venerdì 25 ottobre 2024

Liguria, simboli e curiosità sulla scheda

Il 2024 finisce per configurarsi come anno elettorale regionale a tutti gli effetti. Tra voti anticipati e a scadenza naturale, infatti, alla fine di quest'anno risulteranno ben 7 le regioni (6 a statuto ordinario, più la Sardegna a statuto speciale) che hanno chiamato al voto il loro corpo elettorale per rinnovare i consigli regionali e scegliere la figura di vertice della giunta: se un tempo tutte le regioni a statuto ordinario votavano negli anni 5-0, i vari voti anticipati hanno sfrangiato sempre di più quelle competizioni (nel 2025, per dire, voteranno Campania, Marche, Puglia, Toscana e Veneto, più la Valle d'Aosta, per un totale di 6 regioni, meno di quelle coinvolte quest'anno).
La prima regione a tornare al voto è la Liguria, con i seggi aperti il 27 e il 28 ottobre. Com'è ben noto, si tratta di elezioni anticipate, dopo l'emergere dell'inchiesta ha interessato anche Giovanni Toti, eletto presidente della giunta regionale nel 2020 e dimessosi il 26 luglio scorso. Lui non si è dunque riproposto come candidato del centrodestra, coalizione che ha puntato sul sindaco di Genova Marco Bucci; il suo principale avversario è Andrea Orlando, candidato dal cosiddetto "campo largo" (centrosinistra più Azione e M5S). Saranno però 9 persone in tutto a contendersi la carica di presidente, sostenute da 20 liste: quattro anni fa c'era un aspirante presidente in più, ma le liste in campo erano solo 18. Di seguito saranno analizzati i contrassegni delle liste secondo l'ordine di sorteggio della circoscrizione di Genova, l'unica a presentare lo schieramento completo di 20 simboli su manifesti e schede.
 

Alessandro Rosson

1) Indipendenza!

Il sorteggio ha collocato in prima posizione - si noti che l'ordine delle candidature a presidente è lo stesso in tutta la regione - Alessandro Rosson, avvocato, già esponente leghista spezzino. Questa volta Rosson si presenta come aspirante presidente per Indipendenza!, il partito guidato da Gianni Alemanno che - salvo errore - è alla prima partecipazione in proprio a un'elezione regionale. Il simbolo scandito del partito (creato da Massimo Arlechino con Simone Di Stefano) è inserito all'interno del contrassegno e proietta la sua ombra sul fondo e sul segmento rosso in cui è inserita la dicitura bianca "Alemanno per Rosson".
 

Davide Felice

2) Forza del popolo

Il secondo simbolo sulle schede elettorali liguri sarà quello del partito Forza del popolo, il partito fondato da Lillo Massimiliano Musso, anch'esso alla sua prima partecipazione alle regionali (dopo non essere stato ammesso a quelle della Sardegna). In quest'occasione la forza politica - che candida il segretario dell'assemblea dei delegati, Davide Felice, anche lui avvocato, bresciano, già consigliere nel comune di Castegnato - ha optato per lo schieramento del suo simbolo ufficiale circondato da una sottile circonferenza tricolore, senza aggiungere alcun riferimento al candidato alla presidenza della regione.
 

Francesco Toscano

3) Democrazia sovrana popolare

La terza candidatura estratta è quella di Francesco Toscano, giornalista-fondatore di Visione Tv e presidente nazionale di Democrazia sovrana popolare, il partito di cui è coordinatore Marco Rizzo (il quale, per lo stesso impegno volto a rendere visibile l'iniziativa politica, sarà candidato alle elezioni regionali in Umbria). Il contrassegno schierato corrisponde in pieno al simbolo ufficiale del partito, con due tracce di gesso (una verde e una rossa) nella parte superiore e il nome del partito nella parte inferiore (con la stella rossa sull'unica "i" e la parola "sovrana" proposta in rosso e in stile manoscritto).
 

