L'impegno è stato rispettato, giusto con un briciolo di ritardo: alle 18 e 20 dalla Leopolda10 Matteo Renzi ha mostrato il simbolo con cui Italia Viva vorrà distinguersi da qui in avanti nella sua azione politica e - sia pure in un secondo momento - elettorale. La presentazione è arrivata dopo gli interventi di Gennaro Migliore e Lisa Noja, che hanno lavorato alla carta dei valori del nuovo soggetto politico, e a Ettore Rosato e Teresa Bellanova, che hanno lavorato allo statuto ("Qui siamo tutti amici. Qui si lavora insieme. Questa è una squadra", ha detto Rosato, anticipando di fatto il contenuto dell'articolo 1 dello statuto nascituro: "Dobbiamo essere il partito dell'empatia, della gente che non ci cerca, un partito che sa ascoltare").
"Un parlamentare nella chattina interna ha scritto 'non abituiamoci troppo alla democrazia interna'" - ha scherzato Renzi, salito sul palco dopo i discorsi di una serie di ospiti (l'ultimo dei quali era l'ex sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti) - "ma noi abbiamo scelto di scegliere tutti insieme il simbolo di questa nostra casa. Una casa che è simbolo di protezione, rifugio, di resistenza dal populismo e dal qualunquismo, una casa a prova di ruspa". E per contrassegnare la nuova casa, nonché la squadra "che farà dell'italia un posto più bello", è stato scelto il simbolo sfumato coi colori di Instagram, sia sul segmento inferiore sia nella V tridimensionale che si trasforma in un uccello ad ali spiegate (che a qualcuno ha ricordato il gabbiano dell'Italia dei valori, anch'esso sfumato, sia pure dei colori dell'arcobaleno). La gigantografia è stata fatta calare dall'alto ed è bastato vedere una fettina della parte inferiore per capire quale delle tre alternative fosse stata scelta.
Una scelta che da giovedì, in realtà, si poteva già intuire. Quando è stato reso noto il logo della Leopolda del 2019, oltre al "10" disegnato come il numero da maglia dei calciatori di maggior classe, inevitabilmente saltava all'occhio la tavolozza cromatica utilizzata per campire le lettere: una sfumatura molto, molto simile a quella utilizzata per il simbolo numero 2. Proprio quello che già questa mattina era risultato in testa in base alle indiscrezioni riportate dai quotidiani.
Un vero e proprio spoiler, in un certo senso: ne era convinto Makkox (Marco Dambrosio) nella puntata di Propaganda Live di ieri sera, in cui abbiamo vivisezionato le alternative simboliche messe al voro, in cerca dei loro ascendenti grafici: "Domani il simbolo di Italia Viva sarà il secondo - ha profetizzato davanti a Diego Bianchi "Zoro" - e se non sarà così, sarà solo perché ci ha visto stasera e ha voluto cambiare le carte in tavola". Poteva anche essere che il logo della manifestazione fosse un modo per rendere l'onore delle armi ai colori di quella seconda grafica - che ha avuto apprezzamenti come anche critiche (per le sfumature, per la sagoma del volatile che ricordava la V del Vasigil anche grazie ai colori "da igiene intima" del nome) - ove fosse risultato prevalente il terzo simbolo (quello basato solo sul lettering e sui colori renziani, pur con una certa somiglianza al primo logo, mai utilizzato di Forza Italia). Così non è stato: sfumatura ovunque, per un partito sempre connesso (e che dovrà rivolgersi anche a chi Instagram non lo ha mai usato o forse non lo ha mai visto).
Un vero e proprio spoiler, in un certo senso: ne era convinto Makkox (Marco Dambrosio) nella puntata di Propaganda Live di ieri sera, in cui abbiamo vivisezionato le alternative simboliche messe al voro, in cerca dei loro ascendenti grafici: "Domani il simbolo di Italia Viva sarà il secondo - ha profetizzato davanti a Diego Bianchi "Zoro" - e se non sarà così, sarà solo perché ci ha visto stasera e ha voluto cambiare le carte in tavola". Poteva anche essere che il logo della manifestazione fosse un modo per rendere l'onore delle armi ai colori di quella seconda grafica - che ha avuto apprezzamenti come anche critiche (per le sfumature, per la sagoma del volatile che ricordava la V del Vasigil anche grazie ai colori "da igiene intima" del nome) - ove fosse risultato prevalente il terzo simbolo (quello basato solo sul lettering e sui colori renziani, pur con una certa somiglianza al primo logo, mai utilizzato di Forza Italia). Così non è stato: sfumatura ovunque, per un partito sempre connesso (e che dovrà rivolgersi anche a chi Instagram non lo ha mai usato o forse non lo ha mai visto).
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