Alla fine niente simbolo del MoVimento 5 Stelle, tra quelli depositati alla Corte d'Appello di Cagliari per le elezioni sarde. I media ne hanno dato ampiamente conto, soprattutto per il "patrimonio" di voti che il gruppo di attiVisti sardi legati a Beppe Grillo non sarebbe riuscito a mettere a frutto, trasformandoli in una lista di nomi condivisi (è stato lui stesso a spiegare direttamente la situazione sul suo blog in serata) .Ad attirare la curiosità dei presenti nei corridoi degli uffici giudiziari del capoluogo sardo, tuttavia, è soprattutto uno dei 34 emblemi depositati. Uno degli ultimi, anzi, proprio l'ultimo, depositato dopo la lista civica "Onestà e progresso" (già nota a Cagliari per aver partecipato alle ultime elezioni amministrative, nel 2011, e che non è poi così lontana nei programmi e nei mezzi utilizzati da quanto il M5S propone nelle amministrazioni locali a partire dal 2009. Non a caso, a depositare l'emblema sembrano essere state persone in qualche modo legate all'esperienza dei MeetUp, anche se in "concorrenza" con il MoVimento ufficiale: lo proverebero cinque stelline posate quasi con leggerezza sulla regione sinistra della corona che contiene la rappresentazione "sardocentrica" del Mediterraneo, colorata con le tinte dell'iride.
Sta creando però più apprensione e confusione un altro contrassegno, quello del "Nuovo movimento Sardegna". Al centro sempre il profilo dell'isola, attorniato dal nome della formazione e dall'etichetta di "lista civica". Il bordo dell'emblema è giallo oro, ma spiccano molto di più i cinque "asterischi" (così li hanno chiamati i media, ma si tratta di rappresentazioni della rosa dei venti) che sono disposti agli "angoli" della Sardegna e, con maggiore evidenza, in posizione centrale. In pratica brillano: sulla dimensione di 3 centimetri delle schede elettorali, infatti, potrebbero anche somigliare a delle stelle.
Anche qui c'è chi ha visto dietro alla presentazione di questo emblema persone riconducibili all'ambiente dei MeetUp, delusi dalla mancata presenza del M5S alle elezioni e intenzionati a "marcare" per lo meno una presenza civica (del resto "Lista ciVica" era la denominazione dei primi raggruppamenti elettorali che gli attiVisti hanno presentato nel 2009). Potrebbe non essere vero - di ufficiale da parte dello staff di Grillo non arriva nulla - ma in effetti la parola "Movimento" potrebbe richiamare, più di altre, un'affinità con il M5S.
C'è chi dice che il simbolo rischia di non passare l'esame dell'ufficio elettorale regionale, ma è probabile che non sia così: le stelle di Onestà e progresso sono differenti da quelle di Grillo, quelle dell'ultimo emblema depositato sono ancora più lontane e in tutti i casi la posizione e il rilievo è ben diverso da quello che hanno nel contrassegno di cui è titolare il leader stellato, per cui la confondibilità difficilmente potrebbe aversi. L'uso della parola "Movimento", poi, non è censurabile: è un termine generico, così come le stelle, a ben guardare, sono stelle di uso comune e sono state usate a piene mani negli anni sui simboli elettorali più diversi.
E' dunque probabile che entrambi i contrassegni passino l'esame; il passo successivo, però, sarà portare quegli emblemi sulle schede, operazione che richiederà la raccolta delle firme. Solo in quel caso si capirà davvero chi c'è dietro. E chi è disposto a metterci una croce sopra
Sta creando però più apprensione e confusione un altro contrassegno, quello del "Nuovo movimento Sardegna". Al centro sempre il profilo dell'isola, attorniato dal nome della formazione e dall'etichetta di "lista civica". Il bordo dell'emblema è giallo oro, ma spiccano molto di più i cinque "asterischi" (così li hanno chiamati i media, ma si tratta di rappresentazioni della rosa dei venti) che sono disposti agli "angoli" della Sardegna e, con maggiore evidenza, in posizione centrale. In pratica brillano: sulla dimensione di 3 centimetri delle schede elettorali, infatti, potrebbero anche somigliare a delle stelle.
Anche qui c'è chi ha visto dietro alla presentazione di questo emblema persone riconducibili all'ambiente dei MeetUp, delusi dalla mancata presenza del M5S alle elezioni e intenzionati a "marcare" per lo meno una presenza civica (del resto "Lista ciVica" era la denominazione dei primi raggruppamenti elettorali che gli attiVisti hanno presentato nel 2009). Potrebbe non essere vero - di ufficiale da parte dello staff di Grillo non arriva nulla - ma in effetti la parola "Movimento" potrebbe richiamare, più di altre, un'affinità con il M5S.
C'è chi dice che il simbolo rischia di non passare l'esame dell'ufficio elettorale regionale, ma è probabile che non sia così: le stelle di Onestà e progresso sono differenti da quelle di Grillo, quelle dell'ultimo emblema depositato sono ancora più lontane e in tutti i casi la posizione e il rilievo è ben diverso da quello che hanno nel contrassegno di cui è titolare il leader stellato, per cui la confondibilità difficilmente potrebbe aversi. L'uso della parola "Movimento", poi, non è censurabile: è un termine generico, così come le stelle, a ben guardare, sono stelle di uso comune e sono state usate a piene mani negli anni sui simboli elettorali più diversi.
E' dunque probabile che entrambi i contrassegni passino l'esame; il passo successivo, però, sarà portare quegli emblemi sulle schede, operazione che richiederà la raccolta delle firme. Solo in quel caso si capirà davvero chi c'è dietro. E chi è disposto a metterci una croce sopra
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