Ultimo capoluogo di provincia interessato dal voto, nelle regioni a statuto ordinario, è Taranto; si tratta anche dell'unico caso, tra questi, in cui il comune chiamato al voto anticipato è stato retto finora da una commissaria straordinaria prefettizia, dopo che le dimissioni di oltre metà dei consiglieri comunali in febbraio avevano fatto decadere - per la seconda volta - il sindaco Rinaldo Melucci. Rispetto agli altri capoluoghi analizzati, Taranto detiene anche il record delle liste in corsa: se infatti a contendersi la carica di sindaco sono 6 persone, i simboli sulla scheda sono ben 28. Un numero rilevante, anche rispetto alla competizione precedente (nel 2022 i 4 candidati sindaci erano sostenuti da 27 liste, che però nel 2017 erano 10 di più...); occorre peraltro tenere conto del fatto che era stata presentata un'ulteriore candidatura, che avrebbe portato i simboli sulla scheda a 29, se non fosse stata esclusa per questioni legate alle firme raccolte.
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Piero Bitetti
1) Partito democratico
Il primo sorteggiato tra i candidati è Piero Bitetti, una lunga storia da consigliere comunale, presidente del consiglio comunale e assessore (già candidato sindaco nel 2017, indicato dai media come "regista" delle operazioni che hanno portato alla seconda caduta di Melucci, tentata nel 2024 e riuscita a febbraio). Bitetti potrà contare sul sostegno di otto liste, la coalizione più nutrita di questo appuntamento elettorale: la prima a essere sorteggiata è quella del Partito democratico (di cui Bitetti ha fatto parte a lungo in passato, prima di abbandonarlo), che si presenta con il proprio simbolo ufficiale, senza alcuna aggiunta nominale o territoriale.
2) Partito Liberal democratico e Azione
La seconda lista è rilevante sul piano politico-simbolico: dà infatti testimonianza della prima partecipazione elettorale di rilievo del Partito Liberal democratico (quindi della formazione cui hanno concorso Luigi Marattin, Andrea Marcucci e varie altre figure di area liberale); nel contrassegno, peraltro, sotto al logo del Pld (col testo in 3D su fondo azzurro-blu e l'ala stilizzata gialla del bird of liberty) c'è anche un riferimento ad Azione, ma il partito guidato da Carlo Calenda non emerge graficamente in alcun dettaglio del contrassegno.
3) Alleanza Verdi e Sinistra - Socialismo XXI - Possibile
La terza formazione a sostegno di Bitetti ha probabilmente uno dei contrassegni più affollati di questa competizione. Alleanza Verdi e Sinistra, infatti, mantiene quasi intatto il suo emblema inaugurato nel 2022 (con la parte inferiore dedicata a Europa Verde e a Sinistra italiana), ma in alto sparisce il riferimento alle "Reti civiche": il nome della lista si abbassa per fare posto, a sinistra, al nome di Socialismo XXI (con la miniatura - ben poco leggibile - del nuovo simbolo, di cui si dovrà parlare nei prossimi giorni), mentre a destra c'è il riferimento - già visto altrove - all'altra forza che concorre alla lista, cioè Possibile (con il logo di "uguale" al posto della "o").
4) Con Bitetti
Non stupisce, all'interno della coalizione di centrosinistra, la presenza della lista Con Bitetti, vale a dire la forza politica legata a Michele Emiliano (figura cui il candidato sindaco è vicino), declinata in chiave locale. Il simbolo, dunque, è quello che su fondo giallo riporta la parola minuscola "con" con l'interno della "o" tinta di azzurro, mentre al di sotto è stato aggiunto il cognome dell'aspirante sindaco.
5) Per Bitetti sindaco
Tipicamente legata all'esperienza pugliese è anche la quinta lista, Per Bitetti sindaco. La formazione si presenta come civica (ed è tra le più vicine al candidato), ma è anche la declinazione locale del gruppo politico Per la Puglia, legato all'assessore regionale Sebastiano Leo e imperniato sul ruolo degli amministratori locali. Non a caso, il simbolo della lista riprende quello del gruppo regionale, con un "per" bianco in cui è individuato un cuore giallo, il tutto su fondo blu (e un bordo giallo, bianco e blu), con un archetto tricolore sotto al nome della lista.
