Il 18 gennaio 1994 nacque ufficialmente in via Santa Maria dell'Anima, davanti al notaio Francesco Colistra, il movimento politico denominato Forza Italia - anzi, "Forza Italia!", come si poteva leggere sull'atto costitutivo - che da lì in avanti avrebbe connotato gran parte della vita politica italiana (fatto salvo il periodo 2008-2013, in cui il partito rimase "in sonno", mentre era attivo il Popolo della libertà), legando indissolubilmente la propria esistenza al nome del suo fondatore, Silvio Berlusconi, anche dopo la morte di colui che, nato imprenditore dai multiformi interessi, nel 1994 si trasformò in uno dei politici più votati e discussi della storia repubblicana d'Italia, in grado di calamitare ammirazione incondizionata e odio viscerale, l'attenzione della stampa, degli osservatori e della magistratura.
Su Berlusconi si è scritto di tutto e pressoché il suo contrario, potendosi riempire diversi ripiani di biblioteca con i libri, gli articoli, i dossier, i documentari, i film e ogni altro materiale autoriale che si sia occupato di uno o più aspetti di quella "vita troppo", come l'ha definita Filippo Ceccarelli nel suo ultimo libro-menhir uscito quest'anno per Feltrinelli (intitolato appunto B. Una vita troppo e presentato con l'autore, insieme al menhir politico precedente Invano, sulla pagina Facebook legata a questo sito). Proprio quel libro contiene una ricchissima bibliografia - davvero utile, per chi volesse approfondire - di cui fa parte anche un libro-testimonianza singolare, "Operazione Botticelli". Berlusconi e la terza marcia su Roma, scritto da Ezio Cartotto, che dell'imprenditore poi "disceso in campo" fu collaboratore (e anche amico) per un periodo rilevante, dopo essere stato a lungo al fianco di Giovanni Marcora e di altre figure nella Democrazia cristiana. Un libro che - dopo un'assenza di vari anni e dopo la morte del suo stesso autore - torna disponibile, in autopubblicazione con Amazon, con il nuovo titolo La chiameremo Operazione Botticelli. Silvio Berlusconi e l'origine di Forza Italia (Euro 17,68), curato da Elena Cartotto (la figlia) e da Gabriele Maestri, amministratore di questo sito.
Nella sua posizione di collaboratore di Berlusconi (e di Publitalia '80), Ezio Cartotto assistette - un po' come consulente, un po' (suo malgrado) come osservatore non partecipante - alla nascita di Forza Italia, in un 1993 di piena rivoluzione per la politica italiana, tra inchieste, referendum, riforme elettorali e voti locali dall'esito impensabile fino a poco tempo prima. Per mesi Cartotto lavorò sodo, impegnandosi in attività di formazione, creazione di contatti, tenuta di relazioni, convinto dell'opportunità di concorrere a costruire un Partito-Società, collocabile al centro dello schieramento politico e sociale, in grado di contendere la vittoria ai partiti di sinistra risparmiati dal ciclone del 1992-1993 e che Achille Occhetto aveva federato nella "gioiosa macchina da guerra" dei Progressisti. Vide che invece si era imboccata sempre di più la via del Partito-Azienda, basato su altri valori e altri metodi; soprattutto, si trovò escluso da ogni ruolo riconosciuto e riconoscibile in quel passaggio politico, in cui peraltro ormai faticava decisamente a riconoscersi.
Proprio da quei fatti, collocabili tra il 1993 e il 1995, Cartotto trasse il libro "Operazione Botticelli", che però avrebbe visto la luce - dopo traversie di ogni tipo - solo nel 2008, pubblicato da Sapere 2000 di Angelo Ruggieri. Nel frattempo, il non ancora autore Cartotto aveva già ottenuto una non ricercata - e piuttosto subita, con danni alla salute e non solo - notorietà presso alcuni uffici giudiziari (quelli che si sono occupati di alcune vicende legate alle attività di Berlusconi) e perfino presso il grande pubblico, dopo che alcune sue testimonianze in sede processuale erano state citate da Marco Travaglio nel libro L'odore dei soldi e nella famosa intervista con Daniele Luttazzi che causò la sospensione del programma Satyricon.