Marco Giuseppe Ferrando

4) Partito comunista dei lavoratori

Il quarto candidato estratto è Marco Giuseppe Ferrando, portavoce nazionale del Partito comunista dei lavoratori, formazione trotzkista di cui è il principale esponente fin dalla nascita della forza politica nel 2006. Il simbolo è quello ufficiale consueto (quindi falce e martello di colore rosso, collocati sopra a un globo azzurro con meridiani e paralleli); non sarà tuttavia presente nelle circoscrizioni provinciali di Imperia e di La Spezia (ma la presenza a Genova e Savona è stata sufficiente per far ammettere a livello regionale la candidatura di Ferrando: questi, nelle province di Imperia e La Spezia, sarà presente senza alcun simbolo al fianco). 
 

Nicola Rollando

5) Per l'alternativa

Pure la quinta candidatura alla presidenza della giunta regionale ligure è sostenuta da una sola lista. Nicola Rollando - che sul suo curriculum si presenta come "pensionato, sono stato coltivatore diretto, allevatore, operaio e marinaio" - è sostenuto dalla lista Per l'alternativa, alla quale concorrono Potere al popolo!, Partito della rifondazione comunista e Partito comunista italiano. La struttura del contrassegno è in parte mutuata da quello del Prc, con due cerchi tangenti all'interno, uno rosso scuro più ampio (col nome della lista) e uno bianco più piccolo, contenente le miniature dei simboli dei tre partiti coinvolti; non manca un nastrino con i colori della bandiera palestinese.   
 

Maria Antonietta Cella

6) Partito popolare del Nord

Una sola lista anche per Maria Antonietta Cella, unica donna in corsa per la presidenza. Impegnata come manager nel settore della transizione energetica, sindaca di Santo Stefano d’Aveto dal 1995 al 2004 e di nuovo dal 2014 al 2019, già presidente della comunità montana dell'Aveto e consigliera metropolitana, Cella si presenta sostenuta dal Partito popolare del Nord, formazione che ha  come leader Roberto Castelli (capolista a Genova). Il simbolo schierato è quello ufficiale e consueto, senza alcuna variazione o aggiunta nominale o territoriale; la lista non concorrerà però nella provincia di Savona, per cui lì la candidata sarà presente senza simboli a sostegno.  
 

Nicola Morra

7) Uniti per la Costituzione

Ultima tra le candidature appoggiate da una sola lista - tutte sorteggiate vicine, nella prima parte di manifesti e schede - è quella di Nicola Morra, nato a Genova, già esponente tra i più noti del MoVimento 5 Stelle (fino all'espulsione dopo la scelta di non sostenere il governo Draghi) e presidente, nella scorsa legislatura, della commissione parlamentare d'inchiesta sulle mafie. Morra è sostenuto dalla lista Uniti per la Costituzione, la stessa con cui si era presentato a Genova l'ex M5S Mattia Crucioli (capolista nella circoscrizione genovese e a Imperia). Il simbolo bianco e rosso contiene sempre la raffigurazione di san Giorgio che trafigge il drago; questa volta, però, su manifesti e schede è finita una variante in cui il drago ha la coda molto più lunga (mentre sui social è circolata la versione precedente, a coda corta e col testo su tre righe, invece che due).  
 

Marco Bucci

8) Orgoglio Liguria

Esauriti i candidati monolista, il sorteggio ha collocato subito dopo la candidatura di Marco Bucci, sindaco di Genova e proposto dall'intero centrodestra, potendosi parlare di continuità politica con le presidenze Toti. Bucci è il candidato con più liste a suo sostegno, ben 7. In provincia di Genova sono finite in apertura le due civiche, la prima delle quali è Orgoglio Liguria, che al centro del nome vuole mettere "l'Orgoglio di servire la nostra terra, la passione e la determinazione di persone che si vogliono mettere a servizio dei cittadini"; tra i candidati della lista moderata anche fuoriusciti da Azione e Italia viva. Il simbolo, molto semplice, vede le scritte bianche su fondo azzurro scuro, con il cognome del candidato presidente in decisa evidenza.
 

9) Vince Liguria 

Lo stesso cognome di Bucci è ancora più evidente - e costituisce di fatto il primato di dimensioni per questa competizione elettorale - nel contrassegno della lista Vince Liguria, nome quasi invisibile nella parte inferiore dell'emblema. In un modo o nell'altro si tratta del simbolo più in continuità sia con la storia di Bucci (Vince Genova era la sua lista del 2022, con la stessa struttura grafica) sia con quella di Toti: l'arancione era quello della lista Cambiamo per Toti presidente, con la sagoma della regione nella parte inferiore e il nome del candidato scritto in blu (e in lista sono presenti persone a lui molto vicine; concorre alle candidature pure Noi moderati).
 

