lunedì 16 novembre 2015

Il "cuore atomico" di Azione in movimento

Negli ultimi quindici - vent'anni, il concetto di "azione" in Italia trova casa soprattutto a destra o, almeno, nel centrodestra. Lasciate stare lo storico Partito d'azione, i sardisti del Partito sardo d'azione o altri movimenti più recenti: Azione giovani e azione studentesca erano i gruppi giovanili legati ad Alleanza nazionale; Libertà di azione prima e Azione sociale poi era il partito guidato da Alessandra Mussolini una volta abbandonata An; Azione nazionale, sorta da pochissimo, è l'associazione nata dai "quarantenni" della Fondazione AN e da ForumDestra per promuovere la riaggregazione della destra italiana. Da alcuni giorni, peraltro, si registra l'esistenza di un nuovo soggetto, Azione in movimento.
Il partito è stato fondato a Macerata da Simone Livi, ex assessore provinciale di Forza Italia; con lui - ne dà conto Cronache maceratesi - vari amministratori ed ex amministratori, riconducibili soprattutto al centrodestra, accanto a persone comuni. Anche in questo caso, come in altri, l'idea di fondo è cercare di restituire fiducia nella politica ai cittadini che l'hanno persa: "Il nome 'Azione in movimento' - spiega il presidente pro tempore, Eraldo Mosconi - deriva da agire per trovare un percorso condiviso con i cittadini sui contenuti da portare avanti. L'ambizione è quella di diventare un punto di riferimento per l'elettorato disilluso, con la presunzione di essere inclusivi per tutti quelli che hanno voglia di lavorare e hanno idee".
Se il congresso del partito è previsto entro sei mesi, un programma esiste già e un simbolo pure: "due ellissi stilizzate, unaverde ed una rossa, che si intersecano tra loro", con la scritta #patrimoniosociale" usata come hashtag. Per Cronache maceratesi, le ellissi si incrociano per formare un cuore, ma francamente qualche riserva è d'obbligo averla. Non perché il cuore non si possa usare in un simbolo (è già stato fatto, sebbene spesso la sua resa grafica sia stata discutibile), ma perché in questo emblema è oggettivamente difficile vederlo: tutt'al più, lo si può immaginare se si uniscono l'arco rosso e la parte destra di quello verde, ma il cuore che esce è piuttosto malconcio. Ha più senso, casomai, considerare quelle ellissi incompiute come le tracce delle orbite degli elettroni, in continuo movimento per dare energia - e quindi azione - alla materia; tra l'ovvio e il rassicurante, poi, l'uso consolidato dei quattro colori nazionali, anche se verde e rosso sono stati combinati in modo obiettivamente più originale del solito. 
Cuore o elettroni che siano, le due ellissi puntano direttamente alle urne: è lo stesso statuto a precisare che l'emblema non sarà usato solo nell'azione politica, ma anche nelle competizioni elettorali, di Macerata e non solo. I prossimi mesi sveleranno quanta azione e quanto movimento saranno capaci di creare.

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