Tra le regioni chiamate al voto il 23 e il 24 novembre c'è il Veneto: si sono concluse, come nelle altre regioni, le procedure di ammissione delle liste, ma solo in Veneto - almeno al momento in cui si scrive - non risulta alcun ricorso al TAR, anche perché le liste sono state tutte ammesse (l'unica situazione problematica era quella relativa a Popolari per il Veneto, unica lista a sostegno della candidatura di Fabio Bui: esclusa la candidatura in un primo tempo per il deposito ritenuto tardivo della nomina dei rappresentanti di lista, l'ufficio elettorale centrale regionale ha ribaltato il giudizio, sulla base di una vecchia sentenza del Consiglio di Stato che aveva riammesso una candidatura grazie ai documenti prodotti subito dopo la scadenza del termine per il deposito).
Ci sarà tempo per analizzare le cinque candidature alla guida della regione e i simboli delle 16 liste a sostegno (e delle candidature a presidente, visto che la legge regionale li prevede), ma dei contrassegni via via resi noti - oltre a quello della Lega per la questione legata al riferimento a Luca Zaia non inserito sotto Alberto da Giussano - aveva attirato l'attenzione di più di qualcuno l'emblema di una delle liste presentate a sostegno del candidato presidente proposto dal "campo larghissimo", Giovanni Manildo. Si trattava, in particolare, di Uniti per Manildo presidente: la formazione può qualificarsi come civico-politica, visto che unisce candidature civiche direttamente legate allo stesso Manildo (delle altre sei formazione su cui potrà contare l'aspirante presidente, nessun'altra può qualificarsi come "lista personale", così come nessun altro contrassegno ha dato lo stesso rilievo al cognome del candidato) persone riconducibili ad alcuni partiti, anche se nessuno di questi formalmente figura con il proprio simbolo ufficiale.
Il contrassegno, infatti, contiene tre miniature: a sinistra c'è quella di Casa riformista, progetto promosso in varie regioni da Italia viva (ma di solito costituito in lista a sé), mentre a destra si riconosce quella di Avanti, con il garofano bianco a contorni rossi scelto dal Partito socialista italiano per partecipare alle elezioni e rivolgersi a una platea elettorale potenzialmente più ampia, anch'essa di stampo riformista (stavolta però non è riportato anche il simbolo ufficiale del Psi nel segmento rosso inferiore, probabilmente anche perché risulterebbe illeggibile). La miniatura più interessante, tuttavia, è quella collocata al centro: vi si trova infatti il logo ufficiale dell'Alde Party, vale a dire il Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa: salvo errore, questa è la prima volta in cui il simbolo di quel partito politico europeo appare sul contrassegno elettorale di un'elezione regionale (e forse non solo: anche a livello superiore, in passato risultano essere stati impiegati solo riferimenti nominali all'Alde Party, come nel 2014 nella lista Scelta europea, mentre negli ultimi anni si è visto piuttosto il riferimento al gruppo parlamentare europeo Renew Europe, il cui carattere non sembra troppo diverso - fatta eccezione per la sostituzione del tondo con il corsivo - da quello utilizzato per l'espressione "uniti per").
Ora, Italia viva appartiene al Partito democratico europeo (anche se i colori usati per il simbolo di casa riformista, a ben guardare, oltre che le tinte del nome di Iv ricordano anche quelle del logo di Alde), così come il Psi è uno dei membri del Partito del socialismo europeo: il riferimento all'Alde Party, dunque, richiama inevitabilmente altre forze politiche, aderenti a quel partito politico europeo. Non si deve pensare, in effetti, all'impegno di tutti i soggetti italiani aderenti all’Alde: a quanto si apprende, infatti, la lista include candidati di +Europa e Azione, due dei partiti italiani membri di Alde. La scelta di non inserire gli emblemi di questi due partiti, così come quelli del Psi e di Iv, sembra doversi spiegare - oltre che con l'intenzione di evitare la moltiplicazione di miniature difficili da leggere sulla scheda - con il proposito di non perdere la connotazione di "lista del presidente", comunque aperta anche a candidature e figure di area riformatrice, liberal-democratica e federalista europea non iscritte ai relativi partiti.
Di fatto in Veneto si è costituita la lista libdem e riformista comune che non aveva visto la luce - pur essendo invocata da più parti - alle elezioni europee del 2024. La presenza del simbolo dell'Alde Party, peraltro, non è passata inosservata, anche per il suo inserimento nella coalizione del centrosinistra (forse non condiviso da tutti coloro che fanno riferimento all'area libdem) e per l'accostamento a simboli legati ad altri partiti europei: per questo, qualcuno si è domandato se il logo fosse stato impiegato a fronte di una delega esplicita o sulla base di altri titoli. A quanto è stato possibile appurare, esiste una procura speciale, rilasciata il 20 ottobre al veneziano Michele Scibelli (coordinatore del gruppo locale di +Europa a Venezia) dal belga Didrik de Schaetzen, segretario generale e legale rappresentante dell'Alde Party, davanti a un notaio di Bruxelles: quel documento è stato depositato il giorno dopo da Nicolò Scibelli (responsabile dell'ufficio legislativo di +E, che in questi anni si è sempre occupato del deposito del contrassegno presso il Viminale) presso un notaio romano. Nella procura redatta in inglese e italiano, in particolare, de Schaetzen "autorizza e dà mandato" al veneziano Michele Scibelli "di presentare e sottoscrivere in nome e per conto di ALDE Party in tutte le circoscrizioni provinciali della Regione italiana Veneto una lista circoscrizionale di candidati alla carica di consigliere regionale e tutti gli atti connessi in occasione delle elezioni regionali del Veneto, in Italia, che si terranno il 23 e 24 novembre, utilizzando il logo Alde Party all’interno della lista Uniti per Manildo presidente".
