lunedì 8 maggio 2023

Pomigliano d'Arco, simboli e curiosità sulla scheda (di Raffaele Dobellini)

Il viaggio nei comuni interessati dalle elezioni amministrative 2023 devia leggermente dal percorso tra i capoluoghi di provincia e passa da Pomigliano d'Arco (Na), attraverso il racconto che ne fa Raffaele Dobellini, al suo primo articolo per il sito (da lui seguito da parecchi anni). Nel ringraziarlo di cuore per questo contributo, ci prepariamo alla nuova tappa, tutta da leggere.

Pomigliano d'Arco (quasi 40mila abitanti) è nota per essere stata la città di origine di Giovanni Leone, storico esponente democristiano e Presidente della Repubblica, e, più recentemente, il luogo in cui è cresciuto l’ex leader del MoVimento 5 Stelle, ex ministro degli esteri e probabile futuro rappresentante speciale dell'Unione europea per il Golfo Persico Luigi Di Maio. Pomigliano ha espresso sindaci del Psi dal 1980 al 1993: nel 1992 i socialisti ottennero alle elezioni politiche il 29,8% dei voti, finendo di poco dietro la Dc (30,6%). Dal 1995 al 2010 il comune è stato guidato da amministrazioni di centrosinistra, con una forte presenza dei Ds (tra il 21 e il 33%); nel 2010, fu invece l’ex sindaco socialista (1987-1992) ed ex senatore Lello Russo, ormai passato a Forza Italia, a vincere le elezioni, portando al governo della città per la prima volta la coalizione di centrodestra (Pdl, Udc, Udeur, Civiche) e venendo riconfermato nel 2015. Nel 2020 la città è tornata ad essere governata dal centrosinistra con una colazione "laboratorio" tra Pd e M5S, con il candidato sindaco scelto proprio in quota M5S; l'amministrazione comunale giallorossa, però, è caduta dopo appena tre anni dall’insediamento, a seguito delle dimissioni della metà dei consiglieri comunali. A queste elezioni non hanno presentato liste, né sostengono formalmente alcun candidato, né il Pd, né il M5S, né Fdi. Le elezioni vedono quattro aspiranti sindaci in campo, sostenuti da un totale di 14 liste: eccole, in ordine di sorteggio.

Salvatore Cioffi

1) Europa Verde 

La prima candidatura a sindaco che compare sulla scheda è quella di Salvatore Cioffi, già esponente del M5S, presidente del Consiglio comunale uscente e consigliere della Città metropolitana di Napoli; dopo l'insuccesso elettorale di Impegno Civico e il disimpegno di Di Maio, Cioffi si è avvicinato a Europa Verde. La lista, inizialmente esclusa dalla sottocommissione elettorale circondariale (per un presunto ritardo non giustificato nel deposito e per carenze formali nella presentazione della lista) e dal Tar Campania, è stata riammessa dal Consiglio di Stato (essendo sostenuto da una sola formazione, la consegna della dichiarazione di accettazione della candidatura a sindaco al rappresentante della lista è stata ritenuta un'implicita dichiarazione di apparentamento; la presentazione, poi, è stata ritenuta regolare anche se il depositante si era allontanato per qualche minuto per un'iniezione di insulina). Il simbolo di Europa Verde è quello ufficiale, salvo che per alcune differenze: come nel 2020 il girasole non è giallo, ma in versione arcobaleno; il sole che ride è più grance del solito; tra il girasole e il nome della lista è stata aggiunta una piccola ape, che però non va collegata alla passata esperienza del candidato sindaco in Impegno civico (la forma è diversa e pure l'ape era presente nel simbolo usato nel 2020, quando Ev, nella coalizione risultata vincente, raccolse appena l’1%). 


