Rinviato - ancora non si sa a quando - il referendum confermativo della revisione costituzionale che comporterebbe un taglio del numero dei parlamentari elettivi, l'attenzione si sposta sulle elezioni che certamente si terranno in primavera (probabilmente il 17 maggio). Al di là del turno - non così nutrito - di elezioni comunali, la partita più interessante sarà rappresentata dalle 6 regioni chiamate a rinnovare presidenza e consiglio: Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto. Molta attenzione sarà riservata alla Toscana, che necessariamente cambierà guida: Enrico Rossi sta terminando il suo secondo mandato da presidente, dunque il centrosinistra ha dovuto trovare un altro candidato. Tra le liste che lo sosterranno, anche una denominata Svolta!: si tratta di un cartello elettorale messo in piedi da Volt, Italia in comune e Toscana nel Cuore, che hanno scelto di appoggiare appunto la figura che il centrosinistra vorrebbe succedesse a Rossi, vale a dire il presidente uscente del consiglio regionale Eugenio Giani.
L'alleanza elettorale unisce due forze piuttosto giovani, che stanno lavorando per strutturarsi sul territorio: Italia in comune, fondata da Federico Pizzarotti, Alessio Pascucci e altri amministratori locali, in agosto compirà due anni di vita e ha già partecipato ad alcune competizioni di livello comunale; Volt - in questo caso indicata come Volt Toscana, con riferimento al gruppo di attivisti locale - è stato fondato come soggetto politico paneuropeo nel 2017, ma in Italia ha iniziato a cimentarsi in qualche elezione solo nel 2019 (di recente ha corso alle regionali in Emilia-Romagna e alle suppletive di Roma-Trionfale). A questi due soggetti politici si aggiunge Toscana nel Cuore, formazione cui risulta appartenere Gabriele Bianchi, eletto nel 2015 con il MoVimento 5 Stelle e dal 15 febbraio parte del gruppo misto in assemblea, dichiarandosi di maggioranza. Nel lasciare il gruppo consiliare del M5S, nei primi giorni di febbraio, Bianchi aveva dichiarato di voler porre all'attenzione del centrosinistra determinati temi e obiettivi per configurare un percorso comune, con attenzione per legalità e trasparenza, ma anche con la convinzione che il centrodestra debba essere arginato: "Forze senza nessuna proposta di modifica, forze che lavorano a devastare l’esistente senza soluzione in grado spesso di generare odio e divisione tra le persone. La Toscana si merita di meglio per la storia, la cultura e le tradizioni che la contraddistinguono e che la fanno grande nel mondo. Dobbiamo tornare ad aver la Toscana nel cuore".
Dall'11 febbraio su Facebook esiste l'immagine di Toscana nel Cuore - la silhouette gialla della regione con sopra il nome e un cuore: a Emilia-Romagna coraggiosa ha portato bene, anche se l'area politica non è sovrapponibile - ed è esattamente la stessa che, senza essere inserita in un cerchio, figura all'interno del contrassegno, nella sua parte alta, accanto alle "pulci" di Italia in Comune (emblema già noto, con il semicerchio inferiore rosso e l'indicazione locale) e di Volt Toscana (consueto simbolo viola con nome in bianco). La parte inferiore del cerchio è occupata dal nome scelto - un nome che, tra l'altro, rimanda almeno in parte a Volt - scritto in bianco su segmento blu, sormontato da una striscia arcobaleno. Da lì però parte la figura che caratterizza il contrassegno: il Pegaso inalberato (con le zampe anteriori davanti al segmento, come se volesse uscire dalla scheda), tinto di blu sfumato e con la testa rivolta all'indietro.
Il cavallo alato è l'elemento principale dello stemma regionale, ma la sua presenza in questo caso non crea problemi di compatibilità con le norme - da anni si dissuadono le forze politiche dall'uso degli stemmi; ciò peraltro non aveva impedito nel 2015 la presentazione della lista Passione per la Toscana - perché il tema è interpretato con sufficiente grado di creatività. In particolare, come si diceva, il Pegaso (che è anche caro alla comunità LGBTQI, al pari dell'arcobaleno, dunque testimonia l'attenzione per i diritti civili) ha la testa rivolta all'indietro, ma guai a dire che si guarda indietro: la posa serve a evidenziare il concetto di svolta, a non dimenticare la storia da cui si proviene e - già che ci si è - a rendere più visibili le stelle della bandiera europea - particolarmente cara a Volt - il cui colore tinge il cavallo, sia pure a tinte sfumate.