10) Lega

Esaurite le liste civiche, la coalizione in appoggio a Bucci procede con quelle espressione dei partiti: il sorteggio ha collocato per primo il contrassegno della Lega (che vede come capolista a Genova Edoardo Rixi). Si riscontra una coerenza grafica con il passato, per cui la parte superiore contiene il simbolo di Alberto da Giussano, sopra il nome "Lega", a sinistra la bandiera con croce di san Giorgio rossa e a destra il riferimento alla Liguria; la novità sta nel segmento inferiore blu, che contiene il riferimento al candidato (come Bucci aveva già fatto a Genova), mentre nel 2020 era stato mantenuto il cognome di Salvini (senza la parola "premier"). 
 

11) Unione di centro

Secondo partito di centrodestra a comparire ufficialmente sulle schede è l'Unione di centro, presente anche nel 2020. Questa volta oggettivamente il simbolo sembra più equilibrato rispetto a quello di quattro anni fa: gli elementi non sono praticamente cambiati, ma si è ingrandito lo scudo crociato centrale, grazie alla riduzione di dimensioni della sigla Udc e del segmento rosso superiore; proprio questo, nel 2020 conteneva il riferimento alla Liguria (ma irragionevolmente spostato verso il basso), mentre questa volta c'è il cognome dl candidato alla presidenza, collocato correttamente al centro di quello spazio.
 

12) Fratelli d'Italia

Dopo Lega e Udc tocca a Fratelli d'Italia, partito di maggioranza relativa nella compagine di governo nazionale, comparire sulle schede elettorali liguri. Il modello del contrassegno è pressoché identico a quello utilizzato quattro anni fa, solo che allora tra il riferimento a Giorgia Meloni (allora non ancora presidente del Consiglio) e il simbolo ufficiale di Fdi era stato collocato solo il cognome di Toti, mentre questa volta si è optato per la dicitura "Bucci presidente", riducendo così la dimensione del patronimico all'interno del fregio elettorale.
 

13) Alternativa popolare

Non manca praticamente nessuno in questa coalizione di centrodestra, visto che la compagine comprende anche una lista di Alternativa popolare, vale a dire il partito che fu di Angelino Alfano, presieduto ora da Paolo Alli e di cui è segretario nazionale il sindaco di Terni Stefano Bandecchi; proprio Bandecchi, tra l'altro è capolista a Genova, Imperia e Savona. Il simbolo è parente di una delle varianti circolare prima delle europee: su fondo blu, in alto c'è il cuore del Ppe, che attraversa il nome del partito; sotto il riferimento a Bandecchi e ancora più in basso l'espressione "per Bucci" (tutte le liste della coalizione contengono il cognome del candidato presidente). Eppure nelle prime grafiche questo simbolo non c'era, mentre c'era quello di Noi moderati...
 

14) Forza Italia

Chiude la compagine di centrodestra in appoggio a Bucci la lista di Forza Italia, alla quale - secondo le notizie riportate dai media - avrebbe concorso anche il gruppo vicino al sindaco di Imperia ed ex ministro Claudio Scajola. Il contrassegno impiegato è piuttosto pieno, con la bandierina tricolore stretta nella parte superiore tra il riferimento al Ppe (collocato ad arco in alto) e il cognome di Silvio Berlusconi in basso; nel segmento azzurro scuro collocato in basso trova posto l'espressione "Bucci presidente", con il cognome in nettissima evidenza (anche se, come si è visto, non è questo quello che spicca maggiormente sulla scheda).
 

