martedì 3 luglio 2018

Afragola, simboli e curiosità sulla scheda

Tornando all'itinerario tra i comuni superiori che erano riusciti a darsi un sindaco già al primo turno, occorre fare tappa ad Afragola, in provincia di Napoli. Lì la competizione è stata piuttosto accesa, non tanto per il numero dei candidati alla poltrona di sindaco, tre in tutto, ma per le liste schierate a loro sostegno: sulla scheda c'erano 19 simboli e, considerando che il candidato meno votato è stato quello del MoVimento 5 Stelle, significa che gli altri 18 se li sono divisi il sindaco uscente di centrosinistra Domenico Tuccillo (8 liste) e il suo sfidante Claudio Grillo (10 liste). Alla fine è stato quest'ultimo a prevalere, con il 54,22%, cambiando dunque colore all'amministrazione cittadina.

Claudio Grillo

10) Forza Italia

Al contrario di quanto accaduto in gran parte dei comuni superiori visti sin qui, la formazione trainante del centrodestra ad Afragola è ancora Forza Italia: è stata la sua lista infatti, con il 12,38% (che le è valso l'elezione di quattro consiglieri), a contribuire per la maggior parte alla nutrita coalizione presentata a sostegno di Claudio Grillo (e certo non solo per il fatto che il sorteggio l'aveva collocata al primo posto della coalizione). Di certo il risultato del Pdl di cinque anni fa - 18,31% - era stato migliore, ma non può dirsi del tutto insoddisfacente; sulla scheda è finito un simbolo variante, anche in questo caso, dell'emblema utilizzato alle ultime politiche, con il riferimento ad Afragola (scritto in Arial Black) al posto dell'appellativo "presidente".

16) Afragola civica

Il secondo posto all'interno della coalizione di centrodestra è toccato invece a una lista civica, come suggerisce proprio il suo nome: Afragola civica. Si tratta anche, probabilmente, della formazione più vicina al neosindaco, considerando che il contrassegno è l'unico a riportarne il nome - peraltro con decisa evidenza - al suo interno. I colori, in ogni caso, sembrano proprio gli stessi di Forza Italia, anche se chiaramente la grafica è del tutto diversa: spicca una grande "A" (come Afragola) rossa e verde, con alcune tacche bianche sulla parte destra, come a voler simboleggiare una scala. La lista ha portato a casa l'8,79% e, di conseguenza, tre consiglieri.

12) Fratelli d'Italia

Al terzo posto all'interno della compagine di centrodestra si ritrova di nuovo una lista partitica, in particolare quella presentata da Fratelli d'Italia, piuttosto forte in questa regione. Il partito guidato a livello nazionale da Giorgia Meloni, infatti, ha ottenuto il 6,4%, la metà del 12,2% di cinque anni fa, ma ha comunque permesso alla lista ldi confermare la rappresentanza di due consiglieri. Il risultato, tra l'altro, è stato ottenuto schierando sulla scheda il simbolo nazionale ufficiale (e non la versione inaugurata alle elezioni politiche, con all'interno il riferimento a Meloni), senza aggiungere alcuna specificazione territoriale, che avrebbe seriamente rischiato di alterare l'equilibrio dell'emblema.

11) Afragola viva

Subito al di fuori del "podio" della coalizione si è collocata un'altra lista civica, Afragola viva, legata alla figura di Salvatore Iavarone. Il simbolo era nuovo, rispetto a quelli finiti sulla scheda nel 2013: su fondo arancione - ed è curioso trovarlo in una lista legata al centrodestra, visto il significato dato negli ultimi anni a questo colore, anche in Campania - un albero stilizzato a foglie verdi (con il tocco di una rossa, per ricordare almeno in parte il disegno dello stemma comunale) affiancava il nome scelto per la lista. Con il 6,01% uscito dalle urne, la lista si è potuta assicurare l'elezione di due suoi candidati in consiglio e parteciperà ad ogni effetto alle decisioni del comune.