Chi scrive, pur avendo assistito a quella puntata nella notte della sua messa in onda (14 marzo 2001) e pur ricordando il nome di Ezio Cartotto, per anni ha ignorato l'esistenza del libro citato; non sapeva che dovevano essersi ispirati anche a quelle pagine i creatori delle serie televisive 1992, 1993 e 1994, per delineare parte del personaggio (assai più sfrontato) di Leonardo Notte, interpretato da Stefano Accorsi, così come non sapeva che nel 2021 Cartotto era morto, in piena epoca Covid-19. Circa a metà del 2023, poi, dopo aver scoperto la pubblicazione, sorse la curiosità di recuperarne una copia, anche per sapere se il racconto avesse potuto riguardare anche il simbolo di Forza Italia (in modo da avere materiali da valorizzare per il trentennale del partito). La curiosità si fece via via crescente, perché l'opera risultava da tempo non disponibile e meno di dieci biblioteche risultavano possederla (l'unica copia della sua provincia, in più, pur figurando in catalogo si rivelò dispersa). Il solo modo per avere quella copia sarebbe stato ricorrere ai circuiti del libro usato, nei quali in effetti il libro si poteva ancora trovare; quegli esemplari del volume, tuttavia, erano venduti a prezzi piuttosto alti, non di rado superiori - anche di molto - a 50 euro. L'idea della ricerca stava sfumando, quando - l'8 agosto 2023 - su Subito.it non spuntò lo stesso libro venduto a soli 10 euro, inclusa la spedizione: "Finalmente un prezzo umano!", si trovò a pensare chi scrive, chiedendo subito informazioni alla venditrice. Un rapido scambio elettronico di battute fece emergere che a mettere a disposizione praticamente al prezzo di copertina le ultime copie rimaste era la figlia dell'autore, Elena Cartotto.
Recuperata la copia e compiuta la lettura, restava l'impressione che quella testimonianza - presa per quello che era, cioè il racconto di chi aveva assistito a determinate vicende e alla loro evoluzione, sempre con la sensazione di essere "un clandestino a bordo" - meritasse una circolazione maggiore, magari facendo lo sforzo di calare meglio quella narrazione nelle vicende accadute trent'anni prima, con un corredo di note e riferimenti adeguato e utile. Elena era d'accordo, tanto più che l'editore originario era scomparso e la sua attività era terminata, ma c'era qualche problema pratico e tecnico da risolvere per sperare di dare nuova vita al libro. Il caso - ammesso che esista - sbloccò almeno uno di questi problemi il 4 aprile di quest'anno, facendo riemergere da una cassaforte giocattolo un curioso tesoro: chiavette Usb di vari anni prima, una delle quali conteneva il dattiloscritto del libro uscito nel 2008. Dopo quel ritrovamento, era più facile riproporre il libro: la figlia dell'autore contattò lo studioso di simboli, gli diede la lieta notizia, espose il suo progetto di ripubblicazione attraverso Amazon e, soprattutto, gli propose di curare l'introduzione del libro. Da acquirente fortunoso a prefatore: un passaggio tutt'altro che scontato, per il quale la gratitudine verso Elena Cartotto è profonda.
Da quel momento, l'idea di restituire vita al libro sull'Operazione Botticelli ha preso sempre più corpo. Il testo riproposto è in gran parte identico all’originale: si sono solo apportati alcuni limitati interventi, quando sono parsi opportuni per armonizzare la narrazione o correggere qualche errore involontario commesso in fase di scrittura. Erano però pur sempre passati 16 anni dall'uscita del libro, pubblicato la prima volta una quindicina d'anni dopo i fatti narrati: chi scrive, dunque, ha creduto opportuno dotare i capitoli di varie note (oltre a quelle inserite in origine dall’autore), ogni volta che i riferimenti a fatti accaduti o a notizie riportate rischiavano di non essere più comprensibili; in altri casi si è pensato di inserire citazioni precise di libri o articoli citati, come pure di eventi di cui è disponibile la registrazione (principalmente grazie a ricerche svolte nell'archivio sterminato di Radio Radicale). Completano il prodotto editoriale - il libro insomma - la prefazione dello scrivente, che cerca di dare a chi legge (si tratti di una persona curiosa o di un appartenente alla schiera dei #drogatidipolitica) gli elementi essenziali per inquadrare meglio le vicende narrate e il ruolo del narratore (in grado di tenere insieme, tra le sue passioni, la Rivoluzione francese e Paperino), e la postfazione di Elena Cartotto, che fornisce un punto di vista indubbiamente personale sulla figura del padre e sul suo operato.
La chiameremo Operazione Botticelli non è un libro su Silvio Berlusconi (che pure è citato quasi in ogni pagina), ma il contenitore di un punto di vista unico sulla genesi di un partito – Forza Italia – fondato trent’anni fa e che oggettivamente ha mutato nel profondo lo scenario politico italiano, sia per chi ne ha condiviso le posizioni (per poco tempo o per tutto il percorso), sia per chi considera quell’esperienza in modo del tutto negativo. Ogni lettrice, ogni lettore potrà fare ciò che riterrà opportuno del racconto del "clandestino a bordo", tranne che ignorarlo, nel tentativo di ricostruire quegli anni nel modo più completo possibile.
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