venerdì 1 ottobre 2021

Savona, simboli e curiosità sulla scheda

In Liguria c'è un solo capoluogo di provincia chiamato al voto in questo turno elettorale: si tratta di Savona. Di certo cambierà la guida del comune: ha scelto infatti di non ricandidarsi la sindaca uscente, Ilaria Caprioglio, eletta nel 2016 sostenuta dal centrodestra locale. Se allora si erano sfidate sette persone (delle quali tre donne), appoggiate da 14 liste, questa volta a contendersi la guida della città sono solo cinque uomini e anche i simboli sulla scheda sono diminuiti, diventando 13.
 

Francesco Versace

1) Savona popolare - Noi con l'Italia

Il sorteggio ha collocato in prima posizione la candidatura di Francesco Versace, ex primario di Reumatologia all'ospedale San Paolo, capogruppo uscente di Con Ilaria Caprioglio vince Savona e già commissario cittadino di Forza Italia, ma dimessosi pochi mesi fa (in polemica, a quanto si intuisce, per le scelte fatte dal centrodestra sulle candidature locali). A candidarlo è Savona popolare, articolazione locale di Liguria popolare, formazione legata al sottosegretario Andrea Costa. E se questo è il simbolo dominante all'interno del contrassegno elettorale, vi si trova anche la "pulce" di Noi con l'Italia, visto che Costa a livello nazionale fa riferimento al soggetto politico guidato da Maurizio Lupi (e la pennellata tricolore è riportata anche sotto alla parola "Popolare", ad abundantiam).
  

Manuel Meles

2) MoVimento 5 Stelle

La seconda candidatura a sindaco di Savona indicata dal sorteggio è quella di Manuel Meles, 29 anni, esperto di comunicazione, collaboratore parlamentare. Già nel 2016 era in lista con il MoVimento 5 Stelle, è il capogruppo uscente del M5S in consiglio comunale e ora è appunto il candidato sindaco di quella forza politica (anche se, come si vedrà subito, conta anche sull'appoggio di una seconda lista). Il MoVimento era passato dall'8,43% del 2011 al 24,2% del 2016: rispetto a quei due precedenti, il simbolo è rimasto in gran parte simile nei suoi elementi caratterizzanti, tranne che per la parte inferiore, nella quale è stato inserito l'orizzonte temporale del 2050, in campo rosso. 
 

3) ConTe per Savona

Come si diceva, Meles in quest'occasione è sostenuto anche da un'altra lista (ed è la prima volta a Savona in cui il M5S non corre da sola). Guardando il simbolo, peraltro, la memoria torna improvvisamente indietro di un anno, a quando (a giugno del 2020) si era parlato con insistenza dell'esistenza di un possibile simbolo di un partito guidato da Giuseppe Conte, che giocava con il cognome dell'allora presidente del Consiglio trasformato in "Con te". Ora, la lista civica ConTe per Savona propone esattamente questo, su fondo blu, con il cognome tinto un po' di giallo per creare l'effetto ricordato. Non è ovviamente detto che il simbolo di cui si era parlato fosse fatto così, ma l'idea era quella e c'è chi ha pensato di far pesare il nome dell'attuale leader del M5S anche a livello locale.
 

Luca Aschei

4) Andare oltre con Aschei sindaco

Il sorteggio ha collocato in terza posizione un'altra candidatura sostenuta da una sola lista: quella di Luca Aschei, sociologo sessantenne, a lungo legato a Forza Italia, con un breve passaggio in Fratelli d'Italia. In questo caso, invece, la candidatura è autonoma da altre forze politiche, volta a offrire alla città innanzitutto competenze tecniche per un suo rilancio e per una maggiore cura (con tanto di "Carta del decoro"). La lista, ricca di imprenditori e sportivi, si chiama Andare oltre con Aschei sindaco: su fondo blu spiccano tanto il testo scritto in bianco, quanto una grossa freccia arancione che punta in alto a destra, quindi avanti e con l'idea di superare gli ostacoli.

