Si era conclusa sotto il segno di un salvagente (quello del finto candidato unico Proloche) la scorsa puntata dei simboli veri di partiti immaginari; si riparte da un altro salvagente per la nuova storia, anche se da un candidato individuale si passa stavolta a un vero partito, anzi, un listone. Il Listone Balasso.
Il contesto è sempre quello dei programmi di satira, anche se si cambia campo: dalla Rai (anzi, la Raitre di Angelo Guglielmi) di Tunnel si fa un salto lungo sette anni fino a Mediaset (anzi, Italia 1) e al suo programma di comicità più longevo, Zelig. Il candidato di punta questa volta aveva il volto - un po' stranito e circospetto - del bravissimo attore Natalino Balasso. Che nella finzione era sempre un attore, sì, ma di un genere decisamente di niiichia, come diceva lui con accento marcatamente rovigotto. Nel senso che faceva film hard, anzi, "porno", come teneva a precisare di fronte all'interlocutore-spalla Claudio Bisio. Film, peraltro, in cui lui assumeva spesso ruoli passivi (dovendosi regolarmente "inchinare alle esigense della produsione", cioè della casa cinematografica Lurido Film) e, per giunta, gli veniva puntualmente cambiata la voce: memorabile la sua campagna contro il doppiaggio, "è un scaaaandalo! E' una vargoooogna!".
Erano i tempi in cui Zelig era ancora un programma quasi di nicchia (anzi, di niiichia), visto che andava in onda in seconda serata e non sulla rete ammiraglia berlusconiana. Fatto sta che - fin dalla prima puntata in cui venne proposto - il tormentone "VotaBalasso! VotaBalasso!" contagiò tutti gli appassionati, quasi quanto il VotAntonio! di Totò. Fu lo stesso attore ad annunciare la sua entrata in politica "veramente falsa" - guarda caso nel periodo che precedeva le elezioni politiche dei 2001, com'era avvenuto con Proloche nel 1994 - e accennando anche a una scelta simbolica rivoluzionaria:
E qualcuno ci si mise sul serio ad ascoltare l'invito del Balasso nazionale, visto che in una puntata di poco successiva - scartate altre idee come l'obelisco o, restando in ambito sempre fallicovegetale come il Carciofone o il "Carotone Balasso" - tale Antonio Mercuri mandò una "imail" alla redazione di Zelig, mostrata davanti alle telecamere da Balasso: la sua proposta salvava l'idea del tronchetto - che solo per i maniaci del verde è noto come Dracaena fragrans - e del Listone, riconducendo però il tutto a un nuovo nome-slogan decisamente eloquente, "Centro dentro".
L'idea non poteva che fare sorridere, ma non ebbe seguito: venne avanti piuttosto l'idea di Sandro Simone e Silvio Pagliara, artefici del blog satirico Bengodi.org (ancora in opera a un nuovo indirizzo), che lanciarono una vera campagna politica, "Natalino Balasso for President", con un claim convincente: "Vogliamo aiutare Balasso a entrare in politica, prima che la politica entri in lui".
Da lì nacque di tutto: battute, immagini, fotomontaggi, payoff, banner, idee per manifesti... Soprattutto però nacque il nuovo simbolo del Listone: il salvagente, appunto, con al centro il viso perplesso e un po' preoccupato di Balasso. Un'immagine che il Viminale non avrebbe apprezzato molto (a meno che, beninteso, salvagente e corda fossero del tutto ricomprese in un cerchio), ma che rappresentava in pieno il nuovo motto coniato per l'attore-candidato: "Il buco col partito intorno". Il calco delle caramelle Polo era evidente, ma qui c'era da sbellicarsi dalle risate. E chissà che faccia avrebbero fatto, i creatori, scoprendo che nel 2001, alle elezioni per i rappresentanti studenteschi alla Consulta provinciale, uno studente di un liceo emiliano aveva schifato le altre opzioni, preferendo di gran lunga scrivere "Balasso Natalino" e mettere una croce a fianco...
Erano i tempi in cui Zelig era ancora un programma quasi di nicchia (anzi, di niiichia), visto che andava in onda in seconda serata e non sulla rete ammiraglia berlusconiana. Fatto sta che - fin dalla prima puntata in cui venne proposto - il tormentone "VotaBalasso! VotaBalasso!" contagiò tutti gli appassionati, quasi quanto il VotAntonio! di Totò. Fu lo stesso attore ad annunciare la sua entrata in politica "veramente falsa" - guarda caso nel periodo che precedeva le elezioni politiche dei 2001, com'era avvenuto con Proloche nel 1994 - e accennando anche a una scelta simbolica rivoluzionaria:
Balasso: Abbiam fatto la lista! La Lurido Film ha fatto la lista: Listone Balasso!! VotaBalasso! VotaBalasso!
Bisio: Ma c'era bisogno di avere un altro cespuglietto, chiedo io...
Balasso: Ma no, ma questo no è il solito cespugliéto, caro Bisio. Noi sappiamo che nea politica italiana è rimasto come... un grosso VUOTO al centro, no? E allora noi... come lo vogliamo riempire questo vuoto, ah? Con la solita margheritina? Un garofanino?
Bisio: Noooo!
Balasso: Eh, coi rametti d'ulivo?
Bisio: Noooo!
Balasso: Per riempire questo buco, ci vuole un segnale forte, il tronchéto dela felicità!!!! VotaBalasso! VotaBalasso!
Bisio: Noooo! Lo sapevo! Il tronchetto della felicità... Non essere volgare eh?
Balasso: E' il simbolo del nostro partito, ah? Non abiamo trovato di meglio, non è che abiamo tanti fondi... ansi, se ci fosse qualche creativo in ascolto...
Rielaborazione del logo di Antonio Mercuri (da video) |
L'idea non poteva che fare sorridere, ma non ebbe seguito: venne avanti piuttosto l'idea di Sandro Simone e Silvio Pagliara, artefici del blog satirico Bengodi.org (ancora in opera a un nuovo indirizzo), che lanciarono una vera campagna politica, "Natalino Balasso for President", con un claim convincente: "Vogliamo aiutare Balasso a entrare in politica, prima che la politica entri in lui".
Da lì nacque di tutto: battute, immagini, fotomontaggi, payoff, banner, idee per manifesti... Soprattutto però nacque il nuovo simbolo del Listone: il salvagente, appunto, con al centro il viso perplesso e un po' preoccupato di Balasso. Un'immagine che il Viminale non avrebbe apprezzato molto (a meno che, beninteso, salvagente e corda fossero del tutto ricomprese in un cerchio), ma che rappresentava in pieno il nuovo motto coniato per l'attore-candidato: "Il buco col partito intorno". Il calco delle caramelle Polo era evidente, ma qui c'era da sbellicarsi dalle risate. E chissà che faccia avrebbero fatto, i creatori, scoprendo che nel 2001, alle elezioni per i rappresentanti studenteschi alla Consulta provinciale, uno studente di un liceo emiliano aveva schifato le altre opzioni, preferendo di gran lunga scrivere "Balasso Natalino" e mettere una croce a fianco...
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