venerdì 10 febbraio 2023

Lombardia, simboli e curiosità sulla scheda

Oltre che in Lazio, le elezioni regionali domenica e lunedì si terranno anche in Lombardia. Tra le persone che si contendono la guida della giunta regionale c'è anche il presidente uscente, Attilio Fontana, avendo questi svolto solo un mandato (a differenza di Nicola Zingaretti, che ne aveva già fatti due e dunque non poteva ripresentarsi in Lazio). 
Saranno in tre a contendere Fontana la carica regionale più rilevante: le liste a sostegno delle quattro candidature saranno 12 (anche se era previsto che fossero 13, prima dell'esclusione di una di queste). Si tratta di un taglio rilevante rispetto alle elezioni del 2018, quanto ad aspirare alla guida della regione erano in 7 e i simboli sulla scheda erano ben 19. Passiamo dunque in rassegna i pochi simboli in corsa quest'anno, seguendo l'ordine seguito nella circoscrizione di Milano; vale solo la pena ricordare che la legge elettorale lombarda non prevede che le candidature a presidente siano accompagnate a loro voltda un contrassegno.

Attilio Fontana

1) Lega per Salvini premier - Lega Lombard

Il sorteggio ha collocato al primo posto la coalizione che sostiene il presidente uscente, Attilio Fontana: la sua è la compagine più numerosa, con cinque liste a sostegno (erano sette nel 2018). Prima formazione estratta è la Lega per Salvini premier, che come da tradizione inserisce nel simbolo, accanto all'Alberto da Giussano "maior", anche la "pulce" della Lega Lombard(la stessa presente nel simbolo del 1992). Da segnalare, sotto il riferimento a Matteo Salvini, la dicitura "per Fontana", in uno dei rarissimi riferimenti alle candidature contenute nel simbolo leghista.
 

2) Noi moder
ati - Rinascimento 

Il secondo simbolo che si incontra sulla scheda è quello che unisce Noi moderati e Rinascimento, dunque - come in Lazio - corrono insieme i progetti politici legati a Maurizio Lupi (Noi moderati è soprattutto l'evoluzione di Noi con l'Italiaa Vittorio Sgarbi (che è capolista pure in Lombardia, come in Lazio). Sul piano grafico, però, è legittimo sentirsi disorientati: nessuno dei due partiti ha conservato i suoi colori e i suoi caratteri. L'abbinamento cromatico (testo giallo e bianco su fondo blu sfumato) e il "Noi" in grande rilievo ricordano casomai Noi con Salvini o Noi - Nuovi orizzonti per l'Italia di Elisabetta Trenta; il segmento curvilineo in basso, con un accenno tricolore, richiama invece i tempi della Casa delle libertà. In lista Milano c'è anche l'ex consigliera regionale (ed ex candidata sindaca di Milano per Fuxia People) Maria Teresa Baldini. 

3) Fr
atelli d'Itali

Terza lista della coalizione di centrodestra è quella di Fratelli d'Italia, paradossalmente la sola non aver cambiato il proprio simbolo nemmeno in un dettaglio rispetto al 2018. In quell'occasione, infatti, il partito fondato e guidato da Giorgia Meloni schierava lo stesso contrassegno presentato per le elezioni politiche, con il simbolo ufficiale del partito contenuto in un cerchio con gli stessi colori, sotto al nome della leaderanche questa volta il simbolo è esattamente lo stesso (ed è l'unico in cui non figuri il nome del candidato presidente). Come capolista nella circoscrizione di Milano è stato scelto Vittorio Feltri, tuttora direttore editoriale di Libero e già consigliere comunale di Milano sempre per Fdi.
 

4) Forz
a Itali

La quarta lista sostegno di Fontana, in base al sorteggio, è quella di Forza Italia. Il simbolo presentato, proprio come nel 2018, è parente di quello usato alle ultime elezioni politiche: allora si era sostituita la parola "presidente" sotto al cognome di Silvio Berlusconi con l'espressione "per Fontana"; questa volta si è fatto lo stesso (ma il cognome del fondatore di Fi è più piccolo e il riferimento al candidato presidente è cresciuto) e sopra la bandierina - questa volta intera - c'è il riferimento al Partito popolare europeo, per rimarcare anche in questo caso la collocazione del soggetto politico berlusconiano. In lista, a Milano, c'è anche l'ex assessore Giulio Gallera.
 

