sabato 30 gennaio 2021

Ecco cosa potrebbe cambiare nello statuto del M5S

In questi giorni delicati di consistente incertezza per il governo del paese, una forza politica della maggioranza uscente è impegnata anche a confrontarsi al proprio interno per delineare i contorni del suo futuro, che in questo caso passano per prima cosa attraverso le proprie "regole del gioco". Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle, infatti, tra il 9 e il 10 febbraio (in prima convocazione) saranno chiamati a esprimersi in assemblea su alcune modifiche al loro statuto - quello dell'associazione costituita il 20 dicembre 2017, al suo primo, probabile ritocco - in materia di 
organizzazione, regole e principi del M5S stesso.
Vito Crimi, capo politico facente funzione del MoVimento dopo le dimissioni di Luigi Di Maio, giusto un anno dopo la sua entrata in carica (aveva assunto quel ruolo il 22 gennaio 2020) ha annunciato il voto online spiegando le principali modifiche su cui si dovrà prendere posizione. Si riportano di seguito vari passaggi del testo:
Cari iscritti, 
ad ottobre del 2020 abbiamo iniziato il percorso degli Stati generali del MoVimento 5 Stelle che ha visto coinvolte più di 8mila persone, con incontri a livello territoriale e nazionale.
All’esito di quel percorso è stato votato un documento che ha indicato alcuni indirizzi per il futuro del MoVimento, in termini di organizzazione, regole e principi. Uno dei punti più importanti è l’assetto della nuova governance del MoVimento, che deve prevedere una collegialità, una pluralità di soggetti che insieme possono concertare l’azione politica del MoVimento. Al fine di dare attuazione agli indirizzi votati dagli iscritti, è necessario procedere all’elezione del nuovo organo direttivo per il quale occorre prima apportare le relative modifiche allo Statuto. 
Per questo motivo, è convocata l’Assemblea degli iscritti dalle ore 12 di martedì 9 febbraio 2021 fino alle ore 12 di mercoledì 10 febbraio 2021 in prima convocazione e dalle ore 12 di martedì 16 febbraio 2021 fino ore 12 di mercoledì 17 febbraio 2021 in seconda convocazione.  
Ai sensi dello Statuto le votazioni aventi ad oggetto le modifiche dello stesso sono valide, in prima istanza, solamente qualora vi abbia partecipato almeno la maggioranza assoluta degli iscritti ed in seconda istanza qualunque sia il numero dei partecipanti, e in ogni caso sono assunte a maggioranza dei voti espressi. Si specifica inoltre che potranno votare solo gli iscritti da almeno sei mesi, con documento certificato, come da Regolamento adottato dal Comitato di Garanzia. 
Le modifiche allo Statuto [...] saranno votate per parti separate.  
La proposta di modifica prevede il trasferimento di tutte le funzioni di competenza del Capo Politico ad un "Comitato direttivo" di nuova istituzione, composto da 5 membri, eletti dagli iscritti, della durata di tre anni e le cui deliberazioni sono assunte a maggioranza dei membri. 
Tale Comitato direttivo dovrà prevedere una rappresentanza di genere equilibrata, e al proprio interno una tipologia di portavoce non potrà essere rappresentata per più dei due quinti, cioè non potrà esserci una tipologia di portavoce che abbia all’interno di tale Comitato la maggioranza dei membri. Nessuna limitazione è invece prevista per coloro che non sono portavoce. 
Conseguentemente sono apportate le modifiche necessarie a disciplinare eventuali vacanze della carica di un membro, le modalità di coordinamento e concertazione dell’azione politica con i membri del governo e gli eletti, l’individuazione a rotazione di un rappresentante legale per le sole funzioni che le leggi pro tempore richiedono. 
Si prevede inoltre che il Comitato direttivo possa delegare alcune funzioni di coordinamento territoriale a rappresentanti eletti a livello regionale che si riuniscono in un tavolo di coordinamento nazionale. 
Al fine di venire incontro all’esigenza ampiamente manifestata da parte degli iscritti, si prevede inoltre che il Comitato direttivo possa autorizzare, anche emanando linee guida generali, spazi di lavoro fisici e/o digitali per gli iscritti del MoVimento. 
Prima dello svolgimento della votazione delle modifiche allo Statuto, sarà resa nota, da parte del Comitato di Garanzia, la bozza di regolamento per l’elezione del nuovo organo direttivo da adottarsi qualora la modifica abbia il parere favorevole dell’assemblea degli iscritti. 
Si specifica che ai sensi dello Statuto che gli iscritti aventi diritto di partecipare all’Assemblea potranno far pervenire eventuali osservazioni e/o considerazioni e/o opinioni entro le ore 12 del giorno antecedente la convocazione, scrivendo alla mail assemblea@movimento5stelle.it. 
Fin qui le parole di Vito Crimi. Lo studioso di diritto dei partiti ne prende giustamente atto, ma altrettanto giustamente guarda anche direttamente il contenuto delle modifiche alle disposizioni dello statuto, così come sono riportate dal sito Ilblogdellestelle.it. La prima modifica riguarda già l'art. 1: il nuovo testo precisa come l'organo di vertice del M5S (attualmente il capo politico, in futuro il Comitato direttivo in caso di approvazione della modifica), oltre a poter istituire o sopprimere sedi operative del MoVimento, abbia facoltà pure di "autorizzare, anche emanando linee guida generali, spazi di lavoro fisici e/o digitali per gli iscritti". Al momento a chi è esterno al M5S sfugge l'esatta portata di questa modifica statutaria (non è chiaro se si tratti di nuove piattaforme e, nel caso di spazi fisici, in cosa si differenzino dalle sedi), ma ci saranno altre occasioni per capirlo.
