venerdì 27 aprile 2018

Udine, simboli e curiosità sulla scheda

Domenica, oltre che per le elezioni regionali, in Friuli Venezia Giulia si voterà anche per il rinnovo di una ventina di amministrazioni comunali. Tra queste, spicca certamente quella di Udine: con i suoi quasi 100mila abitanti, è il comune più grande tra quelli coinvolti in questo turno elettorale (il più piccolo, con meno di 1000 abitanti, è quello di Treppo Ligosullo, sempre nell'udinese). Saranno in 7 a contendersi la poltrona di sindaco lasciata libera da Furio Honsell, sostenut* da ben 16 liste.

Luca Ministrelli

1) CasaPound Italia

Primo estratto tra i candidati alla guida di Udine è Luca Ministrelli, indicato come aspirante primo cittadino da CasaPound Italia. Si tratta, come di consueto, dell'unica lista a sostegno del candidato; allo stesso modo, il simbolo non prevede alcuna variazione rispetto all'emblema che da oltre cinque anni viene depositato e utilizzato alle elezioni di rilievo nazionale e locale. Via libera, dunque, alla tartaruga dal guscio-casa ottagonale, carapace istoriato con una simbologia ricca di significati, oscuri ai più ma verosimilmente non a chi aderisce al movimento. Per CasaPound si tratta, anche a livello comunale, della prima partecipazione elettorale in terra udinese.

Enrico Bertossi

2) Lista Bertossi sindaco - Prima Udine

Si presenta sostenuto da due liste il candidato secondo sorteggiato, Enrico Bertossi, già vicino a Serracchiani e in passato membro della giunta regionale guidata da Illy. Alla fine di marzo era parso che fosse il candidato sindaco (anche) di Forza Italia, per qualcuno poteva andare bene per tutto il centrodestra, ma alla fine i partiti ufficiali hanno preso - come si vedrà - altre strade. La prima formazione in appoggio a Bertossi è quella più "personale" e che contiene il riferimento al suo progetto civico Prima Udine (varato già nel 2017), con un chiaro accenno allo scaglione di nero che caratterizza da sempre lo stemma della famiglia Savorgnan e tuttora è il cuore dell'emblema cittadino.

3) Friuli futuro

L'altra lista a sostegno di Bertossi è Friuli futuro: si tratta, di tutta evidenza, di una lista civica a impronta "friulanista", come mostrano tanto i colori utilizzati, quando l'immagine dell'aquila in volo (l'unica, si badi, ad apparire sui manifesti e sulle schede). Merita di essere messo in luce che, tra i candidati al consiglio comunale, ce ne sono ben sei che fanno riferimento al Front Furlan, forza autonomista che ha avuto un discreto momento di gloria anche a livello nazionale quando a gennaio ha depositato il suo simbolo al Viminale in vista delle elezioni politiche di quest'anno. C'è da sospettare, allora, che più di qualche candidato in campagna elettorale si batta al grido di "Vonde Monadis!": per sapere che significhi, leggete qui...


Andrea Valcic

4) Patto per Udine

Il sorteggio in terza posizione ha indicato il candidato Andrea Valcic, che si presenta sostenuto dalla sua unica lista, Patto per Udine. Basta uno sguardo per capire che si tratta della declinazione locale del Patto per l'autonomia, formazione autonomista nata pochi mesi fa: sotto la stessa cuspide udinese - questa volta riportata in blu, nel rispetto del codice cromatico del Patto - c'è infatti in miniatura il segno dei "quattro mattoni" che caratterizza il contrassegno del Patto per l'autonomia. Nel complesso, l'emblema denota una certa attenzione alla sua immagine complessiva: appare infatti ben strutturato e non sbilanciato o troppo pieno, a dispetto della presenza di vari elementi.


Stefano Salmè

5) Lista Salmè sindaco - Udine agli udinesi

Si era già candidato come sindaco di Udine alle elezioni comunali del 2008, sostenuto allora dalla sola Fiamma tricolore. A distanza di dieci anni, Stefano Salmè ci riprova, dopo avere cercato di ottenere la guida della Fiamma (contestandone la convocazione di un congresso) e avere continuato per un po' di tempo l'attività con il suo Movimento sociale Fiamma nazionale. Oggi lui si presenta come candidato sindaco sostenuto innanzitutto dalla sua lista personale, con il motto Udine agli udinesi, in cui il colore decisamente dominante è il nero, assai connotato politicamente, accompagnato alla fascia tricolore che divide circa a metà il contrassegno.