5) Lomb
ardia ideale - Fontana presidente

Chiude la coalizione di centrodestra la lista Lombardia ideale - Fontana presidente, vale a dire la "lista del candidato presidente". La grafica è simile a quella di cinque anni fa (a sua volta ripreso dall'emblema Maroni presidente del 2013, con la croce rossa di san Giorgio tracciata - a pastello o col gesso -  su fondo bianco con testo blu), ma questa volta è stata inseritanche la prima parte del nome e non mancano tracce sottili di una seconda circonferenza interna. Una curiosità: il capolista nella provincia di Brescia è Giulio Arrighini, che nel 2018 - dopo aver co-fondato la Lega Padana, l'Unione Padana e Indipendenza padana - era candidato alla presidenza con Grande Nord, dunque la sua presenza non passa inosservata. Già che ci si è, non sono invece candidati da nessuna parte i tre consiglieri uscenti che avevano costituito il gruppo "bossiano" Comitato Nord, essendo stata esclusa la possibilità di una lista omonima. 
 

Pierfrancesco Majorino

6) MoVimento 5 Stelle

Subito dopo il presidente uscente, il sorteggio milanese ha collocato la candidatura di Pierfrancesco Majorino, sostenuto da quattro liste. L'estrazione ha indicato come prima quella del MoVimento 5 Stelle, che in Lombardia ha scelto di sostenere il candidato proposto dal Pd. Sulle schede arriva l'ultima versione del simbolo ufficiale, la stessa vistalle ultime elezioni politiche: il cuore grafico del M5S al centro, sul solito fondo bianco, mentre nella parte inferiore emerge il segmento rosso con il riferimento all'anno 2050 (quello della "neutralità climatica") 
 

7) M
ajorino presidente - Patto civico

Pure il candidato del centrosinistra ha una propria lista non direttespressione dei partiti, denominata Majorino presidente - Patto civico, spendendo dunque proprio quest'ultimo concetto che è alla base delle esperienze delle "liste del presidente". Il nome del candidato e l'etichetta della lista sono riportati in giallo scuro, mentre la sagoma della Lombardia tratteggiata (simile alla soluzione vista in Lazio) in bianco risalta sul fondo blu scuro. Nella lista di Milano spiccano il capolista (il medico virologo Fabrizio Pregliasco), l'ex europarlamentare verde (e copresidente dei Verdi europei) Monica Frassoni, la tesoriera di Radicali italiani Giulia Crivellini e il consigliere uscente Michele Usuelli, anch'egli di Ri eletto nel 2018 con +Europa. Questo partito, tuttavia, ha scelto di non partecipare ufficialmente alle elezioni regionali, sfumata la possibilità di essere parte della coalizione di Majorino dopo che questo si eralleato programmaticamente anche con il M5S.   
 

8) P
artito democratico - Lombardia democratica e progressista

Della coalizione a sostegno di Pierfrancesco Majorino fa ovviamente parte la sua forza politica, cioè il Partito democratico. Il simbolo rimanda di fatto a varie esperienze elettorali passate: il logo occupa la parte superiore, per lasciare spazio al segmento verde con il nome del candidato (più lungo rispetto a quello di Giorgio Gori, dunque inevitabilmente più piccolo), ma sopra è stata inserita la dicitura - assai poco leggibile - Lombardia democratica e progressista, in continuità con il disegno di "campo più largo" avviato alle ultime elezioni politiche. Direttamente dalle elezioni europee del 2019 è stato inserito il fumetto-loghino del Pse: oggi, come allora, testimonia la presenza di candidature di Articolo Uno all'interno delle liste. 
 

