venerdì 12 maggio 2023

Latina, simboli e curiosità sulla scheda (di Antonio Folchetti)

È sufficiente dare un’occhiata al manifesto ufficiale dei candidati per rendersi conto immediatamente che, quest’anno, Latina - attualmente commissariata dopo la caduta dell’amministrazione guidata da Damiano Coletta dal 2021 - avrà un sindaco già all’indomani del primo turno. Perché, per la prima volta da quando si elegge direttamente il vertice dell'amministrazione, saranno solo due gli aspiranti alla fascia tricolore, generando così un "ballottaggio automatico" nel quale mai come stavolta preferenze, voti disgiunti e voti ai soli candidati a sindaco assumeranno una rilevanza strategica. Altro record "al ribasso" è quello delle liste scese in campo, complessivamente 9, un caso singolare se si considerano i precedenti (21 nel 2021, 30 nel 2016, 26 nel 2011), ma anche le dimensioni demografiche della città: con i suoi 126mila abitanti Latina è il comune più popoloso della regione Lazio, se si eccettua ovviamente Roma. È un dato che certo può deludere i #drogatidipolitica che frequentano questo sito, ma proviamo ugualmente a scoprire qualche curiosità che si nasconde tra i simboli. 
 

Matilde Eleonora Celentano

1) Lega

Il sorteggio ha riservato il lato sinistro della scheda alla candidata del centrodestra Matilde Celentano, medico: il suo nome è compreso nell’elenco dei consiglieri che lo scorso anno si sono dimessi in blocco causando la caduta dell’amministrazione Coletta, all’indomani della ripetizione “parziale” delle elezioni del 4 settembre 2022. Cinque le liste che sostengono la candidatura di Celentano, prima delle quali è la Lega: sia alle comunali del 2021, sia alle regionali dello scorso febbraio ha dimostrato di avere ancora un radicamento importante nel pontino, a fronte del declino avvenuto negli ultimi anni in gran parte del territorio. Il simbolo presentato è nella sua versione adottata dalle elezioni politiche del 2018, con il nome di Salvini (e l’apposizione "premier") e senza riferimenti alla candidata.
 

2) Fratelli d'Italia

Il nome della candidata non compare neppure sul simbolo di Fratelli d'Italia, partito al quale Matilde Celentano è iscritta da diversi anni. Anche in questo caso troviamo il simbolo ufficiale all'interno del contrassegno coniato per il voto politico del 2018, con il nome di Giorgia Meloni collocato sulla parte superiore: esso verosimilmente sarà apparso sufficiente ai dirigenti locali per attirare voti in una città già storicamente orientata a destra, in cui il partito dell’attuale Presidente del Consiglio (eletta nel 2018 alla Camera proprio nel collegio maggioritario del capoluogo pontino) ha ottenuto alle ultime regionali circa un terzo dei voti totali. L’obiettivo, quindi, è imporsi sugli altri partiti della coalizione per consolidare ancora l'egemonia raggiunta (peraltro con discreto anticipo rispetto ai trend nazionali).
 

3) Matilde Celentano sindaco - Rinascimento - Fare Latina

Sorteggiata al terzo posto la lista civica della candidata sindaca, ma che racchiude al suo interno anche altri due soggetti politici. Il simbolo (tipicamente riconducibile ad una civica di centrodestra, ma che ricorda l’impostazione grafica e cromatica del primo logo di Fratelli d'Italia) vede nel segmento superiore la dicitura Matilde Celentano sindaco su sfondo azzurro, mentre in basso trovano posto il marchio - solo verbale, senza dettagli michelangioleschi - di Rinascimento-Sgarbi (il noto critico d’arte è capolista qui e, al tempo stesso, candidato sindaco nella non lontana cittadina di Arpino) e il logo di Fare Latina. Si tratta di un movimento politico cittadino che nel 2021 si presentò al di fuori dalle coalizioni e con un proprio candidato sindaco: l'emblema è caratterizzato da un nastro tricolore che si intreccia fra le lettere blu del verbo "Fare".
 

4) Unione di centro - Democrazia cristiana

Per la gioia degli appassionati e dei nostalgici (e di vari frequentatori di questo sito), ecco comparire in quarta posizione anche uno scudo crociato. È quello della lista unitaria Unione di Centro - Democrazia cristiana, sul cui simbolo spicca appunto un inconfondibile scudo crociato su sfondo azzurro, mentre in secondo piano, sfumate, si notano le vele del simbolo Udc. I nomi dei due partiti appaiono ricurvi, nei segmenti in alto e in basso. Si tratta, a quanto si può intuire, della lista del progetto portato avanti da Lorenzo Cesa (Udc) e Gianfranco Rotondi (apportatore del nome della Dc). Se qualcuno si era illuso che questo tentativo di riunificazione potesse passare inosservato nell’eterna guerra dei post-democristiani dentro e fuori dalle aule di tribunale, dovrà rassegnarsi: Antonio Cirillo - uno dei tanti sedicenti segretari dell’arcipelago Dc - ha già diffidato questa lista dall'utilizzo del nome "Democrazia cristiana", di cui si ritiene l'unico erede (come tanti altri, d'altronde).
 

