in ogni caso, che quell'emblema finisca sulle schede: ha più probabilità la versione rotonda, ma c'è ancora tempo per ritoccarla...
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