lunedì 6 marzo 2017

Insieme si può, la Sicilia esplode di colori

Si avvicinano le elezioni in Sicilia, a Palermo in primavera, ma soprattutto per il rinnovo dell'Assemblea regionale siciliana, verso la fine dell'anno. Qualche gruppo ha già iniziato a scaldare i motori da qualche settimana - non senza polemiche, come si è visto con il varo di #RiparteSicilia da parte di Rosario Crocetta - mentre di altri non si sa ancora cosa intendano fare. E' dunque molto presto per poter immaginare i simboli che saranno depositati in vista di quelle elezioni e quelli che saranno effettivamente utilizzati sulle schede: chissà se, in quella probabile pletora, ci sarà anche l'emblema di Insieme si può - Cambiamo politica, cambiamo la Sicilia. 
Il movimento era nato in rete il 12 febbraio 2014, a Nicosia, in provincia di Enna. Alla base del progetto - si leggeva nel sito internet, al momento non più consultabile online - c'era innanzitutto la passione "per questa terra sacrificata dalla politica dello sfruttamento, dell'impoverimento, dall'egoismo accentratore", con il preciso intento di "restituire un presente di equilibrio e normalità alla loro Regione per potersi volgere finalmente a un futuro di cui avvertono la pungente nostalgia".
Il fondatore, Alfio Di Costa, ingegnere attivo come docente di fisica a scuola e progettista, dice di amare "la Sicilia in ogni sua potenzialità e ricchezza", come pure "le fragilità di questa terra dimenticata dallo Stato e dal Governo Regionale". Disoccupazione, povertà e mancanza di prospettive erano avvertiti come i problemi maggiori per la Sicilia, "che merita di essere la Regione più Bella del Mondo e non una Regione da terzo mondo": per questo, il movimento puntava a "un risveglio di coscienze, sopite e sfiduciate dalla politica del degrado che ha condotto all'isolamento terzomondista". 
Lungi dal voler apparire solo come un soggetto di protesta, Insieme si può aveva elaborato idee in tema di lavoro ("deve tornare ai Siciliani realizzando le infrastrutture e spendendo i Fondi Europei, ma soprattutto credendo nelle giovani risorse e nella formazione"), di turismo in Sicilia ("risorsa primaria per l’economia") e di agricoltura da ripensare "in chiave moderna e competitiva", oltre che sul rilancio del commercio, della piccola industria, della piccola e media impresa. Al di là dell'aspetto propositivo, però, restava ferma la convinzione che il cambiamento non potesse venire dai "responsabili dell'attuale disastro", definiti "politici inadeguati, mediocri e arroganti, Crocetta in primis, che hanno distrutto e continuano a distruggere la terza Isola più bella al mondo".
Giusto a un anno di distanza dalla nascita digitale, è arrivata anche quella giuridico-cartacea, con la costituzione ufficiale del movimento presso un notaio. Nel frattempo, era già stato adottato un simbolo singolare, chiaramente basato sulla sagoma della Sicilia, ma con il territorio dell'isola pronto a colorarsi in preda alla fantasia più variopinta, attorno a una colomba bianca che spiega le ali, intenta a volare. Ora, come si diceva, il sito internet non è più consultabile; resta comunque la pagina Facebook, continuamente aggiornata, dalla quale si intuisce che l'idea di correre alle prossime regionali è tutt'altro che accantonata. Tra qualche mese si dovranno raccogliere le firme per presentare le liste: superato quello scoglio, vari siciliani potranno dire, in un'esplosione di colori, che "Insieme si può".

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