Mancano ormai pochi giorni al voto, oltre che per le elezioni politiche, anche per le elezioni regionali di Lombardia e Lazio. Come è stato fatto in passato (e si farà ancora) per le elezioni comunali, ci si limita ad analizzare i simboli così come gli elettori li troveranno sul manifesto delle candidature e sulle loro schede, senza dare attenzione alla fase di deposito: non si dà dunque conto di eventuali contrassegni che non potranno essere scelti in cabina elettorale perché le loro liste non sono state ammesse a partecipare al voto. Partiamo dalla Lombardia, dando i simboli e le coalizioni nell'ordine sorteggiato per la circoscrizione di Milano.
Dario Violi
1) MoVimento 5 Stelle
Ad aprire il manifesto e le schede elettorali delle prossime regionali lombarde è il simbolo del MoVimento 5 Stelle, che schiera alla guida della regione Dario Voli. Nessuna novità, tecnicamente, nel simbolo, sia perché la grafica generale non cambia, sia perché nel contrassegno il sito riportato, "ilblogdellestelle.it", è quello scelto alla vigilia delle elezioni politiche e svelato in occasione del deposito al Ministero dell'interno. Il simbolo, ovviamente, corre in perfetta solitudine, come è sempre stato in ogni tipo di elezione, politica, regionale o comunale che fosse; in ogni caso, era e resta perfettamente riconoscibile da chiunque, senza bisogno di correre con altri soggetti.Onorio Rosati
2) Liberi e Uguali
Al MoVimento 5 Stelle segue l'emblema di un'altra corsa solitaria, quella di Onorio Rosati che è sostenuto soltanto da Liberi e Uguali. Nella struttura il simbolo del cartello elettorale che a livello nazionale è guidato da Pietro Grasso è identico all'emblema depositato alle politiche; cambia soltanto la parte inferiore, che al riferimento al presidente del Senato uscente sostituisce la dicitura "In Lombardia". Anche a uno sguardo non troppo attento, tuttavia, appare come la parola "in" sia quasi illeggibile; in più, se probabilmente è stata centrata avendo come riferimento la sottolineatura di "Uguali", nella composizione generale sembra del tutto fuori asse. Non si poteva proprio evitare?Giorgio Gori
3) Insieme x Gori
Il terzo candidato in ordine di sorteggio è Giorgio Gori, dunque dalla posizione numero 3 dei contrassegni si dipana la sua coalizione, composta da ben sette liste, ben di più delle quattro del centrosinistra nazionale. Il sorteggio ha stabilito che per prima comparisse su schede e manifesti Insieme, che anche in Lombardia raccoglie i simboli del Psi, dei Verdi e di Area civica (e le foglie dell'Ulivo); la struttura è identica a quella del simbolo presentato a livello nazionale, ma per l'occasione è stata aggiunta la dicitura "x Gori", con il pallino della "i" colorato di rosso in uniformità allo stile dell'emblema. Tutto sommato non ci sta malissimo, ma quella "x" che significa "per" francamente stona un po'.4) Gori presidente
La legge elettorale lombarda, come si sa, non prevede il "listino" del candidato presidente, ma di certo non impedisce di presentare una lista che sia sua diretta espressione. Così, seconda della sua coalizione, compare la formazione Gori presidente, che come emblema sceglie un profilo stilizzato e stondato della Lombardia, azzurro scuro, su fondo color carta da zucchero: su tutto campeggia il cognome del candidato presidente in bianco e la dicitura "presidente" in arancione. Non si può certo dire che il simbolo comunichi qualcosa di particolare, ma in effetti non ne ha bisogno: l'abbinamento di nome e grafica in fondo racchiude tutte le informazioni di cui chi guarda il simbolo ha bisogno.5) Lombardia progressista - Sinistra per Gori
Terza lista all'interno della coalizione che sostiene Gori è Lombardia progressista - Sinistra per Gori, che non fa riferimento ad alcuna lista nazionale esistente, ma è ugualmente facile da identificare, soprattutto grazie al colore. Al di là del bianco, infatti, spicca l'altro colore, ossia l'arancione, legato dal 2011 all'esperienza da sindaco di Giuliano Pisapia (e anche alla lista Sinistra per Milano che finì per sostenere Sala); in più c'è l'aggettivo "progressista", lo stesso del Campo che Pisapia avrebbe voluto creare a livello nazionale. Curioso che ci siano tre (vere) foglioline nel simbolo, quasi a fare concorrenza a quelle di LeU, e che questo sia l'unico altro emblema a schierare la parola "sinistra", oltre a quello della Sinistra per la Lombardia di cui si dirà poi.6) +Europa
Al quarto posto nella coalizione di centrosinistra è stato sorteggiato il simbolo di +Europa, che non desta nessuna sorpresa sul piano grafico. Si tratta infatti esattamente del simbolo che si era pensato in origine di presentare alle elezioni politiche. Unica differenza, infatti, è l'assenza della "pulce" di Centro democratico, che però in Lombardia (e, come si vedrà, anche in Lazio) non sarebbe servita a nulla: a livello nazionale ha consentito di presentare liste senza firme, mentre in Lombardia questo non era possibile, visto che +Europa non poteva contare su un gruppo in consiglio regionale. Il simbolo in questione è anche l'unico a non contenere alcun riferimento a Gori.7) Obiettivo Lombardia per le autonomie
