Esaurito il rito elettorale relativo alla Liguria, tocca ora alle due regioni che saranno chiamate al voto - le ultime per quest'anno - domenica 17 e lunedì 18 novembre: Emilia-Romagna e Umbria.
Si comincia con l'Emilia-Romagna, i cui organi sarebbero scaduti nei primi mesi del 2025, ma l'elezione al Parlamento europeo del presidente Stefano Bonaccini e la sua opzione per il seggio a Strasburgo hanno portato al voto anticipato di qualche mese.
Questa volta a contendersi la guida della giunta emiliano-romagnola saranno quattro candidati, sostenuti da undici liste: la scheda è assai meno affollata rispetto al 2020, quando gli aspiranti presidenti erano 7 e le liste a loro sostegno erano 17 (i simboli sono tornati al livello del 2014). Di seguito si passano in rassegna i contrassegni elettorali, seguendo l'ordine di sorteggio della circoscrizione di Bologna (l'ordine dei candidati non cambia, quello delle liste all'interno delle coalizioni sì).
Michele De Pascale
1) Emilia-Romagna FuTUra - Riformisti
Prima candidatura estratta è quella di Michele De Pascale, scelto come candidato dal centrosinistra nella forma del "campo largo, molto largo": De Pascale si presenta sostenuto da cinque liste. Nella circoscrizione bolognese la prima estratta è Emilia-Romagna FuTUra - Riformisti, che raccoglie candidate e candidati di area riformista: il contrassegno contiene le miniature dei simboli del Partito repubblicano italiano, di Azione, +Emilia-Romagna in Europa (la grafica è quella di +Europa, ma le candidature sono più ampie: capolista a Bologna è Matteo Hallissey, segretario uscente di Radicali italiani) e Partito socialista italiano. Il fondo blu del contrassegno e gli elementi verdi rimandano ai colori del partito di Carlo Calenda; il tocco di giallo su "tu" rinvia invece a +E (che nel 2020 aveva creato una lista con Pri e Psi).
2) Partito democratico
La seconda lista della coalizione in appoggio a De Pascale è espressione della forza politica cui il candidato appartiene, vale a dire il Partito democratico: è per il Pd - ovviamente anche col sostegno di altri soggetti politici e civici - che De Pascale è stato sindaco di Ravenna dal 2016 fino ad ora (dopo essere stato consigliere a Cervia e, dal 2013, segretario provinciale del partito). Sul piano grafico sono state confermate le scelte del 2020, con il logo del Pd collocato sempre nella parte superiore bianca e il riferimento al candidato presidente scritto in bianco nel segmento circolare inferiore di colore rosso.
3) Civici, con De Pascale presidente
Terza lista estratta a Bologna è Civici, con De Pascale presidente. Si tratta dell'unica lista di natura non dichiaratamente politica di questa coalizione, anche se al suo interno - oltre a figure effettivamente civiche - sono stati inserite candidature legate a Italia viva e a Volt. Di fatto si tratta di una sorta di riedizione parziale della lista Bonaccini presidente presentata nel 2020 (anche allora Italia viva aveva concorso a quella lista, insieme peraltro ad Azione; Volt aveva presentato una propria lista); da quell'esperienza la lista aver mutuato pure il colore verde, anche se qui si è di fronte a due tonalità che campiscono due aree, abbinate al semplice testo (mentre nel 2020 c'era il disegno di una bandiera).
4) Alleanza Verdi e Sinistra - Possibile
Quarto emblema da considerare è quello di Alleanza Verdi e Sinistra, ovviamente alla sua prima partecipazione alle elezioni regionali emiliano-romagnole (nel 2020 si erano presentate distinte Europa Verde ed Emilia-Romagna coraggiosa, la cui figura di punta era Elly Schlein e cui aveva concorso anche Sinistra italiana). Nel contrassegno, solo leggermente variato rispetto a quello delle ultime politiche ed europee, al posto di "Reti civiche" c'è il riferimento alle Coalizioni civiche (liste con quel nome sono state presenti almeno a Bologna, Reggio Emilia e Ferrara), mentre è sempre più frequente - lo si è visto in Liguria - la presenza di Possibile nella parte destra del simbolo.
5) MoVimento 5 Stelle
La quinta lista a Bologna è quella del MoVimento 5 Stelle, che chiude la coalizione in appoggio a De Pascale (pur avendo scelto di non inserire il nome nel proprio contrassegno, proprio come Avs, con sicuro risparmio di inopportunità grafiche). Si tratta della prima partecipazione del M5S in coalizione alle elezioni regionali dell'Emilia-Romagna; se la volta scorsa era indicato il sito Ilblogdellestelle.it (e nelle due consultazioni precedenti c'era ancora scritto Beppegrillo.it), questa volta sulla scheda finisce lo stesso simbolo in uso dal 2021, col riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica inserito in un segmento rosso, sotto agli elementi grafici e testuali che "visualizzano" il nome.
