domenica 26 gennaio 2014

Sette fiamme per i Fratelli d'Italia

Lo avevano annunciato nei giorni scorsi: tra tutti i simboli inviati per le "primarie", i più votati su Facebook sarebbero entrati assieme a quelli scelti dalla direzione di Fratelli d'Italia in una seconda votazione, che si terrà tra poco meno di un mese, il 22 e il 23 febbraio: in quei giorni, oltre al nuovo logo (specie in vista delle elezioni europee di maggio), saranno indicati il presidente nazionale e i dirigenti legati al territorio.
I contrassegni che parteciperanno a questo "secondo turno" sono stati svelati questa mattina, a Cagliari, nel corso di una conferenza stampa (anche se la scelta, inspiegabilmente, non ha avuto una grande visbilità al di fuori dei presenti all'evento). Tra le oltre 100 varianti che la pagina Facebook aveva ricevuto e posto in votazione - purtroppo l'archivio non è più consultabile, visto che la pagina è stata chiusa il 24 gennaio - ne sono state scelte 7, su cui i militanti di Fdi saranno chiamati a esprimersi.
Alcune delle opzioni saranno, a dire il vero, molto simili tra loro e, nel complesso, emerge con una certa chiarezza l'intenzione dell'attuale gruppo dirigente, oltre che della base che si è espressa sulla Rete. Dopo l'assenso "strappato" (e si è visto con che clima) all'assemblea della Fondazione An all'utilizzo anche solo parziale del contrassegno che fu di Alleanza nazionale, gran parte dei militanti chiedeva a gran voce il ritorno del disegno della fiamma tricolore nell'emblema. Ora è chiaro che era proprio quella la parte del vecchio simbolo cui puntavano i dirigenti di Fdi: delle sette proposte in campo, infatti, non ce n'è una che sia priva di una raffigurazione della fiamma e cinque riportano proprio quella che fu di An, con o senza base.
La soluzione più semplice, indubbiamente, è quella che riprende quasi per intero il vecchio simbolo aennino varato nel 1994 e partorito dal creativo Massimo Arlechino: unica modifica, la sostituzione il nome nella parte superiore azzurra/blu (a seconda della base che l'autore del simbolo ha usato per realizzare la sua variante) da An a Fratelli d'Italia. La differenza grafica, in fondo, si avverte pochissimo: ulteriore prova, ove ce ne fosse stato bisogno, che già il simbolo di Fdi richiamava in quasi tutto il partito in cui la Meloni e La Russa avevano militato fino al 2009, cordino tricolore compreso. Cordino che, peraltro, varie versioni cercano di mantenere, lasciando spazio però anche alla "fiamma antica".
Così, c'è chi pensa di mettere sempre il nome in alto e lasciare le tre corde dove sono, ma di coprire il nodo con una riproduzione più o meno piccola della fiamma con base, inscritta in un cerchio - un po' com'era all'inizio al tempo del bianco e nero e come Pino Rauti avrebbe voluto che fosse nel 1995, se solo le commissioni non gliel'avessero bocciata senza appello - adagiando sull'arco inferiore di circonferenza la dicitura "Alleanza nazionale", dove ora si parla di "Centrodestra nazionale" (in fondo cambia una parola, oltre alla font usata). Questo tema ha addirittura due versioni, una tradizionalmente piatta e una quasi tridimensionale, con tanto di luci e ombre a segnalare il rilievo. La versione piatta, peraltro, è stata ripresa anche da qualcun altro, con le corde messe ad arco di cerchio, per rendere il nodo nuovamente visibile: alzandolo, però, finisce schiacciato tra il nome e il tondo della fiamma, incastrato tra le corde e la dicitura bassa "Alleanza nazionale". Una grafica fin troppo ammassata, per poter mostrare tutto.  
Una ripartizione simile dello spazio appare utilizzata in un altro simbolo, che - unico tra quelli considerati - mette tutto il nome in maiuscolo. Di fatto, il contrassegno sembra composto da tre cerchi concentrici (due bianchi bordati di azzurro e il terzo centrale azzurro, che ospita il nome nella parte alta) e un quarto tondo bianco senza bordo, sovrapposto agli altri, grande come quello azzurro ma con il centro collocato poco sotto al bordo del cerchio esterno. La "mandorla" che si crea comprende la fiamma - stavolta senza base - sopra al nome di An, scritta in un carattere più fine: il tutto per una composizione che si presenta più armonica e che lascia maggiore visibilità alla fiamma. 
Queste cinque soluzioni, come si vede, non fanno dell'originalità un punto di forza. Tenta qualche cambiamento grafico un'altra versione, che sembra una variante del logo 3D visto prima, che scrive il nome riducendo al minimo le maiuscole, inserisce la dicitura "Alleanza nazionale" su una fascia grigia al di sotto del semicerchio blu. La modifica più rilevante, però, riguarda la fiamma, sempre piazzata nella parte inferiore bianca: non viene proposta infatti nella versione tradizionale, ma in quella a due corni utilizzata dal Progetto nazionale di Piero Puschiavo. Che però non risulta essersi avvicinato a Fdi, per cui sarebbe difficile da mantenere in quella soluzione grafica. 
L'ultima versione, invece, è quella più "innovativa": il fondo, infatti, è tutto blu, sempre con un sentore tridimensionale, a giudicare dalle sfumature che danno l'idea di un fondo curvo e lucido. La scritta "Alleanza nazionale" è traforata su una striscia bianca, posizionata a metà del cerchio: in alto resta il nome in carattere bastone, bianco ombreggiato, mentre al di sotto c'è una fiamma tricolore di forma del tutto diversa, con tre "onde" a dare l'impressione delle vampe. Tra tutte le soluzioni scelte, sembra decisamente la più "fresca" e la più interessante graficamente, anche se probabilmente è quella che ha meno possibilità di essere scelta, perché si distanzia molto dalla versione adottata circa un anno fa. Si dovrà attendere febbraio per conoscere l'esito della scelta, ma per ora una cosa è sicura: i Fratelli d'Italia avranno di nuovo una fiamma, riappropriandosi di un pezzo della loro storia. Che però non è solo loro. 

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