giovedì 10 maggio 2018

Simboli fantastici (22): Dai democristiani ai federalisti, la gaudenza si diffonde

In principio furono (solo) i socialisti, poi vennero democristiani, comunisti, liberali e via politicando. Non si sta parlando dell'evoluzione dei partiti in Italia, ma della diffusione delle pagine "gaudenti" su Facebook: se la capostipite è nata poco più di tre anni fa, da lì si è sviluppato un vero e proprio fenomeno, che merita di essere analizzato (tempo speso meglio che ad attendere di sapere se entro oggi l'Italia avrà un nuovo governo politico, non neutrale). A volte si tratta di spazi nati esclusivamente per gioco, senza troppo costrutto e senza un vero progetto da portare avanti, altre volte l'idea è più strutturata e di lungo periodo. Qualche pagina, nel frattempo, è scomparsa o si è trasformata: si pensi ai Radicali gaudenti, "scioltisi" dopo aver prodotto varie grafiche ma senza essersi dati un vero simbolo (un vero peccato, ci sarebbe stato di che divertirsi: ora alcuni dei partecipanti, assieme a persone provenienti da altri gruppi, hanno costituito l'Anonima riformisti, ma non è più tempo di gaudenza). Altre, invece, sono attivissime e coprono un discreto arco politico-partitico.
A volte c'è da sorprendersi, per esempio scoprendo che la gaudenza ha fatto breccia anche tra i (lontani) trisnipoti di Gramsci: a marzo dell'anno scorso, infatti, sono nati i Comunisti gaudenti ("nei limiti", come si affretta a precisare l'emblema, quasi a voler mantenere un tocco di sobrietà senza scadere troppo nel grigio funzionariato). E se i comunisti sono nati nel 1921 da una scissione dai socialisti, la pagina dei Comunisti gaudenti si è generata - "ironicamente, per gioco", come notano i suoi creatori - quasi allo stesso modo, ma nel luogo più indicato per queste imprese, il Bar dei Socialisti Gaudenti. "Nelle discussioni fatte lì, anche accese talvolta, io e altri compagni ci siamo distinti - spiega uno degli iniziat(or)i, che ha fondato la pagina e la gestisce insieme a un collega e a un editor con esperienza su Fb - per avere opinioni anche molto diverse da quelle della maggioranza del gruppo, spesso elettori o militanti del centrosinistra, Pd e LeU in particolare. Per evidenziare questa differenza, è nata la 'corrente' dei Comunisti gaudenti". 
Sempre al Bar (la maiuscola se la merita tutta) è nato anche il simbolo, la cui storia è tutta da raccontare: "Diciamo che è stato un 'omaggio' fatto dal responsabile della comunicazione dei GD - continua il fondatore -. Seguendo fedelmente la nostra tradizione lo abbiamo 'espropriato' per far nascere la pagina omonima, ora completamente separata. L'immagine è chiaramente nel solco delle pagine "gaudenti", come testimoniato bene dalla falce e martello 'martinizzata', ma la pagina è diventata ormai un progetto quasi personale che mi ha permesso di condivedere foto e videomontaggi, meme sui Simpson o sul Partito Comunista e il suo segretario Marco Rizzo, satira sui "sinistrati" italiani [sììì, un po' di Edmondo Berselli ci sta bene, vivaddio, ndb], dando spazio ogni tanto a un po' di sana propaganda". 
Il progetto social, come si vede, è diventato decisamente autonomo e altro rispetto alla filosofia degli inizi (arrivando peraltro a raccogliere oltre 4200 follower), al punto che i creatori più volte hanno pensato di cambiare nome; "alla fine però - precisano - è rimasto questo, ormai ci siamo affezionati!" Anche il simbolo, con gli arnesi socialcomunisti al Martini e la font un po' art deco e un po' russofila, è rimasto lo stesso, anche se un giorno potrebbe cambiare, chissà.
Già a febbraio 2016, invece, era nata la pagina Democristiani gaudenti: il progetto è più risalente, l'attività è stata più contenuta, ma con il suo antipode politico comunista condivide la nascita nell'orbita dei Socialisti gaudenti: "La pagina - spiega il suo unico demiurgo e amministratore - si ispira chiaramente a quella dei Socialisti Gaudenti, ma se ne è distaccata. Alcune diatribe in termini di visione di pensiero hanno portano a una scissione: non mi sentivo più rappresentato, perciò ho deciso di convergere verso la creazione di una nuova pagina che si ponga nelle vicinanze della 'gaudenza', dei socialisti, della mia idea di politica e di coloro che hanno fatto grande la Prima Repubblica. Alla domanda: 'come si dovrebbe chiamare la pagina?', la risposta è stata semplice: Democristiani gaudenti. Stelle polari, anche per i meme: Andreotti, Pomicino, Cossiga e tutta la galassia di democristiani nuovi e meno nuovi che hanno fatto parte di questa enorme famiglia".