Elena Ugolini
6) Fratelli d'Italia
Subito dopo De Pascale, sui manifesti e sulle schede si trova la candidatura di Elena Ugolini (unica donna in campo tra chi aspira alla presidenza), sostenuta dal centrodestra. Saranno quattro le formazioni a suo sostegno, a iniziare - almeno a Bologna - da Fratelli d'Italia. Per l'occasione è stato schierato lo stesso contrassegno visto alle elezioni europee pochi mesi fa (e che in regione ha ottenuto comunque il 28%), con il alto il nome del partito, al centro il nome della leader nazionale e presidente del Consiglio Giorgia Meloni (entrambi su fondo blu), in basso - sotto una fascetta tricolore - la fiamma tricolore su una piccola base.
7) Elena Ugolini presidente - Rete civica
Pure in questo caso nella coalizione che si prende in esame c'è una sola formazione non dichiaratamente politica: si tratta della lista Elena Ugolini presidente - Rete civica (quest'ultima parte era presente anche nel nome della lista Borgonzoni presidente del 2020), legata alla natura soprattutto tecnico-civica della candidata (a lungo insegnante e dirigente scolastica, con un'esperienza anche da sottosegretaria all'istruzione col governo Monti e in vari organi tecnici). Se nel 2020 il simbolo era fucsia, bianco e verde, stavolta domina decisamente l'arancione, con il nome della candidata che emerge più del cognome (vista la maggiore lunghezza); l'altro elemento che spicca è la sagoma della regione, tinta stavolta di bianco.
8) Forza Italia - Noi moderati
Terza lista - sempre nella circoscrizione di Bologna - della coalizione che appoggia Ugolini è quella espressione di Forza Italia e di Noi moderati. Il contrassegno discende direttamente da quello depositato in occasione delle ultime elezioni europee, ma qui si è ritenuto opportuno inserire anche il riferimento alla candidata presidente. Il risultato è un fregio piuttosto "pieno" e ammassato, con la bandierina stretta tra il riferimento al Ppe e il cognome di Berlusconi, tutti rimpiccioliti per fare spazio a una fascia blu con il cognome di Ugolini; sotto c'è un'altra fascetta bianca con la parola "presidente" (non più riferita a Berlusconi ma a Ugolini) e in basso resta il segmento con il nome di Noi moderati.
9) Lega - Il Popolo della famiglia
La coalizione di centrodestra che appoggia Elena Ugolini si chiude con una lista espressione principalmente della Lega, vera forza di traino del centrodestra alle precedenti elezioni regionali. Rispetto ad allora il contrassegno schierato è quasi identico: nulla cambia degli elementi grafici leghisti (nome, statua del guerriero di Legnano e - nella parte inferiore - cognome di Matteo Salvini e riferimento alla regione), ma a destra di Alberto da Giussano compare la miniatura del Popolo della famiglia, che nel 2020 aveva presentato una lista insieme a Cambiamo! di Giovanni Toti.
Luca Teodori
10) Lealtà coerenza verità
Dopo le due candidature sostenute da coalizioni, il sorteggio regionale ha collocato i due aspiranti presidenti appoggiati da una sola lista. Il primo è Luca Teodori, commerciante, già consigliere provinciale leghista nel ferrarese (1995-1999): dopo una candidatura alla Camera nel 2008 (La Destra - Fiamma tricolore), nel 2019 è diventato segretario del Movimento 3V (Vaccini vogliamo verità), rimanendolo fino al 2022 (anno in cui si è candidato al Senato con Vita). Questa volta si presenta sostenuto da una sola lista, Lealtà coerenza verità (che, a differenza di quelle citate fin qui, ha dovuto raccogliere le firme), che candida persone che hanno militato in varie formazioni "del dissenso" (Italexit, Italia sovrana e popolare, UDCL, Vita) o in altri gruppi spontanei, all'insegna della libertà vaccinale, della sovranità monetaria e di altre battaglie. Il simbolo, molto semplice, inserisce il nome della lista in una corona blu, mentre al centro c'è il nome del candidato presidente e in basso si trova il profilo della regione (in entrambi i casi tinti di un blu più scuro).
Federico Serra
11) Emilia-Romagna per la pace, l'ambiente e il lavoro
L'elenco delle liste si chiude con Emilia-Romagna per la pace, l'ambiente e il lavoro, lista che unisce Potere al popolo!, Partito della rifondazione comunista e Partito comunista italiano, dunque l'area di sinistra radicale. La lista appoggia la candidatura di Federico Serra, lavoratore delle cooperative sociali e delegato sindacale Usb. Pure in questo caso sono state necessarie le firme per presentare la lista, il cui simbolo è quasi identico a quello della lista Per l'alternativa vista alle elezioni regionali in Liguria: struttura a due cerchi tangenti (quello esterno rosso scuro, simile al colore di Pap!; quello interno bianco), con le miniature dei tre simboli dei partiti coinvolti e un nastrino a fiocco con la bandiera palestinese.
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