sabato 16 marzo 2013

Brigare per Taroccare il Giannino

Aveva cercato di essere, a modo suo, una novità, mettendo in campo la sua «piccola pattuglia di rompicoglioni» provenienti da ogni parte d’Italia, adepti più della riduzione delle tasse e spesa pubblica che del suo abbigliamento improbabile. La pattuglia frangipilatoria e la potenziale coorte di votanti di Oscar Giannino, peraltro, hanno subito un notevole smottamento una volta emersa la vicenda dei titoli di studio fantasma, che il leader di Fare per Fermare il declino avrebbe detto o scritto di possedere senza averli mai conseguiti.
Si potrebbe riflettere a lungo sul rapporto tra Italiani e bugie e sulla loro concezione selettiva del perdono, magari condannando senz’appello chi ha avuto il grave torto di farsi scoprire (come se il vero problema fosse quello e non le mancanze) e assolvendo quasi con bontà chi per anni si è esercitato nella consolidata arte del promettere, anche fuori dalle campagne elettorali. Eppure, se si vuole sorridere almeno un po’, si possono prendere in considerazione le taroccature della creatura politica di Giannino circolate in Rete (e soprattutto su Facebook), per vedere come la fantasia si sia spinta a mettere alla berlina un progetto che era riuscito ad autoaffondarsi a pochi metri dal traguardo. Un’operazione un po’ maramalda, forse, ma assolutamente inevitabile.
Così, può diventare quasi automatico procedere per antitesi, inneggiando al «Disfare per Accelerare il declino» (ovviamente ribaltando anche la freccia, come è giusto), quasi in una parodia delle ultime ore di Giannino alla guida del suo movimento, oppure in un’ipotetica ricetta per dare il colpo di grazia a un paese già precario (come fosse l’unico modo per essere psicologicamente pronti per il baratro). Oppure si può optare per una legittima e strategica astensione – tanto di moda, del resto – a tasso alcolico importante, scegliendo di «Bere per Dimenticare il declino», annegando il Paese che va a ramengo in svariate pinte di birra oppure in raffinati bicchieri da liquore.
Altrimenti si può rispolverare un ruolo da studente o da tirocinante, dedito a sottoscrizioni periodiche, all’adempimento compulsivo pur di portare a casa il risultato, così che diventi del tutto naturale «Fare per Firmare lo statino». Se vi sembra troppo meccanica e troppo irreggimentata come azione, decisamente inadatta alla vostra vena artistica, potete sempre scegliere la strada canora e intavolare trattative e contatti per «Fare per Andare allo Zecchino». Requisiti: capacità di stare sulla scena, età mentale adatta all’Antoniano (o da bambino o da Mago Zurlì) e tanto, tanto fiato (in politica, del resto, ne è sempre servito molto). E se vi è piaciuta l’idea di tornare bambini, beccatevi anche il «Dire Fare per Baciare il declino»: l’immagine è quella che è, ma come nella realtà c’è sempre chi sta sotto, chi conta (i debiti o le tasse) e chi fa penitenza. E se per la «lettera» si aspetta il prossimo, ineluttabile risveglio di Veltroni, per il «testamento» c’è tempo: se la politica allunga la vita, aspetterete un bel pezzo.

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