mercoledì 2 aprile 2014

Berlusconi sopravvive sul simbolo di Forza Italia

In fondo nessuno aveva mai messo in dubbio questo punto: il marchio Berlusconi e quello di Forza Italia avrebbero costituito un duo inscindibile e lo si sarebbe mostrato anche concretamente, inserendo il cognome nel simbolo delle elezioni europee. Oggi è arrivata la conferma: il sito del partito fondato dal sospeso Cavaliere ha mostrato l'emblema che quasi certamente sarà schierato nella tornata del 25 maggio: la bandierina coniata giusto vent'anni fa resta dominante - del resto alle europee del 1994 Forza Italia ebbe la sua affermazione maggiore, sfondando quota 30% - ma sotto si legge chiaramente il cognome "Berlusconi", in un Helvetica Heavy color aviatore, tanto per ricostruire la quaterna di colori nazionali che l'area berlusconiana in qualche modo adotta da sempre.
Nessuna indicazione della famiglia europea di riferimento (come era stato fatto in passato dai forzisti, con il richiamo al Ppe), né tanto meno della figura da sostenere per la guida della Commissione europea. L'inserimento del nome "Berlusconi" rappresenta, per Forza Italia, una prima assoluta alle europee, anche se nel 2009 il Pdl aveva mantenuto la dicitura "Berlusconi presidente" già sfoggiata alle politiche dell'anno prima.
Non era invece una novità in campo nazionale, visto che nel 2006 alle elezioni politiche Forza Italia aveva sacrificato il tricolore per inserire proprio quella dicitura, che occupava in negativo addirittura mezzo contrassegno, con il cognome "Berlusconi" nella stessa font, ma ancora più schiacciato in orizzontale. Di diverso rispetto ad allora (al 2006, come alle varie tornate europee) ci sarà la non candidabilità dell'ex presidente del Consiglio, in base alla pena accessoria ormai definitiva oltre che alla "legge Severino": anche le altre volte a Strasburgo, in realtà, Berlusconi non ha mai messo piede pur essendo candidato e stravotato dai suoi, ma stavolta la corsa non potrà proprio iniziare.
Questo però non è un ostacolo alla presenza del nome sul simbolo. Non occorre nemmeno, tra l'altro, che Forza Italia candidi qualche altro componente della famiglia Berlusconi (a partire dai figli dell'ex presidente, Piersilvio o Marina): non è in discussione la leadership politica del sospeso Cavaliere in Forza Italia, dunque quella forza ha diritto di inserire il suo nome sul contrassegno, tanto per precisare al di là di ogni dubbio da che parte sta. L'importante, eventualmente, è che lui metta una firmetta su una dichiarazione che conceda l'uso del suo nome sull'emblema, ma essendo lui il capo del partito potrebbe non essercene nemmeno bisogno. Basterà presentarsi agli elettori con quel "biglietto da visita", sia pure meno invasivo rispetto al passato, per raccogliere i loro voti?  
 

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