L'alleanza tra queste tre forze dovrà servire a sostenere proposte innovative e progressiste (peculiari rispetto alle altre liste della coalizione), con attenzione all'Europa, ai giovani e ai territori. Il tutto cercando di unire le energie per superare il 3% dei voti validi, soglia valida per le liste coalizzate che vogliano accedere alla ripartizione dei seggi. Il primo obiettivo da centrare, tuttavia, è rappresentato dalla raccolta delle firme: nessuna delle tre forze costituenti la lista, infatti, conta su un proprio gruppo in consiglio (il concorso di Bianchi al progetto elettorale, dunque, non esonera in alcun modo la compagine dalla raccolta) e non pare che uno dei gruppi presenti sia pronto a concedere la propria quasi-esenzione (in Toscana l'esonero dalle firme non è mai totale: anche i partiti con gruppi consolidati devono comunque raccogliere dieci firme per ogni circoscrizione).
Dall'11 febbraio su Facebook esiste l'immagine di Toscana nel Cuore - la silhouette gialla della regione con sopra il nome e un cuore: a Emilia-Romagna coraggiosa ha portato bene, anche se l'area politica non è sovrapponibile - ed è esattamente la stessa che, senza essere inserita in un cerchio, figura all'interno del contrassegno, nella sua parte alta, accanto alle "pulci" di Italia in Comune (emblema già noto, con il semicerchio inferiore rosso e l'indicazione locale) e di Volt Toscana (consueto simbolo viola con nome in bianco). La parte inferiore del cerchio è occupata dal nome scelto - un nome che, tra l'altro, rimanda almeno in parte a Volt - scritto in bianco su segmento blu, sormontato da una striscia arcobaleno. Da lì però parte la figura che caratterizza il contrassegno: il Pegaso inalberato (con le zampe anteriori davanti al segmento, come se volesse uscire dalla scheda), tinto di blu sfumato e con la testa rivolta all'indietro.
Il cavallo alato è l'elemento principale dello stemma regionale, ma la sua presenza in questo caso non crea problemi di compatibilità con le norme - da anni si dissuadono le forze politiche dall'uso degli stemmi; ciò peraltro non aveva impedito nel 2015 la presentazione della lista Passione per la Toscana - perché il tema è interpretato con sufficiente grado di creatività. In particolare, come si diceva, il Pegaso (che è anche caro alla comunità LGBTQI, al pari dell'arcobaleno, dunque testimonia l'attenzione per i diritti civili) ha la testa rivolta all'indietro, ma guai a dire che si guarda indietro: la posa serve a evidenziare il concetto di svolta, a non dimenticare la storia da cui si proviene e - già che ci si è - a rendere più visibili le stelle della bandiera europea - particolarmente cara a Volt - il cui colore tinge il cavallo, sia pure a tinte sfumate.
L'alleanza tra queste tre forze dovrà servire a sostenere proposte innovative e progressiste (peculiari rispetto alle altre liste della coalizione), con attenzione all'Europa, ai giovani e ai territori. Il tutto cercando di unire le energie per superare il 3% dei voti validi, soglia valida per le liste coalizzate che vogliano accedere alla ripartizione dei seggi. Il primo obiettivo da centrare, tuttavia, è rappresentato dalla raccolta delle firme: nessuna delle tre forze costituenti la lista, infatti, conta su un proprio gruppo in consiglio (il concorso di Bianchi al progetto elettorale, dunque, non esonera in alcun modo la compagine dalla raccolta) e non pare che uno dei gruppi presenti sia pronto a concedere la propria quasi-esenzione (in Toscana l'esonero dalle firme non è mai totale: anche i partiti con gruppi consolidati devono comunque raccogliere dieci firme per ogni circoscrizione).
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