Lello Russo

2) Oblò per Pomigliano

La seconda candidatura estratta è quella dell'ex sindaco Lello Russo, che si ripresenta all'età di 83 anni. La sua coalizione è composta da ben undici liste, prevalentemente civiche, ma in grado di raccogliere esponenti delle precedenti amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra. Il sorteggio ha indicato come prima lista della compagine Oblò per Pomigliano, simbolo già presentato alle elezioni in altri comuni del napoletano (come Casalnuovo di Napoli e Acerra): si tratta di un movimento civico vicino al vicecoordinatore napoletano di Forza Italia, Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo; alla formazione della lista ha contribuito Salvatore Esposito, assessore uscente, già vicino a Impegno Civico di Di Maio. La lista vede lungo il bordo della circonferenza riprodotto un vero e proprio oblò; la parte centrale è di sfondo celeste con il nome della formazione in nero. Il simbolo non brilla per accuratezza, ma sicuramente risulta alquanto identificabile sulla scheda.

3) Partito socialista italiano

Il secondo simbolo della coalizione che appoggia Russo è quello ufficiale del Partito socialista italiano, quello adottato alla fine del 2019 e che affianca alla sigla un garofano stilizzato. C'è, quindi, ben poco da dire sullo stesso, se non che il Psi entra a far parte di una coalizione civico-moderata dopo il fallimento del tavolo della coalizione di centrosinistra: nonostante il prematuro scioglimento del Consiglio comunale, la coalizione guidata da Pd e M5S ha cercato di ripresentarsi unita alle elezioni, senza però riuscire a trovare un candidato unitario. Lo stallo è stato tale che né il Pd, né il M5S hanno presentato proprie liste, senza nemmeno sostenere ufficialmente candidati sindaci. Analoga situazione riguarda Azione: questa aveva da tempo intrapreso colloqui con la coalizione civico-moderata, salvo abbandonarla dopo la decisione degli alleati di ricandidare l'ex sindaco Russo.

4) Area Moderata

In terza posizione nella compagine Russo c'è Area Moderata, una lista vicina al centrodestra, presentatasi nel 2020 in coalizione con Udc e Fdi: all'epoca Am raccolse l'1% dei voti, senza ottenere consiglieri comunali. Il simbolo è lo stesso delle passate elezioni: la parte superiore vede su sfondo bianco la scritta, in maiuscolo, "AREA" (in bianco con bordo blu chiaro); sullo sfondo si stagliano due linee rosse, ricurve, che si intersecano all’altezza della lettera R della parola "Area", quasi a ricordare una croce stilizzata. La parte inferiore del simbolo è divisa orizzontalmente in due parti, quella superiore di colore blu chiaro e quella inferiore celeste: la fascia blu contiene la parola "MODERATA", di colore bianco, in stampatello ma di dimensioni minori rispetto al primo termine del nome. Il simbolo nel complesso risulta alquanto armonico e connotato dai tipi riferimenti cromatici delle formazioni moderate o di centrodestra.

5) Fare democratico - Attività Professioni Imprese

La quarta lista che appoggia Russo è una "bicicletta" che richiama un simbolo analogo - ma non uguale - presentato alle elezioni regionali del 2020 (Fare democratico - Popolari) nel centrosinistra. Si tratta di un simbolo su sfondo azzurro sfumato che, nella parte superiore, in una "mandorla" di colore bianco, contiene i simboli dei due movimenti che formano la lista: se l'emblema di Fare democratico - forza politica locale espressione dell’ex sindaco del limitrofo comune di Brusciano (NA), Giosy Romano, vicino in passato a Forza Italia, tanto da essere candidato al Senato nel 2018 nell'uninominale per il centrodestra - è rimasto al suo posto, in luogo del simbolo dei Popolari qui c'è il fregio del movimento civico Attività Professioni Imprese (sfondo bianco con girasole al centro). Il simbolo presenta il limite tipico delle "biciclette": le pulci dei due movimenti risultano alquanto ridotte, tanto da non essere perfettamente leggibili sulla scheda elettorale.

