sabato 9 luglio 2016

Per Lara Comi, Siamo Italiani (ma non è un partito)

Non è un partito. A occhio e croce probabilmente non ha intenzione di diventarlo. Eppure Siamo italiani, l'associazione fondata dagli europarlamentari di Forza Italia Lara Comi, Salvatore Cicu e Aldo Patriciello ha già un simbolo potenzialmente spendibile, anzi, ne ha due.
L'associazione esiste almeno da quasi due mesi (l'inserimento del simbolo nella pagina risulta datato 12 maggio), anche se il sito - www.siamo-italiani.it - è stato acquistato il 7 settembre 2015, registrato a nome dell'Unione italiana di Gianfranco Librandi, saronnese come Lara Comi - certamente il nome più noto dei tre europarlamentari fondatori - ma attualmente deputato per Scelta civica (dopo avere militato in Forza Italia e nel Pdl).
Nel sito, a dire il vero, non c'è molto: si trova giusto una terzina come claim ("L'italia in cui credere / L'Italia in cui investire / L'Italia in cui rinascere) e un testo appena più lungo per illustrare nome e finalità: "E’ questo il cammino che scegliamo. Un percorso che mette al centro l’identità dei nostri comuni, i nostri saperi locali, l’energia che costruisce il domani. Siamo oltre i traumi della crisi economica, oltre la disgregazione sociale, oltre le fragilità delle divisioni. Siamo un popolo che cresce, che guarda avanti. Siamo Italiani". C'è poi l'indicazione dell'evento di lancio, datato 15 luglio: la presentazione sarà a Pozzilli, in provincia di Isernia.
Qualcosa di più, in realtà, si legge nello statuto dell'associazione, caricato sul sito anche se - a quanto pare - non è direttamente visibile sulla home page"L'Associazione - si legge all'art. 4, comma 1 - è una libera aggregazione di cittadine e di cittadini, che si riconoscono nei valori fondanti della Costituzione italiana e dei princìpi ispiratori dell’Unione Europea, nella scia della tradizione religiosa giudaicocristiana, del pensiero liberale e democratico sviluppatosi nel mondo occidentale per il rispetto dei diritti universali di libertà, giustizia, solidarietà, circolazione delle idee, moderna economia di mercato, preminenza della persona, competenza e professionalità, sana concorrenza, trasparenza, lealtà nei rapporti interpersonali, tutela della salute e dell’ambiente".
La stessa Comi, in un'intervista a Vincenzo Coronetti della Prealpina, ha parlato di un'associazione "diversa dalle altre, sia nei contenuti sia nell’azione", perché "non ha temi rigidi, non usa le stesse modalità dei partiti, si vuole differenziare e dare priorità al merito di ciascuno. Non ci interessano né i posti, né il potere, né le solite beghe romane". A suo dire, dell'associazione sono parte "molti giovani, alcuni eletti, la maggioranza senza appartenenze. Perché non ne vogliono avere". Racconta che Siamo Italiani e Forza Italia sono "due entità diverse ma non in antitesi" e che Berlusconi le è parso "entusiasta" dell'iniziativa, concordando "sulla necessità di ricreare il Sistema Italia oggi in caduta libera".
L'invito di Comi è a tutti coloro - persone e forze politiche - che sono collocati nel centrodestra: "Forza Italia, Lega nord, Fratelli d’Italia, Nuovo centrodestra sono i benvenuti. Ma alle nostre regole". E sarà pure vero che, sempre secondo lei, "i giovani stanno alla larga dai simboli dei partiti, vogliono discutere, capire, decidere in libertà", ma qui di simboli ce ne sono già due, depositati per la registrazione presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi già a febbraio, tra l'altro sempre a nome di Gianfranco Librandi. Uno è quello che appare nel sito e su Facebook, con il nome bianco su fondo blu e con una striscia/fascia tricolore verticale nel mezzo (interrotta proprio dal nome). Il secondo, più complesso, è così descritto: "marchio figurativo composto di un cerchio con bordo di colore grigio chiaro, con sfondo sfumato da grigio chiaro a bianco da sinistra verso destra, caricato da una riproduzione della penisola italiana e delle isole di sicilia e di sardegna, di colore grigio chiarissimo, in rilievo. Nel terzo inferiore, di un tricolore italiano verde, bianco ingrigito e rosso. nella fascia mediana, le parole 'Siamo italiani', di colore blu, su due righe, composte la prima di una 's' maiuscola ingrandita e di lettere minuscole, la seconda di una 'i' minuscola molto grande e dalle altre lettere minuscole del calibro identico alla parola '(s)iamo'. La 'i' minuscola si eleva, a sinistra, sino alla metà della lettera maiuscola potenziata 's', che segue sulla riga superiore. Dopo la parola 'italiani', a destra, un piccolo tricolore italiano verde, bianco e rosso, di forma rettangolare, allineato a destra con la lettera 'o' della parola 'siamo'".
Al di là della descrizione in stile araldico, molto complessa, si è fatta la scelta - almeno per ora - di accantonare questo emblema. Quello a fondo blu è di più facile lettura, senza dubbio; si potrebbe dire che, vista la disposizione delle lettere più grandi, il rischio che qualcuno sul simbolo leggesse "IS", sigla più corretta di ciò che normalmente (e scorrettamente) viene chiamato "Isis", era concreto, a dispetto della "i" lasciata in minuscolo; anche leggerlo come sigla "Si", del resto, poteva riportare a emblemi del passato o a una pericolosa lettura "referendaria". Pure supposizioni, ovviamente, nessuna pretesa di verità o di "retroscena"; chissà, però, se qualcuno ci ha pensato davvero...

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