9) 
Alleanza Verdi e Sinistra

La coalizione di centrosinistra si completa con la lista di Alleanza Verdi e Sinistra, che dunque in Lombardia ripropone esattamente lo stesso schema visto alle ultime elezioni politiche (a differenza di quanto è accaduto in Lazio, con Si che ha scelto una candidatura diversa rispetto a Ev). Il contrassegno destinato alle schede, dunque, è esattamente lo stesso impiegato in vista del 25 settembre 2022, con la colombarcobaleno a fianco del nome e il segmento curvilineo inferiore equamente diviso tra i loghi di Europa Verde e Sinistra italiana. Capolista milanese è la saggistDaniela Padoan; in lista c'è anche Onorio Rosati, candidato presidente per LeU nel 2018.
 

Mara Ghidorzi

10) Unione popol
are

Pure in Lombardia la sinistra più radicale ha scelto di partecipare alle elezioni con una propria candidatura e, come in Lazio, è stata scelta una donna: si tratta di Mara Ghidorziimpiegata Afol e ricercatrice esperta in temi legati al lavoro e politiche di genere. La sostiene un'unica lista, quella di Unione popolare, che dunque continua pure in Lombardia il suo percorso politico, senza farsi scoraggiare dall'esito delle elezioni politiche. Il simbolo è quello pensato per quell'occasione, senza però il riferimento a Luigi De Magistris nella parte inferiore.
 

Letizia Maria Brichetto Arnaboldi detta Letizia Moratti

11) Letizi
a Moratti presidente

Ultima candidaturalla presidenza della Lombardia, secondo l'ordine del sorteggio milanese, è quella dell'ex vicepresidente (ed ex sindaca di Milano) Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, nota come Letizia Moratti. Potrà contare sull'appoggio di due liste, a partire da quella pensata come più vicinalla sua candidatura, cioè Letizia Moratti presidente. Era stata lei stessa a spiegare la grafica: "Ci sono i colori della nostra terra - ha detto Letizia Moratti al momento della presentazione del simbolo - il verde delle nostre valli e delle nostre colline, l'azzurro dei nostri laghi, il bianco delle nostre montagne innevate. C'è tutta la Lombardia!". Il capolista milanese è il consigliere uscente Manfredi Palmeri, ma non sfuggono i nomi dell'ex sottosegretaria forzista (quando ministra dell'istruzione era Moratti) ValentinAprea, dell'ex consigliere leghista (poi in Grande Nord) Davide Boni e l'ex senatore verde Fiorello Cortiana.
 

12) 
Azione - Italia viva

L'altra formazione elettorale che sostiene Letizia Moratti è quella che unisce Azione e Italia viva, secondo lo schema già seguito alle elezioni politiche nel 2022: il simbolo presentato, infatti, è esattamente lo stesso visto allora, con le miniature dei simboli dei due partiti su fondo blu, mentre sotto il cognome di Carlo Calenda spicca sopral riferimento al gruppo parlamentare europeo Renew Europe. Capolista Milano è l'ex deputata di Italia viva Lisa Noja. E con la lista di Azione e Italia viva (che si era subito dichiarata interessatal sostegno all'ex sindaca meneghina) si chiudono le candidature ammesse alle elezioni regionali.


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Si er
anticipato all'inizio dell'articolo che i simboli sulla scheda in origine dovevano essere 13. Si è fermato prima, però, il simbolo della lista Unione di centro - Verde è Popolareaffine alla lista che invece è statammessa in Lazio e che anche in Lombardiavrebbe dovuto far parte della coalizione di centrodestra. Le candidature erano state presentate in cinque circoscrizioni (il numero minimo per poter correre), ma tutte le liste erano state bocciate per un insufficiente numero di certificati elettorali o, in singoli casi, per altri difetti nella presentazione (mancata autenticazione di alcune firme, deposito tardivo della lista, non rispondenza di alcuni dati sottoscrittori rispetto ai certificati di iscrizione alle liste elettorali). Il Tar e il Consiglio di Stato hanno respinto i ricorsi (del resto le parti non avevano contestato la mancatautenticazione delle firme a Como e bastava la caduta di quelle liste a impedire l'intera partecipazione). Il simbolo che era stato presentato era simile a quello visto in Lazio (scudo crociato dell'Udc in grande evidenzal centro, vele di Ccd e De in leggera filigrana sul fondo azzurro), ma senza riferimenti al candidato presidente e con i nomi dei due soggetti politici proposti con un carattere diverso dal solito.

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