6) Quartieri al centro

In quinta posizione nella compagine Russo si trova Quartieri al centro, lista propriamente civica, già presentatasi con lo stesso simbolo alle elezioni comunali del 2020 a sostegno della candidatura della civica-moderata Elvira Romano, allora vice nell’uscente amministrazione comunale guidata da Lello Russo; la lista raccolse il 4,29% dei voti, senza però eleggere consiglieri comunali. Il simbolo è alquanto semplice: su sfondo bianco si staglia, sulla sinistra, la sagoma in bianco e blu del Palazzo dell'Orologio, sede della locale biblioteca comunale; sulla destra, in alto, la scritta - in blu e in stampatello - "Quartieri al" posta al di sopra della scritta "CENTRO", in rosso e in stampatello.

7) Millesettecento99 

Sesta lista in appoggio a Russo è Millesettecento99, il simbolo dalla più lunga storia elettorale a Pomigliano d’Arco (tra quelli ora in corsa): è infatti presente alle elezioni dal 2010. Sfondo giallo, nella parte alta del simbolo è stilizzato lo stemma del comune di Pomigliano d’arco; sotto è riportato, in corsivo e in colore celeste, il nome del movimento, che richiama la data della Repubblica partenopea. Si tratta della lista da sempre legata al candidato sindaco Lello Russo (per lo meno nella storia del voto a elezione diretta della guida del comune), che alle scorse elezioni ha raccolto il 10,2% dei voti. La storicità del simbolo (che forse ha permesso, tra l'altro, al contrassegno di "sopravvivere" alle istruzioni del Viminale che contestano l'uso degli stemmi nei fregi elettorali) e il colore giallo del fondo rendono l'emblema particolarmente identificabile sulla scheda.

8) Pomigliano 2020

Tocca poi a Pomigliano 2020, lista di centrosinistra, vicina al vicesindaco uscente e già segretario del Pd, Eduardo Riccio, in passato esponente dei Ds. Riccio era entrato ben presto in collisione con il sindaco uscente Gianluca Del Mastro (vicino al M5S) ed è stato tra i fautori delle dimissioni in massa dei consiglieri comunali che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale. La lista alle scorse elezioni, nella coalizione giallorossa, raccolse il 4,63%. Il simbolo è sostanzialmente identico a quello precedente: su sfondo bianco si staglia il numero 2020, con gli "zeri" rappresentati da due cerchi, l'uno di colore giallo e l’altro verde, mentre i due numeri 2 - l'uno di colore rosso e l’altro di colore blu - si sovrappongono leggermente ai due cerchi (creando altri colori con la loro sovrapposizione). Sul numero 2020 è posta la scritta, in nero, "Pomigliano".

9) Forza Pomigliano

L'ottava formazione in appoggio a Russo, Forza Pomigliano, era  presente già alle elezioni del 2020 a sostegno della candidatura della già menzionata Elvira Romano: in quell'occasione raccolse il 5,99% dei voti. Questa volta il contrassegno schierato richiama maggiormente quello di Forza Italia: il simbolo ha lo sfondo azzurro, è diviso a metà da una linea trasversale bianca al di sopra della quale è riportata la parola "Forza" e al di sotto la parola "Pomigliano" (il carattere è quello del simbolo forzista). In basso è riportato un tricolore bianco, che a differenza della volta precedente non è curvo, ma orizzontale.

10) I Riformisti per Pomigliano  

Nona lista della coalizione di Russo è I Riformisti per Pomigliano, che vede come capolista Giovanni Russo, ex socialista, consigliere uscente per la lista civica Riformisti-Pomigliano d’Arco (5,13% nel 2020), ora vicino alle posizioni di Italia viva. I Riformisti-Pomigliano d’Arco nel 2020 sostennero la candidatura a sindaco di Elvira Romano. L’attuale simbolo è diverso dal precedente, che richiamava apertamente la storia socialista (mazzo di garofani rossi stretti in un pugno su uno sfondo celeste). L’attuale simbolo risulta alquanto confuso: sullo sfondo bianco è posta la sagoma stilizzata di una mappa della regione Campania (cui è sovrapposto il nome della lista), racchiusa tra tre mezzelune, una verde, una bianca (quasi invisibile) e una rossa.

