sabato 26 maggio 2018

Massa, simboli e curiosità sulla scheda

Se Pisa, in qualche modo, sembrava una città da record per le 22 liste ai nastri di partenza, si è riusciti a fare ancora di più a Massa, comune che ha vinto di due lunghezze: se i candidati alla guida del comune sono 10 (compreso il sindaco uscente, Alessandro Volpi), i simboli sono addirittura 24 e, scorrendoli, si trova di tutto.

Marco Bondielli

1) Partito comunista

Il sorteggio ha riservato il compito di aprire manifesti e schede elettorali a Marco Bondielli, candidato sindaco del Partito comunista. In due capoluoghi di provincia toscani su tre, dunque, il partito fondato e guidato da Marco Rizzo è presente con proprie liste, presentate per la prima volta in quegli stessi comuni. A differenza di quanto visto a Pisa, tuttavia, quella del Pc a Massa è l'unica coppia falce-martello a finire sulla scheda, perché nessuna delle altre formazioni di sinistra ha scelto di presentarsi con quella raffigurazione tradizionale: anche per questo, sarà interessante vedere che risultato otterrà, senza concorrenti diretti in quella stessa area politica.


Alessandro Volpi

2) Sinistra - Massa città d'Europa

Secondo tra i candidati sorteggiati è il sindaco uscente di centrosinistra, Alessandro Volpi, che può vantare il sostegno della coalizione più ampia in assoluto, con sette liste. La prima estratta, Sinistra - Massa città d'Europa, è frutto del cartello elettorale tra Sinistra italiana (che nel 2013 aveva partecipato alle elezioni come Sel) e l'associazione politico-culturale Massa città d'Europa, che si dividono equamente il contrassegno (che ha un po' la struttura del Taijitu, ripresa da Massa città d'Europa). Da notare che lo spazio dedicato a Si ha una sottolineatura che ricorda quella di Liberi e Uguali; il nome di Massa viene condiviso, mentre le stelle del secondo simbolo si sono ristrette per fare spazio al nome (di solito ospitato nella parte superiore).


3) Uniti per la città

La seconda lista in appoggio a Volpi, secondo l'ordine del sorteggio, è Uniti per la città, formazione dichiaratamente civica. Eppure la collocazione merita di essere osservata con attenzione: i colori utilizzati e il "per" in corsivo manuale, infatti, sono esattamente gli stessi che nel 2013 avevano caratterizzato la lista Gabrielli sindaco per Massa, la più votata delle liste della coalizione che cinque anni fa aveva sostenuto la corsa di Gabriella Gabrielli. Il filo conduttore, insomma, sembra essere quello degli "arancioni", che nel 2013 avevano appoggiato un gruppo più "centrista" (in coalizione c'erano anche Udc e Scelta civica) e stavolta darà un apporto concreto al centrosinistra locale.


4) Volpi sindaco - 2018

In terza posizione all'interno della compagine che cerca di mantenere Alessandro Volpi sullo scranno più alto di Massa è stata collocata la lista Volpi sindaco - 2018, vera e propria formazione civica e personale del primo cittadino uscente (assieme a un altro progetto civico; ce n'erano due anche nel 2013, Per Massa e Uniti per Alessandro Volpi sindaco). Sul fondo blu, oltre alle parole che fanno parte del nome (sospeso tra l'auspicio e la predizione), non c'è altro che un "maggiore" rosso sfumato che emerge, utilizzato probabilmente in funzione di freccia, come riferimento al procedere e al progredire, con la speranza che possa essere di buon auspicio per la riconferma dello stesso Volpi.

5) Partito democratico

Non poteva mancare, all'interno della coalizione di centrosinistra, il simbolo del Partito democratico, che il sorteggio ha collocato giusto al centro della coalizione. Esattamente come cinque anni fa, i promotori della lista hanno scelto di utilizzare il contrassegno nazionale puro e semplice, senza inserire nessun elemento identitario locale, né hanno aggiunto nel cerchio il nome del candidato sindaco. Non è dato sapere se la lista riuscirà a ripetere il risultato "pesante" del 2013 (23,86%): il clima di livello nazionale certamente non gioca a favore, ma può darsi che sul territorio il simbolo dem abbia conservato più forza. Almeno, Volpi certamente se lo augura.


6) Sinistra progressista per Massa

Quinta lista della coalizione di centrosinistra, in base al sorteggio, sarà Sinistra progressista per Massa. Qui il riferimento a Volpi c'è, anche se è davvero molto piccolo, quasi difficile da leggere nella miniatura del simbolo stampato sulla scheda. Anche qui c'è una sottolineatura che rimanda a Liberi e Uguali (anzi, è molto più simile questa rispetto a quella di Sinistra - Massa città d'Europa), infatti tra i promotori della lista c'è Articolo 1 - Mdp. Evidentemente, a Massa non si è trovata la possibilità di presentare una lista unitaria stile Leu, dunque si è cercato di citare quell'esperienza in modo discreto e quasi elegante, con il fondo rosso e la sottolineatura (che qui sembra quasi una stradina o un sostegno per il nome della lista).