6) Unire Taranto
Altra formazione civica a sostegno di Bitetti - e questa volta apparentemente non legata a un progetto territorialmente più ampio è Unire Taranto. L'idea di tenere unita la città e sanare eventuali fratture tra i suoi abitanti, le sue zone o i suoi strati sociali (le candidature provengono in effetti da vari ambiti) è simboleggiata dall'immagine del puzzle tinto di rosso e di blu (i colori cittadini che torneranno anche - per scelta in altre formazioni presenti in queste elezioni locali) e da una mano che, con l'indice in movimento, riavvicina alle altre la tessera più lontana.
7) Democrazia cristiana
Tra le formazioni che nelle settimane scorse avevano annunciato il loro sostegno a Bitetti c'era anche la Democrazia cristiana, per lo meno quella che si riconosce nella segreteria politica nazionale di Salvatore Cuffaro; commissario regionale del partito è Michele Tucci. Il simbolo utilizzato in questo caso è quello "ufficiale", che sul fondo blu allo scudo crociato sostituisce una bandiera/vela bianca crociata di rosso (sormontata dalla sigla) per evitare contestazioni da parte degli uffici elettorali.
8) Democrazia solidale - DemoS
Completa la coalizione in appoggio a Bitetti la lista presentata da Democrazia solidale - DemoS, vale a dire il partito democratico e progressista di estrazione cattolica di cui è segretario il deputato Paolo Ciani e che è tradizionalmente vicino al Pd nella sua azione. Se in altre occasioni DemoS ha concorso a liste altrui in modo più o meno visibile, in questo caso presenta una propria formazione di candidati distinguendola con il proprio simbolo ufficiale, con il monogramma bianco su fondo verde scuro in alto, la sigla verde grande al centro e il nome bianco piccolo in basso.
Francesco (Checco) Tacente
9) Unione di centro - Evviva Taranto
Il secondo candidato in ordine di sorteggio è Francesco Tacente, detto "Checco". Avvocato cassazionista, presidente del Consorzio trasporti pubblici di Taranto fino all'inizio della campagna elettorale, è sostenuto da un'ampia coalizione, non solo perché la formano sette liste, ma anche perché le forze che la compongono sono diverse tra loro, accostandosi forze civiche e politiche di diversa estrazione. La prima lista sorteggiata mette insieme l'Unione di centro (che adotta il suo simbolo ufficiale, di nuovo sulle schede tarantine dopo l'ultima apparizione nel 2012) e la formazione civica Evviva Taranto, guidata da Goffredo Lo Muzio - che però non è candidato - alla quale è riservato il segmento bianco collocato al di sotto del riferimento al candidato sindaco collocato su fondo blu scuro (la doppia V verde avvicinata quasi a comporre una W, acronimo di "Evviva", ricorda quella di Taranto Davvero, vista nel 2022).
10) Fortemente liberi - Tacente sindaco
Si qualifica come formazione civica la lista Fortemente liberi, il cui simbolo sembra provenire da un'altra epoca della grafica politica: al di là della cironferenza rossa e blu (dunque con i colori cittadini), oltre al nome della lista e al riferimento al candidato sostenuto (il primo molto più piccolo del secondo), figura soltanto un elemento visivo ben definito, ossia il Monumento al marinaio di Taranto, reinterpretato però con l'accentuazione del mare al di sotto e con l'inserimento di una bilancia a due piatti, il cui elemento centrale è costituito dall'unione delle due braccia delle figure umane.
11) Riformisti per Taranto - Socialisti
La terza lista della coalizione a sostegno di Tacente è Riformisti per Taranto - Socialisti: i colori sono quelli della città, il contrassegno ricorda nella struttura quello di Alleanza Verdi e Sinistra, ma la lista è stata organizzata da vari esponenti locali del Partito socialista italiano, anche se nell'emblema il nome ufficiale e il garofano non compaiono. Benché in effetti il Psi nazionale abbia ritenuto impraticabile l'adesione del partito a una coalizione di cui è parte la Lega (motivo per cui probabilmente il simbolo ufficiale, accanto alle onde del mare dei riformisti, non c'è), gli iscritti locali hanno ribadito il sostegno a Tacente, aggiungendo che nella coalizione "La Lega non c'è" (almeno ufficialmente), che il Psi non sarebbe mai stato ascoltato sulla scelta del candidato per il centrosinistra e non sarebbe mai stato nemmeno formalmente invitato al tavolo della coalizione.
