sabato 17 maggio 2025

Ravenna, simboli e curiosità sulla scheda


Tra i pochissimi comuni capoluoghi di provincia chiamati a rinnovare in anticipo la loro amministrazione c'è Ravenna: l'elezione di Michele De Pascale alla presidenza della giunta regionale dell'Emilia-Romagna ha reso necessario tornare al voto due anni prima del previsto (avendo votato nel 2021, in base alla circolare del Viminale Ravenna avrebbe visto slittare le elezioni alla primavera del 2027 in caso di scadenza naturale del mandato).
Si contenderanno la carica di sindaco 7 sfidanti, sostenuti da un totale di 18 liste. Si tratta di una decisa contrazione rispetto al precedente appuntamento elettorale, quando gli aspiranti alla guida del comune erano 11 e i simboli sulla scheda ben 30: in quell'occasione la riduzione delle firme da raccogliere a un terzo di quanto previsto dalla legge aveva reso certamente più facile presentare liste e candidature, mentre il ritorno a circostanze ordinarie ha finito per "calmierare" il numero dei concorrenti.
 
* * *
 

Maurizio Miserocchi

1) Ravenna al centro

Il primo candidato sindaco, in ordine di sorteggio, risulta essere Maurizio Miserocchi, giornalista e sociologo, a lungo dipendente comunale (ha diretto le attività di comunicazione). Miserocchi può contare sul sostegno "civico" di varie associazioni sportive, in particolare legate al nuoto (Libertas, Aics, Rinascita Team Romagna, Endas, Aquatica, Blu Atlantis, Csi), lasciando trasparire polemiche con la gestione comunale precedente della piscina. Non sembra un caso che l'unica lista in appoggio a Miserocchi, Ravenna al centro, contenga le parole "Sport", "Piscina" (eccola!) e "Ambiente"; l'elemento più evidente, però, è la caveja romagnola, tenuta ferma da un gallo, su fondo color oro, mentre il nome della lista - tinto di nero come gli altri elementi pittografici e testuali - sta nel segmento color ocra scuro (che tende al rosso, altro colore della città).
 

Nicola Grandi

2) Fratelli d'Italia

Secondo candidato sorteggiato è Nicola Grandi, consulente assicurativo e consigliere comunale uscente di Fratelli d'Italia. A lui buona parte del centrodestra si è rivolta come candidato sindaco, sostenuto da tre liste. La prima, in ordine di estrazione, è proprio quella del partito nel cui gruppo milita Grandi; il capolista è il capogruppo uscente, Renato Esposito. Il contrassegno schierato in quest'occasione è quello impiegato da Fdi alle ultime elezioni europee, con il simbolo ufficiale "spacchettato": il nome del partito è stato collocato in alto, subito sotto c'è il nome della leader e presidente del Consiglio Giorgia Meloni e - sotto alla striscetta tricolore - la fiamma con base lineare (un po' più grande che in passato).   
 

3) Forza Italia

Seconda lista della coalizione che sostiene Grandi è quella di Forza Italia, il cui capolista è il candidato sindaco dello scorso appuntamento elettorale (e capogruppo uscente, nonché unico eletto di Fi e della lista apparentata), Alberto Ancarani. Il simbolo rappresenta una variazione di quelli visti anche in questa tornata elettorale: la parte superiore, su fondo bianco, contiene gli elementi consolidati del fregio (il tricolore di Cesare Priori rimpicciolito, il cognome di Berlusconi e, in alto ad arco, il riferimento al Partito popolare europeo); in basso un segmento circolare blu - come il testo della parte superiore e come il contorno - contiene il riferimento bianco al comune di Ravenna.
 

4) Viva Ravenna

Anche la terza (e ultima) lista presentata in appoggio a Grandi può essere considerata un ritorno: Viva Ravenna, infatti, era una delle tre liste (insieme a Fdi e Lega) che aveva sostenuto la candidatura di Filippo Donati nel 2021; questa volta la lista si ripresenta per rappresentare la parte civica a sostegno di Grandi (tra gli ispiratori della formazione di allora), mentre Donati è il capolista. La parte superiore del simbolo è identica a quella di tre anni e mezzo fa, con il nome su fondo giallo scritto in rosso, fatta eccezione per la prima "V" di "Ravenna", resa come se fosse composta dalle tessere di un mosaico; sotto la striscia tricolore, invece, al posto del riferimento al candidato compare la dicitura "Per un futuro migliore" su fondo azzurrino.
 

Giovanni Morgese

5) Democrazia cristiana

Terza candidatura estratta è quella di Giovanni Morgese, già carabiniere e ora attivo nel volontariato. A sostenere la sua corsa a sindaco è una sola lista, quella della Democrazia cristiana: è sufficiente guardare il simbolo - e in particolare la bandiera bianca crociata su fondo blu - per capire che si tratta del partito di cui si ritiene segretario politico Salvatore "Totò" Cuffaro; sopra la bandiera, peraltro, è stata inserita la dicitura "Dc per Ravenna", con l'uso prevalente del carattere Arial, diverso da quello usato per il nome nella parte inferiore (una scelta grafica oggettivamente poco felice). Capolista è il segretario provinciale del partito, Oreste Mauro Bertolino (già candidato nel 2021 come sindaco per Alleanza di Centro di Francesco Pionati).
 