Andrea Orlando

15) Patto civico e riformista

Sono in tutto sei le liste presentate in appoggio alla candidatura dell'ex ministro Andrea Orlando, tutte riconducibili al cosiddetto "campo largo", anzi, larghissimo. La prima sorteggiata a Genova, denominata Patto civico e riformista, è politicamente e graficamente guidata da Azione: la struttura bianca e blu a tocchi di verde del contrassegno, infatti, è stretta parente di quella adottata dalla lista Siamo europei vista alle ultime elezioni europee. Nella parte centrale, speculare rispetto al simbolo di Azione, c'è quello del gruppo ligure del progetto Alleanza civica; più piccoli, al centro, ci sono i fregi del Partito repubblicano italiano, dei Repubblicani europei e dell'associazione Popolari Europeisti Riformatori; nella parte inferiore è ospitata la dicitura verde "Europeisti Liberali Socialisti Popolari" (anche se di simboli socialisti non si vede traccia).

16) Alleanza Verdi e Sinistra - Lista Sansa - Possibile

Il campo si allarga già non poco con la seconda lista estratta a Genova, quella di Alleanza Verdi e Sinistra. Il simbolo è quello ormai consueto, coniato in occasione delle elezioni politiche del 2022, con la parte superiore bianca occupata dal nome (con la colomba arcobaleno) e quella superiore verde-rossa equamente divisa tra Europa Verde e Sinistra Italiana. Questa volta non c'è alcun riferimento alle Reti civiche, in compenso nella parte superiore compaiono altri due elementi: a sinistra la citazione della Lista Sansa (il consigliere uscente, candidato da M5S e centrosinistra nel 2020, è capolista a Genova), a destra quella di Possibile (con il simbolo "=" ricavato all'interno della "o" del nome).
 

17) Lista Andrea Orlando presidente

Fanno parte della compagine su cui può contare Orlando anche due liste civiche. La prima si chiama semplicemente Lista Andrea Orlando presidente e sembra porsi come la formazione più vicina all'aspirante vertice della giunta regionale (quelle normalmente appellate come "lista del presidente"). Risulta piuttosto semplice e immediata la grafica, anche se questo termine forse è inappropriato: i contrassegno è costituito da un semplice cerchio diviso praticamente a metà tra bianco e rosso, con il nome e il cognome del candidato (il primo bianco bordato di rosso, il secondo rosso) sormontati dalla parola "lista" in verde nella parte superiore e la parola "presidente" bianca sul fondo rosso;  
 

18) Partito democratico

Non poteva mancare all'interno della coalizione il partito cui Orlando appartiene, dunque il Partito democratico. Il simbolo schierato in quest'occasione rappresenta di fatto una variante del contrassegno utilizzato alle elezioni politiche del 2022, con il logo di Nicola Storto collocato nella parte superiore e un segmento rosso a base curvilinea in basso: lì - dove allora c'era "Italia democratica e progressista" - è stato inserito il riferimento al candidato presidente, piuttosto visibile anche se quello della "lista personale" è in effetti un po' più grande.
 

19) MoVimento 5 Stelle

Del campo politico "largo, molto largo" a sostegno di Orlando fa parte anche il MoVimento 5 Stelle, che quattro anni fa aveva in qualche modo espresso il candidato presidente Ferruccio Sansa e questa volta ha accettato di sostenere il candidato del Pd (ma la presenza del M5S e la dichiarata volontà di non collaborare con Italia viva ha portato il partito di Matteo Renzi ad abbandonare la coalizione, senza partecipare in modo diretto alle elezioni). Il contrassegno è quello ormai in uso dal 2021, dopo la "rivoluzione statutaria" voluta da Giuseppe Conte, con il riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica collocato al di sotto degli elementi classici del simbolo. 

20) Liguri a testa alta

Ultima lista della coalizione del "campo largo, molto largo" e dell'intera offerta elettorale regionale è Liguri a testa alta, il cui nome corrisponde al primo motto della campagna elettorale scelto da Orlando: il nome sembra improntato sulle persone e sull'identità (e la lista contiene un numero rilevante di amministratori locali e regionali, uscenti o passati). Il nome, scritto in rosso su fondo azzurro chiaro stile cielo, sormonta una fascia bicolore piegata verde e azzurra (che ricordano il profilo della regione bagnato dal mare) che a sua volta sta sopra un'area rossa con il riferimento alla candidatura da presidente (la struttura dei colori ricorda un po' quelli della lista #rete a sinistra presentata nel 2015 a sostegno di Luca Pastorino).  

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