6) Io amo Udine

Seconda lista presentata in appoggio alla candidatura di Salmè è Io amo Udine, segno che la corsa a sindaco di questo candidato - iniziata peraltro già oltre un anno fa: Salmè è stato il primo candidato a uscire allo scoperto - ha i piedi ben piantati anche nel tessuto civico e non solo in quello politico (in particolare nell'area destra). Sul piano visivo la lista è chiaramente connotata in senso territoriale: la parte superiore del cerchio, infatti, è occupata dalla riproduzione fotografica dell'angelo d'oro - e girevole - del campanile della chiesa di Santa Maria di Castello, restaurato pochi anni fa. Un segno chiaramente identificabile dagli udinesi, che Salmè spera sia ben accolto.


Pompea Maria Rosa Capozzi

7) MoVimento 5 Stelle

Nata a Foggia, Pompea Maria Rosa Capozzi è la candidata - unica donna in lizza - alla guida di Udine per il MoVimento 5 Stelle e, in ordine di sorteggio, è risultata quarta. Come da prassi e convenzione, il M5S sostiene da solo la propria aspirante sindaca, senza la presenza di altre liste; il contrassegno utilizzato, anche qui come nella competizione regionale e in tutte le altre che si terranno da qui in poi, è identico a quello depositato a gennaio al Viminale, con la parte grafica uguale a quella in uso da 9 anni e l'indirizzo del nuovo sito ilblogdellestelle.it adagiata sulla parte inferiore della circonferenza rossa. Si tratta della seconda partecipazione del M5S alle comunali di Udine: dopo il 14,67% di cinque anni fa, è probabile che il risultato stavolta sia più corposo.

Pietro Fontanini

8) Forza Italia

C'era stato un momento - lo si è detto prima - in cui si era pensato che il partito di Berlusconi avrebbe appoggiato un candidato diverso da quello del resto del centrodestra, vale a dire Enrico Bertossi. E invece, alla fine, anche Forza Italia ha scelto di sostenere la corsa di Pietro Fontanini, candidato unitario del centrodestra, presidente della provincia di Udine in quota Lega (e già individuato come possibile candidato unitario alla fine del 2017). All'appuntamento i forzisti si presentano con un contrassegno quasi identico a quello che correrà sempre domenica alle regionali - a sua volta derivato da quello depositato per le politiche - con la sola sostituzione del nome di Fedriga con quello di Fontanini.

9) Autonomia responsabile

Se il sorteggio ha piazzato al primo posto della coalizione l'ultima formazione che ha aderito a questa, la seconda piazza è toccata alla lista di Autonomia responsabile, espressione del progetto politico di Renzo Tondo. Cinque anni fa il simbolo, pur presente alle regionali, non si era visto anche alle amministrative; ora, invece, si presenta agli elettori ed è praticamente identico, come struttura, a quello che si vedrà sulla scheda delle elezioni regionali. Unica differenza, visibile anche senza aguzzare troppo lo sguardo, è il rilievo dato al nome di Tondo, che qui non deve convivere con quello del candidato sindaco (come avviene invece a livello regionale con Fedriga): più che un nome, è una firma inequivocabile.

10) Identità civica

La sorte ha collocato al terzo posto una formazione già incontrata nel 2013: Identità civica, che cinque anni fa aveva appunto sostenuto il tentativo di Adriano Ioan di diventare sindaco di Udine con l'appoggio del centrodestra. L'identità in questione non è assicurata soltanto dalla miniatura dello scudo dei Savorgnan, comunque ben identificabile: molto più visibile, infatti, è il profilo della torre dell'orologio di Piazza libertà, con ben visibili le figure dei due mori che battono le ore sulla campana. Un'immagine quasi crepuscolare, visto che l'immagine è molto "da buio", come del resto è decisamente scuro il tricolore che corre dietro al monumento, come una fascia avvolgente.