Sul piano simbolico, la pagina dei Democristiani gaudenti è tra le poche ad avere scelto di personalizzare quanto bastava un simbolo ben identificabile (quello della Dc-Pizza, forse ritenuto più moderno degli altri), ma anche tra le poche a non aver evocato in grafica la dimensione dell'aperitivo o comunque "godereccia" (al di là delle parole): la scelta, a quanto pare, è studiata. "Cerco di differenziarmi - spiega il creatore -. Qui si va oltre il concetto di aperitivo, punto a ciò che viene immediatamente dopo: l'amore!" Così, se in alto si dichiara, con autoconsapevolezza parafilosofica, "Gaudeo ergo sum", sul braccio dello scudo crociato trova naturale collocazione il motto (in origine virgiliano, poi demo-cristiano e persino un po' berlusconiano, ma non ditelo a chi lo ha scelto) "Amor vincit omnia": il nuovo "simbol d'amore" dopo il "bianco fiore" del passato, che unisce circa 850 persone.
Non si è data ancora un vero e proprio simbolo, invece, la pagina dei Federalisti gaudenti, che ha circa un anno di vita: "La pagina - spiega uno dei fondatori - è nata durante lo scorso congresso nazionale della Gioventù Federalista Europea, dal 26 al 28 Maggio 2017, in una mattina di dibattito affrontato in post-sbronza. È nata per gioco è per raccontare il mix tra politica, alcol e voglia di divertirsi di quei giorni". Se quello scapolo di racconto sembra in qualche modo la conferma che un decente tasso alcolemico aiuta la nascita di iniziative come queste, lo sviluppo della storia mostra che un'idea nata per gioco può fare facilmente breccia anche tra chi non ha partecipato alla bevuta collettiva: "In qualche modo, la pagina è diventata un punto di riferimento e nei mesi successivi ho continuato a ricevere meme da pubblicare da tutti, anche da sconosciuti".
Pur in assenza di un vero simbolo (che forse arriverà, ma non c'è ancora un'idea precisa), c'è almeno un'immagine di riferimento: è stato preso un soggetto autenticamente federalista come Altiero Spinelli (ritratto durante una seduta del Parlamento europeo) ed è stato "gaudentizzato" con tanto di cuffia Meme, sigaro tattico, catenazza da collo con ciondolo "Thug Life" e una banconota dollarosa (ma "Sono euro, non dollari (post verità)", come si premura di precisare la didascalia dell'immagine profilo).
In tutto questo, non potevano mancare i Liberali gaudenti (che, dalle retrovie del comitato centrale dei Socialisti gaudenti, sono definiti come "l'unico altro gruppo gaudente che aveva una sua ragione storica di esistere", sempre ricordando Altissimo e compagnia festante), sorti anch'essi nella primavera dello scorso anno: "La pagina - ricordano gli animatori - è nata per allegoria e per prendere in giro quella parte anche della sinistra che non vuole essere parte del suo spirito riformista. Essere riformisti oggi più che un'idea deve essere un credo, riformisti vuol dire innanzitutto riformare il pensiero liberale a mo’ di mantra per le nuove riforme strutturali di cui necessita il paese". Qui, insomma, al di là del divertimento, c'è un pensiero serio, strutturato: "Nessuno pensa che un’eliminazione retroattiva del retributivo possa essere una soluzione applicabile: dev'essere anzi l'idea di fondo sulla cui base cercare di costruire le nuove idee per una politica economica vera e seria. Pensare che si possa andare avanti con indebitamento e gravare sulla spesa pubblica è da irresponsabili, quindi da qui nasce la Gaudenza nel voler essere liberali. Liberali ok, ma non miopi, vicini alla realtà e sopratutto simpatici".
Anche qui, però, senza alcol si fa poco, anche se ci si differenzia sulla bevanda: "Niente Negroni, che pure bevo ma è mainstream e da Socialista gaudente, aggiungerei pure rancoroso: meglio un bel Martini cocktail, più radical chic e meno alla moda". Una sorta di ritorno alle origini della gaudenza socialista, ma più movimentata ("il Martini è mosso? Certo, perché va mescolato e un governo va sempre ben mescolato") e con una chiara, diversa connotazione politica: dal bicchiere occhieggiano un po' di foglie della vecchia edera, mazziniana prima che repubblicana ("il primo e unico vero liberale italiano è stato Mazzini, anche se il più importante rimane Gobetti") e il tutto è racchiuso in una corona blu con stelle gialle, in chiave molto europea e molto liberale (e anche un po' Lista Bonino, un soggetto non proprio lontano dalle simpatie di alcuni dei fondatori della pagina).
La galassia delle pagine satirico-politiche, ovviamente, non finisce qui: si passa tranquillamente dagli Hipster democratici (fino a quelli di ogni altro colore politico) ai Moderati mondani, eppure non si può fare a meno di notare che qualcuno manca all'appello Nessuno, per esempio, finora ha sentito il bisogno di creare - almeno su Facebook - i Missini gaudenti, i Socialdemocratici gaudenti o i Monarchici gaudenti (qualcuno, al Bar, si era limitato a proporre i Monarchici goderecci, ma nessuno gli ha dato ancora ascolto). D'accordo, forse da quelle parti non era opportuno darsi alla gioia in pubblico, ma non ci si faccia credere che la gaudenza non abbia prodotto frutti anche da quelle parti: perché limitare la fantasia e privare i drogati di politica di altri simboli su cui ironizzare?

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