Se si spulciano gli ultimi depositi in tema di domande di marchio, si trova anche un emblema riferito esplicitamente a un partito: il suo nome è Riforma e Progresso. La domanda di marchio - presentata per le classi 41 (educazione; formazione; divertimento; attività sportive e culturali) e 45 (servizi giuridici; servizi di sicurezza per la protezione di beni e di individui; servizi personali e sociali resi da terzi destinati a soddisfare necessità individuali) - risale al 29 ottobre, ma la pagina Facebook del partito è stata creata un anno fa, il 28 novembre 2020. A chiedere la registrazione è Giacomo Scotton, residente a Valbrenta nel vicentino: è lui il fondatore di quello che, nel suo sito internet, si qualifica come "partito liberale progressista, trasversale, europeista, democratico e costituzionalista".
Scotton, classe 1987 (nato a Bassano del Grappa), laureato in giurisprudenza, ha lavorato in varie imprese private (occupandosi di marketing, sviluppo progetti, supporto allo sviluppo prodotti o alle vendite), è impegnato in varie associazioni di volontariato ed è stato consigliere comunale di maggioranza per un mandato (2014-2019) a San Nazario (il cui territorio, dopo la fusione, è parte del comune di Valbrenta). Dichiara di parlare quattro lingue, di amare le letture su vari temi, il confronto e aggiunge: "Quando mi metto in testa di fare una cosa la porto a termine, costi quel che costi". Lo stesso atteggiamento si ritrova nell'idea alla base di Riforma e progresso: "Dopo tutte le fatiche che hanno fatto i nostri nonni e genitori per costruire un’Italia libera, forte e prospera - scrive nel sito - stiamo purtroppo vivendo una fase di declino. Serve ridare speranza all’Italia, serve ridare passione, ottimismo e speranza nel futuro a tutti gli italiani! Io ho un sogno, un progetto, quello di creare un nuovo partito, che sia vera guida delle ambizioni degli italiani, che risollevi le sorti di questo Paese, basandosi sul rispetto, l'educazione, l'istruzione, la conoscenza, il buon senso e la ragione. Un partito che guarda al futuro, che pensa in grande, che supera le barriere della tipica politica di parte, che sviluppa piani e progetti basati sullo studio, su strategie, su reali e fattibili proposte pratiche. Serve rimettere mano all’economia, al lavoro, all’intera struttura statale, culturale e sociale".
Il soggetto politico - di cui è già pronto lo statuto, anche se ufficialmente il soggetto giuridico, come associazione, non si è ancora costituito - si propone di essere "l'ala moderata, liberale e di centro destra dell'Italia", riconoscendosi le persone aderenti "negli ideali liberali progressisti e di libertà sociale, facendo valere i principi di meritocrazia, trasparenza, buon senso, libero pensiero, rispetto reciproco, responsabilità sociale, istruzione, innovazione, lavoro, ricerca del benessere sociale e fiducia nello Stato, crescita economica, tutela dell'ambiente, equo utilizzo delle risorse naturali, ricerca della felicità e del benessere di tutti gli individui, quali supremi regolatori ed ispiratori di ogni attività pubblica e privata", tutelando in ogni occasione libertà e pari opportunità per chiunque.
"Il movimento - prosegue lo statuto - sostiene una società aperta, contro la schiavitù della povertà, ignoranza, e conformismo, in cui le autorità pubbliche si impegnano a garantire le libertà e i diritti dei cittadini nel rispetto delle leggi democratiche. Una società di cittadini liberi ed eguali che hanno strumenti sufficienti per sviluppare il loro potenziale e cercare la loro felicità". Cittadini che possono dare il loro contributo a qualunque livello e in qualunque maniera, purché si contribuisca "al buono sviluppo e mantenimento del movimento politico": la collaborazione è indicata come mezzo essenziale "per riformare, migliorare e far progredire ed implementare lo Stato e la comunità italiana". Il soggetto politico in via di costituzione ha già un programma articolato in molti punti, ciascuno sviluppato nel dettaglio; in più, in due pagine si indicano anche le fonti delle risorse necessarie a portare avanti il programma e le destinazioni per le stesse risorse (per questo nel sito si rivendica che il programma ha "completa copertura finanziaria").
Idee e programma sono legate a un simbolo, appunto quello di cui è stata chiesta la registrazione come marchio: è descritto come "un cerchio di colore arancione, dove alla base del cerchio, nel lato destro c'è un'area composta da una striscia a semicerchio di colore blu e subito sopra di essa, una linea spessa di colore bianco che ne segue la forma semicircolare. All'interno del cerchio, nella zona arancione, in posizione centrale, nella parte sinistra ci sono le parole 'Riforma e Progresso' scritte in bianco, minuscolo e grassetto, e nella parte destra alta, subito vicino alla parte finale destra delle parole 'Riforma e Progresso' c’è un’icona di una rosa dei venti ad 8 punte bifacciali, dove le 4 punte esterne sono più lunghe e di due colori, blu e grigio chiaro, mentre le 4 punte interne più corte sono anch'esse di due colori, grigio scuro e grigio chiaro". Si tratta di colori non frequenti in Italia per chi si colloca nell'area politica scelta (solo Cambiamo! di recente ha impiegato l'arancione); quanto alla rosa dei venti, sembra rimandare alle energie, all'orientarsi e alla navigazione verso gli obiettivi prefissati. Pare ancora presto per dire se e quando il cammino verso la nascita ufficiale di Riforma e Progresso si compirà: la bussola (grafica e programmatica), in ogni caso, è già pronta.
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