7) Amare Massa

Penultima formazione della compagine presentata per sostenere la riconferma di Volpi risulta essere Amare Massa. Il simbolo scelto per questa formazione civica - dal fondo quasi dello stesso colore di Volpi sindaco - contiene una catena montuosa (probabilmente le Alpi Apuane, ben visbili da massa) come riferimento territoriale, la parola "Amare" in grande evidenza (e con un "peso" grafico notevole) e il nome del comune scritto in un carattere assai più leggero ed elegante (anche se il contrasto grafico-testuale non produce un effetto meraviglioso). Molto piccolo e poco visibile il riferimento al candidato sindaco, sotto un altro archetto bianco-azzurro, che stavolta non sottolinea ma, semplicemente, marca lo spazio.


8) Articolo Primo

L'ultima lista della coalizione che appoggia Volpi è Articolo Primo: il nome può far pensare alla formazione di Bersani e Speranza, ma non c'entra assolutamente nulla. Si tratta invece di un'associazione politico-culturale attiva sul territorio provinciale, che si richiama anch'essa alla prima disposizione costituzionale per dire che la Carta "deve essere la bussola e la base dalla quale far partire ogni iniziativa politica", con particolare attenzione al lavoro, cercando di non commettere gli errori imputati al centrosinistra ("politiche clientelari e autoreferenziali"). Il logo dell'associazione, tutto pennellato, con un tricolore fatto da tre omini stilizzati su fondo blu, è stato trasfuso nel contrassegno elettorale.


Francesco Persiani

9) Fratelli d'Italia

Subito dopo il candidato del centrosinistra, il sorteggio ha indicato Francesco Persiani, proposto dal centrodestra, che stavolta si presenta unito agli elettori massesi. Prima lista a essere estratta è quella di Fratelli d'Italia (che nel 2013 aveva sostenuto la candidatura di Alessandro Amorese). Se allora il simbolo era stato riempito con la dicitura "Amorese sindaco", questa volta il partito locale ha scelto di utilizzare lo stesso contrassegno presentato da Fdi alle ultime elezioni politiche, dunque che oltre al simbolo del partito contiene il nome di Giorgia Meloni, senza alcuna caratterizzazione territoriale. Evidentemente, l'idea è che il riferimento alla leader nazionale possa portare voti anche a livello locale.


10) Amministrare Massa

Seconda lista sorteggiata, nella coalizione di centrodestra, è Amministrare Massa. Il nome, in realtà, non si vede molto bene all'interno del simbolo: bisogna cercarlo in quel lembo di mare che è stato riportato nel simbolo, con sullo sfondo due monti stilizzati (anche qui, probabilmente sono le Alpi Apuane) per riassumere tutto il territorio in pochi centimetri quadrati di estensione, senza far mancare un tondino giallo per richiamare il sole (collocato a destra, come a dire che deve sorgere, quasi a voler marcare un'era nuova che può iniziare). Molto più evidente, in ogni caso, è il riferimento "Persiani sindaco", al punto tale da far pensare che il vero nome della lista (tanto civica quanto personale) sia quello. 


11) Lega

Le liste a favore di Persiani sono cinque: in posizione intermedia è stata sorteggiata la Lega, alla sua prima partecipazione alle elezioni amministrative a Massa. Il contrassegno utilizzato è quasi identico a quello che si vedrà su manifesti e schede di Pisa, con il nuovo nome ridotto, Alberto da Giussano e, in basso, il solo riferimento al leader Matteo Salvini adattato alla forma del segmento inferiore blu. A differenza della lista pisana (che conteneva anche la bandiera locale e il nome del comune), tuttavia, qui non c'è nessun altro elemento, né alcun riferimento territoriale. Gli elettori, insomma, troveranno la Lega nuda e cruda.


12) Il Popolo della Famiglia

La coalizione che sostiene la candidatura di Persiani può contare anche sull'apporto del Popolo della Famiglia: la formazione fondata da Mario Adinolfi ha presentato anche qui una lista, stavolta non scegliendo di appoggiare un candidato sindaco autonomo, ma aderendo (come altre volte è successo) alla coalizione di centrodestra. Il simbolo, naturalmente, è quello coniato nel 2016 in vista già allora di una partecipazione alle elezioni amministrative (oltre che, in prospettiva, nazionale), con la famigliola tradizionale a tinte pastello su fondo blu e con il monito "No gender nelle scuole". Probabilmente delle cinque liste sarà quella più in difficoltà, ma qualche voto alla coalizione lo porterà.