Sorteggiata per quinta nella coalizione, la lista in questione intende presentarsi come progetto civico, anzi, come "un modo diverso di fare politica" per "riportare al centro la comunità e il senso di appartenenza", "la ricerca per migliorare la nostra grande Regione" (come si legge nel loro sito). Obiettivo Lombardia per le autonomie (che nell'ultima parte ricorda tanto la vecchia Dca di Rotondi, ma non c'entra nulla) è nata soprattutto dal consigliere uscente Corrado Tomasi e dal parlamentare (ex Scelta civica) Gianfranco Librandi, appoggia con chiarezza il candidato Gori (il nome è molto evidente) e adotta una sorta di tricolore con il profilo verde della regione e un elemento rosso con i rilievi lombardi. A conti fatti, però, il simbolo sembra ammassare fin troppo materiale.8) Civica popolare per Gori
Il penultimo posto nella coalizione a sostegno di Giorgio Gori spetta a Civica popolare, dunque alla lista che a livello nazionale è guidata da Beatrice Lorenzin. La struttura dell'emblema è identica a quella del contrassegno depositato per le elezioni politiche, a partire dal fiore "petaloso" (e de-Conadizzato) e dai cinque microsimboli disposto in fila, giusto per far capire chi partecipa a quest'avventura politica. In questo caso, peraltro, il nome di Lorenzin è stato sacrificato, sostituito dall'espressione "per Gori", con il cognome del candidato alla presidenza scritto con la stessa font usata dalla sua lista personale. Ed è singolare che, tra le poche liste a farlo, ci sia anche quella più moderata del gruppo.9) Partito democratico
Se, tutto sommato, la sorpresa apportata dal simbolo precedente è stata molto contenuta, non si può certo dire che il contrassegno che chiude la coalizione a sostegno dell'attuale sindaco di Bergamo presenti elementi originali. Il simbolo del Partito democratico, infatti, è il solito, soltanto leggermente ridotto di dimensioni per fare spazio - nella parte inferiore - a un segmento verde che contiene, in bianco, la dicitura "Gori presidente", sempre con la font notata prima. Una soluzione grafica, quella del segmento, forse meno elegante rispetto a una fascia verde su cui scrivere il nome, ma certamente più funzionale per dare peso visivo al cognome del candidato (in più era la stessa utilizzata nel 2013 per Umberto Ambrosoli).Angela De Rosa
10) CasaPound Italia
Esaurita la coalizione che appoggia la candidatura di Gori, il sorteggio ha collocato in decima posizione la lista di CasaPound Italia, che candida alla presidenza Angela De Rosa. Il simbolo, presente per la prima volta alle elezioni regionali lombarde, è esattamente lo stesso depositato ormai dal 2013 in occasione delle elezioni di livello nazionale e utilizzato in ogni altra consultazione elettorale, anche locale. La tartaruga con il carapace a otto lati emerge da manifesti e schede e si prepara a intercettare parte dei voti dei delusi da altre forze politiche e dell'area che un tempo si sarebbe definita di destra. Si vedrà il risultato di questo debutto a livello regionale.Giulio Arrighini
11) Grande Nord
La sorte, dopo CasaPound, ha collocato un'altra lista singola, che davvero non poteva mancare in Lombardia: si tratta di Grande Nord, il progetto politico voluto e plasmato dall'ex leghista Roberto Bernardelli e che candida al Pirellone Giulio Arrighini, già al fianco di Bernardelli quando questi fondò la Lega Padana (i colori sono esattamente gli stessi), in seguito alla guida dell'Unione padana (simbolo, come il precedente, caratterizzato dalla croce - rossa su bianco - di san Giorgio su fondo blu) e poi ancora tra i fondatori di Indipendenza Lombarda. E non può non colpire come questo sia l'unico simbolo di queste elezioni a contenere la parola "Nord", per giunta in grande evidenza: basterà ad assicurarsi i voti di chi vuole attenzione per il settentrione d'Italia (Lombardia compresa, ovviamente)?Massimo Roberto Gatti
12) Sinistra per la Lombardia
In Lombardia il simbolo di Potere al popolo! non si vede e non si vedrà sulle schede (su quelle delle regionali, ovviamente ci sarà su quelle delle elezioni politiche). Al suo posto, la sinistra radicale ha scelto di denominarsi Sinistra per la Lombardia, candidando alla presidenza l'ex consigliere provinciale di Rifondazione comunista Massimo Roberto Gatti e scegliendo come simbolo il nome stesso della lista sormontato da una grande stella a cinque punte rossa, come rosso è la circonferenza "pennellata" che racchiude tutto (scelta grafica che ricorda molto il simbolo Prima il Nord! presentato da Diego Volpe Pasini, che però era incentrato sul verde). Questo, ovviamente, è l'unico altro emblema che contiene la parola "sinistra" in questo turno elettorale: in Lombardia, evidentemente, non è tabù.
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