Nessuno, in tutta onestà, avrebbe mai potuto immaginare che la rielezione di Umberto Bossi in Parlamento, pur a 35 anni dal primo ingresso (nel 1987 al Senato), potesse essere in dubbio, come invece era sembrato dopo la diffusione dei primi dati elettorali elaborati. Com'è ormai assodato, invece, Bossi, presidente federale a vita della Lega Nord (per l'indipendenza della Padania) è stato rieletto alla Camera nel collegio plurinominale Lombardia 2 - P01 (quello di Varese) sotto le insegne della Lega per Salvini premier (che, come si sa, è un soggetto giuridico diverso, costituito nel 2017), e, un pugno di giorni dopo il suo ritorno a Montecitorio, ha subito prodotto reazioni notevoli con la sua iniziativa - divulgata da Adnkronos il 1° ottobre - di creare un Comitato Nord, quale soggetto collettivo interno alla Lega per Salvini premier (cioè rivolto ai suoi iscritti), "finalizzato esclusivamente a riconquistare gli elettori del Nord, visto il risultato elettorale del 25 settembre per rilanciare la spinta autonomista".
Più di qualcuno ha parlato di "strappo", ma lo stesso Bossi nel giro di qualche giorno ha precisato che nell'iniziativa "non sono coinvolti nomi che non fanno parte del partito e alla base c’è il rispetto della militanza", oltre che il principio bossiano di sempre, "far valere le ragioni del Nord", a partire dalle richieste di autonomia, ma senza scissioni. Lo stesso hanno detto le due figure cui Bossi ha affidato il compito di coordinare il Comitato Nord, l'europarlamentare Angelo Ciocca e l'ex deputato (nel senso che ha appena mancato la riconferma) e già segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi (lui peraltro sembra aver marcato di più la necessità che le decisioni nel partito non si prendano solo al centro).
Si trattava, dunque, di un'iniziativa interna alla Lega per Salvini premier, volta soprattutto a non perdere voti tra i militanti leghisti storici che hanno aderito anche a quel partito. Qualcosa di nettamente diverso, ad esempio, dall'iniziativa che si è celebrata il 15 ottobre a Biassono (MB) - su impulso, tra gli altri, di Alessio Anghileri e Gianni Fava (nome ben noto, insieme a quello di Gianluca Pini, a chi frequenta questo sito con assiduità e segue le battaglie per la "riattivazione" della Lega Nord) - e denominata Per il Nord! Riparte la battaglia!: si trattava dell'autoconvocazione "aperta a tutti" coloro che avevano a cuore l'autonomia autentica (non a caso ha partecipato anche Roberto Gremmo, autonomista sempre senza avere mai aderito al Carroccio), ma rivolta innanzitutto a chi è rimasto socio ordinario militante della Lega Nord, non certo della Lega per Salvini premier. Si vedrà con il tempo se da quell'incontro nascerà un progetto politico consistente.
Tornando al Comitato Nord, da qualche giorno il soggetto collettivo si è dotato del sito https://comitatodelnord.info/, nel quale compare - dopo essere apparso su varie grafiche legate ai primi eventi organizzati - un logo simile a una freccia, costituita da due parallelogrammi disposti "a specchio" uno sopra l'altro: verde quello in alto, sotto la parola (bianca, in carattere Impact) "Comitato", blu quello in basso, sotto la parola (gialla) "Nord", in corsivo e piuttosto massiccia. Sembra significativo il recupero tanto della parola "Nord" (anche se l'aveva già fatto in precedenza Grande Nord di Roberto Bernardelli e Angelo Alessandri) quanto del verde: quando, alla fine del 2017, era stato presentato il simbolo elettorale che in seguito avrebbe caratterizzato la Lega per Salvini premier, era infatti venuto meno il "Sole delle Alpi" e, con questo, ogni traccia di verde (mentre il blu e il giallo sono rimasti).
