Non ce l'ha fatta questa volta a entrare in Parlamento Giampiero Catone, tuttora alla guida dei Circoli de "La Discussione" ed eletto deputato prima nelle liste di Forza Italia (nel 2006), poi in quelle del Pdl (nel 2008). Questa volta lui partecipava alla competizione come segretario politico di Intesa popolare, movimento alleato proprio con il Pdl cui avevano aderito vari movimenti già esistenti in Italia (compreso, tra gli altri, Alleanza democratica dell'ex Dc Giancarlo Travagin) e di cui era divenuto portavoce nientemeno che Vittorio Sgarbi.
Cosa accadrà da qui in avanti a Catone - che del quotidiano La Discussione è tuttora il direttore politico - e ha coloro che hanno deciso di seguirlo, si vedrà. Nel frattempo, è stata fissata una riunione della direzione nazionale del movimento per sabato mattina a Roma, per fare soprattutto il punto sull'esito delle elezioni e sulla preparazione delle consultazioni amministrative previste per i prossimi mesi.
La riunione, tuttavia, non si svolgerà in modo isolato. Congiuntamente, infatti, si riunirà anche la direzione nazionale della Democrazia cristiana guidata da Angelo Sandri. Dopo un primo contatto con la Federazione dei Cristiano Popolari di Mario Baccini (gruppo interno al Pdl), uno dei tanti partiti sedicenti titolari dello scudo crociato ha stretto un accordo proprio con Intesa popolare di Catone: sarà appunto comune la discussione sul risultato elettorale e sulle prossime elezioni amministrative (in Friuli e nel resto d'Italia).
La direzione nazionale congiunta, tuttavia, potrebbe essere anche il punto di partenza di un cammino comune: all'ordine del giorno, infatti, ci sono sia "proposte riorganizzative dei rispettivi partiti e movimenti", sia la discussione "sui rapporti con altri partiti e movimenti di area centrista". La voglia di centro, a quanto pare, in Italia non si spegne; il desiderio inconfessabile che quel centro sia grande, magari sotto l'insegna dello scudo crociato, nemmeno. Non a caso, protagonisti dell'operazione in questo caso sarebbero Angelo Sandri (che prova a far rivivere la Dc fin dal 1998, quando ci provò Flaminio Piccoli) e Giampiero Catone (che, oltre a dirigere il giornale che fu di De Gasperi, ha al suo attivo militanze in Dc, Ccd, Cdu, Udc, Dca). Proprio pochi mesi fa, tra l'altro, lo stesso Catone aveva dato rappresentanza a Montecitorio (all'interno del gruppo Popolo e territorio, dal nome pressoché infinito) alla Democrazia cristiana: non quella di Sandri, però, bensì a quella di Gianni Fontana. Nessuno lo ha detto chiaramente, ma che i militanti di Intesa popolare abbiano il desiderio nemmeno tanto segreto di occupare il posto che era stato della Balena bianca, magari proprio con chi creda di portare in dote lo scudo crociato, è difficile da smentire. Per ora ci sono solo lo 0,08% di voti al Senato e lo 0,07% alla Camera per Intesa popolare: di strada da fare ce n'è parecchia.
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