lunedì 2 luglio 2012

Simboli e contrassegni: qualche nota per iniziare

... e faccio un segno sul mio segno... (Gaber-Luporini)
Nel linguaggio comune, per riferirsi all'emblema legato a una formazione politica (riprodotto su una scheda o altrove) si parla di simbolo, intendendo con quel termine sia l'intera rappresentazione (il cerchio), sia gli elementi che la compongono. In realtà, stando alle (poche) norme in materia, per simbolo si dovrebbe intendere solo l'elemento figurativo o grafico che caratterizza maggiormente un emblema; non mancano in realtà i casi di segni esclusivamente testuali, ma lì di solito il testo si trasforma in logo, perché è scritto a grandi caratteri e magari con una forma particolare (in gergo si parla di lettering).
Per indicare tutto il contenuto della circonferenza, invece, la legge parla di contrassegno: per l'esattezza (in base all'articolo 14, comma 3-bis del decreto legislativo 361/1957, che stabilisce le norme per l'elezione della Camera) rientrano nel contrassegno «i simboli riprodotti, i singoli dati grafici, le espressioni letterali, nonché le parole o le effigi» che richiamino gli orientamenti o i fini del partito; da ultimo, l’intera «rappresentazione grafica e cromatica generale», compresa la disposizione dei vari elementi e l’uso del colore (da quando la legge lo prevede) fanno parte a pieno titolo del contrassegno e servono a valutare la confondibilità di due emblemi.
Le due parole comunicano idee diverse anche solo analizzando la loro origine. «Simbolo» si fa derivare dal greco symballein, «trovarsi, incontrarsi»: la parola inizialmente era riferita ai due pezzi di un oggetto – perfettamente combacianti – che permettevano a due amici di “riconoscersi” (un po' come i ciondoli divisi a metà tra persone che si amano), ma col tempo ha acquistato il significato di «realtà che ne rappresenta un’altra» (in questo caso, il partito o movimento politico) o che, per lo meno, la richiama alla mente. Il termine «contrassegno» invece rimanda alla capacità di un segno, di distinguere la realtà cui è legato rispetto ad altre: questo esalta le differenze tra i vari segni esistenti e, a monte, tra le persone che si riconoscono in quegli emblemi e le loro idee. Il concetto di «simbolo», poi, si riferisce all’idea dell’oggetto che caratterizza l’emblema (uno scudo, un fiore, una falce e un martello, un elemento tricolore…), che resta tale comunque sia rapppresentato graficamente (un “significato”); per il «contrassegno», invece, è importante anche la forma della rappresentazione – cioè il “significante” – per le differenze grafiche tra le varie raffigurazioni della stessa idea o di un'idea simile.

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