L'atto di procura, peraltro, contiene la descrizione estesa del contrassegno della lista Uniti per Manildo presidente, presumibilmente inserita anche nei documenti di presentazione della lista. Il genere letterario, ormai consolidato da anni, è stato consacrato dalle elezioni europee dello scorso anno, per il gran numero di contrassegni ultracompositi. Anche se questo fregio elettorale è oggettivamente meno complesso e "pieno" rispetto a quelli visti un anno fa, è un preciso dovere verso la comunità dei #drogatidipolitica offrire di seguito - ringraziando per la possibilità offerta - la descrizione integrale, anche per aumentare la consapevolezza circa i riti elettorali e le regole che devono essere rispettate, anche nei dettagli.
Nella parte superiore del cerchio, su fondo di colore blu, è riportata la scritta "UNITI PER" in caratteri maiuscoli bianchi, centrata orizzontalmente. La parte centrale del simbolo é occupata da una fascia orizzontale bianca che attraversa il cerchio da margine a margine. All'interno di tale fascia compare, in caratteri maiuscoli di grandi dimensioni e di colore blu, la scritta "MANILDO". Immediatamente sotto, in caratteri maiuscoli di dimensioni inferiori e dello stesso colore blu, è riportata la scritta "PRESIDENTE", anch'essa centrata orizzontalmente. A separare la fascia bianca centrale dalle parti superiore e inferiore del cerchio vi sono due sottili linee orizzontali e sfumate di colore fucsia. La parte inferiore del simbolo, su fondo blu, contiene tre piccoli cerchi disposti orizzontalmente, ciascuno recante il contrassegno di una forza aderente alla lista.
- Nel cerchio di sinistra compare il simbolo di "CASA RIFORMISTA" cosi descritto: "un cerchio delimitato in blu chiaro e a sfondo bianco, con in alto al centro la scritta 'CASA' in stampatello maiuscolo di colore fucsia e al di sotto la scritta 'RIFORMISTA' in stampatello maiuscolo di colore blu chiaro. Al centro è presente una casa stilizzata di colore blu chiaro, con rappresentato un tetto spiovente stilizzato di colore blu chiaro con un muro stilizzato sulla destra di colore blu chiaro, una porta stilizzata di colore blu chiaro ed una finestra altresi stilizzata di colore fucsia nella parte superiore e blu chiaro nella parte inferiore. Nella parte inferiore del cerchio è presente un'area delimitata superiormente da una linea curva posizionata in obliquo e di colore blu chiaro, al cui interno - in posizione leggermente inferiore - è presente un'ulteriore area di colore fucsia che sfuma verso il basso e delimitata superiormente da una linea obliqua fucsia che, partendo leggermente più in basso a sinistra, si congiunge a destra con l'estremita dell'area blu chiaro sottostante".
- Nel cerchio centrale compare il logo "ALDE PARTY - EUROPEAN LIBERALS AND DEMOCRATS" così descritto: "Il logo dell'ALDE Party è composto dalla scritta "alde" in stampatello minuscolo al centro in composizione cromatica come di seguito indicato: lettere 'a' ed 'e' di colore blu, lettera 'l' di colore magenta e la lettera 'd' di colore celeste. Nella parte superiore a destra è presente un elemento grafico magenta seguito dalla scritta 'PARTY' in colore blu in stampatello maiuscolo. Nella parte inferiore è presente una linea blu e la scritta in stampatello maiuscolo blu 'ALLIANCE OF LIBERALS AND DEMOCRATS FOR EUROPE'. In basso a destra completano il simbolo due elementi grafici astratti, che rappresentano una freccia, di colore blu e magenta".
- Nel cerchio di destra compare il logo "AVANTI" così descritto: "Figura circolare bianca con 2 contorni di colore rosso: quello esterno più sottile e quello interno più spesso. Al centro del cerchio la scritta AVANTI in stampatello maiuscolo rosso e in grassetto. Nella parte superiore destra è disegnato un garofano stilizzato di colore bianco con contorni rossi. Nella parte inferiore un segmento circolare di colore rosso".
Tutti e tre i loghi inferiori sono di uguali dimensioni, allineati su un'unica linea orizzontale e centrati rispetto all'asse verticale del simbolo. Il blu dello sfondo della parte superiore del cerchio, quello della parte inferiore e la scritta "MANILDO PRESIDENTE" sono del medesimo pantone blu. Il complesso del disegno è racchiuso all'interno del margine circolare nero che definisce il perimetro del contrassegno.

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