12) Patto popolare
La quarta lista che appoggia Tacente è già stata vista nel 2022: si tratta di Patto popolare, la formazione presentata dal consigliere regionale Massimiliano Stellato, presidente del gruppo misto e fino a poche settimane fa presidente regionale di Italia viva (dopo avere militato in Puglia popolare), fino al suo riavvicinamento a Michele Emiliano e alla sua rimozione da quella carica; a fronte della dichiarazione di sostegno a Bitetti da parte di Italia viva, Stellato ha dichiarato ai media che a suo dire quell'annuncio sarebbe solo "di facciata", a fronte di un sostanziale "svuotamento" del partito a Taranto e dell'appoggio di vari ex esponenti proprio a Tacente. Il simbolo è rimasto pressoché identico, con il nome bianco (in Arial Black) su fondo blu in alto, mentre in basso si sovrappongono in parte due "foglioline" sovrapposte (una blu e una rossa sfumata), nel 2022 illustrate da Stellato come "un delfino stilizzato con i colori rossoblù", che rappresenta "l'amore dei candidati per la città dei due mari".
13) Noi Taranto
Si qualifica come civica anche la successiva lista in ordine di sorteggio, Noi Taranto, guidata dal consigliere uscente Vito Luigi Agrusti. I candidati, provenienti in gran parte dalla società civile, concorrono a una lista definita come "di ispirazione cristiana, nata con l'intento di unire le forze vive della società civile tarantina, valorizzando il rapporto con il territorio e con le tante realtà sociali, con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento del bene comune". Il contrassegno è molto semplice, essendo composto soltanto dal nome della lista, con la parola "Noi" in evidenza (con la N campita di rosso e le altre lettere in blu), e dal riferimento al candidato sindaco (tinto degli stessi colori).
14) Prima Taranto
Tra le liste che più saltano agli occhi, all'interno della coalizione che sosiene Tacente, c'è Prima Taranto. Chi conosce l'offerta elettorale amministrativa degli ultimi anni sa che le liste denominate "Prima ..." e di seguito il nome del comune, abbinate a una grafica con il nome bianco obliquo su fondo blu sfumato e un elemento curvilineo tricolore, sono ricondotte in un modo o nell'altro alla Lega (del resto Prima l'Italia nel 2022 era stata una delle liste a sostegno di Walter Musillo, insieme al resto del centrodestra): proprio questo elemento ha creato divergenze di vedute sulla partecipazione alla coalizione di determinate forze politiche. Il contrassegno è esattamente quello prima descritto, abbinato all'espressione "Tacente sindaco" con il cognome scritto in giallo su segmento blu, alla maniera leghista.
15) Taranto popolare
Ultima formazione presentata a sostegno di Tacente è Taranto popolare, lista che nel 2022 aveva sostenuto Rinaldo Melucci, mentre questa volta non appartiene al blocco del centrosinistra. Guidata come in passato da Michele Mazzariello (e gemmata dall'esperienza pregressa di Puglia popolare), la lista ha mantenuto il simbolo a fondo blu scuro, con in basso un segmento azzurro conformato come un libro aperto o come un mare mosso (al suo intero ora è apparsa la dicitura rossa su due righe "Tra la gente per la gente".
Cosimo (Mirko) Di Bello
16) Tre terre
Terza candidatura sorteggiata è quella di Cosimo Di Bello (detto Mirko), considerato alla vigilia della campagna elettorale come candidato outsider e primo a uscire allo scoperto. Avvocato, nipote dell'ex sindaca di Taranto Rossana Di Bello (2000-2006), Cosimo Di Bello si presenta sostenuto da sei liste, tutte di natura civica. La prima, in ordine di sorteggio, è Tre terre, con riferimento alle borgate di Talsano, Lama e San Vito che costituiscono la principale circoscrizione sud-orientale della città di Taranto. Il concetto è reso con un simbolo che contiene tre spighe disegnate sul mare, da cui sorge il sole nella parte del simbolo in cui è riportato il nome della lista (mentre nella corona esterna ci sono i nomi delle borgate).
