lunedì 20 giugno 2016

Sesto Fiorentino, i simboli della Sinistra che vince

Al di là di Roma, Torino, Milano, Bologna e Napoli, i casi più commentati degli ultimi due giorni, i ballottaggi alle elezioni amministrative dello scorso fine settimana hanno riservato vari altri casi interessanti, che meritano di essere analizzati. Ha ricevuto, per esempio, una certa risonanza mediatica il voto a Sesto Fiorentino - già Sestograd, per i drogati di politica - con il candidato del Pd avanti al primo turno, ma battuto al ballottaggio dall'appena più giovane Lorenzo Falchi, candidato dichiaratamente di sinistra. Non a caso, questo è uno dei pochi comuni in cui è stato presentato il simbolo di Sinistra italiana o, almeno, qualcosa che gli somigli: la sigla è quella, ma non è stata resa con le righe parallele; il fondo è rosso quasi come nell'ultima versione del segno e la parte inferiore bianca, a base curva, ricorda un po' la struttura (a colori invertiti) del penultimo simbolo di Sel.
A sostegno di Falchi, peraltro, c'era anche una seconda lista, una formazione civica denominata Per Sesto. La formazione è stata un po' più aggressiva sul piano grafico: su un fondo sfumato ma tendente allo scuro, infatti, è stata inserita una grossa e pesante X in funzione di "per", a voler rafforzare l'espressione "per Sesto". Non era facile far acquisire familiarità con una grafica simile, anche se di certo aveva poche probabilità di passare inosservata: non a caso, al primo turno, a fronte del 17,54% di Sinistra italiana, aveva comunque portato a casa un dignitosissimo 9,55%, che ora le permette di ottenere 5 consiglieri, uno in più del Pd che ha ottenuto il triplo dei voti.
Quanto alla coalizione che sosteneva Lorenzo Zambini (classe 1978, appoggiato in modo esplicito dalla segreteria nazionale), oltre all'ovvio simbolo del Partito democratico (senza aggiunte o nomi), si segnalava la lista Sesto! Siamo noi, già varata alle amministrative del 2014 (quando venne eletta sindaca Sara Biagiotti, amministrazione finita con il commissariamento dopo le dimissioni di un gruppo di consiglieri) e riproposta in questa occasione. Pur essendo una formazione della società civile (cui hanno dato appoggio pure Popolari per Sesto, socialisti, Democrazia solidale e Idv), la grafica richiamava e richiama quella utilizzata nel 2012 da Matteo Renzi, con lo slogan "Adesso!".
Terza formazione del gruppo era Sesto civica, raggruppamento che riunisce all'interno dello stesso emblema le "pulci" del Movimento Sesto2014 (soggetto che nel 2014 aveva corso da solo con Fabrizio Muscas come candidato a sindaco, ora capolista della formazione), dei Cittadini per Sesto Fiorentino (evoluzione di Scelta Civica) e di Laboratorio Italia. In effetti, rispetto alle realtà che ha cercato di riunire, i promotori della lista hanno cercato di far emergere soprattutto il carattere civico della formazione, grazie al nome e all'evidenza che ha ricevuto nell'emblema: bisogna ammettere, però, che il carattere Courier, assieme alla struttura almeno un po' sbilanciata del contrassegno, non ha aiutato a ottenere un risultato grafico soddisfacente. Entrambe le formazioni, tuttavia, sono rimaste sotto al 4% e resteranno fuori dal consiglio.
Altro candidato di area sinistra, arrivato terzo al primo turno, era Maurizio Quercioli, già candidato due anni fa per Sel e due liste civiche. Questa volta poteva contare innanzitutto su un curioso rassemblement, denominato Insieme, che unisce tre emblemi: quello di Rifondazione comunista, quello di Possibile e il meno noto logo di Alternativa libera, movimento costituito da alcuni fuoriusciti del M5S e che alla Camera ha fatto nascere una componente del gruppo misto proprio con i civatiani di Possibile. Nel suo essere semivuoto e semiaffollato, il contrassegno non è riuscito nemmeno troppo sgradevole, anche se di certo non era un capolavoro di grafica o di originalità.
L'altro emblema a sostegno della candidatura di Quercioli era quello di Per Sesto bene comune, nata essenzialmente come associazione di promozione sociale e presentatasi a queste elezioni come lista. In questo caso, obiettivamente, la grafica è stata curata con maggiore attenzione: ci si è affidati soprattutto all'uso delle font per rendere il nome della lista, inserendo solo due archetti arancioni - come il testo - per riempire un po' di più lo spazio del cerchio, senza lasciare troppo bianco all'interno della circonferenza. Questa lista, peraltro, anche per il suo probabile radicamento, ha ottenuto più del 10% e riuscirà anche ad avere un proprio rappresentante in consiglio.
Penultima al primo turno - a pochi decimi di punto di distanza da Pietro Pompeo Cavallo, candidato del M5S e comunque eletto consigliere - si è collocata Maria Tauriello, candidata sindaca per il centrodestra. Lei riuscirà a entrare in consiglio, mentre resteranno fuori tutti i rappresentanti delle sue liste. Su Forza Italia, presentatasi con il simbolo delle europee 2014 personalizzato con il cognome della candidata, si è leggermente imposta la "bicicletta" Sesto Fiorentino - Tauriello sindaco, che affiancava i simboli della Lega Nord Toscana (con il cognome di Salvini scritto decisamente troppo sottile) e di Fratelli d'Italia (sempre versione 2014), collocandoli in un cerchio equamente diviso tra bianco e giallo.

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