giovedì 9 marzo 2017

Effetto Parma, un nodo pronto per le schede

La notizia era attesa da tempo e si sapeva che era solo questione di giorni: ora che le amministrative di primavera sono sempre più vicine anche a Parma, per Federico Pizzarotti è venuto il tempo di prepararsi alle elezioni, mettendo in tavola le carte. Anzi, la Carta, nel senso della Carta dei Valori adottata da Effetto Parma, il gruppo consiliare che sostiene Pizzarotti dall'11 ottobre 2016 - una settimana dopo l'uscita del sindaco di Parma dal MoVimento 5 Stelle, alla fine di una lunghissima querelle sulla sua sospensione dal M5S - e che si prepara a diventare anche lista a sostegno del possibile secondo mandato dello stesso sindaco di Parma.
Si ricomincia dunque dalla Carta dei valori, intitolata La Politica Ideale. Libera, inclusiva, moderna e attiva: una carta "nata - ha detto ieri il capogruppo Marco Bosi, alla conferenza stampa di presentazione - dall'esigenza di spiegare chi siamo e dove vogliamo andare", e che punta soprattutto su parole chiave come inclusione ("La città che immaginiamo deve trovare uno spazio per tutti"), sostenibilità, partecipazione, comunità, laicità e scelta di "coniugare ideale e realizzabile". "Nasce la politica Ideale - ha segnalato lo stesso Pizzarotti in seguito - abbiamo voluto racchiudere una serie di concetti che vogliono esser un punto di riferimento per altre liste, per altri gruppi, che nel tempo vorranno unirsi. Abbiamo voluto connotare il nostro percorso per aggregare liste civiche che hanno i nostri stessi obiettivi, i nostri stessi ideali, gli stessi modi di fare che in questi anni non sono cambiati. C'è sempre stata la voglia di includere le persone senza gerarchia, mettendo al centro i bisogno del cittadino".
Effetto Parma, insomma, è una veste nuova per contenuti dalla fonte riconoscibile, ma rielaborati dall'esperienza: "Creiamo una nuova entità politica - ha spiegato Andrea Medioli, tra coloro che avevano avviato l'esperienza stellata a Parma - ma non rinneghiamo le radici o le origini, perché rimaniamo cittadini liberi, che mettono a disposizione della politica e della città. Rispetto a cinque anni fa, abbiamo il valore aggiunto di aver capito cosa significhi amministrare e il contenitore in cui eravamo era diventato troppo stretto". 
Il nome era già nato a ottobre dell'anno scorso, all'epoca della costituzione del gruppo e rappresentava, a modo suo, un elemento di continuità: "Più volte - era stato scritto nell'ultimo post di Parma 5 Stelle - abbiamo usato un hashtag per contraddistinguere questo modo di fare politica: Effetto Parma. Ci piace l’idea che il nostro gruppo possa identificarsi ancora in quel lavoro fatto in questi anni, perché sono le nostre azioni di tutti i giorni a dare valore a ciò che siamo, non le etichette o i simboli".
E, a proposito di simboli, in effetti il prologo della storia non era iniziato con un nuovo contrassegno già pronto, ma un'idea c'era, visto che la pagina dei pizzarottiani aveva scelto come emblema un nodo, con il blu e il giallo a tingere le corde, molto simili a quelle da arrampicata, con tanto di intarsi del colore opposto qua e là. Ora quell'idea (che era poi un'immagine trovata sul sito 4ever.eu) si è trasformata in simbolo e diventerà presto contrassegno elettorale: come ha spiegato l'assessore uscente Cristiano Casa, l'emblema rappresenta l'esperienza degli ultimi cinque anni "ma anche quello che vogliamo far diventare come una nuova esperienza per i prossimi anni". L'idea è sempre quella del nodo, che viene visto anche come maglia di una rete: un'immagine che parla "di legami di esperienze tra cittadini, di persone che si sono avvicinati a noi, tra Parma e altre città in Italia e nel mondo. Un legame che - ha detto sempre Casa - vogliamo riproporre e che deve includere, attirare persone". Questa rete, come ha precisato Pizzarotti, "non è virtuale, ma concreta: è una rete da pesca, perché connette città, persone, ideali".
Quella rete, quel nodo - che sono già stati preparati anche nella versione "personalizzata", con la dicitura "Pizzarotti sindaco" - sono esportabili? Di certo il primo cittadino uscente vede Parma come laboratorio, anzi, come un vivaio, e, "senza voler partire dalle Barricate del 1922", ha citato l'esperimento delle prime liste civiche di Ubaldi, la vittoria del M5S nel 2012 "che ha inevitabilmente tirato la volata a livello nazionale" e la stessa progressiva trasformazione che ha interessato il gruppo che aveva vinto le elezioni di quell'anno. "Per chi vorrà aggregarsi - ha continuato il sindaco - non ci sarà nessun programma o bollino", anche se non sarà un luogo "per chiunque cerchi casa". 
Esisterà un simbolo nazionale?
E' cosa nota che nel tempo siano arrivate "tante richieste di creare qualcosa a livello nazionale, di diventare un punto di riferimento e un modello": il pensare essenzialmente a Parma, "non vieta di dare un segnale, di creare un solco che potrà forse costruire qualcosa in futuro". Pizzarotti ha anticipato la nascita di Effetto Genova, ma si è parlato anche di La Spezia, Alessandria e altre città. Non è dato sapere se verrà mantenuta la stessa grafica appena nata a Parma (ovviamente cambiando il nome della città e adattando i colori); ai drogati di politica, intanto, viene già la tentazione di sostituire il blu col verde (con le corde che arrivano fino al cerchio esterno) e il giallo col rosso (con le corde fino al cerchio interno, messo in primo piano) e di immaginare la nascita di "Effetto ITALIA" (in maiuscolo, perché il minuscolo graficamente starebbe male). Per anni il nodo - non uno qualsiasi, ma il nodo Savoia - è stato una prerogativa dei simboli monarchici; quello scelto da Pizzarotti è diverso (come non assomiglia a quello di Fratelli d'Italia), non parla di un'ideologia ma di un metodo e di un luogo in cui applicarlo e, a suo modo, può essere efficace: se in diversi territori l'esperimento dovesse funzionare, perché allora non estenderlo all'intero paese?

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