18) Lega

Occorre scendere al quinto posto nel centrodestra per trovare l'altra lista dichiaratamente partitica (ce ne sarebbe anche una quarta, come si vedrà, anche se in parte ha assunto una forma diversa): si tratta della Lega, che ha fatto il suo debutto alle elezioni locali di Afragola. A questa sua prima apparizione, il simbolo di Alberto da Giussano - praticamente identico a quello presentato alle elezioni politiche, fatta eccezione per il riferimento alla Campania al posto della parola "premier" - ha raccolto il 5,43%, centrando comunque l'obiettivo di eleggere un consigliere comunale. Un risultato a suo modo storico, per un partito che meno di un anno fa aveva la parola Nord al suo interno.

13) Scelta democratica

Scendendo ancora, si ritrova - in una perfetta alternanza fin qui - un'altra lista civica, Scelta democratica, che invece aveva già corso nel 2013, anche allora a sostegno del candidato del centrodestra (allora era Antonio Pannone). Il simbolo è simile al precedente, con il nome della lista - scritto in azzurrino con una font graziata - collocato nella fascia bianca tra due segmenti verdi e rossi a base curvilinea, ricreando il profilo di un'onda (anche se il comune non è certo sul mare; nel 2013 poi i colori erano sfumati). Cinque anni fa la lista era rimasta fuori dal consiglio (con il suo 2,59%), questa volta invece ha ottenuto il 4,62% ed è riuscita a eleggere un consigliere, dunque il risultato è stato decisamente migliore. 

17) Cantiere Afragola

Si era già vista nel precedente turno elettorale - e anche quella volta nella compagine di centrodestra - pure la formazione civica Cantiere Afragola. E' tornato dunque il colore arancione di gran parte del fondo, il nome scritto a caratteri cubitali e, soprattutto, il caschetto giallo da cantiere posizionato sopra al nastro tricolore che tanto ha caratterizzato la lista in queste sue partecipazioni elettorali. Nel 2013 aveva raccolto solo il 2,21%, restando fuori dall'organo assembleare locale; in quest'occasione, invece, la percentuale è aumentata al 4,33% e ciò ha permesso a Cantiere Afragola di portare un proprio rappresentante in consiglio.

15) Nuova città

Ritorno sulle schede - ma questa volta con un percettibile peggioramento nel risultato rispetto alla partecipazione precedente - anche per la lista civica Nuova città, che nel 2013 all'interno della coalizione di Pannone aveva ottenuto il 7,96%. Questa volta, infatti, dalle urne è uscito soltanto il 3,47% per la lista, che nei colori e nella struttura del simbolo richiama decisamente il Pdl o comunque una forza politica di centrodestra. L'appartenenza alla coalizione vincitrice, tuttavia, ha permesso alla lista di conservare il posto in consiglio che aveva (ed era l'ultimo rimasto tra quelli assegnati alla coalizione a sostegno di Grillo, un gruppo nato civico e finito a prevalenza del centrodestra).

19) Movimento cittadino Afragola futura

Niente seggi in consiglio comunale, invece, per il Movimento cittadino Afragola futura. Il nome farebbe pensare a una formazione civica locale e in effetti la è, ma basta uno sguardo al simbolo per rendersi conto che la struttura e, soprattutto, la fiamma pennellata che si vede sulla destra sono mutuate con chiarezza dal Movimento nazionale per la sovranità di Gianni Alemanno, anche se i colori sono stati modificati (il blu ha preso il posto del verde e le tinte sono comunque state invertite; di più, la fiamma originale era collocata a sinistra e non a destra). In ogni caso, il 2,52% ottenuto non è stato sufficiente per eleggere anche un solo candidato.

