sabato 12 ottobre 2019

Italia viva, una settimana di tempo per scegliere tra tre simboli

Il simbolo scelto per Italia Viva, si sa da giorni, verrà svelato alla Leopolda, tra una settimana esatta. Questa mattina, tuttavia, Matteo Renzi sui suoi canali social aveva annunciato una "sorpresa" simbolica per le ore 18 di oggi e così, in un certo senso, è stato: sempre sugli stessi profili, infatti, sono apparse tre opzioni grafiche, sottoposte al voto di militanti, simpatizzanti e interessati, così da preparare la scelta dell'emblema con cui l'ex sindaco di Firenze caratterizzerà dal 19 ottobre il suo impegno politico. 
"Sabato prossimo alle 18 in punto il simbolo di Italia Viva sarà ufficialmente presentato alla Leopolda10. Sarà un grande momento di festa. Già, ma quale sarà il simbolo? Facciamo una cosa diversa dagli altri partiti: decidiamo il logo tutti insieme!", ha scritto Renzi, presentando le tre opzioni selezionate "tra le tante proposte arrivate in questi giorni". Per votare occorre andare sul sito www.italiaviva.it - che rimanda, per ora, al sito dei Comitati Azione Civile - e indicare l'opzione preferita, associando il proprio voto alla propria identità e a "indirizzi email e numeri telefonici attivi e funzionanti" (si specifica che "non verranno conteggiati i voti plurimi provenienti dagli stessi recapiti")"Mi piace l’idea  - ha continuato Renzi - che questa nostra nuova Casa sia un luogo ricco di partecipazione. A cominciare dal simbolo che ci rappresenterà sulla scheda elettorale. In attesa di votare per Italia Viva, avete una settimana per votare il simbolo!"
Al di là del nome, evidentemente ricorrente, l'impressione è che le tre proposte messe in votazione siano piuttosto diverse. La prima punta soprattutto sull'evidenza, perché indubbiamente salta all'occhio con il suo rosa vivo, quasi shocking; privilegia decisamente la seconda parola del nome rispetto alla prima, sia per le dimensioni assai più evidenti, sia per il gioco grafico tra "Viva" come aggettivo e come esclamazione, grazie alle due V bianche e accostate in modo da formare una W; nel mezzo, la "i" con il puntino sembra stilizzare la figura umana, come a dare un tocco grafico che il lettering da solo non potrebbe dare. Certo, non si può pretendere che una composizione simile dica qualcosa sull'identità del partito e qualcuno potrebbe rimanere comunque colpito da un colore di fondo che ricorda una delle prime rese grafiche di Possibile; seguendo qualche stereotipo di genere, l'immagine complessiva potrebbe ricordare un canale o un progetto "femminile" o che strizza l'occhio a quella parte di elettorato, ma si è certi che non fosse questo il pensiero di chi ha elaborato la grafica, né di chi l'ha messa in ballottaggio. La struttura, peraltro, può ricordare paradossalmente quella del simbolo originario (e non esattamente renziano) di Articolo Uno, con la prima parola molto piccola a sinistra e la seconda enorme al centro.
Il secondo simbolo sembra il più armonico e insieme il più delicato, questo soprattutto grazie alle sfumature e a un uso ben modulato di maiuscole e minuscole per il testo. Rispetto alla proposta precedente, questa non mostra tracce di horror vacui, visto il molto bianco (che tra l'altro permette l'inserimento di altri elementi a seconda della situazione). Altra questione non trascurabile, si tratta dell'unica opzione che contiene un elemento grafico assimilabile a una raffigurazione riconoscibile, identificabile, e riconducibile a valori cosa cui si può giustamente essere ancora affezionati: l'idea di partenza è una "V", ma è stata disegnata in modo dinamico e tridimensionale, così da sembrare un uccello in volo. Ovviamente, come sempre capita, si può vedere tutto in quella stessa immagine, persino - a voler esagerare - l'occhieggiare a una marca di assorbenti con le ali (anche per la tavolozza di colori utilizzata, soprattutto per il testo); al di là di questo, si tratta della proposta più leggera e aggraziata delle tre. I colori delle sfumature, peraltro, ricordano moltissimo quelli di uno dei social network più diffusi, Instagram: chi sceglierà questo emblema, probabilmente, potrà essere influenzato anche da questo.
L'ultima opzione grafica, di fatto, è basata solo sul testo e anche per questo è quella più immediatamente leggibile e, in un certo senso, più 'renziana': lo suggeriscono soprattutto i colori utilizzati, che richiamano quelli più utilizzati in passato per la comunicazione dell'ex sindaco di Firenze ed ex presidente del Consiglio. La font Helvetica (molto classica e lineare, ma anche molto "berlusconiana", per gli affezionati della grafica politica: basta vedere il primo simbolo di Forza Italia registrato come marchio) viene solo leggermente mossa grazie al corsivo, mentre l'avere "bandierato" tutti gli elementi a destra rende il risultato finale un po' sbilanciato e non proprio a suo agio nel cerchio. Non sfugge, poi, la sottolineatura rossa, che per absurdum richiama quella più sottile del simbolo di Liberi e Uguali, certo non tacciabili di italiavivismo ante litteram (né Renzi può essere sospettato di liberugualismo ex post).
La scelta della rete contribuirà alla decisione finale; occorrerà aspettare una settimana per sapere se la soluzione definitiva sarà proprio una di queste tre o ci sarà spazio per qualche aggiustamento (del resto, a dispetto del post renziano, vari altri partiti si sono affidati alla rete per la scelta, non necessariamente rispettando i risultati del voto o i tanti consigli opposti degli utenti: le soluzioni furono tutte diverse rispetto ai primi voti della Rete, per esempio, per il Movimento nazionale per la sovranità, mentre andò in modo assai più rispettoso con eViva, evoluzione dell'esperienza degli autoconvocati di Leu, che dopo una prima fase di studio mise in votazione online giusto tre alternative di nome e di grafica). Di certo, nulla batte l'inventiva di Makkox, all'anagrafe Marco Dambrosio, che ieri sera a Propaganda Live su La7 ha servito un emblema ricchissimo, tanto inadatto per le schede quanto imperdibile per gli appassionati della satira (al punto che Renzi, nell'annunciare la "sorpresa" di oggi, non ha potuto evitare di scrivere "Temo di non poterlo utilizzare per una questione di diritti, ma mi inchino al genio di Makkox. Un logo fenomenale, il suo"). A proposito, le proposte simboliche Made in Makkox ormai sono diventate parecchie: urge probabilmente una televendita, magari con adeguato dottor Armà che illustri risvolti ed evoluzioni del makkoxismo...

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