Della serie: distinguiamoci, ma non troppo. Mettiamoci le scarpe, ma non ce ne andiamo (per il momento). Si potrebbe anche leggere in questo modo la mossa che ha visto protagonista una parte sensibile del gruppo di Forza Italia nel consiglio regionale campano: proprio oggi, infatti, un gruppo di sette componenti dell'assemblea legislativa ha annunciato in conferenza stampa la nascita di un nuovo gruppo, dal nome "Forza Campania". Restano iscritti al partito di Silvio Berlusconi, continuano a riconoscerlo come leader, ma fanno un passo a lato e potenzialmente si preparano a correre da soli alle prossime elezioni. Già, perché nel diventare gruppo autonomo si danno anche un simbolo.
Non sarebbe assolutamente richiesto (un gruppo in seno al consiglio si distingue anche solo con il nome), ma il contrassegno c'è e, una volta creato, ci vuole poco a usarlo e a farlo finire su una scheda; se non serve, nessun problema, ma se occorre il simbolo per distinguersi e farsi votare è già pronto per l'uso.
Per i media e per gli stessi consiglieri coinvolti, ispiratore dell'operazione è Nicola Cosentino, anche se lui tiene a precisare di non essere il "regista" di nulla: coloro che hanno issato la nuova bandiera, però, sono vicinissimi allo stesso Cosentino e questo ha inevitabilmente un peso. Il peso maggiore però è quello del nome, chiaramente debitore di Forza Italia. Paradossalmente c'è almeno un precedente, sempre meridionale (anzi, ancora di più): quello di Gianfranco Miccichè che aveva fondato il gruppo Pdl Sicilia, non perfettamente allineato con le direttive berlusconiane. Quella volta però tutto si era esaurito con un nome (che poi avrebbe fatto nascere Forza Sud), non era stato sfoderato alcun simbolo, che qui invece è arrivato.
I consueti quattro colori da partito catch all non vengono ovviamente interpretati in stile Forza Italia o Pdl: la bocciatura in un eventuale uso elettorale sarebbe immediata. Il percorso tricolore (un po' ondivago, bisogna ammetterlo) e il fondo azzurrino richiamano comunque l'area berlusconiana - che, come detto, i creatori del gruppo non hanno intenzione di lasciare - e il nome certamente fa la sua grande parte. Qualcuno forse si è anche chiesto se proprio quella denominazione potrà avere qualche problema in sede di ammissione del simbolo. Certezze non ci sono, ma è probabile che l'emblema passi. Già nel 1994 fu ammesso un Forza Sardegna, sia pure nella seconda versione (la prima replicava troppo da vicino la bandierina di Fi), come in giro per l'Italia vari simboli con l'espressione "Forza + luogo" sono stati ammessi senza troppe riserve. Alle ultime politiche sono caduti gli emblemi che contenevano intera l'espressione "Forza Italia", oppure che richiamavano troppo da vicino la grafica disegnata da Cesare Priori; era passato invece "Amiamo con forza l'Italia".
Considerando il diverso abbonamento con la Campania e l'uso ben differente dei colori, il nuovo gruppo campano non dovrebbe avere noie simboliche e può già prepararsi alle amministrative, cui si presenterà in autonomia se con Forza Italia non ci sarà condivisione sui nomi da presentare: i forzisti doc sono avvertiti.
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