Vale la pena dirlo subito: non si sta parlando di un partito. Per lo meno, nelle intenzioni di chi l'ha promossa, Verde è Popolare è una semplice associazione, anche se ovviamente ha una matrice politica. Si tratta, anzi, di un'associazione "di scopo", in cui "ognuno rimane dov'è", come ha dichiarato Gianfranco Rotondi, promotore e presidente di questo nuovo soggetto giuridico-politico, di cui è portavoce Paola Balducci, già deputata dei Verdi: entrambi, insieme a varie altre persone (inclusa Anna La Rosa, direttrice editoriale della Discussione), sono intervenuti all'assemblea costitutiva dell'associazione a Siderno, nella Locride, il 16 e 17 luglio.
Rotondi era già intervenuto a un altro evento fondativo, quello di Europa Verde-Verdi, tenutosi una settimana prima, anticipando il suo progetto attraverso una proposta fatta a modo suo, con puntuta ironia, scherzando ma non troppo: "Democristiani e verdi stanno per fare insieme un governo per la Germania: se vale il detto 'se puoi pensarlo puoi farlo', perché non sognarlo anche in Italia?" L'idea, in fondo, non è molto diversa da quella che Angelo Bonelli, nuovo co-portavoce di Europa Verde-Verdi, aveva già messo in campo l'anno scorso quando, in vista delle regionali in Campania, aveva partecipato con Europa Verde a una lista comune con Democrazia solidale, con l'idea di unire giustizia ambientale e giustizia sociale: in occasione della conferenza stampa proprio Bonelli aveva indicato l'esempio del land del Baden-Württemberg, in cui i Grünen governano già con la Cdu.
"Oggi quello dell'ambiente - aveva continuato Rotondi - è un tema politico a tutto tondo che non riguarda più solo voi, ma rischia di fare la fine dei programmi e dei valori democratici cristiani: a destra e a sinistra si gioca a travestirsi da democristiani. Io vengo a fare il consigliere cattivo, fraudolento, vi induco in tentazione: vi vogliono, anche a destra, non solo a sinistra, vedono i sondaggi in giro per l'Europa e dicono 'mio dio, questi svalicano!'... e io vi invito a svalicare invece. Non credo che cambierà la storia se dal 2,2% dei sondaggi passate al 4%:voi dovete coltivare l'ambizione folle e spericolata di proporvi l'obiettivo di arrivare per primi. Come in Germania, come nelle città francesi". E, ove non fosse stato abbastanza chiaro, il messaggio è stato riformulato da Rotondi: "Se vi candidate con un programma nuovo alla guida del paese, noi ci siamo".
Nelle sue interviste, Rotondi ha tenuto a sottolineare come precedente l'Associazione del buon governo (anzi, "Associazione alla ricerca del buon governo"), fondata da Giuliano Urbani nel 1993, ufficialmente prima del progetto di Silvio Berlusconi di discesa in campo per "studiare, proporre ed elaborare un programma di governo per l'Italia". Al di là del riferimento rotondiano costante al mondo berlusconiano, qual è il programma di cui si parla? La pagina Facebook di Verde è Popolare indica come fine del soggetto politico l'attuare "un programma politico di libertà, democrazia e giustizia sociale nel segno della custodia dell'ambiente e nel rispetto della natura per l'attuazione di uno sviluppo sostenibile". L'idea, per Rotondi, è unire in questo modo "popolari e ambientalisti, nel solco della Laudato si' di papa Francesco", come "prima pietra di una coalizione centrale e ambientalista, distinta da destra e sinistra, nel solco del dialogo che, a partire dalla Germania, potrà unire popolari e verdi europei". Un progetto che, secondo Rotondi, potrebbe interessare anche a Beppe Sala, che da tempo ha aderito ai Verdi europei e da quella posizione si ricandida alla guida di Milano.
Nel frattempo, l'associazione al suo battesimo si è data un logo evocativo, con uno scudo crociato sullo sfondo, parzialmente nascosto da due foglioline, con i tratti bianchi della grafica - schizzata a mano - su fondo verdino. Certo, il battesimo social del simbolo (soprattutto su Facebook e Twitter) non è stato proprio meraviglioso, con alcuni commenti memorabili ("Chi lo ha disegnato? Un gatto?", "Sembra un marchio di qualche verdura bio", "Terribile, secondo solo al nuovo logo dell'Alitalia", "Peggio di un manifesto di Calenda", "Dà l'idea della Dc in agguato", "Il logo ha solo due colori e fanno a cazzotti tra loro", commento quest'ultimo proveniente dall'autorevole e riconosciuto Comune di Bugliano), anche se il tono di verde usato a più persone non dispiace (mentre per altre è troppo smorto). All'indomani delle prime critiche, Rotondi ha detto che il grafico - di cui non è noto il nome - sarebbe stato incaricato di qualche modifica, che ancora però non si è vista.
In chiusura, una riflessione è necessaria: finirà su qualche scheda elettorale il nuovo emblema? Rotondi insiste a dire che Verde è Popolare non è e non sarà un partito: gli si può anche credere, resta il fatto che l'associazione è nata con un logo già adatto (modifiche o no) a trasformarsi in contrassegno elettorale. Da qualche parte, anche solo come test. Una volta, qualche volta o, chissà, qualche volta in più. Fino a quando il progetto meriterà un aggiustamento, con altri compagni di viaggio, un altro nome (che magari giri intorno a "popolare" o "cristiana") e un altro simbolo (anche senza scudo crociato, ma non è detto).
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