5) Forza Italia

Quinta e ultima sorteggiata fra le liste in appoggio a Matilde Celentano, Forza Italia schiera il medesimo simbolo presentato alle comunali del 2021: l’iconica bandiera è compressa in alto per far largo spazio alla sigla "Berlusconi per Latina", evidentemente considerata ancora di richiamo per un elettorato locale che, nonostante il calo costante subìto negli anni a vantaggio degli alleati, continua a riservare percentuali lusinghiere al partito del Cavaliere. Inoltre è da rilevare, in questa competizione elettorale, la totale assenza di liste e candidati ufficialmente riconducibili al "terzo polo". Potrebbe essere una ghiotta occasione per Forza Italia al fine di intercettare il tanto agognato "voto moderato"?
 

Damiano Coletta

6) Latina Bene Comune

Quattro le liste che supportano la candidatura di Damiano Coletta, che nel 2016 riuscì a strappare per la prima volta la città al centrodestra e nel 2021 a ottenere una riconferma, seppure privo di una maggioranza. "Consacrato" dalle primarie tenutesi a inizio aprile, Coletta cerca il riscatto dopo le dimissioni di massa che lo avevano estromesso dalla guida del comune lo scorso anno. Ricorderanno gli appassionati la discussa decisione del Tar del Lazio, che lo scorso anno decise di annullare il voto di 22 sezioni, le quali furono chiamate a rivotare a settembre, in una strana “mini-elezione” che confermò sì la vittoria di Coletta, ma anche la situazione di "anatra zoppa" in consiglio (ovvero la maggioranza al centrodestra): a distanza di pochi giorni arrivarono le summenzionate dimissioni di massa che portarono alla fine anticipata della consiliatura e al commissariamento. Coletta ha di nuovo allestito la lista Latina Bene Comune, conservando lo stesso simbolo (bicolore verde/arancio e scritte in bianco) delle tornate precedenti, come a voler rappresentare un percorso ininterrotto.
 

7) Partito democratico

Sceglie di sostenere di nuovo la candidatura di Coletta anche il Partito democratico, che alle primarie di aprile aveva puntato sull’ex consigliera Daniela Fiore, ora capolista. I rapporti tra i dem e Coletta oggi non sempre sono stati idilliaci (tanto che, nel 2016, l'ex sindaco aveva costruito una coalizione alternativa anche al Pd, a differenza di quanto avvenuto nel 2021), tuttavia oggi - anche grazie alla nuova segreteria targata Schlein, più vicina alle posizioni politiche espresse da Coletta - l’alleanza sembra saldata. Il Pd, che si presenta con il simbolo storico, punterà senz’altro a contendere il primato di coalizione a Latina Bene Comune, sfuggitogli due anni fa per meno di un punto percentuale.
 

8) MoVimento 5 Stelle

Latina è fra le poche città capoluogo di questa tornata elettorale nelle quali il centrosinistra si presenta unito già al primo turno. L'alleanza - in questo caso tripolare, poiché come si è visto anche la "coalizione Coletta" è da considerarsi un corpo autonomo rispetto al Pd - non era scontata, sebbene il MoVimento 5 Stelle (anch’esso in campo con il contrassegno ben noto, nella sua ultima versione con il 2050) fosse già entrato nella coalizione con l'apparentamento fra il primo e il secondo turno nel 2021. Ed è proprio il risultato poco lusinghiero ottenuto due anni fa (3,3% e un solo eletto in Consiglio) lo scoglio da superare per il partito di Giuseppe Conte, che non ha mai riscosso consensi significativi nelle elezioni comunali della città pontina, dovendo subire proprio la concorrenza di Latina Bene Comune, le cui posizioni sui temi sociali, ambientali e dei diritti sono sempre state molto simili a quelle del M5S. 
 

9) Per Latina Duemilatrentadue

Il sorteggio ha destinato l’ultima posizione sulla scheda alla lista Per Latina Duemilatrentadue. Si tratta di una lista civica ma chiaramente riconducibile alla sinistra (al proprio interno ospita esponenti di Sinistra Italiana e Possibile, ma spicca anche la candidatura della storica Anna Foa, figlia del padre costituente Vittorio Foa) e già nota agli elettori di Latina: si presentò già alle comunali del 2021 ottenendo il 6,2% e due consiglieri. Al simbolo, però, sono state apportate varie modifiche, un tempo completamente azzurro e oggi bicolore azzurro-verde con un “confine” ondulato e il cognome del candidato sindaco ben distinguibile in basso.

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