14) CambiaMenti - Afragola solidale

Ultima arrivata, tra le dieci liste della coalizione a sostegno di Grillo, è risultata essere CambiaMenti - Afragola solidale, formazione civica neocostituita. All'occhio salta, inevitabilmente, l'uccello - sembra un colibrì, per la forma del becco - che varie "foglie" hanno composto, eppure a guardare il simbolo si vede qualcosa di strano, come se si trattasse di un emblema rimaneggiato, visto che il nome "Afragola solidale" è stato posizionato su una "pecetta" blu, che non coincide perfettamente con il contorno. E' probabile che l'emblema sia stato mutuato dalla lista CambiaMenti, presentata nel 2015 a Giugliano di Napoli; ad Afragola, in ogni caso, il 2,26% non ha permesso di eleggere alcun consigliere.

Domenico Tuccillo

4) A viso aperto

La più votata delle liste all'interno della coalizione che ha sostenuto il sindaco di centrosinistra uscente Domenico Tuccillo, sconfitto con il 37,74% dei voti, è risultata essere A viso aperto, legata a Gennaro Giustino. La lista aveva già partecipato - con la specificazione "La rinascita" - alle elezioni del 2013, ottenendo il 6,31% e tre consiglieri, risultando la formazione più votata dopo il Pd; questa volta il consenso è aumentato al 12,07% e in virtù di questo, pur con il passaggio all'opposizione, è riuscita a conservare i suoi tre seggi. Il risultato è stato ottenuto mantenendo intatto il simbolo (senza più il citato riferimento alla rinascita), con il nome scritto in carattere bastoni su fondo blu e l'ultima "o" trasformata in un viso sorridente.

7) Partito democratico

Si può dire che questa volta si siano scambiati i ruoli A viso aperto e il Partito democratico: è quest'ultimo, infatti, ad essere finito al secondo posto all'interno della coalizione di centrosinistra, a poco più di un punto di distanza (10,96%). Questo nonostante la percentuale sia stata in crescita rispetto al 9,17% (e l'aumento riguarda anche i voti assoluti); a dispetto di quell'aumento, però, la compagine consiliare dem si è dimezzata da quattro a due eletti, a causa del passaggio all'opposizione. Nessuna modifica sul piano visivo da segnalare: questa volta come cinque anni fa, infatti, il Pd ha utilizzato per manifesti e schede il suo emblema ufficiale nazionale, senza alcuna modifica o aggiunta.

2) Afragola punto e a capo

Al terzo posto, all'interno della coalizione a sostegno di Tuccillo, si è collocata la lista civica Afragola punto e a capo. Sebbene il nome della formazione faccia pensare a un cambiamento rispetto al passato (o, se si preferisce, a un nuovo inizio guidato dalla stessa persona), all'interno del simbolo è impossibile non vedere la sagoma di un treno ad alta velocità (un Frecciarossa o un treno di Italo), probabile riferimento alla stazione di Napoli Afragola dedicata proprio a quel tipo di linee, inaugurata nel 2017 sotto l'amministrazione Tuccillo. Un maggior segno di continuità di questo era difficile immaginare; il 4,92% ottenuto ha se non altro permesso alla lista di eleggere un consigliere.

3) Afragola in comune

Subito dopo Afragola punto e a capo si è collocata l'altra lista in cui il nome di Tuccillo era particolarmente evidente (qui addirittura con tanto di ombra): Afragola in comune. Qui la parola "comune" aveva la minuscola: ovviamente non spariva il riferimento all'istituzione comunale, ma a dare l'idea dell'apporto di molte persone allo stesso progetto amministrativo hanno provveduto le mani di molti colori radunate a cerchio. La lista era nuova e il 4,73% dei voti le ha permesso se non altro di portare un proprio rappresentante all'interno del consiglio comunale; si trattava però dell'ultimo seggio a disposizione delle varie anime della coalizione in appoggio a Tuccillo.

