I centristi più inguaribili, sia pure con tendenza a sinistra, stiano tranquilli: il Centro democratico, alle regionali dell'Emilia, ci sarà. La sua presenza sulle schede aveva vacillato dopo che in tribunale a Reggio Emilia i documenti necessari per la presentazione della lista erano stati consegnati in ritardo, in particolare i certificati dei sottoscrittori: essendo Reggio la quinta provincia in cui la lista è presente (le altre erano Bologna, Forlì, Ferrara e Ravenna), sarebbero venute meno le condizioni richieste dalla nuova legge regionale per concorrere alle elezioni.
Il coordinatore nazionale del partito, Pino Bicchielli, ha però fatto sapere che l'ufficio elettorale centrale regionale (presso la Corte d'appello) ha accettato il ricorso presentato da Centro democratico: in effetti il commissario provinciale e presidente regionale Matteo Riva (già Idv e Pane pace lavoro) ha prodotto la ricevuta del comune con cui i certificati risultavano richiesti 11 minuti prima della scadenza del termine e, per l'ufficio regionale, era un tempo sufficiente per fornirli.
L'esclusione sarebbe stata un vero peccato per il partito di Bruno Tabacci, che alle elezioni comunali di Reggio Calabria aveva raccolto addirittura il 7,5%, potendo uscire pubblicamente come "il partito alleato più forte del Pd nella città dello Stretto" (parole dello stesso Tabacci) e che a questo punto può sperare di mantenere la propria presenza in Assemblea legislativa in Emilia (attualmente è rappresentato proprio da Riva), non limitandosi solo a fare il "portatore di acqua" per Bonaccini.
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