Angelo Schirru

5) Toti per Savona

La quarta candidatura, andando in ordine di sorteggio, è quella di Angelo Schirru, il nome su cui ha trovato l'accordo gran parte del centrodestra. Medico anch'egli (ex primario di cardiologia), Schirru è sostenuto da cinque liste. La prima è Toti per Savona: si tratta evidentemente della declinazione locale della lista Cambiamo con Toti presidente, presentata alle regionali lo scorso anno, sempre con il cognome del presidente ligure in enorme evidenza (blu su fondo arancio, quindi a colori invertiti rispetto al simbolo precedente) ma senza alcun riferimento né alla Liguria (sparita dallo sfondo), né al partito fondato da Toti. Il fatto, invece, che "Savona" sia scritta su fondo fucsia rimanda piuttosto all'attuale soggetto politico in cui Cambiamo! è confluito, vale a dire Coraggio Italia di Luigi Brugnaro.
 

6) Lega - Liguria

Seconda lista a sostegno di Schirru è quella della Lega, che nel 2016 - ovviamente come Lega Nord - aveva ottenuto l'11,8% dei voti, figurando come migliore lista della coalizione. Rispetto ad allora, mancano nel simbolo la parola "Nord" (anche se, come si è visto più volte su questo sito, non è una mancanza da poco) e il Sole delle Alpi; gli altri elementi di cinque anni fa ci sono ancora, solo in disposizione o rilievo diverso. Per esempio, è curioso che sotto al cognome di Matteo Salvini - che allora occupava tutto il segmento blu inferiore a costo di essere un po' stiracchiato - sia stato tolto ogni elemento (non c'è la parola "premier", ma non si è messo nemmeno il riferimento territoriale, rimasto ai due lati della statua del guerriero di Legnano).

 

7) Lista civica Schirru sindaco

La lista collocata dal sorteggio nella posizione centrale, all'interno della coalizione del candidato del centrodestra, è quella dalla natura più civica e più vicina all'aspirante sindaco (le altre, come si è visto e si vedrà, sono tutte di matrice partitica). La Lista civica Schirru sindaco basa il suo simbolo, piuttosto semplice e diretto, sul bianco del fondo e il rosso degli altri elementi (sono, non a caso, i colori dello stemma e della bandiera della città). Oltre al nome del candidato sindaco in grande evidenza (peccato per l'uso del solito carattere Arial Black, leggibile ma visto e stravisto), nel contrassegno emerge soprattutto il profilo della Torre Leon Pancaldo, vero e proprio emblema dell'intera città. 
 

8) Fratelli d'Italia

Quarta lista della coalizione a sostegno di Schirru è quella di Fratelli d'Italia, che in effetti è alla sua prima partecipazione alle elezioni comunali di Savona (anche se il partito era riuscito comunque a formare un gruppo in consiglio comunale e a esprimere il presidente del consiglio uscente, Renato Giusto). In questa sua prima apparizione a livello locale - che arriva comunque dopo il 9,48% ottenuto alle ultime regionali - Fdi ha scelto di schierare il proprio contrassegno elettorale varato nel 2018, con il nome di Giorgia Meloni ben evidente e, subito al di sotto, il simbolo ufficiale del partito, senza introdurre alcun elemento di caratterizzazione locale (forse pensando che non influisca sul risultato finale).

9) Forza Italia - Unione di centro

Ultima lista presentata in appoggio alla candidatura di Schirru è quella presentata da Forza Italia e Unione di centro. Non si tratta di una novità, essendo molte le città in cui i due partiti presentano candidature comuni, ma il caso di Savona merita attenzione per almeno due motivi. Innanzitutto, nel 2016 l'Udc aveva sostenuto la candidata del centrosinistra Cristina Battaglia (ma con l'1,43% era stata la lista peggiore della compagine), mentre ora si è unita di nuovo al centrodestra. In secondo luogo, a differenza dei tanti contrassegni compositi Fi-Udc visti altrove (a partire da quello di Roma), qui il cerchio è diviso esattamente in due tra i partiti coinvolti, il che ha permesso un maggiore rilievo per l'Udc e ha richiesto una notevole riduzione della bandierina e del cognome di Berlusconi (si noti che Forza Italia nel 2016 non aveva partecipato direttamente, concorrendo alla lista Con Ilaria Caprioglio vince Savona).
 

