mercoledì 1 luglio 2020

Liguria, il simbolo neutro di Massardo buono per centrosinistra e M5S?

Anche in Liguria ci si prepara alle elezioni regionali, avendo la certezza della ricandidatura di Giovanni Toti. Fino a pochi giorni fa, l'unico altro annuncio di candidatura alla guida della regione era quello di Alice Salvatore, ex M5S, sostenuta dal suo progetto-lista Il Buonsenso; incertezza invece nello schieramento che dovrebbe unire il centrosinistra al MoVimento 5 Stelle, dopo che nei giorni scorsi erano circolati vari nomi (l'ultimo dei quali era quello di Ferruccio Sansa, giornalista del Fatto Quotidiano e figlio di Adriano Sansa, già magistrato, sindaco di Genova per il centrosinistra dal 1993 al 1997 e ricandidato autonomamente alle elezioni seguenti). 
Una delle persone indicate, Aristide Massardogià preside della Scuola Politecnica di Ingegneria e Architettura dell'Università degli studi di Genova, ha comunque scelto di annunciare la propria candidatura a presidente della regione, presentando alcune linee programmatiche e mostrando anche un simbolo potenzialmente già pronto per le schede. Lui stesso ha dichiarato di avere "preso un impegno con i cittadini della Liguria" e di essersi fatto avanti "non per dividere, ma per unire", in particolare per "rafforzare e valorizzare la sinergia, il dialogo, la cooperazione di tutte le forze democratiche, progressiste, riformiste che contrastano il sovranismo di Toti, di Salvini, della Meloni e dei loro alleati". Il che evidentemente significa che Massardo - che ha soprattutto il gradimento del M5S, mentre altri ritengono si tratti di una figura debole - è certamente disponibile a essere sostenuto dalla coalizione più ampia possibile tra le forze di opposizione alla giunta uscente; ciò tuttavia non chiude nemmeno la porta a una corsa elettorale con un sostegno più ristretto (e, ovviamente, neppure a scelte diverse).
Il simbolo diffuso è molto semplice e diretto: fondo blu, slogan "Massardo Presidente" in carattere bastoni bianco e due segni grafici bianchi e gialli, che danno l'impressione di due frecce dell'avanti veloce (tra l'altro con l'illusione della prospettiva); nessun riferimento cromatico o grafico alla Liguria, né al tricolore o a tinte legate alla coalizione piuttosto eterogenea che potrebbe profilarsi. Un emblema neutro insomma, che ovviamente è nato per distinguere la lista regionale del candidato alla presidenza (in Liguria si applica ancora il sistema elettorale elaborato nel 1995 e successivamente modificato, non essendo intervenuta alcuna legge regionale): chi concorre per la guida della regione può farsi rappresentare da tutti i simboli della sua coalizione oppure - come di solito accade - da un proprio emblema, che spesso è piuttosto "anonimo" (scelta consapevole dei partiti fatta per evitare, tra l'altro, che elettori ed elettrici mettano la croce solo su quell'emblema senza segnare anche i simboli di lista). Si vedrà nelle prossime settimane se il contrassegno finirà sulle schede e da chi sarà sostenuto.

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