L'intervento più importante riguarda un gran numero di disposizioni dell'interno documento, soprattutto gli artt. 5, 6 e 7. Lo scopo è sostituire la figura (monocratica) del capo politico con l'organo collegiale denominato "Comitato direttivo": si tratterebbe appunto di un collegio di cinque membri, eletti "mediante consultazione in Rete secondo le procedure approvate dal Comitato di Garanzia" e destinati a durare in carica tre anni (è previsto un limite di due mandati consecutivi). Sarebbero eleggibili gli iscritti con almeno 25 anni e con altri requisiti indicati dal Comitato di garanzia nel regolamento (che includerà pure eventuali cause di incompatibilità). 
Toccherebbe a quest'organo, che deciderebbe a maggioranza, occuparsi dell'ordinaria amministrazione del MoVimento (mentre le decisioni straordinarie dovrebbero comunque essere ratificate dal Comitato di garanzia); tra le competenze di quello stesso Comitato, spiccano la convocazione e direzione dei lavori dell'Assemblea, l'indizione delle votazioni in rete e il mantenimento dell'unità dell'indirizzo politico del M5S, in particolare coordinandosi con gli eletti e gli eventuali membri del Governo e concertando l'azione politica.
A quanto si vede, dunque, il MoVimento 5 Stelle si preparerebbe ad essere l'unico soggetto politico di livello nazionale - ovviamente salvo errore - ad essere guidato da un collegio di cinque persone invece che da un'unica figura (o da due, come avviene con i Verdi). Si prevedrebbe comunque, per avere un legale rappresentante e per espletare le funzioni per le quali la legge richieda una rappresentanza di una sola persona, l'elezione (o la revoca) di una persona tra i membri del Comitato direttivo, che durerebbe in carica un anno, a rotazione: una scelta quasi direttoriale, guardando alla forma di governo svizzera. Ciascun membro, come l'intero Comitato direttivo, potrebbe essere sfiduciato a maggioranza assoluta dai componenti del Comitato di Garanzia o dal Garante, purché il risultato fosse ratificato da una consultazione online tra gli iscritti.
Lo stesso post di Crimi, peraltro, precisa che gli altri quattro quesiti che saranno sottoposti agli iscritti avrebbero effetto solo in caso di approvazione della sostituzione del capo politico con il Comitato direttivo: ove ciò non accadesse, si dovrebbe votare per indicare il nuovo capo politico.
Gli altri quesiti riguarderanno, innanzitutto, le regole sulla composizione del Comitato direttivo: si stabilirebbe fin d'ora che nel Comitato ogni genere dovrà essere rappresentato per almeno due quinti (quindi potranno esserci due uomini e tre donne oppure due donne e tre uomini); in più, in quello stesso organo, potranno esserci al massimo due membri del governo, due parlamentari europei, due parlamentari nazionali, due consiglieri regionali e due consiglieri comunali (il che comporta che dovranno essere rappresentate almeno tre categorie di portavoce, potendone restare escluse solo due).
Un altro punto riguarderebbe la possibilità per il Comitato direttivo di "delegare alcune funzioni di coordinamento territoriale a rappresentanti eletti a livello regionale".
Un quesito specifico, infine, riguarderà la procedura da seguire qualora vi fossero posti vacanti nel Comitato direttivo: questi sarebbero innanzitutto coperti dal componente più anziano del Comitato di garanzia, per poi convocare entro 30 giorni la consultazione in Rete di iscritte e iscritti per eleggere una nuova persona (il suo incarico terminerebbe insieme a quello degli altri e delle altre componenti).
Si tratta dunque, come si diceva prima, di quattro modifiche l'una indipendente dall'altra (per questo si voterà per parti separate); tutte queste sono evidentemente subordinate all'approvazione della sostituzione del capo politico con il Comitato direttivo
Nessuno degli interventi messi in votazione riguarda direttamente il simbolo, che mantiene la sua natura "multipla": in base all'art. 1 dello statuto a quest'associazione del 2017 (M5S-3, con sede a Roma) è concesso in uso dall'associazione del 2012 (M5S-2, con sede a Genova) il simbolo che contiene la dicitura Movimento5Stelle.it; in compenso il documento non cita né descrive il simbolo quasi identico (con l'indirizzo Ilblogdellestelle.it) che il M5S-3 impiega fin dalle elezioni del 2018 e che contemporaneamente ha depositato come marchio, ottenendone la registrazione. Naturalmente, il fatto che per il testo proposto dello statuto tocchi al Comitato direttivo - e non più al capo politico - "valutare la compatibilità della candidatura con i valori e le politiche del MoVimento 5 Stelle, esprimendo l'eventuale parere vincolante negativo sull'opportunità di accettazione della candidatura" attribuirebbe al nuovo organo collegiale un ruolo non secondario nell'individuazione di chi può fregiarsi del simbolo (anche se resterebbero intatti i poteri degli iscritti in sede di votazione sulle candidature e degli organi di garanzia - Collegio dei probiviri e Comitato di garanzia - in sede di irrogazione delle sanzioni con potenziali effetti sull'uso dell'emblema).
I giorni per il voto sono dunque stati fissati e nel frattempo iscritte e iscritti si confronteranno tra loro. Sempre che la crisi di governo non prevalga decisamente nelle loro discussioni, al punto da oscurare il dibattito sulle regole interne.

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