8) Afragola libera

Niente accesso all'organo assembleare di Afragola per la lista civica Afragola libera. Una lista con quel nome aveva già partecipato nel 2013 alle elezioni, sempre come parte della coalizione di Tuccillo, ottenendo il 2,29% (tra l'altro inserendo nel simbolo il motto "Non manca la libertà, bensì l'uomo libero"). Questa volta dalle urne è uscito il 2,13% e l'essere finiti all'opposizione ha impedito alla formazione di avere rappresentanti in consiglio comunale; ciò benché il contrassegno avesse un'immagine più moderna e studiata rispetto al passato, con un fondo più scuro per far risaltare meglio il nome (scritto con una font bastoni molto più leggibile rispetto al passato) e anche il riferimento "Insieme.", con un'onda tricolore, per sottolineare che quella libertà non la si sarebbe conquistata da soli.

5) Grande Afragola

Niente rappresentanza in consiglio nemmeno per Grande Afragola, formazione che aveva corso già nel 2013, ma allora aveva appoggiato la candidatura di Biagio Castaldo, sostenuto soprattutto da Fratelli d'Italia. Il simbolo in questione, identico rispetto a quello di cinque anni fa, in effetti si presterebbe più a uno schieramento di centrodestra, a giudicare dalla scelta cromatica: il fondo azzurro sfumato, un "sorriso" tricolore, il nome del comune scritto in Helvetica Black sembrerebbero suggerire questo, anche se stavolta le scelte della lista sono state diverse. Se nel 2013 la lista aveva sfiorato l'1%, questa volta è andata leggermente meglio (1,06%), ma certo non abbastanza per ottenere un eletto.

1) La città futura

Il sorteggio le aveva affidato il ruolo di aprischeda, con la prima posizione in alto a sinistra; in realtà, La Città Futura è risultata tra le liste meno votate, pur essendo l'unica che si richiamava alla sinistra, come la stella rossa e il nome tratto da Gramsci suggerivano. Il capolista e consigliere uscente Giuseppe Cerbone aveva spiegato che il simbolo "è un treno che corre, insieme ad una stella rossa, che rappresenta l’identità politica, e spighe di grano, che rappresentano le radici del territorio. La direttrice su cui idealmente corre quel treno è lo sviluppo produttivo ed economico, in particolare dal punto di vista agricolo, beneficiando di terre non contaminate da sottrarre all'abbandono e all'edilizia selvaggia con un minimo di programmazione consapevole". Un disegno accolto, però, solo dall'1,04% dei votanti.

6) Afragola nel cuore

Decisamente in fondo alla classifica - della coalizione ma anche dell'insieme di liste in concorrenza ad Afragola - è apparsa l'ultima civica, Afragola nel cuore. Il nome lasciava pensare facilmente a una formazione messa in campo per amore della città, con la possibilità di coinvolgere chi realmente teneva al bene comune (e guarda caso c'era proprio un cuore nel simbolo, curiosamente tinto di blu e senza riferimenti ai colori locali). I risultati, tuttavia, parlano - anzi, urlano - chiaro: su 33874 votanti, solo 17 hanno votato questa lista, pari allo 0,05%. Un risultato oggettivamente scarsissimo e difficile da spiegare, anche a fronte dei 24 candidati schierati all'interno della lista. 

Michele Bencivenga

9) MoVimento 5 Stelle

Proprio come nel 2013, il candidato meno votato di tutti è risultato quello proposto dal MoVimento 5 Stelle, anche se in questo caso Michele Bencivenga è arrivato di fatto terzo, mentre cinque anni fa Tommaso Malerba era arrivato quarto su 4. Rispetto ad allora, però, il risultato è cambiato sensibilmente: Malerba si era fermato al 2,69%, risultando inevitabilmente escluso dal consiglio comunale; questa volta, invece, Bencivenga ha ottenuto l'8,02% e questo è stato sufficiente per portare il M5S per la prima volta all'interno del consiglio comunale di Afragola. Rispetto a cinque anni fa, l'unica differenza grafica riguarda, com'è noto, la sostituzione del sito Beppegrillo.it con quello attuale, Ilblogdellestelle.it.

Nessun commento:

Posta un commento