Marco Russo 

10) Sinistra per Savona

Quinto e ultimo aspirante alla carica di sindaco di Savona è Marco Russo, avvocato, già presidente provinciale Acli e del Forum Terzo Settore. Le liste che lo sostengono in questa corsa elettorale sono quattro. La prima, in base al sorteggio, è Sinistra per Savona, alla quale concorrono in modo unitario vari soggetti politici, da partiti di sinistra (Si, Prc), altri gruppi di quell'area (Il rosso non è il Nero), progressisti e ambientalisti (inclusi alcuni candidati del Partito Animalista). Al centro del simbolo ci sono una S rossa e una X verde pennellata (per citare la sinistra e il "per"); domina il rosso, ma si toccano quasi tutti i colori nella corona arcobaleno in cui si leggono le parole d'ordine della lista unitaria, "Solidale", "ecologica" (non ecologista, una peculiarità) e "democratica". Tra i candidati c'è pure Marco Ravera, già aspirante sindaco nel 2016 per #reteaSinistra.

11) Patto per Savona

La seconda lista della coalizione è probabilmente una delle più vicine al candidato sindaco: Patto per Savona, in effetti, è frutto di un laboratorio partecipativo inaugurato dallo stesso Russo nel 2015 e diventato più concreto più di un anno fa. Lo aveva pensato (come si legge sul suo sito) come "modo nuovo di far politica in città. Nuovo per come è nato, dal basso, dall'entusiasmo di cittadini, associazioni e partiti che da più di un anno lavorano insieme a idee e progetti per ridare slancio alla città", poi riversati nell'Agenda per Savona proposta dalla lista e dal candidato stesso. Il nome del candidato spicca sulla stilizzazione del panorama della città di colore bordeaux (quasi lo stesso che si può vedere sulla pubblicazione dell'Agenda per Savona, anche se la Torre Leon Pancaldo qui pare tagliata), mentre il nome in alto è scritto in nero e in modo più lieve (con le due "o" di nuovo bordeaux e "aperte").
 

12) RiformiAmo Savona

Terza lista che sostiene la candidatura di Russo (nonché quella che riporta il nome dell'aspirante primo cittadino in maggior evidenza) è RiformiAmo Savona. Il nome stesso scelto per la formazione suggerisce una sensibilità moderata e riformista delle persone candidate e del target elettorale, non priva di un attaccamento alla città. La grafica con il fumetto e il contorno spesso a colore dominante viola, peraltro, rimanda inevitabilmente alla lista Lavoriamo per Milano - i Riformisti, presentata in appoggio a Sala: nella lista c'è Italia viva, c'è Azione e ci sono altre realtà locali (incluso Carlo Frumento, che nel 2016 si era proposto come sindaco con una lista che univa varie formazioni moderate).
 

13) Partito democratico - Articolo Uno

Ultima lista della coalizione in appoggio a Russo e, più in generale, dell'intera scheda elettorale è quella presentata dal Partito democratico: che nel 2016 aveva sfiorato il 22%, già in calo rispetto a cinque anni prima, ma non aveva ancora subito le scissioni degli anni seguenti. Almeno la più risalente di queste scissioni, peraltro, in questo caso si è cercato di rimarginarla: nella parte superiore del simbolo, infatti, c'è il logo verde e rosso di Articolo Uno, mettendo dunque in evidenza la partecipazione di quel gruppo alla lista. Questo simbolo è l'unico della compagine di centrosinistra a non contenere un riferimento al candidato sindaco: nel segmento rosso in basso, infatti, si legge solo il nome della città.

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