17) Movimento sportivo
La seconda lista a sostegno di Di Bello è già apparsa nel 2022 tra le formazioni che avevano sostenuto Musillo. Il Movimento sportivo, nato con natura prettamente civica, si ripresenta unendo l'intenzione "di diversi appassionati, allenatori, coach e addetti ai lavori sportivi - così era stato scritto tre anni fa su Facebook - di impegnarsi attivamente per la promulgazione dello sport e nell'amministrazione dello stesso in ambito politico". Il simbolo è rimasto intatto rispetto al precedente appuntamento elettorale, con il fondo sfumato rosso-blu (e il nome contenuto nella barra blu centrale) e le sagome di un ciclista, di un puglie, di un calciatore e di un culturista.
18) Con Di Bello
La terza formazione su cui potrà contare Di Bello alle elezioni è probabilmente quella a lui più vicina. Non a caso la lista si chiama semplicemente Con Di Bello e il simbolo è decisamente semplice: il nome della lista (con il cognome del candidato sindaco in marcatissima evidenza) sono scritti in bianco bordati di blu, inseriti in un cerchio arancione a sua volta inserito - con tangenza - in un cerchio blu, all'interno del quale trovano posto sei stelle bianche. Il nome della lista era lo stesso della formazione che nel 2005 aveva ottenuto il 15,61%, avvicinandosi all'Udc e superando Forza Italia.
19) I Rioni
Anche la quarta lista che appoggia Di Bello, come la prima, appare molto legata al territorio. Il nome scelto, I Rioni, infatti, oltre che le borgate della città, richiama il Palio, o Torneo dei Rioni che si svolge tradizionalmente a Taranto. Il concetto della sfida emerge anche dall'immagine del "braccio di ferro", che peraltro sembra rimandare anche all'origine del toponimo del vicino comune di Pulsano ("polso sano"). Completano il contrassegno il fondo arancione e il riferimento al candidato sindaco.
20) Impronta verde
La quinta lista in appoggio a Di Bello raccoglie soprattutto la sensibilità ambientalista e animalista. Impronta Verde, infatti, è definita sulla sua pagina Facebook come "progetto civico che mette la cura e la centralità della persona e dell'ambiente in una prospettiva ecologica integrale", interessato ad amare e proteggere "tutti gli animali". Elemento centrale grafico risulta essere l'albero verde con la chioma stilizzata a forma di cuore, con quattro foglie che - per la loro disposizione - sembrano trasformare quella stessa chioma nella zampa di un animale; l'immagine è il nome della lista sono racchiusi da una corona circolare, altrettanto verde.
21) Taranto e Futuro
L'ultima lista della coalizione che sostiene Di Bello - coalizione che è stata chiamata "Adesso" - porta il nome di Taranto e Futuro: la denominazione scelta tende a puntare lo sguardo soprattutto in avanti, partendo però dalla città com'è ora. Il simbolo adottato dalla lista è piuttosto semplice, con il nome disposto su tre righe (anche se, in effetti, appare poco centrato e un po' spostato a sinistra) e un'unica fascia rossoblù "a onda" collocata al centro del cerchio, come una sorta di diametro sui generis. Sarà interessante vedere l'esito di questa coalizione interamente civica, rispetto alle proposte partitiche presenti in questo turno elettorale.
Annagrazia Angolano
22) MoVimento 5 Stelle
La quarta candidatura, in ordine di estrazione, è quella di Annagrazia Angolano, giornalista televisiva, ben nota nelle emittenti locali pugliesi. Si presenta sostenuta da due liste, la prima delle quali è stata presentata dal MoVimento 5 Stelle: sempre per il M5S Angolano è stata candidata alla Camera nel 2022, proprio nel collegio uninominale di Taranto. Il MoVimento si presenta con il "secondo" simbolo ufficiale (quello con il riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica), lo stesso con cui nel 2022 aveva corso all'interno della coalizione di centrosinistra che aveva sostenuto la nuova candidatura di Rinaldo Melucci (questa volta, invece, è stata fatta una scelta diversa).
23) Taranto cambia
La seconda lista su cui potrà contare Angolano (unica donna ad aspirare alla carica di sindaco in questa competizione) è di natura civica e porta il nome di Taranto cambia. La denominazione scelta, in effetti, non è l'elemento che più spicca all'interno del contrassegno, dominato invece dal riferimento alla candidata (scritto in azzurro e rosso, richiamando i colori cittadini), collocato nella parte superiore insieme a una stella gialla - stessa forma di quelle visibili nel simbolo del M5S - bordata di rosso; la parte inferiore, invece, è occupata da un segmento azzurro curvilineo che rimanda al mare (con tanto di doppia vela) e la denominazione è scritta proprio lì, con l'uso parziale di un carattere manoscritto. In questa lista e in quella precedente, peraltro, sarebbero stati inseriti candidati di Rifondazione comunista e del Partito Pensionati.
