domenica 11 luglio 2021

Europa Verde, da lista a forza politica (evoluzione dei Verdi)

Di solito le liste presentate alle elezioni europee da più forze politiche, 
bisogna ammetterlo, non godono di grande fortuna nel medio periodo, figurarsi nel lungo: spesso non superano lo sbarramento del 4%; quando ci riescono, di frequente si rivelano fusioni a freddo o semplici cartelli elettorali, destinati a far perdere le tracce di sé nel giro di qualche manciata di mesi (e a volte le cose non vanno benissimo nemmeno alle elezioni politiche: esemplare il caso di Liberi e Uguali, nata come lista comune, mai davvero diventata partito unitario a dispetto delle intenzioni proclamate e rimasta solo gruppo parlamentare alla Camera). C'è anche chi, invece, prova a scrivere un finale diverso alla propria storia: è il caso di Europa Verde, nata come lista per le elezioni europee del 2019 soprattutto per iniziativa della Federazione dei Verdi (in quanto soggetto membro del Partito verde europeo), ma che aveva unito anche l'impegno di altre forze politiche di sensibilità ambientalista e progressista, "nonché femminile e femminista", a partire da Possibile.
Ieri e oggi, infatti, si è tenuta a Chianciano Terme l'assemblea costituente della nuova forza politica, il cui nome esatto risulta essere Europa Verde - Verdi e che lo statuto appena approvato qualifica come "federazione" (per cui di fatto la forma organizzativa è rimasta la stessa già vista in passato nell'area "verde"); lo stesso statuto fissa la sede a Roma, in via Augusto Valenziani, 5 (la stessa indicata per la Federazione dei Verdi). Di fatto il nuovo soggetto politico si pone come confluenza delle due esperienze, quella quasi quarantennale della Federazione dei Verdi e quella biennale di Europa Verde. Più difficile, al momento, è dire quale procedimento giuridico sia stato effettivamente adottato, se cioè si sia di fronte davvero alla nascita di un nuovo soggetto giuridico-politico o, piuttosto, non si sia provveduto a modificare lo statuto (di fatto sostituendolo) con il nuovo testo elaborato da una commissione ad hoc. Sembra quasi che la seconda ipotesi sia più probabile (ma naturalmente, ove non fosse così, si provvederà a rettificare quanto prima), visto il post pubblicato sulla pagina Facebook nel primo pomeriggio di sabato: "L'Assemblea dei delegati della Federazione dei Verdi e i numerosi ospiti presenti, esponenti del mondo ambientalista civico e associazionista, presenti a Chianciano Terme hanno deciso: sarà Europa Verde-Verdi a ereditare dalla Federazione dei Verdi il lascito di Alex Langer e a portare in Italia quelle istanze ecologiste, europeiste, femministe e di solidarietà caratteristiche della formazione ambientalista".
Il simbolo adottato sabato è quasi identico a quello coniato in occasione delle elezioni europee di due anni fa; lo stesso, tra l'altro, che con poche modifiche è stato usato fin qui anche alle elezioni sul territorio anche dopo il voto per il Parlamento europeo, eleggendo anche consiglieri regionali. Si rivede dunque il cerchio a fondo verde chiaro, con il girasole adottato dall'European Green Party (riportato anche con il suo nome inglese, riferimenti che hanno permesso nel 2019 di evitare la raccolta firme) e il nome della forza politica subito sotto, con lo storico sole che ride al posto della "o" di "Europa"; unica differenza riguarda la parola "Verdi", aggiunta nella parte superiore a destra del fiore, accanto al bordo del cerchio (qui "Verdi" è proposto in un normalissimo carattere "bastoni", lo stesso usato per indicare i Verdi europei, senza richiamare in alcun modo le font usate in precedenza dalla Federazione dei Verdi). 
A Chianciano si è proceduto all'elezione delle principali cariche della nuova forza politica  "ecologista, europeista, solidale e femminista" (così si legge sulla pagina Facebook, che fino alla fine di gennaio era stata quella dei Verdi, per poi essere unita con quella - creata nel 2019 - di Europa Verde). Co-portavoce sono Eleonora Evi (eletta europarlamentare nel 2014 e nel 2019 con il MoVimento 5 Stelle, passata pochi mesi fa al gruppo verde/Ale e attiva nel progetto di Europa Verde da aprile) e Angelo Bonelli (già deputato verde nella XV legislatura e presidente della Federazione dei Verdi dal 2009 al 2018); in continuità con l'esperienza dei Verdi appare l'elezione a tesoriere (una conferma, di fatto) di Francesco Alemanni; co-presidenti del consiglio federale del partito sono invece Fiorella Zabatta (già componente dell'esecutivo nazionale dei Verdi) e Marco Boato (il cui lungo impegno come parlamentare prima radicale, poi verde è ben noto). Si mantiene dunque la doppia figura di guida del soggetto politico (praticata anche nel vertice del consiglio federale), per esprimere in pieno la parità di genere; è invece monocratica la figura del tesoriere o della tesoriera, anche perché la natura collegiale mal si concilia con le disposizioni in termini di rappresentanza legale.
Ieri è dunque iniziato ufficialmente il cammino di Europa Verde - Verdi. Si vedrà poi se, tra i primi atti, ci sarà anche l'approdo in Parlamento, con la modifica della denominazione della componente del gruppo misto Facciamo Eco - Federazione dei Verdi, magari in Facciamo Eco - Europa Verde - Verdi: in fondo è importante che all'interno del nome resti il riferimento al soggetto che ha partecipato in modo visibile alle elezioni del 2018 perché la componente possa continuare a operare e sarebbe sufficiente una comunicazione alla Presidenza della Camera di un soggetto di vertice di Europa Verde - Verdi per operare il cambiamento.

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