sabato 5 febbraio 2022

L'Italia c'è, un nuovo progetto politico (estraneo a Italia al Centro)

In politica qualcosa si muove nell'area moderata: lo si vede in questi giorni, ma non per forza attraverso i grandi media e, soprattutto, non necessariamente a livello parlamentare. In questa situazione, l'errore più grave che si può fare è mescolare tutto, cercando di ricondurre i movimenti all'interno di un'area alla stessa matrice e alle stesse persone. L'occasione per ricordarlo è arrivata questa mattina: sul quotidiano online Affari Italiani è apparsa una notizia con il titolo "
Nasce la formazione politica L'Italia C'è". Non si parla di partito e ufficialmente non c'è un simbolo vero e proprio, ma si può trovare una grafica allegata al testo che potrebbe essere la base di un emblema politico, almeno di quelli che negli ultimi anni si è stati abituati a vedere: il nome stesso in blu, con "c'è" in evidenza e l'apostrofo e l'accento che richiamano il tricolore, mentre accanto gli stessi colori tingono lo slogan "Libera e verde".
Al testo è accompagnato un testo, firmato da Antonio Santoro, Anna Lisa Renoldi, Emanuele Pinelli, Riccardo Lo Monaco e Cristina Bagnoli. Lo si riporta per intero:
La conferma del Presidente Mattarella alla guida della nostra Repubblica è stata la migliore notizia possibile, ma ha anche messo a nudo lo stato di crisi degli attuali partiti italiani. Ragionano con gli occhi al calendario elettorale invece che alle speranze e alle priorità dei cittadini, dei giovani, degli esclusi, dei non garantiti. Viviamo un’epoca di profondi cambiamenti, che la pandemia ha accelerato e reso profondi. Oggi più che mai occorre una politica che sappia farsi promotrice e interprete di questo cambiamento e combatta chi invece vorrebbe ridurre l’attuale stagione di ricostruzione nazionale del governo Draghi a una parentesi tra un prima e un dopo uguali tra loro.
Non è nelle alchimie parlamentari che nascono le nuove iniziative politiche, ma è nelle idee e nelle energie, nell’impegno e nella partecipazione di tanti uomini e tante donne che hanno a cuore il luogo dove vivono e lavorano. Gli anni duri della pandemia hanno dimostrato che c’è un’Italia capace di affrontare le difficoltà con dignità e coraggio. Un’Italia migliore dei suoi stereotipi, che sa rialzarsi, scommettere sul futuro e competere a livello mondiale. A questa Italia bisogna offrire l’opportunità di guardare alla politica come a qualcosa di serio e concreto, per cui impegnarsi.
Lanciamo un movimento che non parte dai palazzi istituzionali, che conosca la dimensione del contatto con le persone, con le associazioni, le aree interne, le periferie, i luoghi di studio e di lavoro. Intendiamo aggregare e unire quanti oggi si sentono privi di una casa politica ma sono forti delle proprie idee riformatrici, liberali e ambientaliste. Terremo la porta aperta, anzi spalancata, a tutti, senza alcun preconcetto. Noi pensiamo che tra quanti intendono davvero riformare il Paese non debbano più sussistere veti e inutili protagonismi, ma debba prevalere la responsabilità di unire. L’Italia c’è, ed è migliore di quanto sembri. L’Italia c’è, e ha bisogno di essere più libera e verde, più forte e accogliente, più dinamica ed europea. Per questo, nel dare oggi vita a una nuova iniziativa politica, non abbiamo trovato nome migliore di questo. Semplice e immediato: L'Italia c'è. Libera e verde.
Dalla lettura del comunicato risulta chiaro soprattutto un punto: quest'iniziativa politica, probabilmente ancora allo stato di progetto, si distingue nettamente dall'operazione denominata "Italia al Centro" che sarebbe alle porte in Parlamento e di cui si è iniziato a parlare in questi giorni. I media hanno fatto sapere, in particolare, che è allo studio e sarebbe imminente l'unità di intenti dei parlamentari che fanno riferimento a Italia viva e a Coraggio Italia (soprattutto alla parte del partito più vicina a Giovanni Toti, meno a quella originaria che fa capo a Luigi Brugnaro). Al Senato, nello specifico, si parla della nascita, la settimana prossima, di un unico gruppo chiamato appunto "Italia al Centro", nel quale sarebbe pronta a confluire, oltre a Iv, l'intera componente del gruppo misto oggi denominata "IDeA - Cambiamo! - Europeisti - Noi Di Centro (Noi Campani)" (della quale fanno dunque parte anche, tra gli altri, Gaetano Quagliariello, Raffaele Fantetti, Sandra Lonardo e Paolo Romani): il gruppo però, per esistere - in base alle norme regolamentari modificate alla fine del 2017 - dovrebbe contenere anche il nome del Psi (o comunque di un altro partito che abbia partecipato alle ultime elezioni col proprio simbolo, anche all'interno di una lista composita, e che abbia ottenuto un eletto a Palazzo Madama, disposto a partecipare a quel gruppo).
Di quel gruppo-progetto è circolato un nome, al momento senza un simbolo (non è dato sapere se esista o se esisterà), ma si comprende che è un'operazione innanzitutto parlamentare: non a caso, si sono rapidamente registrati i distinguo di Antonio Tajani per Forza Italia (anche perché il partito di Silvio Berlusconi non intende rinunciare al ruolo di "partito di centro" essenziale e irrinunciabile nel centrodestra) e di Carlo Calenda. Lo stesso Luigi Brugnaro sembrerebbe più interessato a costruire qualcosa con Noi con l'Italia (legata a Maurizio Lupi) e con l'Udc, in ogni caso nell'area di centrodestra.
In questo contesto, dunque, non si può considerare nell'area coinvolgibile da Italia al Centro il progetto che ha scelto di identificarsi nel nome L'Italia c'è. L'area è certamente quella moderata: tra i firmatari si ritrovano per esempio Emanuele Pinelli e Riccardo Lo Monaco, dell'associazione Italia Europea. Approfondendo poi il nome scelto, si scopre che quel nome è stato depositato come marchio, pur se con una grafica diversa, tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, per le classi 38 (telecomunicazioni), 41 (
educazione; formazione; divertimento; attività sportive e culturali) e 45 (servizi giuridici; servizi di sicurezza per la protezione di beni e di individui; servizi personali e sociali resi da terzi destinati a soddisfare necessità individuali). A presentare la domanda sono stati Piercamillo Falasca (di Italia Europea) e Gianfranco Librandi (deputato di Italia viva). Dimostrazione, una volta di più, che il fronte moderato e etichettabile in modo sbrigativo come "centrista" non va nella stessa direzione e ha orizzonti diversi, anche grafici.

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