Mario Cito
24) Lega d'Azione meridionale
Si era già anticipato alcuni giorni fa che tra i candidati alla guida del comune di Taranto c'era anche Mario Cito, figlio di Giancarlo, il "telesindaco" che aveva fondato l'emittente At6 e ne aveva inserito il marchio nel simbolo della Lega d'Azione meridionale. Cito senior è scomparso proprio durante la campagna elettorale, mentre il figlio Mario aveva presentato di nuovo quella stessa lista (nella sua ultima evoluzione grafica), che nel 2022 aveva sostenuto il candidato del centrodestra Walter Musillo, ma questa volta corre da sola e comunque conferma la propria presenza ininterrotta dal 2007 (del resto ha saltato solo l'appuntamento del 2005).
Luca Lazzaro
25) Fratelli d'Italia
Sesto e ultimo candidato in queste elezioni tarantine è Luca Lazzàro, dottore di ricerca in Pubblica amministrazione dell'economia e delle finanze e imprenditore agricolo di lungo impegno. Potrà contare sul sostegno di quattro liste di centrodestra, la prima delle quali - secondo l'ordine di sorteggio - risulta presentata da Fratelli d'Italia, vale a dire dal partito che ha ufficializzato per primo l'appoggio a Lazzaro. Fdi schiera in quest'occasione lo stesso contrassegno utilizzato in tutta l'Italia alle elezioni europee dello scorso anno, con il nome del partito in alto, il riferimento a Giorgia Meloni al centro e - sotto al nastro tricolore - la fiamma tricolore in basso.
26) Forza Italia
La seconda lista a favore di Lazzaro è stata presentata da Forza Italia, che dunque ha scelto di sostenere lo stesso candidato proposto da Fratelli d'Italia. Il contrassegno è lo stesso utilizzato in questo turno elettorale alle comunali di Genova, quindi con la bandierina tricolore forzista al centro, il riferimento al Partito popolare europeo disposto ad arco in alto e il cognome di Silvio Berlusconi rimasto sotto alla bandiera (senza più l'appellativo "presidente" e senza alcun riferimento al comune chiamato al voto o al candidato sostenuto in quest'occasione).
27) Partito liberale italiano
Sulla scheda nella coalizione in appoggio a Lazzaro c'è anche la lista del Partito liberale italiano. La formazione guidata da Roberto Sorcinelli (e che il 4 luglio prossimo andrà a congresso) ha scelto di partecipare a questa competizione elettorale (l'unica che riguardi un comune capoluogo: lo ha fatto schierando il proprio simbolo ufficiale - con il tricolore sopra la sigla del partito - e non aderendo alla coalizione di Tacente, di cui contesta la discontinuità della proposta rispetto all'amministrazione precedente e decaduta a seguito delle dimissioni di oltre metà dei consiglieri.
28) Noi moderati
Ultima lista della compagine a sostegno di Lazzaro - coalizione che potrebbe anche dirsi "tricolore", almeno a guardare i simboli che sono stati schierati sulle schede - è quella espressione di Noi moderati. Curiosamente il partito guidato da Maurizio Lupi del proprio simbolo ufficiale utilizza solo la denominazione (e il carattere con cui è scritto), inserendolo in un contrassegno bianco e blu che, sopra al riferimento al candidato sindaco (presente solo in questa e non anche nelle altre tre liste appena considerate), adotta un elemento tricolore che ha caratterizzato la campagna elettorale di Lazzaro.
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Per completare il quadro elettorale tarantino, sembra opportuno segnalare che era stata presentata una settima candidatura, vale a dire quella di Antonello De Gennaro, direttore della testata IlCorrieredelGiorno.it; a suo sostegno era stata presentata una sola lista, L'Altra Taranto, che nel simbolo aveva un delfino azzurro collocato su un fondo rosso e blu (insieme al nome della lista, in alto, e al riferimento all'aspirante sindaco, in basso). Quella lista, tuttavia, è stata esclusa perché - a quanto si apprende - non era stato raggiunto il numero minimo di firme, anche perché 16 sottoscrittori della lista avevano già firmato in precedenza per altre formazioni e non potevano essere validamente considerate.
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