giovedì 30 luglio 2020

Liguria popolare corre con Forza Italia (per Toti)

Per la sua seconda corsa alla guida della regione Liguria, il presidente uscente Giovanni Toti potrà contare anche sul sostegno di Forza Italia e Liguria popolare: giusto ieri, infatti, è stata ufficializzata la decisione di presentare una lista comune all'interno della coalizione di centrodestra. La notizia circolava da alcuni giorni, data come voce sempre più insistente; nel giro di qualche manciata di ore le condizioni sono maturate e l'accordo tra il partito di Silvio Berlusconi e il gruppo civico ligure è stato stretto. Anzi, più che di un accordo a due si tratta di un accordo a tre e, a ben guardare, sa molto di "ritorno alle origini" (o, volendo, di "ritorno a casa") per i suoi protagonisti.
Nella nota diffusa ieri a nome di Silvio Berlusconi infatti, si legge: 
La Liguria, in vista delle prossime elezioni regionali, vedrà un'alleanza tra Forza Italia, Liguria Popolare e Polis fondata sulla base del comune patrimonio dei valori dei moderati nei quali si riconoscono, spiega il presidente Berlusconi. Si tratta delle radici liberali, cristiane, garantiste ed europeiste. Il fronte dei moderati darà il proprio appoggio al governatore Giovanni Toti. La definizione del programma, la formazione delle candidature, la gestione dei rapporti con gli alleati e la conduzione della campagna elettorale saranno a cura di un Comitato di cui faranno parte Carlo Bagnasco per Forza Italia, Maurizio Lupi per Liguria Popolare e Claudio Scajola per Polis. Claudio Scajola, in virtù della sua esperienza e della sua riconosciuta preparazione politico-amministrativa, coordinerà i lavori del Comitato.
A coordinare la marcia verso le elezioni, dunque, sarà Claudio Scajola, che dal 2018 è nuovamente sindaco di Imperia, avendo battuto al ballottaggio il candidato del centrodestra (dunque anche di Forza Italia) Luca Lanteri. Proprio dalla fine del 2018, Scajola ha potuto contare sul sostegno di Polis, associazione di area liberaldemocratica e cattolica che ha raccolto i movimenti che hanno sostenuto l'ex ministro nella sua candidatura a sindaco; è nota a tutti la lunghissima militanza di Scajola in Forza Italia e nel Pdl, ma certo l'ultima corsa solitaria poteva non rendere automatica e scontata una convivenza con i forzisti nella medesima lista, per giunta senza alcun riferimento - anche solo in forma "abbreviata" - al simbolo scajoliano.
Così invece è avvenuto, grazie a Berlusconi e al coordinatore regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco, che ha messo insieme anche la citata Liguria popolare. Il nome in consiglio regionale era apparso nel 2018, in continuità politica almeno parziale con la lista Area popolare-Liguria: questa non aveva eletto nessuno, ma era entrato in consiglio Andrea Costa, già segretario Pdl di La Spezia e candidato nel "listino" in rappresentanza di quella forza politica. Costa ha assunto la presidenza di quel movimento che formalmente si dice civico, ma fa comunque riferimento a Noi con l'Italia, cartello politico nazionale guidato da Maurizio Lupi, altro ex forzista poi transitato nel Nuovo centrodestra-Alternativa popolare, fino alla decisione nel 2017 di rientrare nel centrodestra (assieme alla parte del partito che aveva riottenuto le insegne di Ncd) e costituire appunto Noi con l'Italia in concorso con altri gruppi. 
Di fatto, dunque, il comitato che deciderà le candidature della lista è formato da un forzista (Bagnasco, anche sindaco di Rapallo) e due ex forzisti di primo piano. Certamente non ha scoraggiato l'accordo l'intervenuta abolizione del "listino", che dunque costringe a eleggere ogni candidato sul territorio attraverso un buon risultato della lista: di fronte a Lega e Fratelli d'Italia forti già a livello nazionale e a un probabile successo della "lista Toti", per Forza Italia e soprattutto per Liguria popolare (nonché per il gruppo di Scajola) la corsa unitaria era probabilmente l'unica soluzione ragionevole. 
Lupi ha dichiarato all'Ansa che l'alleanza con Forza Italia serve a "dare più peso ai moderati all'interno della coalizione di centrodestra" e che "un buon risultato di questo tentativo potrebbe diventare un modello a livello nazionale", un laboratorio per "un nuovo 'grande centro' alternativo al polo sovranista". Conferma la natura civica di Liguria Popolare il presidente regionale Andrea Costa, ma riafferma con forza la sua collocazione naturale nel centrodestra, "alleata della Lega e di Fratelli d’Italia ma realmente e autenticamente moderata. Ci chiamiamo Popolari perché non abbiamo paura di richiamarci al buonsenso del Popolo, alle sue tradizioni, alla fede cattolica che tanti di noi professano e ci piace proporre soluzioni pratiche, non ideologiche". 
Le candidature saranno equamente distribuite tra le forze della lista: tra queste, per Liguria popolare dovrebbe tornare in campo il vicepresidente, Antonio Bissolotti, già ben noto come assessore sanremese al turismo. Quasi equamente diviso, per ora, è il simbolo della lista, che per Andrea Costa "esprime con chiarezza questa collaborazione paritetica": in alto la bandierina di Forza Italia e subito sotto il nome di Berlusconi (elemento dominante dell'emblema); in basso, stretto in poco meno di un semicerchio blu, il profilo dorato della Liguria - che anche qui tenta di allargarsi oltre i confini della grafica" - per Liguria popolare.

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