Non è tuttavia opportuno parlare di quel logo come di un simbolo. Si tratta di una grafica che, in un certo senso, sembra frutto dell'evoluzione del fregio con cui erano marcati vari contenuti visuali riferiti a uno dei due coordinatori, Paolo Grimoldi, fino all'esito delle elezioni politiche del 25 settembre a lui sfavorevoli; anzi, il recupero del verde sembra iniziato proprio con le sue grafiche, a partire dal 4-5 ottobre (in un primo tempo, peraltro, la dicitura impiegata era "Comitato del Nord", così come suggerisce tuttora l'indirizzo del sito.
Parlare di simbolo appare inopportuno anche e soprattutto dopo la diffida arrivata direttamente da via Bellerio qualche manciata di ore fa. Ieri, infatti, si è appreso attraverso i media di un messaggio di posta elettronica indirizzato a Fabrizio Cecchetti (coordinatore regionale della Lega Lombarda per Salvini premier) da Giulio Centemero, amministratore federale della Lega per Salvini premier. Quella carica, si badi bene, in base allo statuto del partito non si può equiparare a quella che in altri partiti è il tesoriere: nella Lega per Salvini premier, infatti, all'amministratore federale non spetta solo "la gestione amministrativa ed economico-finanziaria" del soggetto politico-giuridico, ma espressamente anche la rappresentanza legale del partito (che altrove è nelle mani del segretario o del presidente). Di seguito si riporta il testo dell'e-mail:
Caro Fabrizio Cecchetti, ti scrivo in qualità di amministratore federale per segnalarti che ho provveduto a inviare diffida a cessare la promozione dell'associazione politica "Comitato Nord" nei confronti degli iscritti a Lega per Salvini Premier, e l'utilizzazione dei simboli e della denominazione del partito. Ho inoltre depositato segnalazione presso il Garante della Protezione dei dati personali, per la violazione in opera da parte dell'associazione "Comitato Nord" che sta procedendo a una raccolta di dati personali degli iscritti di Lega per Salvini Premier in violazione della normativa sulla privacy. In quanto legale rappresentante ti confermo la totale estraneità di Lega per Salvini Premier rispetto all'iniziativa in questione, promossa da un soggetto giuridico distinto dal partito e in nessun modo ad esso collegato.
Una nota del partito precisa che "l'intervento della Lega per Salvini Premier nei confronti dell’associazione Comitato Nord ha motivazioni di carattere esclusivamente giuridico: non esiste, e non esisterà mai, alcun problema politico o personale tra Matteo Salvini e Umberto Bossi. [...] La democrazia interna al Movimento è testimoniata dal fatto che oltre il 70% delle Sezioni ha già rinnovato segretari e direttivi [...]. Il dibattito interno non autorizza però in alcun modo violazioni della normativa in materia di trattamento dei dati personali dei Militanti della Lega, a rischio di multe milionarie". Questo testo aiuta probabilmente a inquadrare meglio la scelta della Lega per Salvini premier: prima ancora che un avvertimento a chi sta curando l'iniziativa del Comitato Nord (aspetto che da più parti comunque è stato visto in quest'azione), l'azione dell'amministratore sembra volta a evitare ogni rischio di conseguenze nefaste per il partito di Salvini derivanti dall'attività di raccolta, trattamento e impiego di dati delle persone iscritte, come se quell'attività fosse riconducibile alla Lega per Salvini premier. Il sito non sembra contenere il simbolo leghista o anche solo il riferimento ad Alberto da Gussano, in compenso si trova l'appello di Bossi ai soci di quel partito perché aderiscano al comitato (e fin qui passì), ma soprattutto sotto al form di raccolta dati (incluso il numero della tessera del partito) si precisa che l'iscrizione, oltre a essere gratuita, è "riservata ai tesserati della Lega Salvini Premier". Il messaggio si limita a ribadire quanto Bossi ha detto dall'inizio, ma per qualche lettore potrebbe suggerire un collegamento con iniziative "ufficiali" del partito che da via Bellerio devono aver voluto evitare. Non è da escludere poi che siano state alla base della diffida eventuali altre iniziative lanciate dal comitato per fare proseliti (invio di messaggi online, in cui forse il simbolo leghista c'era).
Si vedrà dunque come continuerà questa vicenda: il Comitato Nord continuerà a operare, ma senza insegne del Carroccio visibili. I militanti che parteciperanno dovranno accontentarsi di portarli dentro di sé.
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