Già da ora, se riuscirà nell'intento - molto gravoso - di raccogliere le firme richieste dalla legge, il simbolo della lista L'altra Europa con Tsipras presentato ieri si candida a diventare uno degli emblemi di maggior impatto alle prossime elezioni europee. Non c'è nessun elemento figurativo particolare, anzi, forse l'effetto positivo del contrassegno passa anche attraverso questa soluzione.
E' stato rispettato, almeno per la parte testuale, l'esito del referendum che ha visto prevalere la formula che ora è in uso, mentre la grafica è stata ulteriormente semplificata: via la circonferenza bianca di contorno interno, via il carattere "stile gesso" e via anche l'archetto giallo che occhieggiava a metà dell'emblema. Resta solo il nome della lista che risalta particolarmente sul fondo rosso, un po' perché il colore bianco spicca molto in una logica di contrasto, un po' perché la font scelta, molto pulita, si fa leggere bene.
Il simbolo, dunque, nel complesso dimostra una grande resa grafica, pur nella sua semplicità (o, forse, proprio per questo) e senza avere tentato alcuna strada simbolica, tradizionale o azzardata. Un marchio moderno ed efficace, almeno sulla carta. Paradossalmente l'unico elemento che vorrebbe rendere elegante e più dinamico l'emblema, ossia le ombre della parte testuale, rischia di non avere alcun effetto. E' verosimile, infatti, che la stampa delle schede scurisca e impasti i colori, al punto da "fagocitare" le ombre sul fondo rosso.
Non pare ci sia il rischio di danneggiare il simbolo, al massimo sarebbe come se quelle ombre non ci fossero. Ma se quelle non si vedono, non c'è problema; se non ci sono le firme, invece, il problema c'è eccome, per cui tutte le forze della sinistra sono mobilitate per raggiungere il risultato.
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