13) Forza Italia

A chiudere la compagine a favore di Francesco Persiani è Forza Italia: si tratta dell'unica formazione in continuità almeno parziale con la lista del Popolo della libertà che nel 2013 si presentò da sola, sostenendo la candidatura a sindaco di Stefano Caruso. In quell'occasione il risultato - 5,12% - fu piuttosto deludente (soprattutto considerando che il Pdl doveva avere un elettorato più ampio rispetto a Forza Italia) e questa volta la lista cercherà di fare meglio. Ci proverà con lo stesso contrassegno utilizzato dal partito nazionale alle elezioni europee del 2014, con la bandierina integrale, il cognome di Berlusconi e senza alcuna indicazione territoriale.


Andrea Biagioni

14) Area 2018

Il quarto candidato sindaco, che chiude la prima fila della scheda elettorale, è Andrea Biagioni, indicato come aspirante primo cittadino dalla lista Area 2018, una delle liste di sinistra (il cui fronte, dunque, non si presenta come compatto, a dispetto della buona intenzione del "progetto unitario a sinistra" citata all'interno dell'emblema, come a dire che - per usare le loro parole - non si ferma l'ostinata ricerca della sinistra perduta). La lista è nuova, era nata come movimento che guardava con interesse al progetto nazionale (poi arenatosi) di Tomaso Montanari e Anna Falcone, Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza; nel simbolo è ben identificabile la Rocca Malaspina, che domina la collina sopra la città.


Francesco Mangiaracina

15) Tutto per Massa

Quinto candidato sindaco, in base al sorteggio, risulta essere Francesco Mangiaracina, la cui corsa elettorale è appoggiata da due liste. La prima, Tutto per Massa, utilizza anch'essa il Castello Malaspina nel proprio contrassegno (ma qui si tratta di una foto in bianco e nero, non di un disegno) e lo pone al di sotto di un arco a fasce verdi e rosse; al di là dell'immagine, tuttavia, a spiccare è soprattutto il nome del comune, all'interno della denominazione della lista che, nell'intenzione dei suoi promotori, "a primo impatto trasmette ai nostri elettori quello che è il nostro obbiettivo, siamo veramente pronti a tutto per la nostra città". La formazione, civica, si colloca comunque nettamente nell'area destra e ha alle spalle la lotta all'emergenza abitativa e il sostegno alle famiglie in difficoltà.


16) CasaPound Italia

La realtà di Massa, in qualche modo, rappresenta un unicum sul territorio nazionale o, per lo meno, presenta una peculiarità indiscutibile. Questo, infatti, è uno dei pochissimi casi in cui CasaPound Italia, invece che presentare una propria candidatura a sindaco autonoma, sceglie di sostenere un aspirante primi cittadino proposto da altri. In questo caso, dunque, il simbolo con la tartaruga dal guscio-casa ottagonale si presenta accompagnato a un altro emblema (in questo caso, quello di Tutto per Massa), contribuendo con la sua notorietà a livello nazionale alla corsa del giovane Mangiaracina, rafforzandone la posizione davanti agli elettori massesi.


Luana Mencarelli

17) MoVimento 5 Stelle

Al sesto posto, tra coloro che aspirano alla guida del comune, il sorteggio ha collocato l'unica donna, vale a dire Luana Mencarelli, proposta come candidata sindaca dal MoVimento 5 Stelle. In questo caso, a differenza di quanto appena visto per CasaPound, Mencarelli è sostenuta dal solo M5S come sempre avviene; anche a Massa, come in tutti gli altri comuni chiamati ora al voto, il simbolo utilizzato è lo stesso depositato dal MoVimento al Ministero dell'interno a gennaio, consolidato nella sua parte grafica ma modificato nel sito (Ilblogdellestelle.it al posto di Movimento5stelle.it). Se cinque anni fa la lista aveva ottenuto il 9,3%, è probabile che questa volta il raccolto sia decisamente migliore.


Lorenzo Pascucci

18) Massa libera

Settimo candidato sindaco, sulla base del sorteggio, è Lorenzo Pascucci, schierato dalla lista Massa Libera, formazione pienamente civica sorta nel 2017, che non ha accettato alcuna proposta di entrare in coalizione con altre forze e tra i candidati consiglieri non ha alcun soggetto legato ai partiti (solo il candidato sindaco è stato in passato consigliere comunale per An e Udc). Il simbolo si distingue soprattutto per la presenza, nel disegno centrale, della torre con orologio del Palazzo delle Poste; intorno il nome è scritto in rosa sia per "omaggiare quella parte di mondo ed elettorato che troppo spesso viene recluso in steccati che - dice il candidato - noi non apprezziamo", sia per ricordare che Massa è - purtroppo - in una posizione elevata nella classifica delle malattie tumorali.