Marisa Iannucci

6) Ravenna in Comune

Quarta candidata è Marisa Iannucci, studiosa dell’Islam, femminista e attivista per i diritti umani. Potrà contare sul sostegno di quattro liste, espressione della sinistra radicale e di parte della società civile. Proprio a quest'ultima fa riferimento la formazione Ravenna in Comune, già vista alle elezioni del 2016 (proprio come contenitore elettorale per le forze di sinistra) e recuperata per esprimere una "scelta di partecipazione, trasparenza, dialogo ed equità". Il simbolo è identico a quello presentato nove anni fa, che con i colori cittadini reinterpreta la stella a otto punte della volta celeste che sormonta il mausoleo di Galla Placidia.
 

7) Partito della Rifondazione comunista

Torna sulla scheda anche il Partito della rifondazione comunista, come uno dei partiti più rappresentativi dell'area della sinistra radicale. Il simbolo, questa volta, è quello ufficiale del partito (con il fregio caratterizzato dalla bandiera rossa a parallelogramma contenente falce, martello e stella - stretta tra le parole "Rifondazione" e "Partito comunista" raccordate da due archi verdi e rossi - inserito tangente in un cerchio rosso col riferimento al partito della Sinistra europea), non più abbinato a quello del Pci com'era stato alle elezioni comunali del 2021. Capolista è Ilario "Iuri" Farabegoli, mentre il candidato sindaco di tre anni e mezzo fa, Alessandro Bongarzone, è tra i candidati consiglieri.
 

8) Potere al popolo!

Torna sulle schede di Ravenna, in continuità con le precedenti elezioni, anche Potere al popolo!, in una delle sue rare apparizioni negli anni successivi alle elezioni politiche del 2018 (ma ormai configurato da anni come soggetto politico autonomo, diverso dalla federazione che aveva concorso sette anni fa); il simbolo, in effetti, è rimasto lo stesso - con le due mezzelune amaranto a individuare il cerchio interno che racchiude il nome, sormontato da una stella - senza alcuna aggiunta territoriale. Il capolista è Gianfranco Santini, aspirante sindaco in occasione del voto del 2021.
 

9) Partito comunista italiano

La coalizione si completa con il Partito comunista italiano, che nel 2021 aveva partecipato alle elezioni amministrative di Ravenna concorrendo alla lista del Prc, mentre questa volta esprime propri candidati direttamente (scegliendo come capolista Giovanni Gavelli, segretario della federazione ravennate). Il simbolo di base somiglia a quello ufficiale del Pci, ma non si capisce perché sia stata usata una versione con l'asta della bandiera italiana coperta dall'altra asta e - soprattutto - con la sigla del partito proposta con il carattere Helvetica, diverso da quello utilizzato nel fregio adottato nel 2016.
 

Veronica Verlicchi

10) La Pigna

La quinta candidata alla guida del comune di Ravenna è Veronica Verlicchi, consulente marketing digitale, già candidata nel 2021 col sostegno di cinque liste. Questa volta c'è solo una formazione, La Pigna, creata nel 2016 per sostenere la candidatura dell'imprenditore Maurizio Bucci: allora la lista ottenne un eletto, la stessa Verlicchi entrò poi in consiglio e riuscì a riconfermarsi cinque anni dopo. Sostanzialmente viene confermato il simbolo del 2021, vale a dire la versione stilizzata e geometrizzata della pigna (che caratterizza le pinete del territorio), resa in giallo che proietta l'ombra sul fondo bianco; al di là del nome e del riferimento alla candidata sindaca (che usa però il nome al maschile non marcato), non sono presenti altri elementi verbali (è sparita la dicitura "Lista civica per Ravenna").
 

Alvaro Ancisi

11) Lega - Lista per Ravenna - Il Popolo della famiglia

Un altro ritorno consolidato è quello di Alvaro Ancisi, che va verso gli 85 anni e fin dagli anni 60 è impegnato in politica, prima con la Dc, poi con la sua Lista per Ravenna, candidandosi direttamente a sindaco già nel 2011 e nel 2021. Proprio quest'ultima lista di fatto è sempre stata presente con il proprio simbolo giallo e rosso con la facciata di Palazzo Merlato in filigrana; questa volta, invece, l'immagine storica sparisce e restano solo i colori, che occupano il semicerchio inferiore. La parte superiore del contrassegno, invece, è riservata alla Lega, che ha mantenuto quasi intatto il nome e ha ridotto molto Alberto da Giussano; a fianco della parola "Lega" trova posto anche la miniatura del simbolo del Popolo della famiglia, che concorre alla lista (anche nel 2021 aveva sostenuto Ancisi).
 