11) Lega - Salvini

A sostegno di un proprio candidato non poteva ovviamente mancare l'emblema della Lega, quarto nell'ordine all'interno della coalizione di Fontanini (la più nutrita, anche se ha solo cinque formazioni). La base del simbolo ovviamente è la stessa già vista alle elezioni politiche e anche qui, nel segmento inferiore, c'è solo il riferimento al segretario federale Salvini. A sinistra, tuttavia, è stata inserita in piccolo la dicitura "Fontanini sindaco", mentre a destra si vede piuttosto bene - anche se è piccola - la bandiera blu con l'aquila friulana. Il simbolo risulta riempito, forse anche un po' troppo, ma in fondo il risultato complessivo non è graficamente sgradevole.

12) Fratelli d'Italia

A completare lo schieramento a favore di Fontanini provvede, come quinta e ultima lista, quella di Fratelli d'Italia. Il simbolo, anche qui come alle regionali, è esattamente lo stesso già visto in occasione delle elezioni politiche del 4 marzo scorso: l'ultimo simbolo di Fdi inserito all'interno di un cerchio che ha pressappoco la stessa struttura e tiene in discreta evidenza il nome di Giorgia Meloni (senza inserire alcun altro riferimento locale), anche se la leader non è candidata a Udine. Anche qui, proprio come in regione, si è forse pensato che l'immagine nazionale di Meloni possa fungere da traino, anche più del candidato che l'intera coalizione ha scelto di sostenere.

Vincenzo Martines

13) Udine sinistra aperta

Ultimo candidato sindaco sorteggiato è Vincenzo Martines, consigliere regionale del Pd uscente e già vicesindaco di Udine. Il sorteggio ha collocato come prima la lista Udine sinistra aperta, progetto che riesce a riunire le forze a sinistra del Pd - in questo caso Articolo 1, Possibile e Sinistra italiana - in un unico soggetto, a beneficio dello stesso candidato sostenuto dai dem. Il riferimento a Liberi e Uguali è ben identificabile grazie alle "foglioline" della "E" poggiate con delicatezza alla gamba della "n" di "Udine"; quello alla sinistra compare non solo nel nome, con la "a" in comune tra "sinistra" e "aperta" significativamente colorata di rosso, ma volendo anche grazie alla rosa a stelo lungo, dal disegno sufficientemente delicato. 

14) SiAmo Udine con Martines

Non poteva essere che la coalizione di centrosinistra si sottraesse dall'uso dello scaglione di nero di matrice udinese: puntualmente, dunque, questo compare nel simbolo di SiAmo Udine con Martines, raggruppamento nato "intorno alla volontà e all'esperienza di diversi cittadini udinesi" (così si legge su un comunicato diffuso dalla lista), frutto dell'unione di "diversi gruppi, tra associazioni e movimenti, e si basa sul dialogo con la cittadinanza, costruendo così un ponte tra le forze politiche organizzate e il civismo". L'amore per la città è rappresentato dal cuore e dal già visto gioco grafico-verbale di "siAmo", ormai sempre più diffuso nelle consultazioni elettorali; a dispetto dell'assenza di emblemi visibili, tuttavia, alla lista hanno concorso anche esponenti vicini al Psi.

15) Progetto Innovare

Se nel 2008 e nel 2013 sulle schede era arrivato il simbolo di "Innovare con Honsell", questa volta si trova quello di Progetto Innovare, evoluzione della "civica del sindaco" (prima ancora, volendo, c'era stata la Convergenza per Cecotti) e comunque impegnata nella coalizione di centrosinistra, anche se il sostegno a Martines non era stato scontato nelle settimane precedenti. Nell'emblema, decisamente rivoluzionato rispetto al passato, è soprattutto evidente una silhouette in blu di Udine (si individuano, salvo errore, la cupola del Tempio Ossario e, a destra, il castello e il campanile della chiesa di Santa Maria di Castello); l'altro colore locale, il giallo, tinge parte del cielo.

16) Partito democratico

Chiude la compagine di centrosinistra e, già che c'è, anche l'elenco delle liste che si presentano agli elettori udinesi, il contrassegno del Partito democratico. Qui, a differenza che sulla scheda delle regionali, una piccola modifica all'emblema è stata fatta: il logo del Pd, infatti, è stato ridotto di dimensioni e ancorato alla parte alta del cerchio per consentire l'inserimento - in basso - della dicitura "Martines Sindaco", in parte sul fondo bianco e in parte su un segmento verde. La scelta di utilizzare la font Helvetica, piuttosto diversa da quella del logo dem, non sembra la migliore possibile; il danno, peraltro, è limitato e non troppo visibile, gli elettori del Pd non vi faranno certo caso. 

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