Nicola Cavazzuti

19) Potere al Popolo!

Come si diceva prima, la sinistra a Massa non si presenta unita all'appuntamento elettorale amministrativo. Se da una parte c'è Area 2018, dall'altra si è scelto di presentare la lista di Potere al Popolo! a sostegno di una propria candidatura autonoma - quella di Nicola Cavazzuti - sostenuta in solitaria. A dispetto della trazione della lista da parte soprattutto di Rifondazione comunista (che nel 2013 era schierata con Volpi e di cui Cavazzuti è consigliere uscente), si è scelto di presentare il contrassegno coniato alle ultime elezioni politiche (benché anche allora il risultato fosse stato tutto meno che piacevole per chi aveva contribuito a fondare Pap), con la stella bordeaux e senza alcun arnese.


Sergio Menchini

20) Ascoltare per fare

Penultimo candidato sindaco tra coloro che si presentano agli elettori di Massa è Sergio Menchini, demiurgo di una coalizione interamente civica e varia, anche sul piano grafico. La prima lista estratta, Ascoltare per fare, oltre che per il nome, si fa notare per la presenza di un albero ricco di foglie e di frutti, ma soprattutto con le radici ben ramificate e ancor più in vista, pur essendo davvero immerse nel "terreno" giallo. Da notare che nella lista della formazione sarà presente anche un consigliere comunale uscente di provenienza Psi, quindi si è parlato di lista civica ma a impronta socialista, pur senza scomodare rose e men che meno garofani.


21) Obiettivo Massa

E' stata estratta successivamente un'altra lista altrettanto civica nella matrice: la formazione è Obiettivo Massa ed è sorta negli ultimi mesi del 2017: la lista si propone di "rimotivare e riavvicinare i cittadini all'azione amministrativa", favorendo la partecipazione concreta alla gestione e alla tutela del Comune e delle proprietà collettive. La "leadership diffusa" che la coppia sembra avere è uno dei caratteri di questa formazione; come proprio emblema - oltre a un inedito verde chiaro/scuro - ha scelto un leone stiloforo della città, con cui occupa più di metà del cerchio, lasciando che il resto (su fondo scuro) ospiti il nome della lista, con il nome della città in evidenza. 


22) Arcipelago Massa

Terza lista a favore di Menchini, Arcipelago Massa è un'altra lista civica che riunisce persone che non si erano mai affacciate alla politica (anche locale) in precedenza. Al di là dei colori giallo e rosso-bordeaux, che riprendono quelli della città, merita di essere segnalato il riferimento al "primo cittadino" (visto anche sul simbolo di Ascoltare per Fare), decisamente raro nella simbologia ufficiale. Colpisce molto anche la composizione sfaccettata nella parte centrale del simbolo: quella raffigurazione non è stata scelta a caso, ricorda un po' il "mosaico" realizzato nel 2015 ai tempi di Toscana a sinistra alle regionali, così come i vari blocchi tridimensionali vicini danno in parte l'idea dell'arcipelago.


23) Siamo Massa

Il nome dell'ultima formazione che appoggerà il tentativo di Sergio Menchini, Siamo Massa, simboleggia chiaramente una volontà di identificazione tra collettività e territorio. L'emblema, in realtà, è piuttosto semplice, su fondo rosso, anche se sulla superficie si individuano chiaramente le iniziali S e M, utilizzate per questo in una font più elegante, ma difficilmente leggibile (ma un po' tutto il testo, in realtà, pur essendo scritto con un carattere gradevole, non riceverebbe danno da una font un po' più spesso). Anche qui, tra l'altro, è ribadito il concetto del "primo cittadino", dal momento che il sindaco, nell'intenzione del promotore della lista, dovrebbe essere "un cittadino che apre il palazzo di inverno a tutti".


Pierpaolo Bertilorenzi

24) Punto Zero

L'ultima candidatura rimasta da analizzare, considerando l'ordine imposto dal sorteggio, è quella di Pierpaolo Bertilorenzi, consulente finanziario. La sua lista, Punto Zero, oltre a essere molto affollata graficamente (ci sono i monumenti principali del centro storico, nei colori più disparati), si qualifica come "vera lista civica" e il suo candidato sindaco non intende schierarsi né col centrodestra né col centrosinistra. Al di là dei monumenti e dei colori, si tratta di un emblema certamente stimolante, ma davvero di difficile gestione grafica (anche per quell'ondina apparsa in fondo, che movimenta la scena ma finisce per confonderla).

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