12) Ambiente & animali

Tra le liste che avevano appoggiato Ancisi alle precedenti elezioni c'era pure Amici animali. Ora il progetto si è evoluto in Ambiente & animali: il fondo verde è rimasto, ma alle immagini (rinnovate) di un cane e di un gatto si è aggiunta - in basso, sotto al nome - la sagoma bianca di un albero, per richiamare il concetto di ambiente. Il centrodestra ravennate si presenta dunque diviso in questo primo turno, come era in parte avvenuto nel 2021: per questo le forze che sostengono grandi avevano chiesto ad Ancisi di fare un passo indietro, ma lui si dice convinto che l'unico modo per evitare che il centrosinistra superi il 50% e sia costretto al ballottaggio sia correre divisi per prendere più voti e colpire uniti all'eventuale secondo turno.
 

Alessandro Barattoni

13) Ama Ravenna

Ultima candidatura a sindaco è quella di Alessandro Barattoni, impegnato nella gestione immobiliare e proposto dal centrosinistra allargato come successore di De Pascale. Può contare sul sostegno di sei liste (la coalizione più ampia di questo turno elettorale ravennate). La prima sorteggiata è Ama Ravenna, lista civica (come si legge nello stesso contrassegno) già presente alle elezioni del 2016. Se sono cambiati il contenuto del cerchio (non c'è più l'indirizzo del sito) e il carattere delle parole, è stato confermato il contorno del cerchio stesso, che richiama i mosaici bizantini per cui la città è nota in tutto il mondo. Capolista è Daniele Perini, capogruppo uscente di De Pascale sindaco.
 

14) MoVimento 5 Stelle

Si conferma, come nel 2021, il sostegno ha candidato del centro-sinistra da parte del MoVimento 5 Stelle; capolista è l'assessore uscente al verde pubblico Igor Gallonetto, seguito dal capogruppo attuale Giancarlo Schiano. Il contrassegno impiegato è identico a quello del precedente appuntamento elettorale: in quell'occasione, infatti, era già stato introdotto l'attuale simbolo del M5S, che al nucleo grafico storico aggiunge - nel segmento rosso inferiore - il riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica.
 

15) Partito democratico

La terza lista della coalizione di centrosinistra, presumibilmente quella trainante, è stata presentata dal Partito democratico, di cui Barattoni è segretario provinciale. La struttura del contrassegno è simile a quella di molte altre elezioni locali cui partecipa il Pd: il logo dei dem è rimpicciolito nella parte superiore, mentre in basso c'è il riferimento al candidato (assente nel 2016); se però nel 2022 si era adottata una soluzione affine a quella sperimentata nel 2008 alle politiche con riguardo a Walter Veltroni, questa volta l'espressione "Barattoni sindaco" (bianca, con il cognome in grande evidenza) è tutta contenuta in un segmento rosso. Capolista è il sindaco facente funzione Fabio Sbaraglia.
 

16) Progetto Ravenna

Il tema dei mosaici, già incontrato in due casi precedenti, torna anche nel contrassegno della lista Progetto Ravenna. Le quattro tessere di altrettanti colori (blu - con le stelle d'Europa - verde, rosso e azzurro), collocate su fondo giallo e rosso, di fatto richiamano l'impegno di altrettante forze politiche (Azione, Italia Viva, Psi e +Europa) per costruire una formazione riformista, liberaldemocratica ed europeista, aperta alla partecipazione di candidati della società civile. Capolista è Chiara Francesconi, consigliera uscente del gruppo misto, con una storia nel Pri e ora aderente ad Azione.
 

17) Partito repubblicano italiano

Non ci si può stupire nel trovare, tra le liste che sostengono barattoni, anche quella del Partito repubblicano italiano. Se infatti nel resto d'Italia il Pri ha perso gran parte del radicamento di un tempo, in Romagna la tradizione dell'Edera è ancora di rilievo e sicuramente di tutto rispetto, al punto da garantire a ogni appuntamento elettorale la presenza di una lista autonoma, sempre in grado di ottenere almeno un consigliere. Non stupisce, dunque, che sulla scheda compaia il simbolo tradizionale del partito, senza alcuna aggiunta.
 

18) Alleanza Verdi e Sinistra

Ultima lista di questa competizione elettorale ravennate, nonché della coalizione di centrosinistra, risulta essere quella di Alleanza Verdi e Sinistra. In qualche modo può dirsi che la lista raccoglie sensibilità che nel 2021 erano state rappresentate dalle formazioni Ravenna coraggiosa (dopo l'esperimento alle regionali dell'anno precedente) e Ambiente e territorio, anche se allora non erano stati impiegati simboli di partito. Naturalmente la vista in questione utilizza un contrassegno praticamente identico a quello inaugurato da Europa Verde e Sinistra italiana alle elezioni politiche del 2022, ma al posto di "Reti civiche" si legge, sempre in arancione, "Ambiente e territorio Ravenna", richiamando proprio la lista civica ambientalista del precedente appuntamento elettorale.

Nessun commento:

Posta un commento