11) Il Cittadino

La decima lista della compagine a sostegno di Russo, Il Cittadino, è un'altra formazione civica, che vede però come capolista Salvatore Coppola, consigliere comunale eletto nel 2020 per la lista Forza Pomigliano. Il simbolo risulta tra i più semplici e, forse, tra i più identificabili della scheda. Evita qualsiasi riferimento a tradizioni politiche, puntando esclusivamente a un taglio civico: sfondo arancione, sulla parte alta del contrassegno c'è la scritta, in bianco, con il nome della lista, che sormonta una lampadina gialla accesa stilizzata. Analogo simbolo si presenta anche alle elezioni comunali a Torre del greco (Na), all'interno di una coalizione civica.

12) Idee e Movimento

Completa la coalizione che sostiene Lello Russo Idee e Movimento, lista presente già nel 2020, nella compagine civico-moderata di Elvira Romano, quando raccolse il 7% dei consensi, eleggendo un consigliere comunale, Domenico Leone (che già era stato consigliere per l’Udc). Il simbolo schierato è lo stesso del 2020: la circonferenza è di colore azzurro, al centro del contrassegno c’è una lampadina - la seconda della coalizione, ma è quella con più storia - all’interno della quale si leggono varie figure umane stilizzate di colore diverso (alcune concorrono alla forma della lampadina); in basso c’è il nome della lista, con un carattere piuttosto singolare e poco formale.

Marco Iasevoli

13) PER le persone e la comunità

Esaurita la coalizione di Russo, sulla scheda si trova la lista PER le persone e la comunità: si qualifica come movimento politico formato da persone "provenienti dal mondo dell’associazionismo, del volontariato, del terzo settore"; molti candidati provengono dall'associazionismo cattolico, come pure il candidato sindaco, Marco Iasevoli, giornalista del quotidiano Avvenire ed ex vicepresidente nazionale di Azione Cattolica. PER aveva esordito, anche se con un simbolo leggermente diverso, alle elezioni regionali campane del 2020 nella coalizione a sostegno del presidente De Luca. La lista aveva partecipato al tavolo delle consultazioni per la formazione di una coalizione di centrosinistra: in un primo momento sembrava che Pd, Europa Verde e M5S avessero deciso di convergere proprio su Iasevoli, ma l’accordo è saltato e PER si è presentato autonomamente. Nel simbolo, presente anche in altre competizioni amministrative in Campania, si evidenzia soprattutto il "per", bianco su sfondo azzurro "retinato", al di sotto del quale ci sono le parole “le persone e le comunità”. La parte bassa del simbolo è di colore verde e riporta in stampatello il nome della città.

Vito Fiacco

14) Rinascita

Ultima candidatura a sindaco di Pomigliano d'Arco, secondo l'ordine del sorteggio, è quella di Vito Fiacco, detto Fender, classe 1998. Lo sostiene la sola lista Rinascita, promossa dall'ex sindaco diessino ed ex consigliere regionale Michele Caiazzo: la formazione si era presentata nel 2020 nella coalizione di centrosinistra, raccogliendo il 3,8% e quest'anno punta ad aggiungere ai propri consensi almeno quelli che furono del Pd (9,2%). Il simbolo, identico a quello di tre anni fa, è diviso a metà: nella parte inferiore, su sfondo rosso, c'è il nome della lista; nella parte superiore, su sfondo bianco, si stagliano le sagome di alcuni edifici (tra cui la Torre dell’Orologio e la statua della Primavera) e alcune figure umane, il tutto in colore verde.

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